STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


LA CAMERA IN FRANCIA APPROVA UNA LEGGE GIUSTA!!! BRAVI FRANCESI!!!


La Francia ha approvato IL DIVIETO DI INDOSSARE IL BURKA.

Chi ha proposto la legge ha affermato che INDOSSARE QUALCOSA CHE COPRA IL VISO E' CONTRO I DIRITTI DI UGUAGLIANZA DELLA DONNA
Purtroppo l'approvazione della norma da parte della camera dovrà essere poi convalidata a settembre dal SENATO...
Stai a vedere che ad agosto qualche arabo prova a TERRORIZZARE la Francia...
SPAGNA E BELGIO HANNO UN PROGETTO DI LEGGE SIMILE IN CORSO DI APPROVAZIONE

e in ITALIA???
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38 commenti:

leggimi ha detto...

Che cazzata, è una provocazione. Chissà quante donne portano il burka in Europa. Mentre le donne operate per farsi belle sono irriconoscibili, nemmeno le loro mamme sarebbero in grado di riconoscere. E cosa dire di certi occhiali da sole con i quali non si capisce nulla di chi le porta. Ma basta!

Anonimo ha detto...

Paolo,

le leggi non sono mai giuste!

Comunque pippati questa:

http://www.thisismoney.co.uk/news/article.html?in_article_id=508582&in_page_id=2&ito=1565

Il Folletto

Anonimo ha detto...

e noi ce l'abbiamo dal '75.
Per una volta siamo stati più svelti noi.

Andrea

Anonimo ha detto...

Tutte le religioni vanno bene.
PURCHE' non ledino, IN ALCUN MODO, l' unicità dell'uomo.
Uno è l'uomo, bianco o nero, maschio o femmina o altro, abile o diversamente abile ...
Ciccio

ML ha detto...

è GIUSTO CHE IN EUROPA SI SEGUANO I DETTAMI DELLE NOSTRE TRADIZIONI.

senza contare che l'anonimato che nasce da una copertura del viso è DANNATAMENTE PERICOLOSO per la comunità.

Pensate se tutti, uomini e donne, portassero il burka per le strade....

E' COME UN PASSAMONTAGNA...DI QUELLI USATI PER LE RAPINE

Anonimo ha detto...

Paolo questo è peggio!.
Il rapinatore fà la scelta di delinquere.
Queste donne sono obbligate dalla loro società ad essere coperte.
E poi non possono andare a scuola, non possono guidare e non possono sedere davanti, e non possono parlare davanti ai terzi, e poi ...
... quando non le infibulano, le lapidano se per caso (in uno dei tanti matrimoni combinati) cercano altrove la felicità.
Ma che CAZZO di storia è.
Ciccio

marcello ha detto...

burka x loro, nude e troie x noi... non vedo questi valori ed è pericoloso enunciarli sapendo che siamo vuoti come lo spazio intersellare! ps. andiamo in sicilia dopo un lutto...

Pluto ha detto...

Se la motivazione è la dignità della donna farebbero meglio a pensare ai cazzi loro.
Come occidentali ci poniamo sempre nella posizione di avere ragione e di dover portare la nostra ragione a chi non la vuole.
Il burqua è un fatto culturale e il fatto che noi vogliamo farlo togliere è come se una tribù di pigmei dell' Amazonia trovasse scandaloso che le nostre donne non girano a poppe al vento (magari!! ) e pertanto decidesse di romperci le palle per insegnarci la democrazia.
Imbecilli i francesi, si meritano quella cagna della Bellucci.

Ottima trovata Folletto! La passo ad un mio collega Inglese!

Anonimo ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con mercato libero: chi si trasferisce in nuovo Paese, anche acquisendone la cittadinanza, è giusto e democratico che ne accetti le leggi, gli usi e le tradizioni.
Il mio non è razzismo: è realismo.
Provino lorsignori ad andare al mare, magari in Arabia Saudita (paese dichiaratamente filo-americano) con le loro consorti in bikini....
Agli inizio degli anni '80 all'aeroporto di Daharan, dalla Polizia Religiosa, mi è stata censurata una copia della Settimana Enigmistica solo perchè l'illustrazione di un rebus raffigurava il nudo di un tronco di statua ellenistica !!!

