LA DISOCCUPAZIONE IN EUROPA E IN ITALIA AVANZA: quale futuro?
Il cinquantenne che viene segato al alvoro ha davanti a se lo spettro delle miseria bruciando giorno dopo giorno quel po' di risparmi accumulati in una vita di lavoro.
Davanti a se ha una situazione frustrante, e una famiglia che lo guarderà con gli occhi di chi guarda un fallito.
Il peso da sopportare sarà molto alto e solo una minoranza troverà una modalità di vita differente e qualificante.
Ma per i giovani cosa rimane....precari, stagisti, laureati che diventano operai, licenziati .....CHE FUTURO HANNO IN ITALIA?
In un paese dove l'età pensionabile dovrà essere alzata (generando ANCORA MENO POSSIBILITà DI POSTI DI LAVORO), IN UN PAESE DOVE LA SPESA PUBBLICA DOVRA' ESSERE RIDOTTA (LICENZIANDO MIGLIAIA DI LAVORATORI)in un paese dove le imprese si stanno ridimensionando ...ecc ecc
Una volta si emigrava con le valigie di cartone, oggi, grazie all'aiuto dei genitori impietositi, i giovani STANNO emigrando in cerca di fortuna, MA CON VALIGIE E ABITI DI MARCA (pagati dalla famiglia) e spesso con l'arroganza di che crede ancora di essere importante (di aver studiato e quindi di aver diritto alla carriera)
Invece, nei paesi dove andranno dovranno partire dalla gavetta, con umiltà e con la rabbia di chi vuole emergere.
Solo così potranno riuscire nella vita. Questa crisi non lascia alternative.
SOLO I MIGLIORI CI RIUSCIRANNO, GLI ALTRI BEN PRESTO CREERANNO UNA GENERAZIONE DI PERDENTI E DI POVERI.
Ai cinquantenni con un po' di risparmio, non rimane che cercare in terre lontane la speranza di investimenti capaci di generare valore.
I mercati locali sono asfittici e opachi; le regole non sono certe e la sicurezza che prima o dopo lo stato chiederà il conto BLOCCA QUALSIASI TIPO D'INVESTIMENTO.
LA DISOCCUPAZIONE IN EUROPA E IN ITALIA AVANZA: quale futuro?
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19 commenti:
Ma dove sta scritto che si deve per forza crescere?
Parlo di PIL...
Se è un fatto che la crescita degli ulimi lustri in occidente si è basata sul debito, e che questa situazione è insostenibile, allora vuole dire che quei paesi per dieci anni almeno dovranno tirare la cinghia...
Semplice no?
In un sistema sano i debiti vanno ripagati prima di farne di nuovi...
E i debiti NON si fanno PER CONSUMI SUPERFUI o per divertimenti...
Vi siete indebitati?
Siete in difficoltà?
Avete comprato a rate il divano Natuzzi, la settimana ad Antigua e il SUV?
E ora non potete nemmeno permettervi il dentista?
Cavoli vostri...
Compratevi un auto usata da 100.000 kilometri, toglite SKY ALICE MEDIASET PREMIUM e dite alle vostri mogli di cucinare a casa se ancora lo sanno fare...
LACRIME E SANGUE PER DUE LUSTRI e poi la ruota torna a girare nel verso giusto...
Bruno
La crisi è globale, quindi non c'è scampo in ogni dove. Non credo che gli Stati Emergenti possano sostituirsi agli Stati Uniti, con essi o si vive o si muore. Se il dollaro dovesse crollare, altro che emigrazione, in vista dissesti politici, sociali ed economici di gravità estrema.
Buongiorno
condivido in toto l'articolo . sono pure particolarmente d'accordo con quanto detto da Bruno .
però mi e chiedo a Bruno : siamo proprio sicuri che i "virtuosi" ( che per quanto ne so e da quanto vedo sono pochi , a dispetto di quel che si dice sull'Italia , popolo di risparmiatori ) non pagheranno i conti anche degli altri , indebitati fino al collo ? In effetti un prelievo ( faccio un esempio, ma ce ne potrebbero essere molti altri , alcuni molto più "sottili" ) forzoso sul mio c.c. verrebbe comunque visto , in casi limite, più "politically correct" del fatto che "padri di famiglia " ( come se io non lo fossi!!!) , perdano la casa ad esempio....... cioè : non è che con la scusa della "solidarietà" privino potenzialmente me ( ad esempio) della capacità dir realizzare i miei progetti , per sostenere chi quel sogno lo ha realizzato senza pensare un attimo se fosse sostenibile sul lungo termine ?
