STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


L'EDITORIA IN AFFANNO


Ieri sui mercati azionari ci si domandava dove erano finiti 70 milioni di euro promessi dal governo agli editori per il 2010, promessi ma non ancora stanziati.
Espresso ed RCS cominciano a essere preoccupati (anche Mondadori, ma in misura inferiore).
In particolare Espresso, dopo il rialzo stratosferico che in pochi mesi ha permesso al titolo di passare da 0,60 euro a 2,15....rischia di veder le quotazioni andare sotto pressione e scendere sotto la barriera psicologica dei 2 euro.

E' ovvio che gli analisti li avevano già dati per sicuri...ma nulla è sicuro con questo governo.
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19 commenti:

Paname ha detto...

ciao Paolo dei conti fiat in uscita oggi che si dice penso saranno inferiori alle attese...

Brugo519

Anonimo ha detto...

Non si capisce per quale motivo lo Stato debba dare soldi agli editori.

Se pochi leggono i giornali, ci sarà una ragione, o no?

Se un giornale non risce a stare in piedi con le proprie gambe, è giusto che chiuda!

Giancarlo Nicoli
www.scoprire.biz

Anonimo ha detto...

Mi associo in pieno a Giancarlo.
Mi secca parecchio vedere che i miei sudati quattrini, dilapidati in tasse, vengano poi elargiti agli editori per giornali e magazine che non stanno in piedi da soli.
Mi secca anche continuare a pagare il canone TV, dato che sono diversi anni che non guardo più i programmi RAI.

Brown

Doge ha detto...

Concordo con Giancarlo, la legge è uguale per tutti, allora o si incentivano tutte le aziende o nessuna (così dicono quelli della consulta), anche se le aziende italiane dal rosa al rosso godono di privilegi statali (anche a destra ci sono privilegiati), questa non è disparità di trattamenti?

Paname ha detto...

approposito di banche ve ne racconto una che ho scoperto da pochi giorni....
per l'accensione del mutuo stipulo il contratto dal notaio con il piano di ammortamento allegato all'atto di mutuo (contratto) qualche giorno fa dopo alcuni anni riprendo il contratto per valutare l'eventuale rinegazioazione e cosa ti scopro... scopro che le rate del mio mutuo a tasso fisso a contratto sono paria a poniamo € 100,30 e fin quì niente da dire peccato che ogni mese la banca mi preleva dal cc € 100,31 ....
ora o i contratti sono fatti tanto per fare o la banca mi preleva 1 eurocent in più ogni mese !!!!
La cosa subito mi ha fatto sorridere visto che a conti fatti alla fine del periodo stiamo parlando di 2,5€ ma poi mi sono detto e se lo facessero su tutti i mutui in essere ???
Possibile che si attacchino persino ai centesimi !! sono senza parole ora il dubbio è chiedo la restituzione di quei centesimi o lascio perdere visti i valori in gioco!

Brugo519

Anonimo ha detto...

i continui aiuti di stato all'editoria sono un insulto a tutte le altre categorie che devono andare avanti con le proprie gambe. Un giornale non ce la fa ad andare avanti con le proprie forze? che chiuda, come fa qualsiasi altro imprenditore in crisi. Così finiranno anche porcherie tipo quella enersa lo scorso anno di giornali tipo "Il Campanile" di Mastella che non vendeva neppure una copia, aveva un solo giornalista (lui stesso) e si prendeva più di un milione l'anno dallo stato. Di molti giornali in circolazione (che tanto pubblicano solo ed esclusivamente notizie del giorno prima che già abbiamo letto in diretta su internet) non si sentirà certo la mancanza

nicola

Anonimo ha detto...

ma per quale bizzarro motivo il cavaliere dovrebbe regalare le munizioni a chi gli spara addosso quotidianamente?
inoltre se stanzia soldi dello stato con una mano cdb e soci prendono, e con l' altra menano, mettendogliele sul conto del conflitto di interessi.
che si sia accorto che con questi "chiagneffotte "trattare non serve?

