FINALMENTE PER I CAPITALI NON DICHIARATI IN SVIZZERA ARRIVA LA BATOSTA - PRELIEVO DAL 20% AL 40%
Italia-Svizzera: Grasso incontra omologo elvetico, tra i temi il fisco
04 Novembre 2013 - 13:07
(ASCA) - Roma, 4 nov - La Svizzera ''e' pronta a riprendere
rapidamente i negoziati'' con l'Italia ''su tutti i temi
definiti lo scorso anno'' in materia fiscale: e' , in
sintesi, il messaggio che giunge da Berna alla vigilia
dell'incontro a Roma tra il presidente del Senato Pietro
Grasso e il suo omologo elvetico presidente del Consiglio
degli Stati, Filippo Lombardi.
Al centro dei colloqui, riferisce Palazzo federale in una
nota, la politica dei trasporti ed in particolare la linea
ferroviaria Mendrisio-Varese, ma anche le relazioni
bilaterali tra i due Paesi in vista della seconda edizione
del ''Forum per il dialogo'' che si aprira' il prossimo 30
gennaio in Svizzera e alla quale partecipera' il premier
Enrico Letta.
Per Grasso e Lombardi, tuttavia, l'incontro di domani
sara' anche l'occasione di ribadire l'interesse ai negoziati
lanciati il 9 maggio del 2012 sulla regolarizzazione dei
fondi detenuti nella Confederazione da residenti italiani e
sulla revisione della convenzione bilaterale di doppia
imposizione.
Oggi, dopo uno scambio di vedute sulla questione avuto a
margine dell'ultimo G20 tra il ministro dell'Economia
Fabrizio Saccomanni e il consigliere federale Eveline
Widmer-Schlumpf, il dialogo tra i due Paesi e' ripreso a
livello tecnico.
Il 24 maggio dello scorso anno c'e' infatti stata la prima
riunione del ''Gruppo di pilotaggio'' creato ad hoc dai
rappresentanti dei due governi per intraprendere un esame di
tutte le questioni fiscali riguardanti i due Paesi. Poi lo
stallo dopo la caduta del governo Monti e l'annuncio a luglio
di una ripresa dei negoziati dopo un imprimatur politico del
presidente del Consiglio Enrico Letta, a seguito del quale
l'Italia non ha pero' piu' reso noto i tempi per un
successivo incontro.
In ballo c'e' innanzitutto la regolarizzazione del
''pregresso'' su quanto detenuto in banche svizzere da
cittadini italiani, soprattutto dopo che il 17 aprile del
2012 la Commissione Europea ha sciolto le ultime riserve
sugli accordi bilaterali di Germania, Austria e Regno Unito
definiti ''conformi al diritto comunitario''. Per quanto
riguarda il futuro si negozia anche un accordo quadro su
fisco e scambio di informazioni, nonche' una richiesta di
Berna a proposito di una revisione del sistema di doppia
imposizione dei lavoratori ''frontalieri'', ovvero gli
italiani che ogni giorno vanno a lavorare in Svizzera.
''Da un punto di vista tecnico vi sono delle soluzioni a
tutte le questioni aperte'', dichiarano gli elvetici. ''Siamo
convinti che, con la necessaria volonta' politica, sara'
possibile trovare una soluzione globale e soffisfacente per i
due Paesi''.
Alcuni osservatori stimano che il negoziato, se si
considerano le stime circolate sui capitali italiani anonimi
custoditi in Svizzera (da 120 a 200 miliardi di euro) e a
questi si applica un prelievo forfettario dal 21 al 41% (come
previsto dall'accordo con la Germania), puo' arrivare ad un
assegno finale di 82 miliardi, al quale andra' ad aggiungersi
ogni anno l'aliquota sul ''capital gain
FINALMENTE PER I CAPITALI NON DICHIARATI IN SVIZZERA ARRIVA LA BATOSTA - PRELIEVO DAL 20% AL 40%
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