STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


MESSAGGIO A MAURIZIO DI ICR - IMPRESE CHE RESISTONO

HO RICEVUTO QUESTO COMMENTO DA PARTE DELL AMICO MAURIZIO ANSELMI, MEMBRO DI ICR - IMPRESE CHE RESISTONO:

IN MAIUSCOLO I MIEI COMMENTI ALLA SUA LETTERA E DI SEGUITO LA MIA RISPOSTA

MA PRIMA VI RICORDO CHE MERCATO LIBERO HA APERTO UN NUOVO SERVIZIO PER GLI IMPRENDITORI CHE FANNO INNOVAZIONE O CHE FANNO PROFITTO E CHE VOGLIONO VALUTARE LO SPOSTAMENTO DELLA ATTIVITA O DI UNA PARTE, NEL CANTON TICINO. ABBIAMO UN PARTNER A LUGANO CHE SVOLGE UN OTTIMO LAVORO DI CONSULENZA. primo incontro gratuito

chi fosse interessato a meno burocrazia, a pagare meno tasse trasferendosi a pochi chilometri da Milano per sfruttare la benevola situazione del Ticino ci scriva a mercatiliberi@gmail.com indicando il settore di attivita e il numero di dipendenti e la disponibilita a un incontro informativo.
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2011 15:15
Maurizio Anselmi ha detto...
Pubblicato sul Blog ufficiale ICR
Caro Paolo,
non posso nascondere la grande amarezza nel leggere quei contenuti, che ancor'oggi non riesco a spiegarmi come possano essere usciti "dalla tua penna"!
Come Maurizio Anselmi e come Delegato Regionale ICR, ciò che ferisce profondamente è quanto letto a proposito di noi Imprese iscritte.

MAURIZIO NON CAPISCO A COSA TI RIFERISCI, MA ANDIAMO PER GRADI

Tengo allora a precisare, cercando di descrivere meglio a te -ma soprattutto ai tuoi molti lettori- ciò che invece ICR rappresenta veramente: una mescola di micro, piccole e medie Imprese fatta perlopiù da PERSONE oneste,capaci,determinate e non rassegnate a subire passivamente gli effetti devastanti di quanto sta accadendo alla nostra Economia, che "qualcuno" -nemmeno più in Italia- sta imponendo al di sopra delle loro teste.

CONCORDO NELLA MANIERA PIU ASSOLUTA


Caro Paolo,possibile che tu non ti sia accorto che la maggior parte delle micro-piccole e medie imprese non "ce la fa più" oramai dalla fine del 2008?
E' mai possibile che, tutto d'un colpo, gli imprenditori si siano "rincoglioniti" -tutti insieme- e non sappiano più lavorare, confrontarsi con Mercato, Concorrenza ed Innovazione? Io dico di no!

CARO MAURIZIO, POSSIBILE CHE TU NON TI SIA ACCORTO CHE E DAL 2007 CHE MERCATO LIBERO AVVISA DI QUESTA SITUAZIONE? CHI HA DELOCALIZZATO COME TE E SOPRAVISSUTO, GLI ALTRI STANNO PERDENDO QUESTA E UNA SEMPLICE REALTA DEI FATTI



Forse, allora, sarebbe davvero il caso che anche il tuo Blog concentrasse maggiormente l'attenzione sulle Cause Reali che hanno portato a questo disastroso “Cambiamento Epocale”: Globalizzazione malgestita, Desertificazione dei Distretti a favore dei soliti "amici degli amici", che delocalizzano in Paesi compiacenti (sfruttando le popolazioni senza offrire loro reali opportunità di crescita personale ed intellettuale), ecc ...

DUE CONSIDERAZIONI MAURIZIO

1) QUESTO BLOG E STATO FRA I PRIMI IN ITALIA A CONCENTRARSI SULLE CAUSE REALI E IL FATTO CHE TU SOTTOLINEI QUESTO ASPETTO VUOL DIRE UNA COSA SOLA: NON LEGGI CON ATTENZIONE QUELLO CHE SCRIVIAMO DA ANNI!
IL CONCETTO DI DESERTIFICAZIONE LO ABBIAMO INTRODOTTO PROPRIO NOI E IL GRANDE BLUFF E POI E STATO UTILIZZATO DA PERSONE COME TE.