Paname ha detto...

nessuno si è chiesto come mai proliferano giornaletti gratuiti nelle città regalati a gogo ....
incassano da pubblicità e dallo stato poi mi sembra che pure le grosse testate in raltà non vendano tutte le copie che dicono in quanto moltissime sono omaggiate per fare numero....

meditate

Anonimo ha detto...

It is kind of an extraordinary action, but these are extraordinary times

http://www.msnbc.msn.com/id/33388210/ns/business-consumer_news

Il Folletto

Anonimo ha detto...

ben detto Giancarlo,
che li diano a me quesi soldi visto che per 25 anni ho pagato le tasse come dipendente e ora mi trovo a casa senza lavoro e senza nessun sussidio!
noi al nord abbiamo tirato la carretta italia ed ora che anche noi siamo insofferenza siamo considerati meno dei disoccupati delle famose aree disagiate del sud!
vergogna,
spero sia la volta buona per dare una bella spallata a quei 4 c....ni di roma

Anonimo ha detto...

Soldi all'editoria, una vergogna mafiosa!

massimorocca ha detto...

Mi permetto, da giornalista e sindacalista di categoria di chiedere ospitalità per cercare di spiegare.
Lasciamo da parte il fatto che l'informazione è una tipologia di prodotto un po' diversa dalle altre.
Il problema è che in Italia non abbiamo una situazione di mercato libero, perchè l'investimento pubblicitario è enormemente distorto dalla prevalenza del mezzo televisivo. basta confrontare le eprcentuali tra noi e gli altri paesi per vedere che giornali e radio ( io lavoro in una radio ) hanno introiti per singolo contatto drasticamente inferiori. Voglio dire che un giornale con lo stesso numero di copie vendute guadagna molto di più in un altro paese, mentre una televisione con lo stesso numero di ascoltatori guadagna molto di meno. Questo crea una distorsione di mercato che risale alla metà degli anni 80, data cui non a caso risalgono anche le prime leggi di aiuto al settore della stampa. certo la strada scelta da noi è, come sempre quella sbagliata, cioè invece di usare davvero le normative antitrust o a favore della concorrenza si passa agli aiuti di stato. Ma come detto in uno dei post precedenti, è ovvio che si faccia così, perchè il potere politico ha in mano un arma impropria " perchè berlusconi dovrebbe foraggiare quelli che gli sparano addosso?". Esatto, ma il problema è che Berlusconi "è" il governo del paese e quindi dovrebbe essere neutro nell'applicazione delle leggi ( questi finanziamenti sono decisi per legge). Così come il problema ci sarebbe, e c'era !, con Prodi o D'alema sia chiaro, solo che loro non fanno gli editori.
Vorrei solo aggiungere che, purtroppo, l'idea che quella di giornalista sia una professione tutelata e ricca è, oggi, in pieno contrasto con la realtà. I giornalisti con un contratto a tempo determinato sono meno di 15mila su circa 50mila colleghi iscritti all'albo, e circa 500 sono gia stati o verranno prepensionati in queste settimane. Come all'Alitalia ma con la differenza che le pensioni i giornalisti se le pagano da soli con i loro contributi. Lo stipendio medio è di 1700 euro al mese, straordinari e festivi compresi, in un lavoro, che non ha teoricamente orari. Per i colleghi delle radio e tv private minori che hanno il contatto AERANTI CORALLO, lo stipendio medio è di poco superiore ai 1100 euro. I colleghi precari prendono , gruppo Riffeser, ma anche altri, 3 euro a pezzo. I giornalisti debbono ormai essere tutti laureati e spesso devono aver frequentato una specifica scuola di giornalismo biennale ( a pagamento) equivalente ad un master post laurea.
Dopo di che, naturalmente, restano vive e valide TUTTE le critiche che possono essere fatte alla professione nel complesso e a ciascuno di noi nel particolare.

Anonimo ha detto...

Hai ragione Giancarlo.
Dateli a me quesi soldi (sorriso) visto che per 16 anni ho lav da dipendente, 12 da artigiano (fatturato!!) e adesso.. tah dah.. sono rotto (nel fisico ,paralisi) e pensionato.. e prendo in 1 anno i soldi che versavo in 3/4 mesi..
E sono d'accordo,ovviamente, con l'anonimo delle 11.02.
Paolo..TV

Anonimo ha detto...

