ARMAGEDDON E NUOVO MONDO!
-I prestiti bancari sono ai livelli piu' bassi (in percentuale) degli ultimi 67 anni.
-L'ammontare dei prestiti sta crollando ogni trimestre senza alcun segnale di ripresa.
-I consumatori stanno riucendo il loro debito e aumentando i risparmi (facendo crollare i consumi)
-Le banche (in USA) mettono a perdita i prestiti inesigibili con ritmi impressionanti.(in Italia preferiamo nascondere tutto sotto il tappeto)
-Ci sono oltre 700 banche in USA a rischio default (il numero cresce di giorno in giorno e viene monitorato dalla insolvente FDIC)
-Ci sono circa 300-400 miliardi di perdite nel commercial real estate (IMMOBILIARE COMMERCIALE) in attesa di essere contabilizzate da parte delle banche.
-Le Foreclosure (pignoramenti) stanno aumentando (e con esse i possibili write off).
-I prezzi delle case in USA sono previsti nuovamente in forte calo.
-I disoccupati sono in aumento (anche se nei prossimi mesi il governo assumerà tanto per il censimento ....bufala pazzesca)
-L'utilizzo della capacità produttiva è molto molto basso, perchè ci si dovrebbe aspettare un aumento della richiesta dei prestiti per aumentare la capacità?
-Le scorte sono a un livello basso in quanto l'economia non cresce (quindi non è necessario finanziare le scorte da parte della banche)
-Le aziende americane hanno in casa molta liquidità (e quindi non devono ricorrere al credito bancario)
- Gli stati non hanno piu' soldi e non possono alzare le tasse
- Le materie prime e l'Oro salgono inesorabilmente
- l'implosione del debito insostenibile si avvicina (gli stati hanno minori entrate e maggiori uscite e non si vede la svolta..)
- O SI STAMPA SEMPRE PIU' MONETA O SI VA VERSO UNA GRANDE DEPRESSIONE (con conseguenti disastri sociali)
Gartman scrive:
"Effectively the Fed had become a cash machine rather than a monetary expansion machine. At the end of last year, the multiplier had actually fallen to less than 1.0 and the trend remains downward. If anyone had told us five years ago that the money multiplier would be down to 1.0 we would have laughed. The laugh, however, would have been upon us, for it is there and it is still falling. Hard it shall be to sponsor strong economic growth when no one really wants to take a loan or when few banks want to make a loan.
LA FINE DEL GIOCO STA ARRIVANDO....il debito che è stato creato negli ultimi decenni è sempre piu' insostenibile. Il punto di non ritorno è superato.
non ci si deve chiedere "SE" ma solo "QUANDO" arriveremo all'armageddon finale.
I SITI E BLOG CATASTROFISTI SI FERMANO QUI....
I blog pessimisti, o che solo si fermano a raccontare una realtà depressa e il disastro quotidiano si stanno moltiplicando a vista d'occhio.
NOI CERCHIAMO DELLE ALTERNATIVE, DELLE SOLUZIONI.
La nostra ricerca puo' sembrare a volte affannosa, a volte non completamente chiara. E' VERO!
MA QUESTI SONO TEMPI DI CAMBIAMENTO, SONO TEMPI IMPORTANTI, DIFFICILI MA ANCHE STIMOLANTI.
TUTTI NOI SIAMO SPINTI A PROTEGGERCI DA QUESTI FUTURI SCENARI DISASTROSI.
NON SOLO PROTEGGERCI, MA ANCHE E SOPRATTUTTO COSTRUIRE LE BASI PER UN MONDO DIFFERENTE.
UN GRUPPO DI AMICI UNA SERIE DI PROGETTI ALTERNATIVI, VALORI CONDIVISI.
Il 23 aprile 1500 l'esploratore portoghese Cabral sbarcò sulle coste del Brasile in una località protetta dalle onde nella baia che battezzarono PORTO SEGURO. Cabral prese possesso delle terre in nome della corona portoghese e le chiamò "Ilha da Vera Cruz" in quanto presumeva fosse un'isola. Più tardi la chiamò "Terra da Santa Cruz.
Noi di Mercato Libero, alcuni mesi fa abbiamo deciso di andare a Porto Seguro (non è un caso). Il nostro gruppo è come un gruppo di pionieri alla ricerca di un Porto Sicuro dove mettere la basi per un nuovo mondo.
Il futuro lo creiamo per loro, per il futuro dei nostri figli. Non si deve avere una casa a Porto Seguro (il richiamo è solo allegorico), ma si deve credere in un nuovo mondo, in un mondo diverso a quello in cui abbiamo vissuto. Un mondo da ricostruire consapevoli degli errori del passato affinchè sia migliore.