2) TU PARLI IN UN MODO E POI AGISCI IN UN ALTRO. NON SEI TU CHE HAI DELOCALIZZATO IN ROMANIA SFRUTTANDO UN PAESE E DELLE PERSONE CON COSTI PIU BASSI? QUALE DIFFERENZA FRA TE E GLI ALTRI CATTIVONI?


ma andiamo pure avanti!

CONCORDO

Cosa ne pensi dell'eccessiva –ed indegna– protezione nei confronti della c.d. "Industria Finanziaria" (Banche ed Istituti vari), anziché l’opportuna attenzione necessaria per sostenere le Imprese Produttive, con azioni di stimolo concreto e con reali Politiche Industriali di lungo periodo?

MAURIZIO, MI STUPISCI, SEI TU CHE HAI IMPARATO DA BLOG COME IL MIO IL CAOS CREATO DALLE BANCHE E DALLA FINANZA E ORA MI CHIEDI COSA NE PENSO? MA TI PONEVI IL PROBLEMA QUANDO, GRAZIE A UN CREDITO CONCESSO DALLE BANCHE FACILMENTE ...PICCOLI E MEDI IMPRENDITORI LAVORAVANO CRESCEVANO, E GUADAGNAVANO? IL MERITO ERA IN QUELLA ECONOMIA MALATA E DROGATA DALLA LEVA FINANZIARIA. ORA CHE LA RIDUCONO NON TI VA BENE? MAH...MI LASCIA DEI DUBBI...


Ah ... senza dimenticarci di una Classe Politica indegna che, se quella della "Prima Repubblica" lasciava davvero a desiderare, questa ... (ne lascio a te la definizione).

SULLA CLASSE POLITICA SONO IL PRIMO CHE NE PARLA MALE SIA DI DESTRA CHE DI SINISTRA. MI SEMBRA INVECE CHE ICR CERCHI SEMPRE UN DIALOGO CON LE FORZE POLITICHE? SIETE VOI CHE CERCATE UN DIALOGO CON QUESTA GENTE NON MERCATO LIBERO. RICORDATI CHE CHI CERCA UN DIALOGO VUOL DIRE CHE CREDE IN QUELLA POLITICA ...QUINDI....NON SEI MOLTO COERENTE


E' lapalissiano che, come tu dici, Lugano potrebbe essere meglio del Cantone Vallese...ed è altrettanto vero che uno Stato "gradisce" Imprese solide rispetto a quelle in difficoltà...permettimi la battuta ...ti piace "vincere facile"!?!

NO! STAI SBAGLIANDO COME UN ERRORE E TUTTO IL CONTENUTO DELLA TUA LETTERA.
IO HO MESSO IN CONTATTO,COME BEN SAI, ICR (LUCA PEOTTA E LAURA COSTATO) CON IL VALLESE MA COME BEN SAI..ERA PER CERCARE DI SVEGLIARE LA NOSTRA POLITICA CON UN AFFRONTO MEDIATICO.
TU SEI STATO CON ME IN VALLESE E TI SEI RESO CONTO CHE ERA UNA UTOPIA TRASFERIRE DELLE AZIENDE IN DIFFICOLTA IN SVIZZERA.

LAURA COSTATO DI ICR LOMBARDIA BEN SI E RESA CONTO E ORA CERCA DI DELOCALIZZARE IN PAESI A COSTI PIU BASSI...GLI STESSI CHE TU HAI ATTACCATO NELA TUA PRECEDENTE AFFERMAZIONE E GLI STESSI DOVE LA TUA IMPRESA E ANADATA. UN PO DI COERENZA NON GUASTEREBBE..
TU DOVRESTI RINGRAZIARMI CHE STO APRENDO GLI OCCHI DI TANTI [PICCOLI E MEDI IMPRENDITORI IN DIFFICOLTA CHE PENSANO ALLA SVIZZERA COME UN PARADISO!

SBAGLIATISSIMO! GLI INCENTIVI VERI SONO SU UNA RIDUZIONE DELLE TASSE SUGLI UTILI. CERTO ANCHE MINORE BUROCRAZIA ...MA CON COSTI NON CERTO DA MOLDAVIA...
LA SVIZZERA PREMIA LA INOVAZIONE LA CRESCITA L ECCELLENZA IL PROFITTO! NON CHI FA FATICA A TROVARE UN FINANZIAMENTO.

