STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


TASSARE INTERNET???


SCRIVE OSCAR GIANNINO:

Tassare Internet per pachidermi cartacei? MAI!
Si resta senza parole, di fronte alla proposta del presidente FIEG, Malinconico di nome ed, evidentemente, di fatto: tassare gli accessi a internet, per finanziare i giornali di carta che perdono copie, lettori e denari.

Viene proposta come misura compensativa perché lo Stato, finalmente, ha iniziato a tagliare - purtroppo solo in parte - le provvidenze alla stampa. Ho sempre pensato – e scritto anche quando lavoravo in testate che prendevano denari pubblicici, dal Foglio al Riformista a Liberomercato – che l’informazione non deve mai vivere grazie ai denari del contribuente, ma perché deve avere lettori, ascoltatori e consumatori, inserzionisti, e conti adeguati alle entrate.

In Italia non è così solo perché i media servono per esercitare potere, invece che per informare. E i giornalisti si sono adeguati ottenendo denari e privilegi ingiustificati, da editori che battono cassa al contribuente per non rinunciare a costi eccedenti le entrate. Tassare il presente e il futuro per difendere un passato indifendibile non è solo sbagliato intellettualmente ed economicamente. Anche moralmente, è indegno. Propone come costo della libertà d’informazione ciò che è invece solo una taglia a favore di editori incapaci, di dipendenti privilegiati, e di improprie commistioni d’interessi.


MERCATO LIBERO E' IN PIENO ACCORDO CON OSCAR GIANNINO.

Ma Giannino è troppo buono. PERSONE COME MALINCONICO DOVREBBERO ESSERE LICENZIATE IMMEDIATAMENTE. LE PERSONE NON DOVREBBERO PIU' LEGGERE UN SOLO GIORNALE SCHIFATE DA TALE PROPOSTA.

Faccio una riflessione SU UN PUNTO CHE INVECE NON CONDIVIDO CON GIANNINO.

I giornali (e internet) dovrebbero vivere grazie alle inserzioni pubblicitarie (sostiene Giannino) ma come fanno i giornali a essere indipendenti se i piu' grandi gruppi italiani che pagano pubblicità fanno pressioni?
Guardate i milioni di euro che MPS paga ai giornali e poi telefona ai direttori se scrivono qualcosa contro...e questo capita REGOLARMENTE CON TUTTI I GRUPPI IMPRENDITORIALI ITALIANI (classici esempi? Fiat, Unicredit, intesa, Enel ecc ecc)

Caro Giannino, l'informazione indipendente dovrebbe essere pagata dai soli lettori , ma ahimè, come sai questo è praticamente impossibile perchè il lettore è disposto a spendere 3 o 4 euro al giorno di telefonino ma un euro al giorno per leggere notizie indipendenti NO! O meglio, le persone sono abituate ad andare in edicola e spendere un euro e anche di piu' per un giornale, ma su internet si limitano ad andare su siti gratuiti ed evitare ogni forma di ringraziamento.

IN QUESTO MODO SI UCCIDE L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE VERA e si favorisce il controllo delle masse. E POI NON CI LAMENTIAMO SE QUESTO E' IL MONDO MODERNO.

Io, ZioBarbero, Zio Romolo, il Grande Bluff lo sperimentiamo quotidianamente.
Migliaia di lettori ma il numero di che dice grazie non supera lo 0,01% dei lettori
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15 commenti:

Anonimo ha detto...

fieg@fieg.it

per mandare i complimenti al genio malinconico.

Pagherei per vederlo di persona...e dirgli quello che penso

Anonimo ha detto...

E' difficile trovare le parole giuste per esprimere il disprezzo che provo verso certi personaggi senza essere offensivo, quindi taccio, limitandomi a quotare in toto il lettore che mi ha preceduto

Luciano ha detto...

GRAZIE PER QUELLO CHE FAI.Dovrei dirlo più spesso, è pigrizia non farlo ma lo penso e credo che ci siano tanti come me. Ciao.

Anonimo ha detto...

Sei mesi fa è uscito un nuovo giornale, "Il Fatto". Non prende una lira dallo stato e non ha nemmeno molta pubblicità. In compenso, va in cerca di notizie e le dà. Sarà questo il motivo del suo successo (è arrivato a una diffusione di oltre 100.000 copie)?

Credo che il calo degli altri giornali sia dovuto, almeno in parte al successo del Fatto. Vedremo ora se il Governo avrà il coraggio di imporre una nuova tassa per aiutare l'editoria, peraltro sempre più allineata con la sua linea.

Michele M

Unknown ha detto...

Un grazie è vero Paolo, non costa niente e fa bene. Però guardati gli accessi quotidiani del blog...la gente anche se non lo dice, lo pensa :-)

Avanti sempre, indietro mai.

Ciao,
Matteo

Anonimo ha detto...

il grazie c'è sempre. C'è il modo di fare donazioni anonime ?

ML ha detto...

no, ma non ti preoccupare

Anonimo ha detto...

Io uso internet proprio per non comperare questi giornali di partito, ed ora devo essere anche obbligato per legge a pagare gente che non voglio pagare ?
Già devo forzatamente pagare il criminale equo compenso per memorizzare le mie FOTO sul disco fisso del mio computer, e qui già siamo al limite della criminalità, ma essere obbligato a pagare giornali che non leggo dopo dischi che non suono mi sembra sinceramente esagerato.
Ma allora i produttori di film porno in crisi, mettiamo una tassa anche per loro, per aiutarli poverini, il concetto è lo stesso.
Gli artisti che non incassano ? E chi sono loro ? Mettiamo una tassa per loro, mancano solo mutilati e ciechi di guerra.

