STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


IL CASO FIREM . IL SIGNOR PEDRONI EROE DI MERCATO LIBERO E DELL'ITALIA CHE VUOLE CRESCERE.

FORMIGINE. Una «scelta sofferta». Fabrizio Pedroni, numero uno della Firem, spiega perché ha deciso di trasferire l’azienda in Polonia. «Potrei già andare in pensione, sono dentro da più di 30 anni. L’azienda era di mio nonno, poi è stata di mio padre, quindi di mia sorella.

 Lì ci sono tre generazioni, è una scelta sofferta, che sono stato obbligato a fare per salvaguardare l’azienda: qui in Italia non è più possibile lavorare. Sa quanti messaggi ho ricevuto dagli imprenditori? Mi hanno detto che ho fatto bene, che ci vuole del coraggio. Nessuno mi ha detto che ho fatto male: qui in Italia o sei un’azienda come la Ferrari o chiudi». Il trasferimento. «Abbiamo trasferito tutto di giorno, di notte eravamo a casa a dormire. È stato fatto tutto alla luce del sole. A Formigine c’è dentro un camion che hanno fermato alle nove di sera: l’hanno sequestrato, ma dentro ci sono solo scaffali e rottami. Abbiamo scelto di portarlo lo stesso, l’azienda polacca è molto arrabbiata». 

Parteciperà martedì? «Non posso dire se ci sarò. Quando ho chiesto aiuto, non c’era nessuno. Il sindacato tutela chi non deve essere tutelato: ho licenziato persone per giusta causa e mi vedo il rischio che tornino? Mi dispiace per alcuni dipendenti che mi hanno aiutato, abbiamo anche avuto cinque lavoratori polacchi. Alcune banche mi hanno aiutato, ma altre mi hanno chiuso la porta in faccia». Trasferire i lavoratori in Polonia? «Non confermo nulla. 
Una persona su Facebook mi ha detto che veniva in Polonia per uccidermi. Hanno minacciato di morte me e i miei cari, di sfigurare le persone che lavorano qui. Fare denuncia? Ci sto pensando».

 Realtà a confronto. «Ho lasciato il mio Paese, avevo tutto lì. Qui c’è gente che parla italiano, inglese, francese. Per le concessioni edili sono bastate due settimane; in tre settimane avrò visto il sindaco quattro volte, si confronta e aiuta, come i controlli dei vigili del fuoco. Secondo me, il sindaco di Formigine non sa neanche dove sia via dei Quattro Passi 114 altrimenti avrebbe fatto qualcosa per la strada; l’ultima volta mi ha trattato con i piedi. Mi spiace per i lavoratori, ma le cose vanno così; hanno perso il posto di lavoro ma non c’è nulla di garantito. Il rischio era chiudere l’azienda, i nuovi concorrenti sono in Polonia e in Romania». Il 26 agosto si riapre. A Formigine? «Vedranno il contesto già dall’incontro. Avevo sperato ci fosse prima ma è stato impossibile». 

 http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2013/08/18/news/una-scelta-obbligata-qui-non-si-puo-lavorare-1.7594796


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7 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissimo Dott.Pedroni,
Nonostante comprenda i suoi disagi le sento in malafede... E sa' perchè? Non ha preavvisato nessuno dei suoi dipendenti! e peggio ritengo che le sue parole d'addio ai suoi tutt'ora dipendenti o in alternativa la possibilità di raggiungerLa in Polonia sono un vero prorpio dispetto ai lavoratori e una vera e propria aggravente al suo tradimento.
Lei scrive: "Mi dispiace per alcuni dipendenti che mi hanno aiutato...": suona prorpio come una presa per il... . Poracci: cornuti e mazziati!... evviva il rispetto!
Poi ancora scrive: "Ho lasciato il mio Paese, avevo tutto lì.": allora si è organizzato bene?! a casa non ha lasciato proprio nulla: perchè non ha dato per tempo la stessa possibilità e tempo di organizzarsi ai suoi dipendenti? E ovvio!...
Personalmente l'avrei anche seguita: non ho famiglia quindi... ma mi rendo anche conto che i miei colleghi che hanno figli piccoli, che hanno i genitori che... una cosa del genere non la protrebbero sicuramente nemmeno metterla in conto... e nemmeno alcuni altri miei amici che sono dipendenti e dirigenti di multinazionali!
ps. Le auguro buona fortuna ma si ricordi di cambiare il nome alla ditta! Fabbrica Italiana... Modena?: non suona più bene?! E' come anche per la FIAT!

pps. non sono di sinistra anzi...! I sindacati, a me, mi hanno persino cojonato!... e nemmeno io ho più fiducia delle istituzioni e... ma di sicuro non mi sarei comportato come invece lei a fatto coi suoi dipendenti.

f.to
Alessandro Bestetti

ML ha detto...