Più recentemente nello Yemen a mia moglie è stata sequestrata una confezione di collant (tengo a precisare solo la scatola vuota e non il contenuto) perchè l'illustazione sulla scatola rappresentava la foto di una gamba femminile che indossava il prodotto !!!


Carletto 59

ML ha detto...

Caro Pluto...non siamo daccordo su questo punto.

Ti chiedo di moderare i toni..anche se l'argomento li fa riscaldare,

TU SEI IN ERRORE. I pigmei dell'amazzonia (ma esistono?) a casa loro fanno quello che vogliono, ma se vanno a Parigi o Roma DEVONO ADEGUARSI.

E senza rompere troppo i coglioni.

Ecco fatto!

Anonimo ha detto...

x marcello per cortesia non fare paragoni assurdi.Da noi le donne saranno anche nude e troie ma per fortuna esiste il libero arbitrio.Nessuna viene fisicamente lapidata o infibulata o peggio ancora uccisa perchè veste alla occidentale.Non arrampichiamoci su ragionamenti falsamente filosofici e manteniamo ferma la ragione

Anonimo ha detto...

x leggimi Non ti offendo perchè sono educato ma il tuo modo di ragionare mi fa paura Saluti Leonardo

Anonimo ha detto...

Pienamente d'accordo con Pluto.

E' molto più pericoloso Obama come presidente dell'URSA che dissemina di soldati e guerre il mondo, che un copricapo.

Il problema è che il diritto di uguaglianza è un concetto profondamente errato: ognuno di noi è diverso dagli altri.


Ricordatevi che il terrore proviene dallo stato: Rivoluzione Francese docet.

Il Folletto

Pluto ha detto...

Per quello sono d' accordo che uno deve adeguarsi alla cultura di dove va (e lo dico da emigrato) e che pertanto le donne mussulmane debbano essere obbligate a non indossare il velo.
Anche per motivi di sicurezza.
Ma nel momento in cui obbligano a fare ciò per garantire la dignità delle donne commettono un grave errore perchè le donne di quei paesi (escludendo la disinformazione della CIA fatta specialmente per la Francia per far approvare all'opinione pubblica l' intervento in Afghanistan!) col burqua ci stavano bene e pure oggi spontaneamente lo usano rischiando le sanzioni dei governi fittizzi messi su dagli USA.
La cosa triste è il fatto di voler imporre la propria cultura come quella giusta.
A casa nostra va bene farlo... ma noi vogliamo farlo pure a casa degli altri.

Anonimo ha detto...

Come legge non la discuto ma non so quali rusultati possa ottenere e se quello è il vero fine nel senso che se per alcune questo potrà significare "svelarsi" per altre potrebbe rivelarsi una reclusione domestica e peggiorerebbe ulteriormente le condizioni.

In Italia, è nata con altri fini, c'è già una legge da oltre 30 anni che vieta di girare a viso coperto quindi basterebbe solo far applicare la legge.

Saluti.

teo ha detto...

Pluto, nella vecchia Inghilterra era tradizione che la novella sposa passasse la prima notte di nozze con il Principino della contea di appartenenza (se al Principe aggradava). Questa era una tradizione quindi anche un fatto culturale che per fortuna è stata debellata.
Pensa se tua moglie se la fosse sbattuta il primo principino.....che bello!!!
daltronde è un fatto culturale!!
Dai discorsi che fai probabilmente sei frustrato, represso, succube del sesso femminile, felice di vedere la donna in condizione di minoranza.
Ma secondo te tutte le donne che portano il burka sono contenete, o hanno paura di essere randellate se lo tolgono???
Prova a portare tu un cazzo di straccio in testa per 10 ore a 40 gradi.....e se te lo togli ti spariamo una bella raffica di sassolini in testa...
è un fatto culturale!!

Pluto ha detto...