E Poggiolini (che nessuno ricorda più) scomparso nel nulla starà bene ? Mettiamo una tassa anche per lui che poveretto deve essere in ristrettezze economiche... o forse no ?

Come faccio a vivere in questo paese ?!

Giuseppe Rossi Varese

Anonimo ha detto...

Non c'è niente di drammatico nell'appartenere alla famigerata casta dei giornali: purché chi vi appartiene non combatta una battaglia contro la famigerata casta dei giornali. E' il caso de Il Fatto, sotto la cui testata c'è scritto che «Non riceve alcun finanziamento pubblico» anche se non è vero, anzi, è decisamente falso.
Affianco alla citata frasetta, infatti, in piccolo, si legge «Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv. in L.270/02/2004) Art. I comma I Roma Aut. 114/2009» che in lingua italiana significa che il quotidiano, dopo averne fatto richiesta, fruisce delle «tariffe postali agevolate per i prodotti editoriali».
Trattasi dei pure famigerati «contributi indiretti» che riguardano le tariffe postali e che nel caso rappresentano, con quelle elettriche telefoniche, «la fetta più grossa distribuita a tutti i giornali»: la definizione è di una celebre puntata di Report andata in onda il 23 aprile 2006.
Sono agevolazioni di cui può giovarsi chi ne faccia richiesta, s'intende: è, anche, il caso de Il Fatto. Ed è il caso, per fare esempi notevoli, de La Repubblica-Espresso che nel 2004 hanno ricevuto 12 milioni di euro, Rcs e Corriere della Sera 25 milioni di euro, Il Sole 24 Ore della Confindustria 18 milioni di euro, Mondadori 30 milioni di euro.
Restando ai soli abbonamenti, per ogni copia spedita, Il Sole 24 Ore invece di 26centesimi ne spende solo 11. La differenza ce la mette lo stato. Nel 2004, nel caso, ci ha messo 11 milioni e 569 mila euro. Ma questi erano appunto i dati del 2004. E oggi? E, per quanto c'interessa, nel caso de Il Fatto? Dipende dallo scaglione di sconto.
Il quotidiano diretto da Antonio Padellaro vanta 45mila abbonamenti dei quali soltanto ottomila sono cartacei: gli altri - riferiscono fonti interne al giornale - sono tutti online, spediti in formato Pdf. Lo sconto dipende dal peso fisico del giornale, che nel caso è attorno ai 200 grammi e appartiene quindi allo scaglione che prevede uno sconto del 50 per cento; la tariffa di 26 centesimi per copia scende perciò a 13. Ergo, fanno poco più di mille euro. Al giorno.
Calcolando le 312 uscite annuali de Il Fatto (che il lunedì non è in edicola) fanno circa 325mila euro che non vengono pagati e che le Poste si fanno rimborsare dallo Stato, cioè dal contribuente, come si dice. Dai cittadini, direbbe Di Pietro.

Nikolai Samu ha detto...

ecco...questa è una grande iniziativa....degna di uno che si chiama Malinconico...tassare l'innovazione, e badate, non per ridurre il debito (che è già di per se sbagliato), no...ma per finanziare l'obsoleto...che idea brillante...ecco è quello che mancava...è la ciliegina sulla torta....per completare in modo più rapido possibile il processo di distruzione di questo nostro meraviglioso Paese...se faranno una cosa del genere, possiamo tranquillamente andare tutti insieme a porre cartelli sul confine...ITALIA SVENDESI....

Anonimo ha detto...

Per Anonimo delle 00.39

Non voglio passare per un difensore del Fatto, però se anche tale giornale riceve uno sconto (non un contributo) di 300.000 Euro l'anno sulle spese postali, per una legge dello stato, non mi sembra si possa definire "finanziamento pubblico".

Altri sono i milioni o decine di milioni di Euro ricevuti dai giornali citati, dati "cash" per la legge sull'editoria. Non è la stessa cosa!

Michele M

perla ha detto...

tassiamo i giornali in favore di internet!
Così ne acceleriamo la chiusura..

Anonimo ha detto...

"Grazie!" l'ho scritto qualche volta, ma non credo serva sempre; diventerebbe un'inutile formalità, a mio parere.
Come ha già rilevato qualcuno il numero di accessi giornalieri indica l'apprezzamento per questo sito.
Personalmente lo trovo molto interessante: io lo uso solo per informarmi e per cercare di capire meglio la realtà, perché non sono un ionvestitore.
Ciao e grazie.

Enrico72

Anonimo ha detto...

se tassano inteernet:
1:tolgo l'abbonamento ADSL
2:butto fuori dalla finestra la tv
3:seguirà la tv l'antenna

...e chi vivrà verdà!

Marco

Anonimo ha detto...

Grazie Paolo, Zio Vicenza, Zio Romolo, ZioBarbero, Folletto ecc.

e da tanto tempo che non commento in quanto non ho la capacità di aggiungere argomenti interessanti.

Visto però che leggo tutti ma proprio tutti i giorni il vostro blog mi pare dovuto ringraziarvi tutti.

Maurizio

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