CARO ALESSANDRO, lei è un italiota...magari ha il conto al montepaschi e se la banca dovesse fallire pretendera' pure di avere i suoi risparmi....
a lei dove era al tempo della lehman? lei legge repubblica, guarda canale e ascolta letta e berlusconi?
crede ancora in questo paese dove tutti i migliori stanno alla larga?
lei non si informa della crisi, legga l'articolo che ho scritto sull'azienda frigirifera e si vergogni della lettera scritta all'eroe pedroni. un grande uomo con un gran coraggio.
lei invece è poco informato, arrocato sui suoi diritti che non sono piu' dovuti, come lo stato ha annullato le certezze per gli imprenditori...
lei se la prende con un imprenditore coraggioso invece che contro i veri colpevoli

lei è il male di questa italia rappresentato dalla ignoranza e da un catto socialismo di bassa lega...si vergogni

Anonimo ha detto...

Aggiungo che se il buon Pedroni avesse manifestato la seria intenzione di andarsene, preavvisando parti sociali e dipendenti, forse, magicamente si sarebbe trovato ad essere ascoltato dalle istituzioni che lo avrebbero bloccato immediatamente in colloqui senza fine con promesse che poi mai avrebbero mantenuto. Insomma, avrebbero applicato la strategia del logoramento, congelando ogni possibile movimento dell'azienza e naturalmente aizzando i dipendenti coglioni allo sciopero immediato.

Insomma, Bestetti qua non è una mancanza di educazione di Pedretti o una sua leggerezza imperdonabile il non aver avvisato i cari dipendenti. Ci pensi bene: in uno Stato normale, ci sarebbe stato un confronto serio e poi la proprietà avrebbe preso la sua decisione. Da noi non sarebbe ne è mai stato possibile.

Ps
Quanto ai dipendenti con figli e genitori... se invece di fare gli italioti, fossero più internazionali, seguirebbero Pedretti in un batter d'occhio. Quelli bravi, almeno.

Anonimo ha detto...

Ma quale confronto?
I lavoratori, le parti sociali, vogliono l'Euro perché si sentono + ricchi, dicono che non si puó piú competere solo sulla base di "svalutazioni competitive". Poi peró quando gli si dice che in tal caso per allineare i costi bisogna ridurre i salari e creare maggiore efficienza dando la possibitá di licenziare, ecco che le stesse persone chiudono gli occhi e si tappano le orecchie. Vogliono la botte piena e la moglie ubriaca.

E fortuna che il Sig. Pedroni ha trasferito tutto, altrimenti adesso avrebbe picchetti, scioperi a oltranza e lavoratori arrabbiati con cui dover lavorare ogni giorno e le istituzioni a colpevolizzarlo. Senza le risorse finanziare per affrontare il confronto, lo farebbero fallire in un lampo.
In UK quelli che lavorano nelle banche quando sono licenziati, si recano la mattina in ufficio e "ops" il pass per entrare non funziona. Con la security, ti fanno raccogliere le tue cose e poi te ne devi andare, senza tanti complimenti.

Oppure la gente dovrebbe accettare che si esca dall'Euro e dall'Europa, che si svaluti del 20-30% e si riparta. Ma ció é inammissibile, poi i poveri lavoratori non potrebbero piú permettersi di cambiare lo smart phone o avere il nuovo flat screen o le vacanze in Inghilterra.

Peccato che, o si svaluta il lavoro, o si svaluta la moneta, non esistono alternative, é una questione di aritmetica, per quanto i sindacati siano invece ben felici di dire che é tutta colpa degli imprenditori senza cuore.

Marco

anpe ha detto...

Bravo Barrai bravo Marco ,Pedretti merdaccia infinita, ma meno del sistema che lo ha generato

anpe ha detto...

..Bestetti

Anonimo ha detto...

Il trasferimento dell'azienda e le reazioni mi rendono molto triste e mi confermano che il futuro dell 'Italia e' buio, a meno ceh molti italiani non cambino il modo di pensare. Povero Pedroni, e' stato costretto a una scelta dolorosa e difficile.
Ma perche' accusare un imprenditore che da anni fa vivere molte famiglie e adesso non riesce piu' a andare avanti ? Volete anche il suo sangue ? Questi episodi mostrano che se non si riduco i costi,e se non si rispetta chi ha il coraggio di intraprendrer, in Italia ritonera' la poverta'