Che schifo! Tra tutti i sussidi pubblici questo forse è il più odioso in assoluto! Possibile che la UE rompe i co.... per mille sciocchezze e non muove un dito contro questa schifezza!!!

Comunque da un punto di vista finanziario queste aziende secondo me sono delle ciofeche!!! Da investitore non ci starei alla larga, di più, le metterei nella black list! Al di là dei contributi pubblici che prima o poi (spero il prima possibile) verranno meno, sempre meno gente legge i giornali e in particolare i giovani non li comprano quasi mai anzitutto perchè hanno perso completamente la loro supposta credibilità e oggettività (tranne pochissimi tipo Il Fatto di Travaglio!) e secondariamente perchè su internet le trovi gratis, in tempo reale e molto più dettagliate!!!! A volte leggo articoli di politica estera, interni....sono quasi identici a quelli che trovi in internet il giorno prima e allora cosa paghi a fare??? Inoltre dopo averti allegato di tutto e di più non hanno più niente da allegare per guadagnarci sopra come facevano prima! Anche quei rarissimi articoli interessanti poi li trovi gratis su internet (per esempio a me interessa l' articolo di sabato di Penati su Repubblica, basta aspettare domenica e lo leggi gratis andando sul loro archivio! lo stesso vale per Giavazzi sul Corriere).
A mio parere l' unica forma di editoria che sopravviverà è quella specialistica o di nicchia tipo Wall Street Journal. In Italia poi considetando il livello medio della gente possono sopravvire anche i giornali sportivi e quelli scandalistici..la classica spazzatura...ma non credo che possano essere più di tanto remunerativi!

Sinceramente sono contento se i giornali falliscono!! Prima di tutto perchè se lo sono cercati loro offrendo un servizio mediamente infimo secondariamente perchè i giornalisti non precari lavorano pochissimo e prendono troppo (non parlo per sentito dire ma per conoscenza diretta!).

Luca Salvarani Mantova.

Anonimo ha detto...

X Massimo:

Non condivido nemmeno 1 parola del tuo commento!!!
Innanzitutto cosa centra se le tv guadagnano più dei giornali con gli aiuti di stato ai giornali? Intanto dare aiuti a chi fa utili già di per sè è aberrante; lo è doppiamente se li si concede a società completamente inutili come quelle editoriali il cui obbiettivo non è informare ma disinformare, condizionare i lettori, colpire gli avversari politici o economici...e magari tagliare scuola sanità e ricerca perchè non si hanno i soldi!!!! Non capisco perchè lo stato dovrebbe difendere i giornali se le tv incassano di più con la pubblicità! casomai si dovrebbe garantire concorrenza fra diverse emittenti televisive (duopolio Rai-Mediaset) ma questo non ha nulla a che fare con la crisi dei giornali, anzi il fatto che non ci sia pluralismo in tv aiuta i giornali perchè chi vuole avere le notizie invece di usare la tv deve andare su internet o sui giornali (io per esempio devo comprare il Fatto per sapere certe notizie che invece normalmente si sentirebbero in tv)! I giornali sono come le carrozze quando venne inventata l' automobile...internet sta rivoluzionando tutto e persino la tv viene colpita da questo fenomeno! Non vedo perchè mentre tutte le fabbriche che non stanno sul mercato (magari per la concorrenza sleale dei competitor) devono chiudere e invece i giornali (che sono fuori mercato per il loro pessimo servizio e per i cambiamenti tecnologici) debbano essere mantenute: se non stanno in piedi che chiudano e nessuno ne sentirà la mancanza!
Per quanto riguarda gli stipendi dei giornalisti, a parte i precari come ho scritto sopra che meritano solidarietà, conosco giornalisti con contratto a tempo indeterminato che guadagnano cifre superiori a quelle che tu hai indicato e lavorano solo poche ore al giorno....(in 3-4 pagati per seguire una partita di calcio...ci vado io anche gratis!)
Aggiungo che trovo allucinante che per fare il giornalista ci sia l' albo, la scuola,....tutti questi vincoli idioti! Per me se uno che sa leggere e scrivere (cioè tutti) può benissimo fare il giornalista..saranno poi i lettori a giudicare! Questi vincoli servono a non creare concorrenza ecco la verità e penalizzano gravemente i giovani giornalisti a tutto vantaggio dei vecchi!!! Io l' editoria cosi com' è la odio e se i gruppi editoriali falliscono sono solo che contento! Viva internet e l' informazione libera e gratuita!

