16 STAZIONI FERROVIARIE BLOCCATE
Roma, 30 nov - Treni fermi, flussi di traffico rallentati, convogli istradati su itinerari alternativi e tempi di viaggio piu' lunghi.
Complessivamente sono state 16 le stazioni occupate oggi dagli studenti universitari nel corso delle loro manifestazioni.
QUELLO CHE MANCA E' LA FIDUCIA
16 STAZIONI FERROVIARIE BLOCCATE
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5 commenti:
Carissimo dott. Barrai le scrivo , per dirle che, ora ora ho parlato con mia figlia, che, a 26 anni appena conpiuti dopo la laurea specialistica, 3+2 specialistica che un anno ha fraquentato l'università tedesca di Kiel in economia e la tesi in Ancona,stà studiando la scuola di dottorato di ricerca 2 anno in economia politica, bene mia figlia mi dice che corre voce, il prossimo anno la università non farà più tutorato per via di mancanza di fondi,caso strano ma per le scuole private i fondi ci sono, ultima trance nel decreto di pochi giorni fà,comunque mia figlia insieme ad altri dottorandi in economia politica, vorranno mettersi a disposizione per tutorati gratuitamente,alcune ore la settimana
E chi si fida di questa banda di ladri!!! Fan bene a far casino, loro che possono senza paura di essere licenziati, dovrebbero spaccare tutto!! E mandare affanculo tutti i vecchi di merda che ci comandano, come se fossimo ancora in ballo con il vecchio gioco, svaluta e vendi svaluta e vendi. STRONZI!
Vorrei proprio sapere che senso ha studiare economia politica: per ridurci così?
Senza alcuna polemica, ma è uno di quei corsi che abolirei dalle Università.
Il Folletto
Io credo che nell'Università itaiana ci siano inefficienze tali che che non possono trovarmi d'accordo con queste manifestazioni. Questo governo se non altro ha il coraggio di mettere mano ad un problema scottante che nessuno fino ad ora ha affrontato.
Quando mi laureai in economia nel 1993 ricordo che non si trovava lavoro, già non c'erano poche possibilità di accedere all'insegnamento "precario" ed i fallimenti delle aziende erano frenquentissimi.
Da neo laureato decisi quindi di non perdere tempo con l'insegnamento (che era evidente che non avrebbe portato da nessuna parte) pertanto frequentai in modo assolutamente gratuito uno studio professionale per un anno e mezzo. Grazie alle conoscenze acquiste nel corso dell'eseprienza lavorativa (gratuita) riuscii successivamente a superare agevolmente un concorso in una grande azienda quotata in borsa.
Oggi giorno ho la sensazione che i giovani non abbiano molta voglia di "soffrire", pretendono di avere i soldi in tasca subito e, almeno per i laureati, mentre prima perdevano tempo a fare gli insegnati precari, oggi perdono tempo a frequentare call center dove vengono sfruttati e non riescono ad essere concentrati sull'obiettivo principale (libera professione, concorso pubblico, lavoro autonomo....).
in questi posti di merda i giovani si demotivano, gli viene rubata la cosa più pregiata che hanno ovvero la giovinezza, l'esuberanza che solo un venticinquenne possiede. Dopo i 30, 35 anni poche aziende sono disponibili ad assumerti..... che gli vai a dire..... che per 6 anni hai raccontato stronzate al telefono.... cercando di convincere un povero cristo con la solita frase: non si preoccupi la sua pratica é in lavorazione.......!
Sono molto d'accordo con l'anonimo delle 23.16. Inoltre vorrei dire al primo anonimo, perchè sua figlia non va a fare i conti in tasca ai professoroni e non va ad analizzare come le università spendono i soldi? O forse diventerebbe troppo impegnativo? Molto più semplice chiedere soldi a pantalone e cavalcare facili proteste!!!!
Rimarrò anonimo pure io:-)!
Saluto
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