MERCATO LIBERO HA APERTO GLI OCCHI DI CENTINAIA DI PICCOLE E MEDIE IMPRESE CHE LEGGENDO IL SITO DI ICR PENSAVANO DI TROVARE L AMERICA IN SVIZZERA.

FORSE DOVRESTE FARE DI PIU VOI ...MERCATO LIBERO ANCHE IN QUESTA OCCASIONE STA FACENDO APRIRE GLI OCCHI MENTRE TU E ICR COSA AVETE FATTO CON IL VALLESE.

LAURA COSTATO HA RINUNCIATO AD ANDARCI E NON MI SEMBRA DI AVER LETTO I MOTIVI VERI SUL VOSTRO SITO.

POI LI DICO IO ...E TU MI ATTACCHI??? MAURIZIO CARO...RIFLETTI ATTENTAMENTE...


Caro amico mio, sono ben più complesse le ragioni VERE delle oggettive difficoltà di chi, facendo Impresa come me (dal 1986 mi pago lo stipendio con il sudore del mio lavoro... e da due anni, purtroppo,mi concedo solo magri rimborsi),si trova oggi di fronte a questa situazione,mai verificatasi prima nella Storia!

LA GLOBALIZZAZIONE IMPONE SCELTE DIFFICILI, IMPONE ALLE AZIENDE DI INNOVARE, AGLI IMPRENDITORI DI UNIRSI, TROVARE ECONOMIA DI SCALA ...FARE GRUPPO E SVILUPPARSI SENZA ATTENDERE AIUTI GOVERNATIVI CHE NON ARRIVERANNO.

ICR DOVREBBE AVERE QUESTO COMPITO. LO STA SVOLGENDO? O STA ANCORA PREGANDO I POLITICI DI AIUTARLI? LO SAI CHE NON AVVERRA....LO DICO DA MESI E MESI


Te lo ripeto: non bisogna cercare risposte solo nella presunta (ed in qualche caso, oggettiva) incapacità imprenditoriale, ma bensì in una situazione Italiana, Europea ed Internazionale, che vede i “soliti noti”, come al solito, muoversi solo per aumentare i propri profitti a dismisura, causando, di fatto, un vero e proprio "Genocidio Economico", che non guarda in faccia a nessuno!
Permettimi dunque di non sentirmi -insieme a tutti i miei "colleghi" di ICR- un "povero idiota incapace di badare alla propria Impresa, Famiglia e Collaboratori tutti, senza riuscire più a tener fede con responsabilità ai propri impegni".

NESSUNO HA DATO DELL IDIOTA, NON METTERMI IN BOCCA COSE CHE NON HO DETTO!


Estinguermi, darwinianamente, come suggerisci tu ... NON MI STA BENE e continuerò a portare avanti – nonostante tutto e grazie a Movimenti apartitici come ICR – ogni azione possibile non solo per “resistere” ma, soprattutto, per “reagire” a questa vergognosa situazione GLOBALE, che non possiamo continuare a “nascondere dietro al dito” della “Crisi che sta per finire”...

SE VUOI ESTINGUERTI SEI PADRONE DI FARLO. OGNUNO E ARTEFICE O CARNEFICE DEL SUO FUTURO. DARWIN AVEVA RAGIONE. TU DEVI FARE UNA SCELTA ...O CRESCI E TI SVILUPPI O MUORI.


Mi auguro dunque che tu abbia esternato troppo affrettatamente il tuo pensiero in quel post e mi farebbe davvero molto piacere vedere riconfermata l’impressione avuta di una persona che -piena di entusiasmo- si è unita a noi Imprenditori aderenti ad ICR,per visitare la Svizzera,Cantone Vallese,con l’intento di valutare nuove opportunità.
Maurizio


MAURIZIO MI AUGURO CHE TU ABBIA ESTERNATO TROPPO AFFRETTATAMENTE IL TUO PENSIERO IN QUESTO POST E MI FAREBBE MOLTO PIACERE VEDERE RICONFERMATA LA IMPRESSIONE AVUTA DI UNA PERSONA VERA PIENA DI ENTUSIASMO CHE CERCA DI AIUTARE LE IMPRESE E NON LE COINVOLGE IN PROGETTI UTOPICI COME LA SVIZZERA...SE LE IMPRESE NON HANNO LE CAPACITA FINANZIARIE E REDDITTUALI PER AFFRONTARE IL PAESE ELVETICO.

