DOMANI IN MATTINATA LA REGISTRAZIONE DEL VIDEO DI ZIO ROMOLO PER COLORO CHE NON LO HANNO POTUTO VEDERE.
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Entrevista Paolo Barrai from Thetrend Social on Vimeo.
video sempre attualissimo un grazie particolare a THE TREND SOCIAL
9 commenti:
Grazie! A quell'ora ero in treno ma mi interessa tantissimo sentirlo!
Grazie Paolo, Un abbraccio!!!
Grazie! Io ci ho provato, ma non c'è stata possibilità di accesso.
Saluti, da un'altro che delle oscillazioni degli oscillatori finanziari si è francamente sfracassato gli zibedei!
Ciao Paolo, ho seguito con interesse la diretta con ZioRomolo: dire che sono rimasta soddisfatta è piuttosto scontato, anche perché sono una sua lettrice e conosco bene come rilascia sempre prudentemente indicazioni tecniche relative ai mercati.
Il passaggio che in particolar modo mi ha colpito è che nell’esporre il suo pensiero sui mercati attuali, sottolineando la correlazione tra di essi, che si muovono insieme, che gli indici anticipano quanto accade nell’economia, rispecchia quanto da me riportato due giorni fa nel sito di educazione finanziaria per ragazzi http://mirrortrading.com/articoli-sulla-finanza-e-sulla-psicologia-finanziaria-/140-questo-dolce-e-un-po-amaro.html
“Questi accenni di notizie fanno capire come l’insieme di più economie possa fornire l’immagine globale del sistema economico mondiale: attualmente la situazione non è positiva e lo scossone subito non sembra né passeggero, né superficiale.”
Insomma sottolineare in modi diversi la “prudenza” sui mercati, di questi tempi, è proprio il caso!
Grazie a tutti voi.
Francy
GRAZIE!!! ero in autostrada è pensavo proprio alla diretta imprecando contro gli impediti che girano a vuoto ed inquinano...buon lavoro
giulio
Grazie per la differita che aspetto con impazienza, magari pubblicatela su youtube.
Dott. Barrai, in merito alla terza ipotesi.
Per Atene diventa quindi una missione impossibile rifinanziare circa 200 miliardi di euro di obbligazioni in scadenza nei prossimi due anni. In altri termini, o Atene riceverà altri aiuti dall’Unione Europea e dall’FMI o la questione dell’insolvenza dello Stato greco è solo rinviata di qualche settimana.
La credibilità del piano è minata dalla mancanza di volontà di procedere ad una ristrutturazione del debito pubblico greco, ad esempio con una significativa decurtazione del valore facciale delle obbligazioni statali. Questa strada è per il momento chiusa. In primo luogo, per l’opposizione delle banche europee che registrebbero significative perdite sui 272 miliardi di euro (stando ai dati della BRI di Basilea) di esposizione nei confronti della Repubblica ellenica. Basti pensare che le banche francesi sono esposte per 80 miliardi di euro e quelle tedesche per 45 miliardi. In secondo luogo, per l’opposizione della Banca centrale europea, che si troverebbe a dover a fare i conti con una crisi del sistema bancario greco, con nuove difficoltà delle banche europee e con consistenti perdite dirette, poiché le obbligazioni statali greche sono utilizzate dalle banche europee come pegno in cambio dei finanziamenti della Bce. In terzo luogo, ed è sicuramente l’ostacolo più importante, per la strenua opposizione dei Paesi deboli di Eurolandia. Una ristrutturazione del debito greco, che equivarrebbe di fatto ad una dichiarazione di insolvenza, farebbe infatti lievitare ancor più i tassi di interesse che i Governi di Portogallo, Spagna, Irlanda ed Italia devono pagare per finanziarsi: i mercati riterrebbero che la ristrutturazione del debito pubblico sia una strada obbligata anche per questi Paesi.