Quello di cui parli è lo jus primae noctis, che non era tipico solo dell' Inghilterra. In realtà è una leggenda metropolitana perchè esso consisteva nel dover pagare un tributo al dignitario per la prima notte con la moglie.
Oggi invece al posto di un principe (nel caso di una contea un conte) se la portano a letto prima di noi almeno una ventina di persone.
Ciò a me non fa ne' caldo ne' freddo (finora con tutte le mie compagne sono risultato sempre io il maggio troione, quindi non ho diritto di lamentarmi!) ma sembra che questa cosa su di te faccia effetto.. perciò ti chiedo cosa tu preferisca.
Ma tornando al nostro tema... tu confondi la propaganda della CIA con la realtà: in Afghanistan le donne si sentono a proprio agio col burqa e lo vogliono. Pure in Germania le ragazzine di 16 anni mussulmane hanno il velo in testa e lo portano con orgoglio. Quella grande liberazione dall'oppressione che tu sbandieri invece proviene da qua: http://lci.tf1.fr/monde/asie/2010-03/afghanistan-comment-la-cia-veut-faire-pression-sur-l-europe-5788617.html (col traduttore google se non sai il Francese puoi leggerlo quasi bene...)

Quando uno sostiene che la tua cultura sia quella giusta è facile dargli ragione senza pensarci troppo.

teo ha detto...

Ma che bravo che sei, vuoi dare lezione di storia??
So bene che è una leggenda, ho semplificato perchè ciò che mi interessava era il concetto, ma purtroppo non è stato colto. Ti interessa di più divagare sul giusto termine delle parole o sul fatto che oggi le donne sono più facili (libera scelta). Sarai anche il maggio troione ma presumibilmente il ventesimo.
Lascia perdere la propaganda della Cia, sei tu che con la realtà non sei connesso, nessuno si troverebbe a suo agio con uno straccio in testa se non sotto minaccia, tantè che non hai risposto alla domanda. Dai mettitelo un velo in testa...bello...ricamato a mano. Anzichè fare il professore dovresti sapere che non si sostiene una cultura a prescindere, ma bisogna usare il buon senso. Potresti vivere in una gabbia perchè ti ci mettono da piccolo, e cresci...ma questo non significa che sia il giusto per te, forse sono i tuoi genitori ad essere imbecilli....

Anonimo ha detto...

Se si parla di sicurezza, sono d'accordo al 110%!
Ma quando si parla di tradizioni, a quali ci riferiamo. Fino a 40 anni fa, in Italia, era comune per le signore di una certa età portare quello che oggi definiremmo un velo.
In certe regioni del sud d'Italia l'abbigliamento nero, con velo nero, che le signore indossavano per anni dopo un lutto non è poi molto diverso da quello che si che da tanto fastidio oggi.
Quindi, andiamoci piano a tirare in ballo queste TRADIZIONI.
Al massimo possiamo parlare di "costume".

Andrea

Unknown ha detto...

Leggimi ha perfettamente ragione inoltre; L'obbligo di indossare il burqa appare conseguenza di tradizioni locali, indipendenti dalle prescrizioni religiose dell'Islam; infatti nelle norme coraniche ci si limita ad imporre l'obbligatorietà del velo.

In una democrazia si pensa a fare una legge per poche centinaia di persone mentre il resto va a malora.

Anonimo ha detto...

Ma quante parole sprecate. Per la sicurezza di tutti, andare in giro a volto coperto deve essere vietato. Punto.
Poi se vogliono indossare il velo affari loro, ma il volto deve essere scoperto.
E chissenefrega della cultura nostra, araba, afghana, francese, eccetera eccetera.

franchtheone

Pluto ha detto...

@ teo:
ma che? hai raccontato la storia dello jus primae noctis sapendo che fosse una menzogna? Ma allora sei un furbacchione!
Che nessuno si trovi a proprio agio con uno straccio in testa hai proprio ragione! Lo sostengono pure i pigmei e anzi! dicono che è insopportabile pure quel pezzo di stoffa che copre le tette!
Senti.. facciamo così.. oggi vai in piazza e mettiti su un cartone a spiegare a tutte quelle che vedi in giro che devono togliersi immediatamente il reggiseno!
Io sono con te! Ti sostengo in questa tua lotta di liberazione poppolare!
...a prescindere, eh.. a prescindere!

Altend ha detto...

