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IL BITCOIN DI MARCO POLCI !!! LA PERDITA DELLA DECENTRALIZZAZIONE!



Bitcoin ha quasi perso la decentralizzazione!


È recente la notizia che nei giorni scorsi il pool GHash.io ha raggiunto il 42% della potenza di calcolo totale della rete.
Nell’ultimo articolo avevo parlato del fatto che i “minatori” si raggruppano in pool per avere un rendimento più uniforme nel tempo, ma questo rappresenta un problema perché il pool si presenta alla rete Bitcoin come un unico nodo controllato da un’unica autorità che è l’amministratore del pool. Ricordiamo che, controllando oltre il 50% della potenza di calcolo, si può attuare quello che viene chiamato 50% +1 attack per cancellare una vecchia transazione e spendere una seconda volta gli stessi Bitcoin. Inoltre il 50% è il limite teorico per avere la certezza di riuscirci, ma con poco meno la probabilità di riuscirci è comunque non indifferente.
A dimostrazione del fatto che non si tratta solo di rischi teorici, il pool GHash.io ci è andato molto vicino. Questo non vuol dire che il gestore di GHash.io vuole fare un attacco a Bitcoin e provocarne la distruzione, in fondo si può stimare che abbia un rendimento di circa 340 BTC al mese (24h * 60m / 10 m a blocco * 6.25 BTC * 42% * 3%) solo per le commissioni sul mining  del 3%. In realtà molta della potenza di calcolo è propria, quindi incassa direttamente dal mining o dall’affitto della potenza di calcolo stessa e non so nemmeno se le commissioni sono ancora al 3% (ora il loro sito non è raggiungibile), l’importante è che se qualcuno vuole veramente distruggere Bitcoin un buon punto di partenza è proprio prendendo di mira server di GHash.io.
Ovviamente è già partita una campagna mediatica per convincere i “minatori” a non usare tale pool e in 24 ore è sceso al 38%. Qui la situazione attuale: https://blockchain.info/pools.

Ho sempre parlato dell’attacco al 50%+1 perché è quello più critico per la non centralità della rete, ma esiste un altro tipo di attacco che ghash.io sarebbe pienamente in grado di attuare,
il selfish mining attack. Non entro nei dettagli di come funziona, chi è interessato può vedere questo articolo http://bitcoinmagazine.com/7953/selfish-mining-a-25-attack-against-the-bitcoin-network/ , dico semplicemente che un grosso pool come ghash.io, giocando con i ritardi con i quali presenta agli altri nodi i blocchi trovati e generando dei conflitti, riesce ad accaparrarsi una percentuale maggiore dei bitcoin generati col mining, ovviamente a scapito di tutti gli altri minatori causandogli una perdita di profitto. Poi si può generare una reazione a catena che fa ingrossare il pool malevolo per 2 ragioni: gli altri minatori sempre meno efficienti abbandonano oppure si uniscono al pool malevolo per il maggiore profitto.
Vi chiederete come mai GHash.io non metta in atto questo attacco per avere un maggiore profitto visto che ne ha l’opportunità. Io non sono in grado di dirvi che non lo stia già facendo, magari lo fa in modo molto leggero in modo da non essere scoperto. Di sicuro non mette a rischio il suo profitto che deriva principalmente dalle commissioni per l’uso del pool, dal mining stesso e dall’affitto degli ASIC. Se facesse selfish mining in modo pesante sarebbe sicuramente scoperto e inevitabilmente gli altri cercherebbero di mettere in atto delle contromisure.

Riferimenti:

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