CLAUDIO RISPONDE A SIMONE, ANCHE IL SUO PUNTO DI VISTA E' MOLTO PARTICOLARE E MERITA UNA RIFLESSIONE
Leggo con un po' di stupore la lettera di Simone e tutti i commenti a favore.
Io di mestiere faccio il consulente di direzione, uno di quelli che consigliano di andare all'estero per abbassare i costi (o di esternalizzare le attività a cooperative o altre realtà a costi minori).
Ma allo stesso tempo consiglio di valorizzare le UNICITA' delle singole aziende... sono queste a fare la differenza e a mantenere in alto il made in Italy.
Le aziende che lo sanno fare, che sanno innovarsi riescono a sopravvivere nonostante (o forse proprio grazie) ai cinesi, gli altri sono destinati a soccombere e a morire.
E' LA DURA LEGGE DEL MERCATO.
E' però la stessa legge che sprona i nostri imprenditori (quelli veri) a trovare soluzioni ardite ed innovative, in qualunque settore stiano lavorando, e quella che fa la fortuna della multitudine di piccole imprese che sempre hanno rappresentato il meglio dell'Italia.
E' la stessa legge che - a volte - porta gli stessi imprenditori a trovare vie alternative per evadere il fisco perchè diventa troppo pesante e opprimente (e qui chiudo il discorso altrimenti divento troppo polemico).
Attendo con ansia le vostre risposte.
Claudio
VORREI SOLO AGGIUNGERE CHE E' COMPITO DI UNO STATO AIUTARE LA TRANSIZIONE DA UN SISTEMA CHIUSO A UN SISTEMA GLOBALIZZATO.
LA DIFESA DEI DISTRETTI INDUSTRIALI, L'AIUTO ALLA CRESCITA E ALL'INNOVAZIONE, L'AIUTO ALLA CAPITALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECC ECC...
TUTTE COSE CHE IL GOVERNO ITALIANO DEGLI ULTIMI 15 ANNI HA BELLAMENTE NON FATTO.
PIU' INTERESSATO A PROTEGGERE LE LOBBIES, LE ALTE TARIFFE E GLI AMICI GROSSI.
L'imprenditore medio credo che non sia stato minimamente aiutato. Cosa diversa capita in altri paesi.
Ma questa è la mia particolate idea ....
Quindi Simone ha ragione, Claudio pure...ma NON e' corretto essere abbandonati dalle istituzioni.
Io di mestiere faccio il consulente di direzione, uno di quelli che consigliano di andare all'estero per abbassare i costi (o di esternalizzare le attività a cooperative o altre realtà a costi minori).
Ma allo stesso tempo consiglio di valorizzare le UNICITA' delle singole aziende... sono queste a fare la differenza e a mantenere in alto il made in Italy.
Le aziende che lo sanno fare, che sanno innovarsi riescono a sopravvivere nonostante (o forse proprio grazie) ai cinesi, gli altri sono destinati a soccombere e a morire.
E' LA DURA LEGGE DEL MERCATO.
E' però la stessa legge che sprona i nostri imprenditori (quelli veri) a trovare soluzioni ardite ed innovative, in qualunque settore stiano lavorando, e quella che fa la fortuna della multitudine di piccole imprese che sempre hanno rappresentato il meglio dell'Italia.
E' la stessa legge che - a volte - porta gli stessi imprenditori a trovare vie alternative per evadere il fisco perchè diventa troppo pesante e opprimente (e qui chiudo il discorso altrimenti divento troppo polemico).
Attendo con ansia le vostre risposte.
Claudio
VORREI SOLO AGGIUNGERE CHE E' COMPITO DI UNO STATO AIUTARE LA TRANSIZIONE DA UN SISTEMA CHIUSO A UN SISTEMA GLOBALIZZATO.
LA DIFESA DEI DISTRETTI INDUSTRIALI, L'AIUTO ALLA CRESCITA E ALL'INNOVAZIONE, L'AIUTO ALLA CAPITALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECC ECC...
TUTTE COSE CHE IL GOVERNO ITALIANO DEGLI ULTIMI 15 ANNI HA BELLAMENTE NON FATTO.
PIU' INTERESSATO A PROTEGGERE LE LOBBIES, LE ALTE TARIFFE E GLI AMICI GROSSI.
L'imprenditore medio credo che non sia stato minimamente aiutato. Cosa diversa capita in altri paesi.
Ma questa è la mia particolate idea ....
Quindi Simone ha ragione, Claudio pure...ma NON e' corretto essere abbandonati dalle istituzioni.
CLAUDIO RISPONDE A SIMONE, ANCHE IL SUO PUNTO DI VISTA E' MOLTO PARTICOLARE E MERITA UNA RIFLESSIONE
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24 commenti:
Prima di tutto si può sapere quanti anni hanno rispettivamente Simone e Claudio. Penso che dalla risposta si possa capire la totale divergenza di opinione. Personalmente coso d'accordo con Simone e completamente in disaccordo con Claudio.
Buona serata a tutti.
Marco
P.S. La rovina completa sono questi cazzo di consulenti 80enni con stipendi da 20 giovani laureati con mentalità e capacità operativa da anni 50. Parlo per esperienza personale non per sentito dire (uso giornalmente attrezzature degli anni 40-50 neanche mai manutenzionate, quindi pericolose, vendute a prezzi del 2009, con responsabili che non gli frega un cazzo se qualcuno ci lascia le penne, l'importante è potersi mantenere il Tuareg e il Porche Carrera).