COME PENSI DI FARE PROFITTO CON IL FRANCO SVIZZERO A 1,15? ALLORA DITE APERTAMENTE CHE IL VALLESE NON VA BENE PER ICR MA SOLO PER CHI HA UN BUSINESS IN CRESCITA E PROFITTEVOLE.
SOLO ALLORA FARETE IL BENE DEI VOSTRI ASSOCIATI!

SEGUE LA LETTERA A MAURIZIO


caro Maurizio, sono veramente sorpreso da questo tuo post.

Sono in vacanza e quindi saro telegrafico:

1) Mercato Libero ha organizzato l incontro fra ICR e il vallese e come in accordo con LUca Peotta il motivo era FAR PARLARE DI ICR attirando l attenzione dei media.

2) Il vallese (e la svizzera) si sono rivelati assolutamente inutili per imprese in difficolta.

3) Lo ha ben capito Laura Costato che ha deciso di abbandonare il progetto e concentrarsi in una zona dove i costi sono inferiori.

4) Lo hai ben capito tu che hai da tempo delocalizzato in zone povere e con bassi costi

5) Mercato libero lo ha voluto spiegare alle sue migliaia di lettori che ancora oggi sperano di trovare in Svizzera l aiuto che in Italia non hanno.

6) La Svizzera ha poca burocrazia, aiuta tanto le imprese che vanno bene e che sono innovative (e che non hanno bisogno di finanziamenti). Infatti il maggior vantaggio a fronte di costi leggermente piu alti E LA DETASSAZIONE DEGLI UTILI!!!

Quindi Mercato Libero sta aiutando a non perdere tempo in Svizzera ai tanti imprenditori che invece hanno bisogno della Moldavia o della Romania.

Noi siamo stati di valido aiuto ...forse tu lo sei stato un po meno...

In Italia chi spera nella politica o nei sindacati o nelle regioni SBAGLIA!

In Italia sopravvive (legge darwiniana) chi si unisce, chi fa qualcosa delocalizzando o facendo gruppo e tagliando i costi.

Altrimenti si aspetta che arrivi una grande patrimoniale...una mega svalutazione che aiuti l impresa ..e un governo illuminato che guidi l italia nella ripresa.

IO INTANTO NEL MIO BLOG INSEGNO A NON ASPETTARE E A NON ILLUDERSI DIETRO A SOGNI (VALLESE) IRREALIZZABILI


PERCHE QUESTA E LA REALTA...IL RESTO ARIA FRITTA.

Attendo un tuo cortese cenno di risposta sperando che tu abbia mal interpretato il mio messaggio.

Anzi ICR dovrebbe ringraziarmi per aver aiutato a far chiarezza verso un sogno (il vallese) che non e alla portata di chi e in difficolta.

Mercato Libero
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10 commenti:

carlo ha detto...

credo che si possa sostenere il made in italy solo comprando made in italy;dovrebbe essere fatta una campagna martellante presso i consumatori per promuovere le nostre aziende ed artigiani;rifiutarsi di comprare ogni prodotto made in cina,tailandia e qualsiasi altro paese...far capire ai consumatori che se perdono il lavoro è perchè comprano da aziende che delocalizzano le fabbriche in quei paesi...serve la coscienza di consumatore attivo,di non subire passivamente le decisioni di altri...

Laura ha detto...

