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EROE DI MERCATO LIBERO: FARINETTI IMPRENDITORE PROPRIETARIO DI EATALY: "COSI' MI PASSA LA VOGLIA DI INVESTIRE IN ITALIA"

Mentre la Ue conferma : l'Italia fuori dalle regioni più competitive

Anche la Lombardia, unica zona del nostro a brillare in questa classifica, scivola, nel 2013, al 128° posto

FARINETTI NUOVO EROE DI MERCATO LIBERO, ANCHE LUI CONTINUERA' A INVESTIRE SOLO ALL'ESTERO E NON DARA' LAVORO A TANTI GIOVANI ITALIANI. LA COLPA NON E' SUA MA DELLO STATO...

  Il “metodo Eataly” di Farinetti si inceppa a Bari

L'imprenditore si dice "sfiancato" dai problemi burocratici e amministrativi in cui è incappata l'apertura del negozio nel capoluogo pugliese: permessi non rilasciati e assunzioni contestate macchiano i successi del gruppo. E lui avverte: "Così mi passa la voglia di investire in Italia"

 La cavalcata di Oscar Farinetti, il creatore di Eataly e portabandiera del mangiare di qualità italiano nel mondo, fondatore di un gruppo da 300 milioni di euro, rischia di arenarsi a Bari. I guai di Farinetti non sono di natura giudiziaria, ma di immagine, burocratici e sindacali, tutti scoppiati tra la fine di luglio e questi giorni per l’apertura del negozio Eataly all’interno di quel che resta della Fiera del Levante, tanto che alla fine della conversazione con il Fatto Quotidiano confessa di essere “sfiancato. Concluderò il programma di sviluppo in Italia di quest’anno e poi mi fermo, almeno qui. Ho incontrato troppa cattiveria gratuita e cinismo, da parte di chi non fa e vive solo per criticare e non nascondo che dopo tutte queste polemiche ho un po’ meno voglia di fare cose in Italia”. Dopo aver venduto nel 2004 la catena dell’elettronica Unieuro, Farinetti ha incominciato a dedicarsi all’alimentare acquistando o finanziando aziende del settore. Nel 2007 la svolta, con l’apertura a Torino del primo Eataly, un supermercato di prodotti alimentari di alta qualità, in parte delle sue aziende, in parte selezionati da piccoli produttori locali, insieme a ristorantini e corner di ristorazione. E fu subito successo.

Dal Giappone a New YorkLa formula in pochi anni è esplosa e Farinetti ha iniziato a macinare ricavi e aperture nei principali centri dell’Italia settentrionale e in Giappone. Ad agosto del 2010 l’apertura di New York, che a regime fattura 85 milioni di dollari e impegna 800 addetti. Il 21 giugno 2012 il più grande punto Eataly a Roma recupera l’Airterminal dell’Ostiense, struttura costruita per i mondiali di Italia 90 e abbandonata al degrado, che ora dà lavoro a 400 persone. Un successo che ha portato il gruppo a 250 milioni di euro nel 2012, con un margine operativo lordo del 10% e 3000 addetti. “Le nostre missioni – spiega Farinetti – oltre a promuovere l’eccellenza dell’agroalimentare italiano nel mondo sono due. Dare lavoro in un paese dove il lavoro scarseggia e rianimare i luoghi abbandonati. E per questo gli utili vengono tutti reinvestiti nel gruppo. Quest’anno abbiamo programmato le aperture di Bari, Firenze, Milano e Piacenza in Italia, Istanbul, Dubai e Chicago all’estero”. Con un giro d’affari che crescerà del 20% attestandosi sui 300 milioni di euro .
Tutto bene, quindi. Farinetti è celebrato come salvatore della patria se non fosse per il caso scoppiato nell’ultimo mese a Bari, che gli sta letteralmente togliendo il sonno, anzi “sfiancando”. “Abbiamo deciso di aprire il primo Eataly al Sud dove c’è più bisogno di lavoro, abbiamo recuperato un posto abbandonato, morto per gran parte dell’anno, lo abbiamo ristrutturato investendo 15 milioni di euro e stiamo trovando resistenze come mai prima”.

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9 commenti:

Anonimo ha detto...

Farinetti è uomo di sinistra, antiberlusconiano e antileghista manifesto, amico personale di Piero Fassino, Pier Luigi Bersani, Sergio Chiamparino e sostenitore alle primarie di Matteo Renzi.

CONSIGLIO LA LETTURA DELL'INTERO ARTICOLO!
DIPENDENTI LOW COST E' UN CONCETTO STRANO PER UN UOMO DI SINISTRA.



Anonimo ha detto...


Ecco l'articolo completo:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/25/cibo-e-politica-metodo-eataly-di-farinetti-si-inceppa-a-bari/688889/

ML ha detto...

si, ma il risultato non cambia...è sempre un iprenditore che non investira' in italia.
tu non puoi venire in italia e pagare una persona 4 volte quello che la paghi in bulgaria...vai diretamente in bulgaria...

Anonimo ha detto...

ML ha detto...
...... in italia.
tu non puoi venire in italia e pagare una persona 4 volte quello che la paghi in bulgaria...vai diretamente in bulgaria...

26 agosto 2013 08:43

esattamente, soprattutto se quella persona svolge lavori di braccia non qualificati.

Stefano P. ha detto...

Si, appunto. L'inutilità, per non dire altro, di certi commenti è davvero esagerata....A parte che essere antiberlusconiano e antileghista è solo sinonimo di avere un po' di sale in zucca (non lo è altrettanto sicuramente essere legato alla pseudo-sinistra), cosa c'entra se è schierato o meno politicamente? Il punto è che: 1) Non risulta (al momento) che sia un Tronchetti Provera, Colaninno, ecc., che fa il "gran imprenditore" con soldi e idee altrui e fa più danno che altro, ma un imprenditore vero; 2) E' un imprenditore che ha creato un giro di affari enorme (e quindi giro di denaro e occupazione) che se ne va dall'Italia.
P.S. per Paolo: la settimana scorsa ti ho mandato una mail: appena puoi rispondimi o fammi sapere se è meglio che ti chiami per parlarne.

Anonimo ha detto...

mi chiedo perchè in Italia le varie amministrazioni si comportano così con chi vuole fare impresa

ma c'è un motivo ?
io proprio non capisco

non si può lavorare non si può NON lavora... in stò c...o di pese noni si può fare un c...o

Anonimo ha detto...

sapete quanti sono i dip. indeterminati a torino? genova, boligna, roma, monticello, pinerolo .. ecc. tutto ok. A bari, scoppia il casino... chissà perchè?? Se ci sono dip. ex Unieuro che l'hanno seguito ad eataly, forse, forse, non è poi lo "sfruttatore" che tanto si dice.
piero c.

Anonimo ha detto...

Con stipendi bulgari la domanda interna e il benessere dei lavoratori non ne risentirebbero?

Anonimo ha detto...

Questo articolo é illuminante in merito alla fuga: http://italiaperu.com/ilmessaggeroip/30mila-aziende-via-dallitalia-attirati-da-fisco-amico-burocrazia-piu-semplice-sindacati-ragionevoli/

Marco