STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


ARTICOLO DELL'AMICO FUNNYKING

Salviamo la Grecia? Si ma con che soldi.
Cosa succede? Perché la borsa Italiana perde il 4.51% quella Spagnola il 5.34% mentre nel complesso il DjEurostoxx “solo” il 2.77%?
Succede che da Venerdì o Lunedì prossimo i soldi per salvare la Grecia devono cominciare ad essere tirati fuori sul serio…. e non ci sono.

O meglio qualcuno in particolare probabilmente non li ha, sto parlando di Spagna e Portogallo (facciamo finta che l’Italia li abbia).

Cosa succede Venerdì se la Spagna e Portogallo certificassero la loro incapacità di finanziare la Grecia?
Cosa succede se il costo per Spagna e Portogallo del capitale da prestare alla Grecia risultasse superiore al 5% concordato con Atene?

Ebbene è quello che si stanno chiedendo i mercati oggi e per non sbagliare vendono soprattutto banche e assicurazioni dei cosiddetti stati periferici.

Io resto dell’idea che per uscire da questo pantano una parte del conto Grecia debba essere fatto pagare ai detentori di bond Greci con un taglio del capitale e/o allungamento delle scadenze un alternativa potrebbe essere l’emissione dei famigerati bond europei garantiti dalla BCE.

FunnyKing
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12 commenti:

Anonimo ha detto...

Gli dobbiamo credere?
"Il primo ministro spagnolo Jose Luis Rodriguez Zapatero ha definito una "completa follia" i rumor di mercato circa la possibilità che Madrid chieda a breve 280 miliardi di aiuti all'euro zona."
Giovanni

FunnyKing ha detto...

Vogliamo scommettere che dopo la Grecia saranno Portogallo Spagna e Italia a fare una finanziaria lacrime e sangue per difendersi dalla "Speculazione Internzaionale".
Occhio al conto corrente, le patrimoniali non sono una novità in questo sgangherato paese.

Se avete un mutuo, rasatevi a zero il cc e chiudene una parte, ad esempio...

Anonimo ha detto...

Un megacerotto europeo che non basta

Buona lettura, Carlo di TO

Questa cura da cavallo dovrebbe permettere alla Grecia di ridurre il deficit statale al 3% del PIL nel 2014 e di stabilizzare il livello del debito pubblico al 140/150% a partire dal 2013. Allora, dopo tre anni di lacrime e sangue e dopo aver esaurito i 110 miliardi di euro di aiuti, la Grecia si ritroverà ancora nella condizione di dover ristrutturare il proprio debito. Infatti se in questi tre anni la Grecia non riuscirà a ridurre in modo drastico prezzi e salari per essere più competitiva e ad aumentare il suo basso tasso di risparmio, continuare ad onorare un debito pubblico di tali dimensioni costringerebbe il Paese ad una lunga stagnazione economica e la popolazione a continui sacrifici.
Se la crisi greca è solo temporaneamente congelata, non è certo che lo sia anche quella di Portogallo e Spagna, i due Paesi che nelle ultime settimane hanno registrato un declassamento della valutazione del loro debito e soprattutto un aumento dei tassi richiesti dal mercato per rifinanziarsi. La prolungata stagnazione dell’economia portoghese e la recessione spagnola, che si combina con un crollo del mercato immobiliare, inducono a presumere che la tregua sia solo momentanea, anche perché questi Paesi soffrono di una pesante perdita di competitività. Del resto, i segnali di pericolo si moltiplicano. Ad esempio, le due grandi banche spagnole (Santander e BBVA) hanno aumentato i tassi sui risparmi per raccogliere capitali che costano sempre di più sul mercato interbancario e monetario. Queste decisioni di solito precedono le tempeste. Vi è un dato supplementare che complica la situazione: appare difficile che la Germania partecipi ad un’operazione di salvataggio di un altro Paese di Eurolandia, anche perché le somme necessarie sarebbero di dimensioni tali (è stato stimato che per salvare Portogallo, Spagna, Irlanda e Italia occorrerebbero più di 1’000 miliardi di euro) da rimettere in discussione la credibilità della stessa Germania. Dunque per Portogallo e Spagna il salvataggio della Grecia dà solo un sospiro di sollievo.
Altrettanto vale per i grandi gruppi bancari europei, nonostante il nuovo aiuto accordato dalla Banca centrale europea la quale ha annunciato che continuerà ad accettare come pegno i titoli statali greci sebbene questi ultimi siano valutati dalle agenzie di rating al rango di obbligazioni spazzatura. Continua pertantoad essere assicurato l’accesso degli istituti europei ai finanziamenti della banca centrale. Questa misura, che contraddice le regole della BCE, è un’altra conferma del precario stato di salute del sistema bancario europeo. Una debolezza emersa chiaramente negli scorsi giorni, quando si sono rivissuti i peggiori momenti della recente crisi finanziaria con una parziale chiusura del mercato interbancario, ossia con una sfiducia diffusa che ha indotto di nuovo le banche a non prestarsi più i soldi.
In conclusione, la crisi di Eurolandia è solo agli inizi. Il salvataggio della Grecia può essere paragonato a quello della Bear & Stearns effettuato dalla Federal Reserve insieme alla JP Morgan nella primavera del 2008. Allora si disse che il sistema finanziario aveva dimostrato di avere i mezzi per poter superare una grave crisi di una primaria banca di Wall Street. Come tutti sanno, queste professioni di ottimismo si erano rivelate totalmente infondate. Infatti nel settembre dello stesso anno, circa cinque mesi dopo, la crisi finanziaria raggiunse il suo apice con il fallimento della Lehman Brothers e con il collasso delle maggiori banche occidentali. Tutto induce a ritenere che la storia possa ripetersi.