saluti
tao
Buongiorno
condivido in toto l'articolo . sono pure particolarmente d'accordo con quanto detto da Bruno .
però mi e chiedo a Bruno : siamo proprio sicuri che i "virtuosi" ( che per quanto ne so e da quanto vedo sono pochi , a dispetto di quel che si dice sull'Italia , popolo di risparmiatori ) non pagheranno i conti anche degli altri , indebitati fino al collo ? In effetti un prelievo ( faccio un esempio, ma ce ne potrebbero essere molti altri , alcuni molto più "sottili" ) forzoso sul mio c.c. verrebbe comunque visto , in casi limite, più "politically correct" del fatto che "padri di famiglia " ( come se io non lo fossi!!!) , perdano la casa ad esempio....... cioè : non è che con la scusa della "solidarietà" privino potenzialmente me ( ad esempio) della capacità dir realizzare i miei progetti , per sostenere chi quel sogno lo ha realizzato senza pensare un attimo se fosse sostenibile sul lungo termine ?
saluti
tao
Gentile Dr. Barrai, io sono un cinquantenne con un pò di risparmi.
Mi vuole spiegare cosa intende "...non rimane che cercare in terre lontane la ""speranza"" di investimenti capaci di generare valore". Se trattiamo di "speranza" e non di "certezza" come può in una fase come questa piena e zeppa di incertezze, un cinquantenne con un pò di risparmio come me, sperare in così tanta speranza?
Cordiali saluti,da Teoterzo.
Milano
non considero il bric una alternativa
forse il brasile, il resto e inafidabile e con regole che cambiano di un giorno al altro!
marcelo
Caro teoterzo, lei ha colto nel segno....
è speranza di ritorni e non di certezze.
la certezza negli investimenti è ridotta la lumicino
Parlo di speranza perchè anche in quei paesi ono è facile investire.
Tutti quelli che al giorno d'oggi vanno in tivù e sui giornali e si fanno belli dicendo che bisogna crescere per aumentare il pil e dicono sempre che bisogna essere competitivi
sono proprio coloro che non sanno cosa vuol dire lavorare e fare l'operaio o il dipendente.
Parlano sempre che le imprese devono essere competitive sapendo bene che la competitività vuol dire ridurre i costi sfruttando per primo la manodopera.
Difatti se ci basiamo sul pil, per farlo crescere bisogna produrre e chi è che produce?
Non di certo i politici ,i sindacati,la chiesa ,i pensionati,i dipendenti pubblici, nemmeno il commercio che sposta solo la merce o le società multiutiliti che offrono servizi da mangiasoldi.
Sono tutte categorie utili ma alla fin fine la produzione arriva sempre dall'attività manifatturiera cioè dagli operai e dai piccoli
artigiani.
E' molto facile e comodo dire che bisogna produrre di più e consumare di più per aumentare questo caz..o di pil sapendo che poi chi deve lavorare per
mantenere una famiglia sono gli altri.
il pil è da abolire. saluti ulisse
Ma che razza di futuro può avere questa Italia!? L'agricoltura è in ginocchio in quanto i prezzi dei prodotti agricoli sono crollati a fronte di costi di produzione che non accennano a diminuire, l'industria, complice la crisi e la concorrenza sleale dei competitor esteri, è alla frutta. Se a questo aggiungiamo poi che anche il tanto decantato settore terziario può esistere soltanto se i settori primario e secondario sono in salute, come se ne esce da questa situazione caro Dottor Barrai?