Le varie alternative d'investimento (dal Brasile, alla Centrale fotovoltaica, alle altre prossime future) , i momenti d'incontro, l'associazione Mercato Libero, l'educazione economica ai ragazzi, la libera informazione, la denuncia contro la casta e le posizioni di rendita monopolistiche VANNO TUTTE IN QUESTA DIREZIONE.
E...VI CHIEDIAMO DI AIUTARCI TUTTI INSIEME , CIASCUNO COME PUO' E COME SI SENTE, PER ESSERE PREPARATI AD AFFRONTARE LE SFIDE DEI PROSSIMI MESI/ANNI.
Siamo in tanti e molti di noi cominciano a essere amici. Continuiamo così.
ARMAGEDDON E NUOVO MONDO!
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28 commenti:
ma voi come fate a sapere tutte queste cose avete la palla di vetro?
Bravi, cercate riparo scappando da questo paese.
Bell'esempio che date.
Complimenti!
E non dico altro...
Maurizio.
Maurizio, ma non hai capito nulla! ti consiglio di andare a sQuola (con la Q...)
1) Ho scritto che Porto seguro è un'allegoria (vai a prenderti un dizionario)
2) La centrale fotovoltaica è in Italia
3) L'oro fisico è stato acquistato e detenuto in Italia.
Rifletti, chiedi scusa, o vai a leggere altri blog.
all'anonimo delle 11.16: no, ci informiamo. E non siamo maleducati come lei.
Questo articolo si basa sui dati macro delle ultime settimane.
Chieda scusa o vada via da questo blog. Anonimo inconsistente.
Ma a casa sua si comporta così! si vergogni.
Io sono con voi. un solo grande applauso!,
Guglielmo
Condivido la fotografia del mondo.
credo anche in parte alla visione futura.
Soluzione investire in oro i risparmi e comprare terra...da coltivare.
Questi 2 elementi saranno le solidità per il prossimo ventennio...ameno di guerre e rivolte.
grazie. francesco
Proviamoci tutti insieme!
Pierpaolo
L' unica soluzione una guerra con un miliardo di vittime,un bel reset e si riparte.
Tanto anche senza guerra la gente morirà di fame e ci saranno ugualmente guerre per poter mangiare e bere...
Unica differenza...con una guerra "convenzionale" durera tutto meno.
Mio personale punto di vista.
d'accordo su tutto siamo vicini al precipizio,comprate azioni a buon prezzo cominciate con un po alla volta fatevi un tesoretto di azioni sicure.io ho cominciato da un po sto comprando solo titoli italiani(enel-snam- terna.atlantia eni-intesa),se cè una svalutazione i beni materiali sono l'investimento migliore. ho preso 10000 euro di un etf short mi protegge un po dalle perdite delle azioni.per farla breve se cala la borsa io guadagno nello short e rimetto nelle azioni o viceversa se sale la borsa guadagno nelle azioni e rimetto nello short,finale se dovesse crollare la borsa il mio short guadagnerebbe moltissimo mentre le azioni perdono.significato finale non ho più lo short venduto ho le azioni comprate a buon prezzo grazie allo short venduto .strategia casalinga ma molto efficace.distinti saluti
anche io sono propenso che ci sara' una guerra atomica che decimera il 30 40 per cento della popolazione mondiale, spero anche che i banchieri non ne scampino nessuno eheheh!!
poi tutto si risolvera' al meglio
NEGRI ANTONIO
Nichilismo della finanza
http://valterbinaghi.wordpress.com/2008/10/07/nichilismo-della-finanza-di-luigi-copertino/
M
Per Veleno: senza volerti offendere secondo il mio modesto parere ottenevi lo stesso lasciando i soldi nel materasso od in banca, evitandoti lo sbattimento. Mi sembra il ragionamento di chi quando la borsa crolla compra azioni difensive, solo perche perdono meno, con risultato di avere comunque una perdita da recuperare. Paga di più seguire il trend o star fermi nell'indecisione, perlomeno in termini di tranquillità.
Gianluca
Perche' il mio articolo del Fatto non e' stato pubblicato Paolo?
QUANDO LE BORSE FARANNO AFFONDARE ANCHE IL DOLLARO
di Alain Minc
Pubblichiamo un estratto da “I dieci giorni che sconvolgeranno il mondo”, saggio sugli scenari possibili geoeconomici dei prossimi anni appena uscito per Chiarelettere. L’autore è un consulente del presidente francese Nicolas Sarkozy. Cosa succederà quando l’euro arriverà a valere 2,5 dollari? Ecco la risposta.