Luca Salvarani Mantova.

Anonimo ha detto...

Caro massimo sindacalista e giornalista o vicevers, va tutto bene quelloc he dici, vla eper tutti in tutte le professioni liberali ...... (si può ancora dire in itlial liberali? ... ) MA NON SI CPAISCE PERCHE' agli editori si debbano dare dei contributi pubblici per fare informazione ... come dire diamo di soldi "pubblici" all'ordine dei vetrinari così assumono un sacco di vetrinari che fanno veterinari!!!!

grande stima per chi fa il tuo lavoro ma fatto a nostre proprio non mi va giù, tra l'altro per voler essere precisi se si cerca informazioen indipendente oggi, come ieri, si può sempre leggere la stamap estera, su tv, su giornale, su internet etc.... pagando il canone, l'abbonamento, il consumo insomma di quello di cui si fruisce, non capisco perchè tassare in maniera uguale l'intera nazione per il gusto di 10 milioni di lettori di giornali,


Giovanni

marco spacchi ha detto...

Io lavoro in un quotidiano, che nonostante abbia il monopolio (giornale di provincia), fatica davvero molto ad andare avanti da 2 anni a questa parte. Non abbiamo avuto crolli drammatici di pubblicità (anche se è stato portato a formato tabloid, ridotto di dimensione per risparmiare carta e inchiostro), il grosso del buco che ora la proprietà tenta di sanare è dovuti ad investimenti dispendiosi non meno di 2 anni fa (sedi nuove per i vari giornali, ect ect), e ora stanno tagliando sul personale, prepensionamenti ect ect. I giornalisti che veramente guadagnano (che io chiamo baroni) son quelli con contratti vecchi, con molto prebende ect ect...gente intendiamoci da 4.000-5.000 euro al mese, gente che in un giorno produce 1 pagina di cultura e 1 di spettacoli (principalmente con articoli nemmeno a loro firma), ora questi dovrebbero essere mandati in prepensionamento e per ogni 3 di questi prendono un giornalista di primo pelo. Da noi i vari collaboratori (esterni o interni) con i quali ormai si fà oltre il 50% del giornale prendono 10 euro ad articolo (lungo o corto non importa), molti speculano sul rimborso spese per guadagnare qlcs in più...Questa è la situazione nella mia redazione. Dopo anni d'oro e di sperperi a noi giovani tocca pagare per tutti. (fino ad un anno fa c'era una saletta con dei telefoni dove ognuno poteva chiamare dove voelva pensate voi...)

Anonimo ha detto...

X Marco Spacchi:

LA situazione che conosco io direttamente è identica spaccata a quella che hai racontato tu! Sono proprio i "vecchi" giornalisti quelli che non sopporto, non certo i gioani precari da 10 euro a pezzo!

Luca Salvarani Mantova.

massimorocca ha detto...

Non voglio aprire un dibattito. Solo chiedermi come mai chi frequenta un sito di informazione economica non sia in grado di capire la connessione tra struttura mercato pubblicitario e conti dei giornali. Se esiste uno squilibrio monopolistico di una parte del settore informazione nel suo complesso, gli altri soggetti che attingono allo stesso bacino di introiti (i ricavi sono 60% pubblicità 40% vendite) ne saranno penalizzati indipendentemente dalla bontà del prodotto, o no?
Io sono contro gli aiuti di stato ma per una libera concorrenza sulla base del numero di lettori o spettatori e sul valore del costo contatto. Purtroppo in Italia come ho detto si è scelto di non seguire questa strada ma di "aiutare" i giornali a non fallire. Cioè quello che si è fatto con la Fiat, con Alitalia, con le ferrovie, con le autostrade e via elencando. O no?