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FINALMENTE PER I CAPITALI NON DICHIARATI IN SVIZZERA ARRIVA LA BATOSTA - PRELIEVO DAL 20% AL 40%

Italia-Svizzera: Grasso incontra omologo elvetico, tra i temi il fisco

(ASCA) - Roma, 4 nov - La Svizzera ''e' pronta a riprendere rapidamente i negoziati'' con l'Italia ''su tutti i temi definiti lo scorso anno'' in materia fiscale: e' , in sintesi, il messaggio che giunge da Berna alla vigilia dell'incontro a Roma tra il presidente del Senato Pietro Grasso e il suo omologo elvetico presidente del Consiglio degli Stati, Filippo Lombardi. Al centro dei colloqui, riferisce Palazzo federale in una nota, la politica dei trasporti ed in particolare la linea ferroviaria Mendrisio-Varese, ma anche le relazioni bilaterali tra i due Paesi in vista della seconda edizione del ''Forum per il dialogo'' che si aprira' il prossimo 30 gennaio in Svizzera e alla quale partecipera' il premier Enrico Letta. Per Grasso e Lombardi, tuttavia, l'incontro di domani sara' anche l'occasione di ribadire l'interesse ai negoziati lanciati il 9 maggio del 2012 sulla regolarizzazione dei fondi detenuti nella Confederazione da residenti italiani e sulla revisione della convenzione bilaterale di doppia imposizione. Oggi, dopo uno scambio di vedute sulla questione avuto a margine dell'ultimo G20 tra il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni e il consigliere federale Eveline Widmer-Schlumpf, il dialogo tra i due Paesi e' ripreso a livello tecnico. Il 24 maggio dello scorso anno c'e' infatti stata la prima riunione del ''Gruppo di pilotaggio'' creato ad hoc dai rappresentanti dei due governi per intraprendere un esame di tutte le questioni fiscali riguardanti i due Paesi. Poi lo stallo dopo la caduta del governo Monti e l'annuncio a luglio di una ripresa dei negoziati dopo un imprimatur politico del presidente del Consiglio Enrico Letta, a seguito del quale l'Italia non ha pero' piu' reso noto i tempi per un successivo incontro. In ballo c'e' innanzitutto la regolarizzazione del ''pregresso'' su quanto detenuto in banche svizzere da cittadini italiani, soprattutto dopo che il 17 aprile del 2012 la Commissione Europea ha sciolto le ultime riserve sugli accordi bilaterali di Germania, Austria e Regno Unito definiti ''conformi al diritto comunitario''. Per quanto riguarda il futuro si negozia anche un accordo quadro su fisco e scambio di informazioni, nonche' una richiesta di Berna a proposito di una revisione del sistema di doppia imposizione dei lavoratori ''frontalieri'', ovvero gli italiani che ogni giorno vanno a lavorare in Svizzera. ''Da un punto di vista tecnico vi sono delle soluzioni a tutte le questioni aperte'', dichiarano gli elvetici. ''Siamo convinti che, con la necessaria volonta' politica, sara' possibile trovare una soluzione globale e soffisfacente per i due Paesi''. 
Alcuni osservatori stimano che il negoziato, se si considerano le stime circolate sui capitali italiani anonimi custoditi in Svizzera (da 120 a 200 miliardi di euro) e a questi si applica un prelievo forfettario dal 21 al 41% (come previsto dall'accordo con la Germania), puo' arrivare ad un assegno finale di 82 miliardi, al quale andra' ad aggiungersi ogni anno l'aliquota sul ''capital gain

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