Peppe da Verona
sono d'accordo con chi dice che i paesi del bric non sono un'alternativa. non ci sono più posti verso i quali orientare una nuova emigrazione di massa.
parliamoci chiaro. la macchina del capitalismo si è inceppata e presto finirà in mille pezzi. la sola possibilità, dal punto di vista delle classi dirigenti, è una drastica riduzione della popolazione. in particolare di quella giovanile, che è un peso e non ha prospettive. qui il problema non sarà come investire, ma semplicemente sopravvivere.
mi raccomando, niente vaccino.
http://www.infermierincazzati.it/index.php?option=com_content&view=article&id=144:si-avvera-lincubo-primi-morti-a-causa-del-vaccino-h1n1-&catid=2:infermieristiche&Itemid=27
mario
Mi sembra si stia esagerando con il catastrofismo relativo a questa recessione. Il mondo non e' finito dopo il 1929, il Giappone non e' finito nel 1990, e l'Europa non finira' dopo il 2010. Certo, gli equilibri cambiano, se il valore delle case e delle terre in Giappone rappresentavano nel 1990 il 20% della ricchezza mondiale, oggi esse ne rappresentano magari il 7%. Se finora gli Stati Uniti erano il centro delle'economia mondiale, domani non sara' + cosi'.
L'Argentina al finire dell'800 era una delle nazioni + ricche del mondo, oggi una delle + povere. Ma il mondo continua la sua storia. Per chi sa sfruttarle, ci saranno sempre occasioni da cogliere. In passato il pound e' stato la valuta di riferimento, oggi e' il dollaro, domani magari sara' lo yuan, ma cio' non vuole dire che ci sara' meno ricchezza nel mondo. In Paesi come l'India e anche gli USA, tra trent'anni, la popolazione giovane sara' ancora una parte preponderante della nazione, ci sara' sempre speranza, e crescita. Quanto ai giovani come me che vanno all'estero, che sia con vestiti firmati o meno, sicuramente al di fuori dell'Italia ci si puo' quanto meno aspettare un minimo di rispetto della persona, e delle paghe decenti. E con un po' umilta' e voglia di fare si puo' arrivare lontano. Il problema che mi preocupa maggiormente oggi, e' come faremo quando il petrolio iniziera' a scarseggiare, perche' il petrolio non solo fa muovere le nostre auto, ma viene usato per la preparazione di fertilizzanti e diserbanti chimici, e' il bene che ha consentito lo sviluppo della green revolution.
Marco, hai ragione su tutto...anche quando, da buon catastrofista ricordi che il petrolio sta per finire!!!
Se il petrolio finirà basta buttarsi sulle rinnovabili...
Ma poi sono almeno venti anni che dicono che il petrolio finirà...
Ebbene, depurato dall'inflazione questo bene primario di sopravvivenza non mi pare salito molto negli ultimi decenni...
A differenza di altri asset tangibili...
E poi parliamoci chiaro...
80$ al barile sono 33cent di euro al litro...
L'acqua minerale costa di più...
Il problema come sempre non è il costo della materia prima in sè, ma la mano pubblica che la tassa in maniera assurda per fare cassa e finanziare una spesa pubblica spesso inutile inefficiente e clientelare...
Bruno
liberale liberista libertario e antipartitocratico
Bruno
Anche io penso che in Brasile sia possibile investire , ma un conto e' andarci in vacanze un conto e' viverci.
Il problema di questa crisi è l'ecomomia basata sistematicamente sul debito. Se io invento un prodotto di caratteristiche eccezzionali, è il sistema finanziario privato che decide se finanziarmi e creare una massa monetaria per far si che il nuovo prodotto possa essere comprato.
In caso contrario il mio prodotto provocherà la morte di qualche altro prodotto che non potrà essere comprato. Non mi sembra giusto che questo potere ( sovranità monetaria ) sia in mano a dei privati ( banche centrali e banche commerciali ). Ricordiamoci inoltre che il debito è soggetto ad interessi composti che crescono esponenzialmente, provocando un indebitamento generalizzato. Ad un certo punto la situazione diventa insostenibile e il sistema crolla.
E' una vecchia storia che si ripete, solamente che viene dimenticata poichè le costanti di tempo in gioco sono di diverse decine di anni ( 60-70 anni ).
Come uscire da questa situazione? una guerra, un giubileo ? un anno sabbatico?
Il tutto poi è finalizzato a far ripartire la giostra, dopo che i manovratori si sono acaparrati i beni reali dei falliti. In questo modo poche famiglie nel mondo controllano la maggior parte della ricchezza.
Arrivano tempi duri.
gjovi
Buongiorno a tutti da Fiskiotto Kid,
sul tema del lavoro, penso che in Italia non siamo messi benone.
