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BORSA FRANCOFORTE : EVACUATA PER IL RISCHIO ATTENTATO


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5 commenti:

Michele ha detto...

News...girando per internet mi sono imbattuto in questo:.....Wikipedia "Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.

Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.

Purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato.

Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l'introduzione di una "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti."

Michele Santini

Anonimo ha detto...

ma ogni tanto qualche notizia positiva???

marco toscano ha detto...

Buonasera, purtroppo mi sono perso la diretta di Zio Romolo. Potete farmi una sintesi? Grazie Marco.

Anonimo ha detto...

Ma anche Mercato Libero rischia di chiudere a causa del DDL intercettazioni?

Anonimo ha detto...

Una buona notizia per il mondo della rete. Niente più norma “ammazza-blog”. È stato infatti votato, pressoché all'unanimità, l'emendamento del deputato Pdl Roberto Cassinelli che stabilisce l'obbligo di rettifica e la relativa sanzione unicamente per le testate online registrate. Il precedente comma 29 dell'articolo 1 del disegno di legge sulle intercettazioni, abbandonato dalla scorsa estate nei cassetti del Parlamento, e ripreso in mano per la necessità di un'urgente approvazione «per fermare la barbarie di essere spiati, l'attacco criminale alla privacy», prevedeva invece di estendere l'applicabilità dell'istituto della rettifica a tutti i «gestori di siti informatici».