Il dramma è che la tragedia greca si protratta talmente a lungo da aver già cominciato ad intaccare la credibilità degli altri PIGS. Infatti i titoli portoghesi sono stati declassati e i rendimenti sono aumentati fortemente a tal punto da rendere problematico (o in ogni caso molto costoso) il rifinanziamento di 25 miliardi di euro che scadono quest’anno. Lo stesso vale per la Spagna, alle prese non solo con un disavanzo pubblico superiore al 10% del PIL, ma anche con le conseguenze sull’economia e sui bilanci delle banche iberiche dello scoppio della bolla immobiliare. E proprio ieri le agenzie di rating hanno declassato anche le obbligazioni spagnole. Pure i rendimenti dei titoli del debito pubblico italiano hanno cominciato a risentire degli effetti della crisi greca. Questi Paesi stanno dunque esercitando forti pressioni sulla Germania per l’attivazione del piano di aiuti, sperando di uscire dal vortice provocato dalla crisi greca, e sono contrari a qualsiasi ipotesi di ristrutturazione del debito ellenico che non farebbe altro che accrescere i timori dei mercati sulla loro credibilità. In conclusione, il piano UE/FMI non risolverà né la crisi greca né appianerà le difficoltà degli altri Paesi europei in difficoltà. Questo indica quanto fallace sia l’idea che la moneta unica europea possa essere salvata dal dirottamento di enormi risorse verso i Paesi mediterranei.
Saluti, Carlo di Torino
Dott. Barrai, in merito alla terza ipotesi.
Per Atene diventa quindi una missione impossibile rifinanziare circa 200 miliardi di euro di obbligazioni in scadenza nei prossimi due anni. In altri termini, o Atene riceverà altri aiuti dall’Unione Europea e dall’FMI o la questione dell’insolvenza dello Stato greco è solo rinviata di qualche settimana.
La credibilità del piano è minata dalla mancanza di volontà di procedere ad una ristrutturazione del debito pubblico greco, ad esempio con una significativa decurtazione del valore facciale delle obbligazioni statali. Questa strada è per il momento chiusa. In primo luogo, per l’opposizione delle banche europee che registrebbero significative perdite sui 272 miliardi di euro (stando ai dati della BRI di Basilea) di esposizione nei confronti della Repubblica ellenica. Basti pensare che le banche francesi sono esposte per 80 miliardi di euro e quelle tedesche per 45 miliardi. In secondo luogo, per l’opposizione della Banca centrale europea, che si troverebbe a dover a fare i conti con una crisi del sistema bancario greco, con nuove difficoltà delle banche europee e con consistenti perdite dirette, poiché le obbligazioni statali greche sono utilizzate dalle banche europee come pegno in cambio dei finanziamenti della Bce. In terzo luogo, ed è sicuramente l’ostacolo più importante, per la strenua opposizione dei Paesi deboli di Eurolandia. Una ristrutturazione del debito greco, che equivarrebbe di fatto ad una dichiarazione di insolvenza, farebbe infatti lievitare ancor più i tassi di interesse che i Governi di Portogallo, Spagna, Irlanda ed Italia devono pagare per finanziarsi: i mercati riterrebbero che la ristrutturazione del debito pubblico sia una strada obbligata anche per questi Paesi.
Il dramma è che la tragedia greca si protratta talmente a lungo da aver già cominciato ad intaccare la credibilità degli altri PIGS. Infatti i titoli portoghesi sono stati declassati e i rendimenti sono aumentati fortemente a tal punto da rendere problematico (o in ogni caso molto costoso) il rifinanziamento di 25 miliardi di euro che scadono quest’anno. Lo stesso vale per la Spagna, alle prese non solo con un disavanzo pubblico superiore al 10% del PIL, ma anche con le conseguenze sull’economia e sui bilanci delle banche iberiche dello scoppio della bolla immobiliare. E proprio ieri le agenzie di rating hanno declassato anche le obbligazioni spagnole. Pure i rendimenti dei titoli del debito pubblico italiano hanno cominciato a risentire degli effetti della crisi greca. Questi Paesi stanno dunque esercitando forti pressioni sulla Germania per l’attivazione del piano di aiuti, sperando di uscire dal vortice provocato dalla crisi greca, e sono contrari a qualsiasi ipotesi di ristrutturazione del debito ellenico che non farebbe altro che accrescere i timori dei mercati sulla loro credibilità. In conclusione, il piano UE/FMI non risolverà né la crisi greca né appianerà le difficoltà degli altri Paesi europei in difficoltà. Questo indica quanto fallace sia l’idea che la moneta unica europea possa essere salvata dal dirottamento di enormi risorse verso i Paesi mediterranei.
Saluti, Carlo di Torino
BUONASERA GRAZIE DI TUTTI I SEVIZI CHE OFFRITE SIETE MERAVIGLIOSI.UNA DOMANDA: SONO IO CHE NON LA VEDO O LA REGISTRAZIONE NON E' STATA ANCORA INSERITA?
SALUTI GRAZIE STEFANO
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