Non siamo mai stati "competitivi" nel senso stretto del termine, cioè, non abbiamo mai fatto di più a meno costo.
Negli anni del boom ( 60-80 ) siamo sempre stati più "fantasiosi " che competitivi; infatti, dall'Italia si apprezza: la moda, il design, l'originalità, le cose piacevoli dell'alimentazione ( cibo ), il panorama, il turismo, l'accoglienza ecc. ecc.
Oggi, riuscire a dare il lavoro, con il costruire qualcosa di veramente nuovo, è difficile, ed anche se lo facessimo, nel tempo di pochi mesi ce lo copierebbero e lo metterebbero sul mercato a metà prezzo; quindi "questo" tipo di lavoro, avrebbe la durata di pochi mesi. ( esattamente quello che succede con gli articoli di marca, "clonati" ).
Un lavoro in Italia, dovrebbe essere molto legato al nostro territorio ed alla nosta cultura turistica; su questo fronte ( del turismo ), potremmo valorizzare molte cose che non ci possono "clonare"; non possono copiarci un tramonto sul Tirreno, un Palio di Siena, una sciata in Trentino, una Regata Storica a Venezia, ecc. ecc.
In effetti, mezzo mondo, cosa ci invidia al punto tale, che sono disposti a "clonare" ? ; la moda, il cibo, le canzoni e non ultimo ... lo stile di vita.
Come si diceva un tempo, l'Italia deve essere il GIARDINO del MONDO; quindi lasciamo che "loro", si rincorrano per essere molto competitivi; poi, quando vogliono riposarsi e passare delle ferie o dei momenti di svago, accogliamoli con tutte le nostre "peculiarità" da ... dolce vita.
In fondo, con la globalizzazione abbiamo una scelta "mondiale" di turisti; se qualcuno ricorda, negli anni 60 c'erano i Tdeschi a Rimini, poi nel 70 iniziarono gli Svizzeri in Toscana, poi fù la volta degli Inglesi, degli Arabi, oggi abbiamo i Russi in Versilia, e così via.
Tutti portano e porteranno, denaro fresco nelle nostre casse (PIL ?) e nei luoghi di villeggiatura ( lavoro ).
Non sono un esperto di economia ma, sarebbe interessante sapere, quanto "rendono" le Piramidi agli Egiziani.
Saluti da ... Armando(FK)
certo che con icinesi che posano il porfido a 4€ al metro ormai siamo alla frutta non bastavano i rumeni pure i cinesi ovviamente assoldati dagli impresari che votano la lega ...pago del nord italia perchè conosco la situazione in germania al nord i muratori per la maggior parte italiani di origine siciliana lavorano e vengo pagati sottolineo vengono pagati giustamente non ci sono ne rumeni ne cinesi ne marocchini che lavorano sotto costo non voglio passare per razzista ma grazie ad impresari furbi per lo più della lega ce lo siamo faccato nel popo ,ovviamente le case non calano anche perchè vile da 600.000€ vanno ugualmente bay bay italia
Un po' di ovvietà: naturalmente, i soldi li perdera' chi ce li ha!
Se siamo in una crisi di superproduzione come faranno a scarseggiare le merci? al limite caleranno di prezzo!
Verranno a mancare i servizi sociali, la sanità, la scuola ecc. ecc.! E chi l'ha detto. Succederà semplicemente che dei mi****li che ora prendono 100.000 euro all'anno per fare un po' di analisi, che in realtà fa un computer, si dovranno accontentare dello stipendio di un tecnico di laboratorio. In quanto ai medici, ci sono migliaia di laureati in medicina molto più preparati dei nostri, disposti a lavorare nel nostro paese a un decimo di quello che ci costano i camici bianchi nostrani. Per quanto riguarda la scuola, tranne qualche caso più unico che raro dove si insegna ancora qualcosa per il resto è un tale sfascio che una oculata autogestione non potrà che produrre risultati migliori.
Pubblica amministrazione. Beh! finalmente li manderemo a casa a lavorare nei campi, nelle stalle, negli allevamenti suini a produrre metano sfruttando la flatulenza dei maiali.
Informazione: Grande crisi scaccia grande fratello!
In Australia la disoccupazione è al 5,7%
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