Paese che vai gente che trovi.
Ogni donna che andasse in un paese in cui il burka è obbligatorio, sarebbe ed è costretta a portarlo seppur di origini cultura e religione diverse...
Si tratta di stabilire equità, dove tu non mi imponi la tua religione nè io la mia altrimenti se io devo rispettare la tua quando son da te perchè mi obblighi, tu rispetti la mia quando sei da me, perchè così vige...par conditio.Altrimenti ognuno a casa sua

romak ha detto...

Paolo
"è GIUSTO CHE IN EUROPA SI SEGUANO I DETTAMI DELLE NOSTRE TRADIZIONI" scusa, ma è una stronzata.
Gli aspetti sono:
1) sicurezza
2) dignità della donna
3) protezione delle tradizioni locali

Nel primo caso si può discutere su cosa sia sensato fare, nel secondo la questione è moooolto discutibile, visto che, oltre ad andarci di mezzo le donne che lo portano per libera scelta, si rischia di non risolvere niente o peggio di rischiare di far segregare le donne (che sono succubi, s'intende) in casa.
Nel terzo caso, scusa, ma la protezione di chissà quali tradizione è ciò che di peggio caratterizza le società chiuse e impaurite dal diverso. Le tradizioni si fanno negli anni (secoli), con l'apporto di tutti coloro che vivono in un certo luogo, non con quello che c'è, che deve essere mantenuto ad ogni costo. E soprattutto le tradizioni si fanno "dal basso", quindi dagli usi e costumi che la gente adotta, non dall'alto (con una legge che obbliga a fare o non fare una cerca cosa). Certo, alcune leggi influenzano gli usi (e a volte i costumi) delle persone, ma lo fanno come effetto collaterale e non come effetto primario (o meglio, così dovrebbe essere...).
Come dice Pluto, se una legge viene fatta per motivi di sicurezza è un conto (non per questa è giusta o sensata, ma fa parte del gioco il fatto di poter fare leggi sbagliate), per imporre una certa cosa agli altri (punto 2) o per proteggere chissà quale tradizione è un'altra (che poi, non è che nella nostra tradizione ci sia l'andare in giro scoperti, no? Certo, non si può andare in chiesa col cappello, ma in strada si può usare di tutto, inclusi occhialoni giganti e sciarpona, capirai come lo riconosci uno così...)

Anonimo ha detto...

sono pienamente d'accordo con Altend
mi sembra di ricordare che una giornalista Rai ha dovuto mettere il burqua per fare una trasmissione altrimenti la arrestavano
Sandro

teo ha detto...

X Pluto,
l'argomento è la donna umiliata ma tu continui a parlare di tette e pigmei.
Non sarà che sei un nano maniaco??
Si giudica un governo che propone leggi sensate ma non ci si immagina mai dalla parte della persona costretta.
Il punto è che la donna mette il burka solo e soltanto perchè obbligata!!!!! La storia insegna!!!
Tu stesso dici che sarebbe insopportabile ma non te ne frega un cazzo se a metterlo è qulcun'altra.
Più che vedere le tette dovresti farti vedere tu...ma da uno bravo!
Con simpatia, Teo

Anonimo ha detto...

@ TEO

Nel deserto i nomadi portano vesti di lana che li ricoprono come un burka: non sono masochisti, ma si tratta di difendersi dai 50° del sahara.

Quanto alle tradizioni, e in gran parte concordo con Pluto e Romak, non dimentichiamo che viviamo in una società patriarcale, con le ovvie conseguenze. Da un punto di vista psicosociale si potrebbe affermare che la spinta a "liberare le donne dalla schiavitù del burka" è una proiezione di un inconscio collettivo che dimostra quanto maschilisti di fatto noi tutti siamo; al di là delle belle parole e dei bei concetti che paventiamo.

Remak ha ragione nel dire che gli usi/costumi/cultura nascono dal basso e vengono poco influenzati da norme e leggi. Quando invece le leggi riescono a modificare in fretta gli usi/costumi/cultora è perché c'è già un retroterra collettivo predisposto.

Alberto da Padova

ML ha detto...

SONO MOLTO SODDISFATTO DI QUESTI COMMENTI.

Obiettivo del blog è la DISCUSSIONE civile.

Cerco di generare il dibattito buttando il sasso nello stagno (a volte provocando, come in questo caso).

