MAMMA MI E' FINITA LA BENZINA! PIERINO, PIERINO...VAI A PIEDI!!
Già nel 2015 il petrolio sarà troppo scarso rispetto al fabbisogno mondiale. Per quell’anno ne mancheranno fino a 10 milioni di barili al giorno, con pesanti conseguenze sulla crescita economica e sull’equilibrio geopolitico mondiale. Una previsione tra le più pessimistiche rispetto al problema della futura carenza di petrolio che fa rumore soprattutto per il soggetto che l'ha comunicato: è la visione delle forze armate americane, in particolare dell'American Joint Forces Command, contenuta in un report fresco di pubblicazione (da pagina 24 http://qualenergia.it/UserFiles/Files/JOE_2010_o.pdf)
Si legge nel documento che “dal 2012 il surplus di produzione del petrolio potrebbe scomparire e già dal 2015 potrebbero mancare fino a 10 milioni di barili al giorno”. Le conseguenze? “Sicuramente ciò ridurrà le prospettive di crescita sia nel mondo sviluppato che nei paesi in via di sviluppo. Questo rallentamento economico esaspererà altre tensioni irrisolte, spingendo le nazioni più fragili verso il collasso e potrà avere effetti seri anche su Cina e India”.
Cosa significherà sul piano militare? “La presenza di ‘civili’ cinesi a guardia degli oleodotti in Sudan per proteggere i propri approvvigionamenti di petrolio fa immaginare un futuro in cui altri Stati interverranno in Africa per proteggere le risorse sempre più scarse. Enormi le implicazioni per futuri conflitti nel caso che la produzione non tenga il passo con la domanda e gli Stati debbano assicurarsi militarmente l’accesso a risorse scarse”.
I dati da cui partono i militari Usa sono quelli già noti dell’International Energy Agency, che solo in questi ultimi due anni hanno iniziato ad evidenziare la probabile futura crisi energetica. Dati allarmanti, ma resta il sospetto che siano stati “addolciti” per non creare il panico finanziario (Qualenergia.it, Petrolio al 2030 e dati gonfiati dell'IEA http://qualenergia.it/view.php?id=944&contenuto=Documento ).
Al 2030, è la base di partenza dell’analisi dell’esercito americano, si prevede un aumento della domanda di energia del 50%, dagli attuali 86 milioni di barili al giorno per il petrolio si arriverà ad un fabbisogno fino a 118 milioni. Ma per soddisfarlo la produzione dovrebbe crescere “dell’equivalente di un Arabia Saudita ogni 7 anni”. Da qui al 2030, il mondo dovrà trovare altri 1,4 miliardi di barili all'anno.
“Il ritmo di nuove scoperte degli scorsi due decenni (escluso forse il Brasile) – commentano i militari - lascia poco spazio all'ottimismo di chi pensa che in futuro si troveranno nuovi giacimenti.” E oltre al problema delle riserve, c’è quello, collegato, degli investimenti: nei prossimi anni peserà “una carenza di piattaforme di trivellazione e capacità di esplorazione e raffinazione. Anche se uno sforzo concertato iniziasse oggi ci vorrebbero almeno 10 anni prima che la produzione riprenda il passo con l’aumento della domanda.”
“Al momento, gli investimenti stanno appena aumentando, con il risultato che la produzione raggiungerà un prolungato plateau. (...) Nel 2012, la produzione in eccesso sparirà completamente, e nel 2015 mancherà un 10% di output per soddisfare la domanda.” Tra 3 anni, dunque, non in un futuro non specificato. Nella previsione dell’esercito Usa che, si specifica, non vuole rappresentare in alcun modo la posizione ufficiale del governo, il problema della scarsità del petrolio è molto più serio e incombente che negli scenari dipinti dalla politica che non sembra nemmeno considerare questa eventualità.
MAMMA MI E' FINITA LA BENZINA! PIERINO, PIERINO...VAI A PIEDI!!
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15 commenti:
Questa notizia Paolo potrebbe favorire il gas....?
Ciao
Aldo
Ed il bello è che in realtà c'è una quantità virtualmente inesauribile di petrolio: potrebbe durare ai consumi attuali per oltre 500 anni!
Dimenticate che i dati che ci propinano nei media sono "americani".
Vi ricordate quando da piccolo si diceva "hai fatto un americanata!": ecco appunto...
Il Folletto
Folletto, gentilmente puoi citare qualche fonte?
merita un'oretta spesa, non penso che tutti lo abbiano visto dato che in italia l'informazione seria che passa il veto della censura viene trasmessa in terza serata
http://www.youtube.com/watch?v=5HlMzzGeQBE&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=Ulxe1ie-vEY
Un futuro davvero inquietante.
Io sono davvero preoccupato.
Un saluto a tutti i lettori del blog.
