STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


FRANCIA E GERMANIA CI FANNO PRIGIONIERI



Germania e francia hanno deciso il nostro destino e ora ci vogliono mettere in schiavitu'.

FINO AD OGGI CI HANNO RUBATO POSTI DI LAVORO, AZIENDE LA LIBIA...LE LORO BANCHE HANNO PRESO INTERESSI ALTISSIMI SUL NOSTRO DEBITO PUBBLICO...

DA DOMANI VOGLIONO IL NOSTRO SANGUE....

MONTI E' COLUI CHE HA APERTO LE PRIGIONI E CI STA CONDUCENDO DENTRO...




NEL FRATTEMPO LE PERSONE CHE VENGONO IN SVIZZERA PER DELOCALIZZARE I RISPARMI LEGALMENTE SONO OGNI GIORNO DI PIU'...

SPECIE DOPO CHE LEGGONO ARTICOLI COME QUESTO......


Il Fisco vedrà il nostro estratto conto bancario, MA SOLO QUELLO DELLE BANCHE ITALIANE.
SI Apre un dibattito sui confini della privacy. E' giusto o stiamo scivolando verso eccessi degni del Grande Fratello orwelliano?

L'articolo 11 della manovra, quello che si intitola «Emersione di base imponibile» mette nero su bianco il principio che tutti i movimenti su risparmi e portafogli finiranno nel cervellone del Fisco a partire dal primo gennaio 2012.

MA NON QUELLI IN BANCHE AL DI FUORI DEL CONFINE ITALIANO

Ad oggi in quel database viene comunicato di default solo il numero del conto corrente. E poco di più. Dal 2005, infatti, cioè da quando esiste l'Anagrafe dei conti correnti, banche e intermediari sono obbligati a segnalare gli estremi dei nuovi rapporti e di quelli che vengono chiusi. Adesso cambia tutto. E il flusso di informazioni diventerà molto più corposo e più preciso.

Se mai si fosse potuto affermare che il segreto bancario era attaccato a un respiratore artificiale, il governo Monti si è incaricato di staccare del tutto la spina.

I provvedimenti anti-crisi presi quest'estate dal governo Berlusconi avevano già rivoluzionato l'utilizzo dell'Anagrafe da parte dell'Agenzia delle Entrate. Fino a luglio, infatti, l'attenzione del Fisco poteva concentrarsi sulla sterminata messe di dati contenuta nel cervellone (si tratta di oltre un miliardo di comunicazioni) solo davanti a forti indizi di evasione, tali da far scattare un'indagine finanziaria a carico di singole persone o società.

Il controllo puntuale sui movimenti di conti correnti e depositi, quindi, era ovviamente previsto, ma solo dopo l'avvio di un accertamento formale nei confronti di un contribuente ben determinato. La manovra agostana ha invece spalancato al Fisco la possibilità di accedere all'Anagrafe anche solo per elaborare specifiche liste selettive di contribuenti sospetti, in cui potrebbe finire chi risulta «anomalo», per esempio perché ha un numero spropositato di conti o di altri rapporti.

MA NON DI COLORO CHE HANNO CONTI CORRENTI LEGALMENTE APERTI ALL'ESTERO...FRA L'ALTRO APRENDOLI A GENNAIO....VERRANNO RIPORTATI NELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI SOLO NEL MAGGIO 2013


Una novità di cui il Fisco stava ancora discutendo le implicazioni pratiche e le procedure su vari tavoli aperti con le associazioni degli operatori finanziari, coinvolti in prima persona nel fornire ulteriori dati sulla dinamica delle ricchezze dei contribuenti finiti nelle black list dell'Erario. Un dibattito superato (così almeno sembra) dall'articolo 11 della manovra attuale, che stabilisce l'obbligo per gli operatori finanziari di comunicare «periodicamente all'anagrafe tributaria» i movimenti di tutti i rapporti intrattenuti con la clientela «ed ogni informazione relativa ai predetti rapporti necessaria ai fini dei controlli fiscali, nonché l'importo delle operazioni finanziarie» .

MA L'OBBLIGO NON SUSSISTE PER LE BANCHE AL DI FUORI DEL CONFINE ITALIANO


Che cosa significa? Significa che, appunto, il rendiconto annuale di conto corrente, conto di deposito, conto titoli, gestioni, carte di credito e così via potrebbe arrivare in copia quasi conforme al contribuente e al Fisco. In realtà per sapere esattamente quali informazioni aggiuntive finiranno nel cervellone dell'Erario bisogna aspettare il provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate che, dopo aver sentito le associazioni di categoria degli operatori, stabilirà le modalità e i contenuti del nuovo ordine.