Caro Paolo e caro Maurizio, comincio con il dirvi che leggere quanto sopra mi rattrista soprattutto per una cosa, siete due persone che si conoscono, e soprattutto, entrambe aperte al dialogo. Mi chiedo dunque una cosa: Leggendo il primo post di Paolo interpreto la sua frase con aziende "decotte" (non menzionata insieme a “agli amici di IMPRESECHERESISTONO” ) non come riferita al movimento di Impresecheresistono e agli aderenti allo stesso, ma come un sinonimo di aziende in difficoltà, ( di ICR come no) per le quali la Svizzera, tutta la Svizzera, può rappresentare un sogno ma non la soluzione immediata. Da questo termine usato, mi sento di poter dire, senza intenzione o riferimento malevolo da Paolo è nato tutto questo. Avevo letto il post in questione e sinceramente non ho dato peso a tale accezione proprio perchè conosco Paolo e mi ricordo come, tempo orsono nel dicembre 2009, all'utilizzo del medesimo termine riferito alle aziende presenti al primo Icr day di Milano, in un articolo del Sole 24 ore, nella persona del giornalista Marco Alfieri, lo stesso Paolo aveva risposto sul suo Blog, invitando gli imprenditori a disdire l'abbonamento ad un giornale che usava il termine in questione riferito alle piccole aziende vera ricchezza del paese.
Conosco anche Maurizio, persona piena di passione e di cuore, che ha aperto un ufficio in Romania cercando uno sbocco alternativo al mercato italiano.
Per queste ragioni mi chiedo il motivo per il quale si è scatenato tutto questo, quando sarebbe bastato alzare il telefono e spiegarsi, perchè è questo che mi aspetto da persone come Voi, meno istinto e più ragione, perchè vi conoscete, perchè ci conosciamo, ed in fondo il nostro "problema" nasce dalla medesima madre. Mi sento di dover chiarire un punto solo, che mi riguarda personalmente, circa il progetto delocalizzazione in Svizzera. Per quanto mi compete, non lo ho abbandonato.

Laura ha detto...

La Svizzera, per le questioni personali prima che imprenditoriali che ho sempre dichiarato, resta la méta; tuttavia per ragioni che entrambi conoscete bene, ho creduto opportuno cambiare il percorso per giungervi. Tale percorso è quello che ha descritto Paolo, ma che non ritengo debba essere discusso in questo frangente.
A te Paolo rispondo, chiarendo il motivo per cui Icr non ha avvisato del cambio di programma, ossia che Impresecheresistono, come movimento, non ha MAI appoggiato a fondo il mio progetto, perchè va da se che se le imprese vogliono resistere non delocalizzano. Questo è il motivo principale per il quale sul blog di ICR esiste una pagina di informazione basica e non dettagliata del progetto svizzero. Questo è lo stesso motivo per cui ho chiesto le dimissioni dal direttivo di Icr, mai avrei voluto fornire un'arma a coloro che mal vedono da sempre questo movimento, che forse può peccare a volte di ingenuità ma mai di correttezza.

Mediaticamente è stato dato grande risalto al progetto Svizzero, e grazie anche a questo molte aziende hanno capito di avere una alternativa al fallimento Italiano, che poi la Svizzera non sia l'alternativa per tutti è cosa che ho sempre chiarito personalmente (soprattutto se un piccolo in difficoltà pensa di delocalizzare da solo, cosa per cui il progetto era di tipo consortile), ribadendo che chi non riesce a fare utili qui per mancanza di "mercato" difficilmente potrà sopravvivere in Svizzera.
La sottoscritta crede ancora che la Svizzera sia una méta possibile, e per questo stiamo lavorando, cercando di creare le condizioni ottimali ( marginalità sul prodotto e migliori condizioni finanziarie) per tutte le aziende aderenti al progetto Consorzio, per poter arrivare in Vallese con una condizione di equilibrio che oggi non possediamo. Queste condizioni primarie, non sono ottenibili nell'immediato in Svizzera, cosa che ben sai, e che ci ha portato a considerare le alternative (Moldavia e basso costo manodopera) che ormai reputo imprescindibili.
Concludo nella speranza che a mente fredda tutto questo rientri, che si interpretino le parole attraverso la conoscenza che si ha l'uno dell'altro e privandole di ogni rancore, cosa che, a parer mio, non ha motivo di esistere perchè frutto di una mala interpretazione dei concetti. Ognuno di voi fa cose importanti a proprio modo, Paolo, a cui va il mio grande ringraziamento per avermi consentito nel tempo di avvicinarmi a capire il mostro che ci comanda, come di ospitare sul suo blog il mio progetto iniziale, Maurizio per l'umanità e il sentimento con cui cerca di portare avanti una battaglia contro Golia, che se pur a volte giudico razionalmente "perdente" per la mia profonda convinzione nell'egoismo genetico dell'uomo, (mai nascosta) non posso umanamente non appoggiare.
Alla fine, come vedete, tutti noi stiamo lottando chi in un verso, chi nell'altro, per non soccombere.
Concludo dicendo, in difesa di Impresecheresistono che un pochino sento figlioccio anche mio, che mai siamo andati con il cappello in mano di fronte alla politica, abbiamo provato sì invece, a portare all'orecchio dei sordi, la voce dei piccoli, nella speranza di trovare un pò di luce. Va reso merito a Icr di non essere MAI sceso a patti con questa casta, di aver lottato per non permettere a qualsiasi forza politica, della maggioranza come dell'opposizione,di mettere il proprio cappello sul movimento.
Caro Paolo e caro Maurizio, vi prego di riflettere su quanto sopra e di voler arrivare ad un chiarimento, che a mio modo di vedere DEVE essere verbale

Massimo Mazzucchelli ha detto...