-Andrea-
Prima di citare delle fonti, volevo farvi ragionare sui dati che ci vengono "propinati" dalle "previsioni" di illustri scienziati che progettano per le proprie sedi enormi stanzoni per mostruosi computer, che la rapidissima miniaturizzazione rende ridicoli ancor prima della fine dei lavori (come i banchieri centrali http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=7082)
Un pò come il modello computazionale per "prevedere" la polvere vulcanica islandese nei cieli europei, bella scusante per Obama che se ne è stato a giocare a golf invece di andare al funerale di stato polacco.
Come i modelli finanziari proposti in questi anni da svariati premi nobel, falliti di lì a poco con i loro inventori (Long Term Capital Management (LTCM). Tale fondo era stato costituito nel 1994 col consenso dei mercati finanziari e poteva annoverare tra i suoi general partners personalità di grande rilievo come John Meriwether, i premi Nobel Robert Merton e Myron Scholes15 e David Mullins, precedente vice presidente del consiglio della Federal Riserve.
Tale fondo, grazie anche alla reputazione dei suoi gestori aveva attratto tra i suoi investitori istituzioni di primo ordine, tra cui il nostro Ufficio Italiano Cambi e la Union Bank of Switzerland (o UBS), per nulla spaventati dall’investimento minimo di 10 milioni di dollari e dal periodo di lock-up di tre anni.)
Stanno cercando di convincere la popolazione mondiale verso le fonti cosidette rinnovabili, il cui rendimento energetico, ed il cui inquinamento per la produzione (specialmente i pannelli fotovoltaici: il silicio deve essere portato verso i 1600°C) è di molto superiore alle foni tradizionali e che costringono poi alla realizzazione di nuove centrali convenzionali con funzionamento a tampone sempre a carico della collettività assime ai vari incentivi, pagati anche dal sottoscritto nella propria bolletta di energia elettrica.
Ma vi siete letti le bestialità dette da Legambiente all'indomani dell'eruzione islandese che ho postato qualche giorno fà?
A risentirci
Cave canem
Il Folletto
Per la serie dove è la cenere vulcanica:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2010/04/18/pop_lauda.shtml
Il Folletto
Caro Folletto, certamente il petrolio ancora sottoterra, magari a grandi profondità al largo di Brasile e Africa, oppure negli scisti bituminosi USA e canadesi, è in quantità molto maggiori di quello sinora estratto.
Purtroppo, i costi energetici (ed ecologici per gli scisti) della sua estrazione sono altissimi (il famoso EROEI), e non sono in grado di assicurare per tutto il mondo un "business as usual".
Quello che sta finendo, in USA, Messico, Venezuela, Arabia Saudita, Emirati, IRAN, Libia, ecc. (con l'eccezione forse dell'Iraq) è il petrolio a basso costo che sinora abbiamo usato.
Cercare quindi fonti alternative rinnovabili non è un optional, ma un obbligo. Io credo che l'esercito USA abbia ragione, e nei prossimi 2-6 anni ne vedremo delle belle.
Se poi tu mi citerai delle fonti che dicono il contrario (e non generici aneddoti su casi in cui alcuni modelli matematici hanno sbagliato, ammesso che abbiano sbagliato veramente, o sulla nuvola del vulcano, che non c'entra 'na mazza), allora potrei ricredermi.
A risentirci
Michele
Per il Folletto:
intanto le fonti non le hai citate, 500 anni di autonomia? ma anche se fosse non hai calcolato che più petrolio si estrae e + costa estrarlo, ovviamente prima si estraggono le riserve "semplici" e si lasciano per ultime quelle + toste.
Inoltre dimentichi che le fonti rinnovabili devono essere ancora sviluppate come si deve mentre le energie tradizionali sono già al top della tecnologia, gli incentivi servono anche per incentivare la ricerca.
un esempio: oggi i pannelli fotovoltaici tradizionali convertono solo al max il 15% di energia solare in energia elettrica, cè ancora molto margine per migliorare vai tra !
Caro Folletto.
Aprezzo molto il lavoro di informazioe che fai ma questa volta secondo me ti sei poco documentato e stai facendo della disinformazione bella e buona.
Per documentarti io partirei dal bel documentario "petrolio fumo e specchi", poi passerei a fare un salto da Aspo Italia e poi ancora da blogosfere (sotto trovi i link).
Ti accorgerai che il problema non è quanto petrolio c'è sotto terra ma come estrarlo e soprattutto con che portata (flusso giornaliero) poterlo estrarre.
