STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


E' UN OTTIMO ANNO PER I MILIARDARI, MA NON IN ITALIA

"È un ottimo anno per i miliardari", ha commentato Randall Lane, redattore di "Forbes". Lane ha spiegato che l'andamento dei mercati e de'economia mondiale rende molto più facile avere un patrimonio superiore a $1 miliardo. IN PARTICOLARE AIUTA MOLTO IL BASSO COSTO DELLA MONODOPERA...I COSIDETTI SCHIAVI...CHE NON SI RIBELLANO, ANZI PER UN POSTO DI LAVORO SI ACCONTENTANO DI 500 EURO O DOLLARI AL MESE.  Tenendo conto dei nuovi miliardari la fortuna complessiva dei super-ricchi è aumentata rispetto all'anno precedente da $4,6 bilioni a $5,4 bilioni. IN ITALIA LE COSE STANNO DIVERSAMENTE...COLORO CHE HANNO SOLDI VANNO VIA!

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Lei per caso va al Workshop dei Mercati Finanziari della Fondazione Ambrosetti a Cernobbio questo venerdì? ci sono molti relatori interessanti, Roubini compreso....

Anonimo ha detto...


Tutti festeggiano, ma i grandi scappano. E' la nave che affonda?

Nuovi record a Wall Street, ma mentre tutti festeggiano inebriati, senza che nessuno se ne accorga, i grandi investitori, i guru della finanza, approfittando della confusione, abbandonano la nave. Forse perchè si sono accorti prima degli altri che sta affondando?

ROSSANA PREZIOSO 17 MINUTI FA
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Se non altro è stato fedele alla massima secondo cui a Wall Street bisogna essere avidi quando gli altri hanno paura e timorosi quando gli altri sono avidi. Stiamo parlando di Warrenn Buffett che, nonostante abbia predicato da tempo e lo stia facendo tutt’ora, che l’azionario resta il miglior settore su cui investire, ha pensato bene, durante l’euforia di questi ultimi giorni, di ritirarsi in buon ordine diminuendo la sua esposizione ai titoli i cui profitti derivano direttamente dalle spese dei consumatori. Segno inequivocabile che tra sequester, tetto del debito e conseguenze inflazionistiche derivanti dal QE, quel 70% difetta di pil rappresentato dai consumatori, appunto, è destinata a soffrire non poco. Meglio partire per tempo, dunque, agire quando gli altri ancora non sospettano niente, anche perchè per la fine della politica Fed, sembra esserci un po’ di tempo. Che però passa.

In realtà la sua esposizione (-19 milioni di azioni solo per la Johnson&Johnson) riflette anche quella, ormai di stampo bearish di John Paulson e George Soros, questi ultimi, invece, hanno preferito concentrarsi sui bancari (ovviamente da vendere). Che abbiano ragione?

Una prima analisi, forse superficiale, fa notare come le ultime cifre fornite dall’economia portano a una visione ottimista: il calo del 2% sugli ordini all’industria è migliore delle aspettative (-2% invece di 2,2%), lo stesso dicasi per i nuovi posti di lavoro nel settore privato (198 mila con una proiezioni di 162 mila), ma è anche vero che finanza ed economia sono due cose distinte e separate e i record del Dow non contano poi molto.

Si, perchè proprio partendo da quel 70%, si capisce il ragionamento dei tre investitori: la gente “normale” non ne ha beneficiato. E visto che tutto il mondo è Paese, proprio come noi in Italia, anche a Washington si vedono anche altre situazioni, non così eclatanti.

http://www.trend-online.com/prp/record-dow-jones/