Ciao Paolo, pubblico la tua risposta a Maurizio sul blog di ICR. Massimo

ML ha detto...

Carlo, il made in Italy ??? ma dove e a che prezzo ...ragioniamo...non diciamo fesserie.

Il made in italy? si ma con i dazi o senza?
e dove è rimasto il made in italy...se non lo sai ....è sparito

ML ha detto...

Grazie mille Laura per la tua fantastica risposta. Vedo che hai capito il punto alla perfezione

Maurizio Anselmi ha detto...

Ciao Paolo,
cercherò di risponderti con l’unico obiettivo di provare a fare chiarezza su quanto, leggendo il tuo post del 21 luglio 2011, mi sono sentito di scriverti a fronte della mia soggettiva interpretazione. Pur non essendo un assiduo lettore del tuo blog mi è capitato più di una volta di leggere interventi interessanti ed istruttivi;ma in questa occasione ho ritenuto opportuno comunicarti la mia opinione.

Prima di tutto desidero sottolineare che quanto ho scritto non è stato per attaccarti; non fa parte della mia persona e alcune “provocazioni letterali”sono scaturite, unicamente da quanto percepito e metabolizzato rileggendo più volte quel post.

Proverò a spiegarmi un po' meglio; in Italia le micro, piccole e medie Imprese sono oltre il 90% (dalle partite iva in su per intenderci) e moltissime di queste realtà sono in media, forte ed enorme difficoltà a fronte, a mio avviso, di una premeditata azione tesa a favorire interessi e gruppi di potere di livello internazionale; indicativamente, purtroppo, ogni giorno 30 di queste Imprese cessano di esistere (dati di Unioncamere). La mancanza di profitti, di competitività e di tassi di crescita interessanti al giorno d’oggi è un dato assolutamente incontrovertibile; se però vogliamo davvero che tornino condizioni realmente competitive, tutti insieme dovremmo iniziare - quanto prima - a stimolare democraticamente un cambiamento radicale, per ritornare così ad essere protagonisti della progettualità delle nostre Aziende. Questa situazione è presente in molte parti del mondo e la globalizzazione, che avrebbe dovuto creare grandi opportunità per tutti, è stata strumentalizzata a beneficio di pochi.

Per questo Paolo ritengo che valga la pena di cercare di aiutare tutte quelle realtà, che se pur in difficoltà vogliono continuare lottare per il loro futuro, anche perché stiamo parlando della stragande maggioranza … che non può e non deve estinguersi.

E’ vero Paolo, ho aperto un’azienda in Romania ma la mia “Esox Romania” è un piccolo gioiello, dove i rapporti umani, la meritocrazia, il rispetto e la condivisione sono ai primi posti del nostro codice comportamentale. In principio ho delocalizzato una parte dello sviluppo e della ricerca software; oggi ho internazionalizzato e i “miei ragazzi” sanno di avere un futuro nella loro Terra con prodotti e servizi specifici per il loro Mercato. Il vantaggio che ha tratto Esox Italia è stato quello di riuscire ad ottenere un mix di costo industriale tale da poter continuare ad investire ed innovare su quella che resterà sempre la mia amata Terra d'origine e che non abbandonerò mai.

Sulle banche ho ben poco da dire; da loro ho sempre ricevuto molto poco e le ho sempre apertamente accusate, senza peli sulla lingua, di non essere assolutamente “banche per l’impresa” .

Per quanto riguarda il rapporto con le Istituzioni, ICR ha cercato nei limiti delle sue possibilità di dialogare con “La Politica” e non solo con dei “politici”… ma purtroppo sappiamo tutti che loro fanno “veramente fatica a cambiare”.

Questi, Paolo sono i punti che più mi stavano a cuore e che ritenevo opportuno chiarire pubblicamente.

Considerami pure a tua disposizione per una telefonata chiarificatrice, che ritengo importante.

Maurizio

Anonimo ha detto...