Se non lo sai il petrolio non si trova disponibile in laghi sotterranei dove dopo la trivellazione può sgorgare a piacimento. Il petrolio si trova all'interno di roccie spugnose che inizialemente rilascaino il petrolio facilmente e poi sempre in meno quantità (non per niente i giacimenti di petrolio vanno "coltivati" per facilitare lo "grondo delle rocce"). Ti consiglio quindi una lettura anche di tecnologia estrattiva e petrolifera presso documenti free dell'enciclopedia Treccani reperibili in iternet e vedrai la fatica necessaria dal punto di vista tecnologico ed economico che la cosa sta assumendo.
Ti invito poi a ragionare e documentarti sul motivo per il quale da diversi anni le società petrolifere non investono più in raffinerie (ce ne una penuria incredibile). Non è che forse sanno qualcosa più di noi?
Spero di sbagliarmi ma l'energia rinnovabile non è ancora un sostituto del petrolio e difficilmente potrà esserlo (te lo vedi un grosso trattore o gru da cava funzionare a batterie?). IO spero invece nel metano sopratutto sull'IDRATO DI METANO... ce ne tantissimo (mi pare almeno 6 volte tutti i combustibili fossili messi assieme, conosciuti, già estratti od estraibili in futuro) solo che non esiste la tecnologia per estrarlo.
Un saluto a tutti e grazie
Antonello (Padova)
http://www.aspoitalia.it/
http://petrolio.blogosfere.it/
http://www.youtube.com/watch?v=qgqGdxkWNwg
Nel 2008 Rubbia pensava questo sul nucleare (di terza generazione):
http://www.blogalileo.com/rubbia-il-nucleare-in-italia-non-risolverebbe-il-problema-dei-costi-energetici/
...e indicava questo in alternativa: (solare termodinamico e centrali di quarta generazione)
http://www.youtube.com/watch?v=8xrqu4GeU1c
http://www.repubblica.it/ambiente/2009/11/29/news/rubbia_lerrore_nucleare_il_futuro_e_nel_sole-1819909/
Non dimentichiamo inoltre che si può fare ancora moltissimo per aumentare l'efficienza dei mezzi di trasporto e sul contenimento energetico degli edifici.
Per gli smemorati ricordo quanto è successo nel 2005 all'ENEA:
http://www.repubblica.it/2005/g/sezioni/scienza_e_tecnologia/rubbia/rubbia/rubbia.html
dopo di che Rubbia si è trasferito in Spagna per fare la prima centrale solare termodinamica:
http://www.nonsolosolare.it/2009/07/spagna-pioniera-del-solare-termodinamico/
...e solo ultimamente ENEA ed ENEL si sono "convertiti" a Siracusa:
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/ambiente/72071/siracusa-quasi-pronto-limpianto-solare-termodinamico-archimede.htm
Ultima chicca alla faccia dell'impegno nella ricerca di nuove fonti: 29 giugno 2009 il senato italiano decide di abbandonare il progetto ITER sulla fusione (calda):
http://www.regione.vda.it/energia/notiziario_ultime/allegati/allegato1600ita.pdf
...siamo proprio senza speranze (con questi politici)
Michele Santini
Confermo il concetto espresso da Michele Santini (00.38):
Rubbia affermò che l'Italia con il SOLARE TERMODINAMICO dovrebbe fare quello che fece la Francia con il nucleare. Cioè investimento massiccio. Se non erro disse anche che in otto anni si sarebbe potuto produrre l'intero fabbisogno italiano.
Alberto da Montegrotto (ex Padova)
effettivamente ogni tanto il folletto pesta una merda....
Beh, di gas naturale ci sono riserve enormi.
Ricordate che considerando il potere calorico, il gas dovrebbe quotare tra un sesto e un ottavo del petrolio (mmcf/barile).
Ora questo rapporto è 20.
Visto che il brent è destinato a salire vedete un po' voi quali sono i margini per il natural gas.
L'inefficienza degli ETF, contango ecc.... sono poi altro discorso.
TANO
"Quello che sta finendo, in USA, Messico, Venezuela, Arabia Saudita, Emirati, IRAN, Libia, ecc. (con l'eccezione forse dell'Iraq) è il petrolio a basso costo che sinora abbiamo usato.
più petrolio si estrae e + costa estrarlo
effettivamente ogni tanto il folletto pesta una merda...."
Bei commenti inutili: poi citare ASPO, ma li avete visti i "nomi" dell'organigrammi????
State brancolando nel buio ripetendo cose che leggete e queste sono le vostre fonti?
Diventati tutti esperti petroliferi: per fortuna come non si stanno sghicciando i poli non stiamo finendo il petrolio.
Lasciamo stare gli incentivi che sono le mie tasse.
Avevo preparato un bel post: ma non ho più voglia di scriverlo.
Vdiamo se fra vent'anni non c'è più il petrolio, ahahahahah.
Finche' lo dicono le forze armate americane: con tute le armi di distruzione di massa che trovano qua e là!
Il Folletto
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