Così è piu' facile aprire un dialogo.

Pluto ha detto...

senti Teo.. un favore personale.. metti meno punti esclamativi per favore perché mi angosciano che ogni volta che ne vedo la fila penso che sia qualcuno che mi vuole mandare in guerra:
"Pluto!!!!! All'attacco!!!!!"
(bau bau arf!!!!! parto e mordo!!!!!)

Rispondendo alla tua affermazione, no.. non sono nano!

Comunque: dove é che la storia insegna che le donne afghane sono obbligate a vestire il burqua piú del fatto che le occidentali siano obbligate ad usare il reggiseno? La loro cultura insegna loro un pudore per cui mostrare il volto é sconveniente. Non é vero, come non lo é mostrare le tette, ma la cultura crea la nostra sensibilitá. Le donne Afghane sono serene nell'indossare il burqua e a disagio senza. Tanto quanto le nostre donne sono serene nell'andare in giro col reggiseno e starebbero a disagio senza.

Obbligare qualcuno ad indossare un burqua é alla stessa stregua lesivo della libertá personale di obbligare a non usarlo. Ovviamente escludendo i discorsi di sicurezza pubblica per la non riconoscibilitá.

Poi il concetto di dignitá... é sempre legato alla cultura. Pensa che quelle donne pensano (e forse maggiormente a ragione) che andare in giro mezze nude leda la dignitá delle nostre donne. O anche lo faccia il mostrare modelli spregiudicati e eccessivamente liberi. O anche l'usare chili di intonaco in faccia per apparire piú avvenenti e offrendosi come oggetti da apprezzare per il solo aspetto fisico.

Vedi.. il tuo é lo spirito del conquistatore spagnolo che va a sterminare milioni di Inca perché per la sua cultura é sbagliato fare sacrifici umani.
In realtá Pizzarro non difende altri esseri umani (visto che ne ha sterminati molti di piú di quelli che sarebbero morti per i sacrifici) ma é solo il tentativo di imporre la propria cultura e visione del mondo ad ogni costo.
Anche a costo di sterminare quelle donne con le bombe per permettergli di non avere il velo o multarle o metterle in galera.

La simpatia secondo me sta altrove dove non si consiglia di farsi vedere da uno bravo... quindi evita oltre ai punti esclamativi finti messaggi di civiltá dialettica.

frank77 ha detto...

Sono assolutamente d'accordo con questa legge anche per motivi di sicurezza.

in Italia c'è la legge Reale del '78 che vieta a chiunque di girare col volto coperto.
Poi come tutte le cose italiane va fatta rispettare.

Pluto ha detto...

(...continua)
Poi il concetto di dignitá... é sempre legato alla cultura. Considera che quelle donne pensano (e forse maggiormente a ragione) che andare in giro mezze nude leda la dignitá delle nostre donne. O anche lo faccia il mostrare modelli spregiudicati e eccessivamente liberi. O anche l'usare chili di intonaco in faccia per apparire piú avvenenti e offrendosi come oggetti da apprezzare per il solo aspetto fisico.
C'é da riflettere su cosa sia maggiormente lesivo per la dignitá.. a me sembra lo sia altro.

Vedi.. il tuo é lo spirito del conquistatore spagnolo che va a sterminare milioni di Inca perché per la sua cultura é sbagliato fare sacrifici umani.
In realtá Pizzarro non difende altri esseri umani (visto che ne ha sterminati molti di piú di quelli che sarebbero morti per i sacrifici) ma é solo il tentativo di imporre la propria cultura e visione del mondo ad ogni costo.
Anche a costo di sterminare quelle donne con le bombe per permettergli di non avere il velo o multarle o metterle in galera.

La simpatia secondo me sta altrove dove non si consiglia di farsi vedere da uno bravo... quindi evita oltre ai punti esclamativi finti messaggi di civiltá dialettica.

Pluto ha detto...

senti Teo.. un favore personale.. metti meno punti esclamativi per favore perché mi angosciano che ogni volta che ne vedo la fila penso che sia qualcuno che mi vuole mandare in guerra:
"Pluto!!!!! All'attacco!!!!!"
(bau bau arf!!!!! parto e mordo!!!!!)