Gli specialisti avevano notato l’aggravarsi di alcuni segnali: quotazioni gonfiate per i titoli americani in ribasso; fluttuazioni quotidiane sempre più drastiche; volatilità in crescita; dichiarazioni febbrili da parte degli esperti cinesi e giapponesi. Non che la scivolata del dollaro da 1,5 a 1,8 contro l’euro si fosse svolta in maniera molto diversa rispetto alla precedente da 1 a 1,5. Il dramma si consumò in due atti. In un primo tempo il dollaro perdette il 20 per cento in una sola giornata, precipitando a quota 2,1 euro. Fu un crollo repentino, come quello delle Borse nel 1987, con la differenza che non fu possibile attivare le stesse contromisure di allora, dato il volume e la non tracciabilità delle transazioni. Le Banche centrali, com’era prevedibile, si erano rivelate impotenti. Se per vent’anni erano riuscite ad attutire i sobbalzi delle Borse e, nel 2008, di concerto con i governi, erano riuscite a evitare il collasso del sistema bancario, questa volta si erano mostrate prive di mezzi; non avevano rubinetti finanziari che rendessero possibili l’abbondante iniezione di liquidità e la riduzione dei tassi messa in atto durante il crollo delle quotazioni del 1987, 1997 e 2001, o l’offerta di rifinanziamento illimitato alle banche di deposito e d’investimento attuata all’epoca della crisi finanziaria del 2008. Che cosa potevano fare? Acquistare dollari? Sarebbe stata una goccia nel mare del mercato, a meno di non generare una massa monetaria tale che le conseguenze, in termini di disordine inflazionistico, alla lunga si sarebbero rivelate ancora peggiori. Intervenire a colpi di dichiarazioni? Ci avevano provato sia la Federal Reserve sia la Banca europea, ma i mercati si erano mantenuti lucidi: più le due Banche centrali avevano alzato i toni, più gli operatori lo avevano interpretato come un segno di debolezza cui rispondere con posizioni al ribasso sul dollaro. Di fronte alla crisi valutaria, né Ben Bernanke né Jean-Claude Trichet erano apparsi più i demiurghi di una volta.
BOMBA CINESE. Fu allora che accadde l’inverosimile: la Banca centrale cinese annunciò la decisione di bloccare fino a nuovo ordine l’acquisto di buoni del Tesoro americani, viste le perdite che questi avevano prodotto sul portafoglio cinese. In termini diplomatici, significava annunciare che la Cina non avrebbe più finanziato il deficit americano. Ora, per la deferenza che lega i vassalli al proprio sovrano, era chiaro che Giappone, Arabia Saudita ed Emirati si sarebbero guardati bene dal seguire le orme della Cina, ma non occorreva essere guru dell’economia per intuire che avrebbero aumentato gli attivi in euro a scapito di quelli in dollari nelle loro riserve di cambio. L’annuncio di Pechino sortì effetti disastrosi. La moneta americana calò a picco, raggiungendo la soglia inverosimile di 2,5 dollari, il che significava uno scarto del 100 per cento sulla parità dei poteri d’acquisto indicata dai modelli econometrici o dal celebre Big Mac Index dell’Economist. Al di là del repentino affossamento della valuta americana, il fenomeno aveva una portata pari a quella che aveva avuto nel 1971 la sospensione della convertibilità dollaro-oro: decretava la fine del quasi monopolio del dollaro come moneta di riserva internazionale, nonché la cessazione del privilegio che, consentendo agli Stati Uniti di finanziare il proprio deficit in dollari, li aveva dispensati per mezzo secolo dalle regole di rigore imposte a tutti gli altri. Il governo di Washington era alle strette: prendere atto di questa situazione significava informare il paese dei sacrifici futuri e della fine dell’economia del debito nella quale si era crogiolato per anni. Era in gioco il consenso stesso della popolazione. Gli Stati Uniti, naturalmente, non scelsero questa strada ma optarono per un’azione più a corto raggio: convincere le autorità di Pechino a ritornare sui loro passi e a rinnovare urbi et orbi la fiducia nel dollaro.
