Le chiamano criss-crossing migrations, migrazioni incrociate. Insomma, i migranti non si spostano più solo a senso unico dal Sud al Nord del mondo. Ma anche (e sempre più) dai Paesi
sviluppati verso quelli emergenti, dove ricercano possibilità di lavoro
o servizi di vario tipo a basso prezzo, abbandonando in particolare l’Europa e la sua fase di crisi, apparentemente duratura.
Il fenomeno è stato analizzato dalla Banca mondiale, All’origine dei nuovi flussi dai Paesi sviluppati verso quelli emergenti ci sono innanzitutto i tagli alla spesa pubblica, che nei primi riguardano settori come le pensioni, la salute e l’istruzione.
E così, secondo il rapporto, sono sempre più numerosi i pensionati
statunitensi che vanno a vivere in Paesi sudamericani o asiatici per
approfittare di un costo della vita più basso. Intanto centinaia di
migliaia di persone si recano ogni anno a curasi a Cuba, in India o nel Sud-est asiatico. E mentre le tasse universitarie negli States e nel Regno Unito lievitano,
gli studenti decidono di andare a seguire corsi in lingua inglese negli
atenei di Paesi del Sud del mondo. Non solo: l’aggravarsi delle
condizioni del mercato del lavoro nelle economie mature può rendere vantaggioso trasferirsi nei Paesi emergenti. Sì, gli stipendi sono in media più bassi. Ma la carenza di certi profili professionali sta spingendo i salari verso l’alto, almeno in quei comparti. E annullando le differenze.
Lo studio della Banca mondiale prende in considerazione anche Portogallo e Spagna. Ben 328mila portoghesi avevano fra le mani un permesso di lavoro in Brasile
nel 2012. E del mezzo milione di spagnoli che sono emigrati l’anno
scorso (un numero elevatissimo, se, ad esempio, paragonato ai 79mila in
partenza dall’Italia, dove pure il fenomeno è in aumento) i due terzi si sono trasferiti in America latina, Africa e Asia. Il perché è presto detto: ogni anno il Brasile resta in deficit di 20mila ingegneri. Mentre in Cina, dove 300 milioni di persone studiano inglese, sono alla disperata ricerca di docenti.
La questione fondamentale è la seguente: bisogna cercare di limitare questi flussi o sfruttarne le opportunità?
MERCATO LIBERO SPINGE LA EMIGRAZIONE DI ALCUNE CATEGORIE DI PERSONE
1) GIOVANI BRAVI E PREPARATI. GLI ALTRI LI LASCIAMO A MARCIRE IN ITALIA.
2) IMPRENDITORI IN CERCA DI CRESCITA PER LA PROPRIA AZIENDA E CHE ABBIANO UN MARCHIO CAPACE DI AFFERMARSI A LIVELLO GLOBALE
3) LAVORATORI E DIRIGENTI MA CHE POSSANO OTTENERE UNA RETRIBUZIONE MAGGIORE ALL'ESTERO IN QUANTO BRAVI E PREPARATI..GLI ALTRI LI LASCIAMO A MARCIRE IN ITALIA
4) BENESTANTI CHE VANNO ALL'ESTERO PORTANDO I RISPARMI ACCUMULATI ONESTAMENTE IN UNA VITA DI LAVORO E CHE OGGI IN ITALIA SONO MALVISTI.
SOLO I MIGLIORI POSSONO ANDARSENE DALL'ITALIA SPERANDO IN UN SUCCESSO...GLI ALTRI SONO FALLITI QUA E SARANNO FALLITI ANCHE LA'!
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