Rispondendo alla tua affermazione, no.. non sono nano!

Comunque: dove é che la storia insegna che le donne afghane sono obbligate a vestire il burqua piú del fatto che le occidentali siano obbligate ad usare il reggiseno? La loro cultura insegna loro un pudore per cui mostrare il volto é sconveniente. Non é vero che sia sconveniente, come non lo é mostrare le tette, ma la cultura crea la nostra sensibilitá. Le donne Afghane sono serene nell'indossare il burqua e a disagio senza. Tanto quanto le nostre donne sono serene nell'andare in giro col reggiseno e starebbero a disagio senza.

Obbligare qualcuno ad indossare un burqua é alla stessa stregua lesivo della libertá personale di obbligare a non usarlo. Ovviamente escludendo i discorsi di sicurezza pubblica per la non riconoscibilitá. (continua...)

Pluto ha detto...

senti Teo.. un favore personale.. metti meno punti esclamativi per favore perché mi angosciano che ogni volta che ne vedo la fila penso che sia qualcuno che mi vuole mandare in guerra:
"Pluto!!!!! All'attacco!!!!!"
(bau bau arf!!!!! parto e mordo!!!!!)

Rispondendo alla tua affermazione, no.. non sono nano!

Comunque: dove é che la storia insegna che le donne afghane sono obbligate a vestire il burqua piú del fatto che le occidentali siano obbligate ad usare il reggiseno? La loro cultura insegna loro un pudore per cui mostrare il volto é sconveniente. Non é vero che sia sconveniente, come non lo é mostrare le tette, ma la cultura crea la nostra sensibilitá. Le donne Afghane sono serene nell'indossare il burqua e a disagio senza. Tanto quanto le nostre donne sono serene nell'andare in giro col reggiseno e starebbero a disagio senza.

Obbligare qualcuno ad indossare un burqua é alla stessa stregua lesivo della libertá personale di obbligare a non usarlo. Ovviamente escludendo i discorsi di sicurezza pubblica per la non riconoscibilitá.

Poi il concetto di dignitá... é sempre legato alla cultura. Considera che quelle donne pensano (e forse maggiormente a ragione) che andare in giro mezze nude leda la dignitá delle nostre donne. O anche lo faccia il mostrare modelli spregiudicati e eccessivamente liberi. O anche l'usare chili di intonaco in faccia per apparire piú avvenenti e offrendosi come oggetti da apprezzare per il solo aspetto fisico.
C'é da riflettere su cosa sia maggiormente lesivo per la dignitá.. a me sembra lo sia altro.

Vedi.. il tuo é lo spirito del conquistatore spagnolo che va a sterminare milioni di Inca perché per la sua cultura é sbagliato fare sacrifici umani.
In realtá Pizzarro non difende altri esseri umani (visto che ne ha sterminati molti di piú di quelli che sarebbero morti per i sacrifici) ma é solo il tentativo di imporre la propria cultura e visione del mondo ad ogni costo.
Anche a costo di sterminare quelle donne con le bombe per permettergli di non avere il velo o multarle o metterle in galera.

La simpatia secondo me sta altrove dove non si consiglia di farsi vedere da uno bravo... quindi evita oltre ai punti esclamativi finti messaggi di civiltá dialettica.

teo ha detto...

X Alberto,
quindi vorresti farmi credere che si porta il burka solo per proteggersi dalla calura....??
o forse per arcaiche tradizioni di maschi trogloditi.
E' bello fare filosofia quando a rimetterci è chi non conosci, verifica quante siano effettivamente le donne che spontaneamente indossano il burka.
Il governo Francese penso sinceramente che voglia solo sensibilizzare la donna umiliata, risvegliando in loro quell'orgoglio femminile che le contraddistingue. Purtroppo ci vorrà molto tempo ancora, perchè siamo bravi a considerarci un popolo civile ma facciamo fatica a liberarci da vecchie tradizioni e stupidi preconcetti.
Teo

Anonimo ha detto...