SOTTOPOTENZA. Dopo un tale terremoto il rapporto euro-dollaro non poteva che stabilizzarsi, sicché a quel punto all’Europa non restava che pagare lo scotto dell’ipervalutazione della propria divisa, ovvero un rallentamento della crescita, mentre il dollaro, grazie a una manovra politica, aveva in parte recuperato lo status di moneta di riserva perduto sul campo. Le istituzioni comunitarie erano escluse da questo gioco: l’affare passava dalle mani del presidente della Banca centrale europea a quelle dei capi di governo che, al cospetto degli americani, erano disarmati come in passato. Se gli Stati Uniti non erano più la superpotenza che alcuni avevano immaginato, l’Europa restava pur sempre una “sottopotenza”, perlomeno al cospetto di Washington.
ah bè se il consigliere economico di sarkojuif prebvede 2.5 mentre soros scommette su 1.0 stiamo a posto.
vorrei un commento sui dati settimanali americani barrai sono di una contradizione inesuale p.i.l. in cresita dell5.9percento e la fiducia dei consumatori e delle vendite di nuove abitazioni in ribasso.teodorico249
la "fortuna" che avremmo, come semplici testimoni della storia, nell'assistere ad un evento (o meglio somma di eventi)che sconvolgerebbero il mondo, secondo le ipotesi più catastrofiste che si leggono in questi giorni, credo proprio che non ci sfiorerà.
Siamo in un epoca mediocre, insignificante e barbara, ma non così abbastanza da portarci in quell'abisso che ormai in troppi strombettano. Insomma, siamo mediocri anche nelle crisi.
Mi associo a quanto detto da Guglielmo:
"Io sono con voi. un solo grande applauso!".
Ciao Paolo.
bello il commento delle 15.58! anche nelle crisi siamo mediocri!
Grande Paolo Barrai, avevo sottoscritto dei buoni fruttiferi postali indicizzati all'inflazione italiana, indice FOI, in un anno non ha fruttato nemmeno un centesimo! è il caso di disinvestire e versare sul conto online? almeno li frutta qualcosa!
ps: per agli anonimi maleducati e inconsistenti ne vale la pena spendere tempo prezioso?
anonimo delle 13,57 non hai capito nulla di quello che ho scritto rileggi e dopo se vuoi fai un commento, cerca di leggere bene il succo di quelo che ho scritto.questa e strategia e non rompere coi soldi sotto al letto parli con uno che opera in borsa dal 1981 ciao buona serata a tutti
Per Veleno: l'anonimo delle 15.57 si è firmato, mi chiamo Gianluca e non mi nascondo. Il riferimento al materasso era solo provocatorio: volevo solo dire che se vuoi dire che possedere quote di aziende tramite azioni come forma di protezione dall'inflazione posso essere d'accordo, ma intanto l'inflazione ancora non mi sembra così crescente da implicare un contemporaneo aumento di valore delle azioni. Io preferisco cercare di incrementare anzichè proteggere, cioè vedo in altro modo come cercare di correre più forte della valanga. A proposito, se non sbaglio sei quello che vanta operazioni di trading gratis illimitate con Unicredit; io ci ho provato ma mi hanno gentilmente messo alla porta. Avrai milioni di euro da tradare per essere trattato così bene. Saluti
Gianluca
Affinchè i buoni postali indicizzati all'inflazione italiana maturino un rendimento è necessario non disinvestirli prima di diciotto mesi.
x gianluca non tollero passare per una persona falsa e voglio le tue scuse. se ti dico che non si pagano commissioni è cosi e basta. con unicredit private non si pagano commissioni lo ribadisco al 100%.lo ripeto x l'ultima volta si paga solo lo 0,10 trimestale sul totale del deposito ,si percepisce lo 0,60 sull'euroribor a un mese. poi caro amico di poca fiducia si possono fare 2000 operazioni in un anno e non paghi nulla.puoi acquistare(etf-etc-fondi-azioni-titoli di stato)non si possono acquistare opzioni e future. buona serata a te e famiglia.però voglio le tue scuse
http://www.movisol.org/10news040.htm
qui si dice che il "trend positivo" del brasile è una pericolosa partita in mano a i soliti anglosassoni...
sra' vero ?
un saluto a tutti
giancarlo
Caro Veleno, io non amo le polemiche ma solo la chiarezza. Non volevo offenderti ed anzi non credo di averti offeso, per cui di cosa dovrei scusarmi? Il target, almeno a Sassuolo, per poter aprire un conto unicredit private è dal milione di euro in sù, quindi sono solo contento per te che se puoi usufruire di tali vantaggi dovresti anche rientrare in quel target.
Gianluca
gianluca non hai capito nulla sul post iniziale,secondo non occorrono milioni di euro per un conto unicredit private quindi io chiudo qui la questione ,cerca di capire che io tutto quello che dico e scrivo lo faccio solo x dare un supporto a questo blog che ritengo utilissimo .ultimo cerca di rileggere il primo post attentamente ti può essere utile a non rimettere. ciao buon lavoro
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