Ciao Paolo,
cercherò di risponderti con l’unico obiettivo di provare a fare chiarezza su quanto, leggendo il tuo post del 21 luglio 2011, mi sono sentito di scriverti a fronte della mia soggettiva interpretazione. Pur non essendo un assiduo lettore del tuo blog mi è capitato più di una volta di leggere interventi interessanti ed istruttivi;ma in questa occasione ho ritenuto opportuno comunicarti la mia opinione.

Prima di tutto desidero sottolineare che quanto ho scritto non è stato per attaccarti; non fa parte della mia persona e alcune “provocazioni letterali”sono scaturite, unicamente da quanto percepito e metabolizzato rileggendo più volte quel post.

Proverò a spiegarmi un po' meglio; in Italia le micro, piccole e medie Imprese sono oltre il 90% (dalle partite iva in su per intenderci) e moltissime di queste realtà sono in media, forte ed enorme difficoltà a fronte, a mio avviso, di una premeditata azione tesa a favorire interessi e gruppi di potere di livello internazionale; indicativamente, purtroppo, ogni giorno 30 di queste Imprese cessano di esistere (dati di Unioncamere). La mancanza di profitti, di competitività e di tassi di crescita interessanti al giorno d’oggi è un dato assolutamente incontrovertibile; se però vogliamo davvero che tornino condizioni realmente competitive, tutti insieme dovremmo iniziare - quanto prima - a stimolare democraticamente un cambiamento radicale, per ritornare così ad essere protagonisti della progettualità delle nostre Aziende. Questa situazione è presente in molte parti del mondo e la globalizzazione, che avrebbe dovuto creare grandi opportunità per tutti, è stata strumentalizzata a beneficio di pochi.

Per questo Paolo ritengo che valga la pena di cercare di aiutare tutte quelle realtà, che se pur in difficoltà vogliono continuare lottare per il loro futuro, anche perché stiamo parlando della stragande maggioranza … che non può e non deve estinguersi.

E’ vero Paolo, ho aperto un’azienda in Romania ma la mia “Esox Romania” è un piccolo gioiello, dove i rapporti umani, la meritocrazia, il rispetto e la condivisione sono ai primi posti del nostro codice comportamentale. In principio ho delocalizzato una parte dello sviluppo e della ricerca software; oggi ho internazionalizzato e i “miei ragazzi” sanno di avere un futuro nella loro Terra con prodotti e servizi specifici per il loro Mercato. Il vantaggio che ha tratto Esox Italia è stato quello di riuscire ad ottenere un mix di costo industriale tale da poter continuare ad investire ed innovare su quella che resterà sempre la mia amata Terra d'origine e che non abbandonerò mai.

Sulle banche ho ben poco da dire; da loro ho sempre ricevuto molto poco e le ho sempre apertamente accusate, senza peli sulla lingua, di non essere assolutamente “banche per l’impresa” .

Per quanto riguarda il rapporto con le Istituzioni, ICR ha cercato nei limiti delle sue possibilità di dialogare con “La Politica” e non solo con dei “politici”… ma purtroppo sappiamo tutti che loro fanno “veramente fatica a cambiare”.

Questi, Paolo sono i punti che più mi stavano a cuore e che ritenevo opportuno chiarire pubblicamente.

Considerami pure a tua disposizione per una telefonata chiarificatrice, che ritengo importante.

Maurizio

ML ha detto...

Grazie Maurizio per la tua risposta.
Credo che il confronto sia la migliora medicina per aiutare le persone che ci seguono nel capire dove sta la ragione.
Ci sentiremo al mio ritorno in Italia.
Le nostre posizioni sono distanti ma non come il tuo primo post lasciava pensare.
Avremo modo di estendere questo dibattito all'interno del blogeconomy 2011 e all'interno di ICR, credo che sarà un bene per tutti!
Un abbraccio


Paolo

carlo ha detto...

il made in italy lo trovi,basta cercarlo...e come dici tu informarsi...frutta e verdura le trovi a km zero,sono sempre più i produttori che vendono i loro prodotti,stessa cosa per carne e formaggi,dolci e pasta;inoltre ancora ci sono imprenditori che resistono,che continuano a produrre in italia le loro scarpe,i loro vestiti,ed ogni altro capo di vestiario...basta informarsi e ancora li trovi e ti stupiresti...il consumatore se si informa può ancora trovare il made in italy..