Alberto,
che dire dei dischi labiali, degli anelli al collo delle "donne giraffa", delle cicatrici sulla schiena autoinflitte che mostrano orgogliose le donne di alcune tribù africane.
La storia del Burqa è illuminante per capirne il senso:
Il Burqa è stato introdotto in Afghanistan all'inizio del 1900 durante il regno di Habibullah, che lo impose alle duecento donne del suo harem, in modo tale da "non indurre in tentazione" gli uomini quando esse si fossero trovate fuori dalla residenza reale. Divenne così un capo per le donne dei ceti superiori, in modo tale da essere protette dagli sguardi del popolo. Fino agli anni '50 era prerogativa dei più abbienti ma intanto si diffuse in tutto il paese. Successivamente gli stessi ceti elevati iniziarono a non farne più uso, ma nel frattempo era diventato un capo ambito anche dai ceti poveri. Nel 1961 venne proclamata una legge che ne vietò l'uso alle pubbliche dipendenti. Durante la guerra civile venne instaurato un regime islamico quindi sempre più donne tornarono ad indossarlo fino al divieto assoluto di mostrare il volto imposto a tutte le donne dal successivo regime teocratico dei Talebani.

A mio modo di vedere, l'uso del Burqa che si fa oggi è una rivendicazione, una ostentazione sei vuoi, della propria identità culturale.
Più ci si "accanisce", più lo si legittima rendendolo un simbolo.

Come già scritto da molti, anzichè lanciare una crociata, bastano le ragioni di pubblica sicurezza per vietarne l'uso, così come non tollereremmo persone che andassero in giro incappucciati come il KKK.

Andrea

Anonimo ha detto...

All'aeroporto di Doha (Qatar) ho visto donne che mentre i mariti andavano alla toilette si sollevavano il burqa e se la ridevano allegramente per poi rimetterselo quando i mariti tornavano.
Le corna sono unisex, atemporali e globalizzate, fatevene una ragione cari uomini del blog, come pure noi donne ce la facciamo: burqa o minigonna non fa differenza! Claudia.
P.S.: fa caldo, come fate a essere sempre tutti così seriosi?!

Anonimo ha detto...

Mi sono divertito a leggere i commenti di chi democraticamente puo' esprimere il proprio parere, ed il punto e' proprio questo: c'e' troppa democrazia. Non servono leggi o referendum, il volto delle persone deve essere visibile e basta.

REDROMAN

teo ha detto...

A Pluto il Talebano!!!!!!!
ma cosa fai, oltre ad imporre il burka alle donne vuoi impedirmi di inserire più o meno punti esclamativi
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ora ti metto un punto esclamativo per rispondere ad ogni tua minchiata di affermazione;

! Continui a divagare col reggiseno, ma stiamo parlando di burka. Mah sarà una deformazione professionale.

! “La loro cultura insegna loro un pudore per cui mostrare il volto é sconveniente"
Ma quale cultura, è stato imposto da un pazzo scatenato.

! “Le donne Afghane sono serene nell'indossare il burqua" "O anche l'usare chili di intonaco in faccia per apparire piú avvenenti"

Sono serene e non si truccano?
Ma ne hai mai conosciuta una?
Sono tristi e si truccano tanto quanto le occidentali se non di più.

! "Tanto quanto le nostre donne sono serene nell'andare in giro col reggiseno e starebbero a disagio senza"
A disagio senza, ma dove vivi?

! "Vedi.. il tuo é lo spirito del conquistatore spagnolo che va a sterminare milioni di Inca"
Guarda che se qui c'è un arrogante conquistatore, quello sei tu!!!!!!
Colui che al buon senso antepone le tradizioni o la cultura (del cazzo aggiungo io). Lascia che sia la donna a decidere se lo vuole o non lo vuole e non un maschietto ignorante represso e violento. La legge francese viene emanata per proteggere le donne, non per sopprimerle, Liberté égalité fraternité. Io sono per la totale libertà dell'individuo quindi l'esempio degli Inca non c'entra proprio una fava, ma al contrario sarei per liberare i popoli dagli oppressori (la tua categoria).
Pizzarro non era certo un paladino della libertà ma un avido conquistatore di terre e di oro a cui dei sacrifici umani non importava un bel nulla!!!!!!!!!

Per concludere, caro professore, pensaci bene quando cercherai di imporre a tua moglie e figlia un velo............................
potrebbero non essere felici!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Wolf wolf