Anonimo ha detto...

Certo che dove ci giriamo giriamo sembriamo tante trottole impazzite.
Rimango convinto (almeno per adesso) che un'epoca si è chiusa.
Oggi è la Grecia, ma in effetti non è la Grecia ma tutto il mondo (o quasi).
Comunque le cose sono due:
a) Siamo al capolinea del nostro pensiero;
b) Siamo nelle mani di un "bel gruppo" di furboni.
Questi ultimi, se non stanati, finiranno per strapparci le braccia ...
Ciccio

short lev gas ha detto...

Se mettiamo in ordine crescente le chiusure in passivo di oggi delle borse abbiamo la graduatoria dei paesei più esposti

Anonimo ha detto...

si infatti Zapatero ha ragione è una follia !!! alla spagna ne servono molti ma molti di più di 280 miliardi :))))

Anonimo ha detto...

Tutti dimenticano l'Austria e l'Irlanda.
Forse perchè parlano tedesco e inglese?
Visti i conti mi sembrano assai messi male.

Federico

Anonimo ha detto...

ho apsettato sempre questo momento. E' da mesi che sono al ribasso e che mi sorprende la sopravvalutazione dele borse soprattutto in relazione ai fondamentali macoreconomic e alle capacità di spesa dei governi e delle famiglie. Ma sinceramente non ho nulla da festeggiare. Se le forze economiche si solleveranno e si desteranno dalla situazione di torpore in cui stavano, causata dai forti anestetici monetari che le banche centrali avevano immesso nel sistema, allora saranno dolori per tutti.....e sinceramente non ci sarà Brasile che tenga.

Anonimo ha detto...

L'europa ha finalmente usato il suo bazooka

http://worlddarkestdays.blogspot.com/2010/05/bazooka-shot-dud.html

Il Folletto

Anonimo ha detto...

"Da GIPSI a PIIGS"...http://vedosentoeparlo-bacab.blogspot.com/2010/05/da-gipsi-piigs.html

Anonimo ha detto...

Il salvataggio della Grecia rappresenta un precedente pericolosissimo!
Seguiranno a ruota tutti gli altri statarelli disonesti della nostra cara EEEEuropa!

Anonimo ha detto...

Spezzeremo le reni alla grecia...