MA NON PER GLI ITALIANI CON CONTI UFFICIALMENTE APERTI ALL'ESTERO


PENSATECI GENTE PENSATECI....

ANCHE IL RITIRO DEL CONTANTE IN SVIZZERA IN UN CONTO LEGALMENTE APERTO NON E' SOGGETTO A RESTRIZIONE ALCUNA e nel totale rispetto della legge italiana

FINO A QUANDO? SEMPLICE...FINO A QUANDO SARA' LEGALE!

SULLE ALI DELLA LIBERTA'



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7 commenti:

Anonimo ha detto...

è già partita la richiesta di carta di credito visa gold postfinance!
bancomat e carte di credito italiane vafammocc!
auguri
deejay

Anonimo ha detto...

SAREBBE ANCHE PIù CORRETTO CITARE LA FONTE DELL'ARTICOLO... NON TI PARE..???!!!
http://www.wallstreetitalia.com/article/1284348/privacy/fisco-arriva-il-grande-fratello-delle-banche.aspx

Paname ha detto...

Scusa ma i conti all'estero perlomeno quelli legali che caldamente consigli vanno riportati nel quadro RW per cui sono notissimi al fisco non capisco la differenza

Anonimo ha detto...

da milano finanza
venerdì, 9 dicembre 2011 - 21:35

Capovolgendo il motto coniato da Giulio Tremonti ai tempi dello scudo, dell’Italia oggi si ha questa immagine: dentro è inferno fiscale, fuori è porto sicuro. Non solo quelli italiani, ma anche i capitali spagnoli e francesi stanno cominciando a varcare le frontiere elettronicamente, con un click, per sfuggire a imposte patrimoniali, crack bancari e possibile implosione dell’euro. Le destinazioni? Germania, Austria e Svizzera.

Mentre è da sempre noto che la Confederazione Elvetica, quando scoppiano le guerre (e la tempesta finanziaria in corso ne ha tutti i connotati), diventa una gigantesca cassa di compensazione (è protagonista addirittura di misteriosi contatti tra Berlino e Losanna per far nascere un nuovo euro-marco), mentre si è meno consapevoli del fatto che la nuova geografia politico-fiscale delineata con l’accordo raggiunto a Bruxelles sta già ridisegnando la mappa del denaro itinerante.

Grazie agli accordi di Schengen e all’assistenza di banche e fiduciarie, i capitali italiani (la Guardia di Finanza stima in 183 miliardi la liquidità in libera uscita, ma probabilmente il totale è più robusto visto che c’è chi sostiene che solo in Svizzera nel tempo si siano rifugiati 400 miliardi) continuano a varcare impunemente la soglia delle dogane con i Paesi a fiscalità privilegiata. Lo provano una serie di dati finora inediti.

Anonimo ha detto...

Ciao Deejay,
ho anch'io quel conto, ma la carta Gold e anche le altre carte non mi sembrano un mostro di praticità e convenienza per i non residenti in Svizzera...

amilena ha detto...

Paname, certo che sono noti al fisco, ma questi non può chiedere ad una banca straniera l'estratto conto con la movimentazione e dossier titoli.E' qui la differenza.Sapere che io un cc estero con veersato una tot cifra non mi da problemi.E' che ci faccio con quella cifra che non son cavoli dell'erario.Io le tasse su quegli importi le ho già pagate.Ecche cavolo!

Anonimo ha detto...

@paname
premetto che io faccio tutto alla luce del sole quindi non ho problemi sia che mi controllino i conti italiani che quelli esteri.
per quanto riguarda invece i trasferimenti bancomat&cc ci sono limiti all'obbligo di segnalazione (quadro RW sez 1)
inoltre dall'estero la confluenza dei dati nel cervellone non è automatica ma dichiarativa. (una differenza perlomeno psicologica)
@anonimo 00:50
perchè? costa 100 euro in tutto ed è visa... la ING direct che ho adesso è gratuita ma non si riesce ad alzare il limite oltre ai 3-4000 euro...
e per la cronaca le carte debit CHF e EUR sono gratuite, le commissioni sono quasi zero anche dall'estero, e il cross è sempre conveniente
deejay