Non posso che condividere entrambi
Fabio F (go)
ci sono tante cose da dire.
Io di mestiere faccio il consulente di direzione, uno di quelli che consigliano di andare all'estero per abbassare i costi (o di esternalizzare le attività a cooperative o altre realtà a costi minori).
è solo questione di tempo, poi saranno i cinesi a fare il tuo mestiere a casa tua. e non pensare di essere più bravo di loro. Sono un miliardo e mezzo, sicuramente c'è gente più brava di te. Ma lo dico senza intenzioni negative... c'è sicuramente gente più brava di me... .
Ma allo stesso tempo consiglio di valorizzare le UNICITA' delle singole aziende... sono queste a fare la differenza e a mantenere in alto il made in Italy.
Le aziende che lo sanno fare, che sanno innovarsi riescono a sopravvivere nonostante (o forse proprio grazie) ai cinesi, gli altri sono destinati a soccombere e a morire.
Lavoreremo tutti per la Ferrari. io , grazie a Dio, sono ingegnere aerospaziale, e qualcosa di "vero" lo so fare al fine di produrre una macchina...almeno l'aerodinamica l'ho studiata. Gente che sa dire andiamo a produrre in cina ce ne sono milioni, e non sanno nemmeno fare troppi conti, almeno non più di me... e lo dico sempre senza intenzioni polemiche.
E' LA DURA LEGGE DEL MERCATO.
forse ci sfugge una cosa. Se hai il mal di denti, muori. QUESTA E' UNA LEGGE, qualcosa che la natura ha sancito come REALE. Invece, ora, se hai il mal di denti vai dal dentista che ti opera senza ammazzarti. In ogni caso, la dura legge del mercato si applica dai quadri in giù, o sbaglio? c'è chi gira per il mondo a licenziare gente, ma contemporaneamente si alza lo stipendio per il buon lavoro fatto... lo stress... si si andate in miniera, veniate lincenziati e poi ditemi lo stress. Ma non preoccuparti, prima o poi arriverà qualche "dirigente" indiano, con 7 o 8 lauree, che parla 9 o 10 lingue, e che è disposto a licenziare gente per la metà del prezzo che pagano uno dei nostri... . E' sempre e solo questione di tempo.
E' però la stessa legge che sprona i nostri imprenditori (quelli veri) a trovare soluzioni ardite ed innovative, in qualunque settore stiano lavorando, e quella che fa la fortuna della multitudine di piccole imprese che sempre hanno rappresentato il meglio dell'Italia.
Infatti, dopo duecentomila anni di evoluzione, abbiamo un cervello molto più sviluppato di qualsiasi scimmia, ma ne usiamo in precentuale molto meno. Ancora ci si deve alzare al mattino (io mi alzo tutte le mattine alle 6, qualsiasi cosa succeda il giorno prima e inizio a fare le cose che devo) e si deve lavorare come i disperati per poi alla fine veder tutto rovinato da quattro manager-banchieri deficienti che si sono giocati il mondo in derivati... . Magari qualche buona idee uno l'aveva anche avuta, ma che importa, poi arriva il credit crunch e secoli di sapienza e esperienza e innovazione vengono spazzati via da un "passero" qualunque!! Poi invece, se l'imprenditore ripropone la 500, cazzo si che i soldi gli arrivano. A già, ma lui produce in brasile o dove non lo so... e tutti quelle aziende super competitive in italia che lavoravo per lui? altissima qualità, pellame degno di un re? meccanica di precisione? cazzo me ne frega? il brasile costa menoooooooo. Faremo orologi invece che ingranaggi per macchine.
QUESTA SAREBBE L'EVOLUZIONE?
continua....
E' la stessa legge che - a volte - porta gli stessi imprenditori a trovare vie alternative per evadere il fisco perchè diventa troppo pesante e opprimente (e qui chiudo il discorso altrimenti divento troppo polemico).
generale sono d'accordo, salvo quando qualcuno si piglia un tumore o avrà bisogno di un trapianto di cuore. allora, per quando tu possa essere ricco, ringrazierai Dio che dietro di te c'è stata una struttura che ha, bene o male (generalemente molto bene), pensato a tutto... Poi se invece mi dici che esistono sistemi per abolire la tassazione (e ci sono... ) e restituire alle persone la sovranità, questo è un altro discorso... .
VORREI SOLO AGGIUNGERE CHE E' COMPITO DI UNO STATO AIUTARE LA TRANSIZIONE DA UN SISTEMA CHIUSO A UN SISTEMA GLOBALIZZATO.
Perchè?? lo avete deciso in 4 che la globalizzazione sia una cosa positiva? beh, per ora non sembra... almeno gestita così. Poi sai, sono ingegnere, non un "probabilista"... e le cose sappiamo bene come sono andate... gli stati industrializzati hanno smesso di produrre, (se vuoi posso riempirti di dati ufficiali sulla produzione industriale e non solo di quasi tutti gli stati mondiali... ) e in compenso si sono messi a vendersi, l'uno contro l'altro, cartacce. Bella evoluzione della minchia!!! Siamo passati da un'economia di produzione a un'economia di niente, ma la cosa bella è che a quel niente ce gente che da più importanza che non alle cose reali...
Poi sai, ancora, i musulmani, che rispetto, sono tanti quanti noi, giustamente, il discorso sarebbe... invece che difendere le nostre tradizioni, risolviamo il problema globalizzandoci come abbiamo fatto con la cina: salari da fame e disoccupazione! allo stesso modo potremo convertirci tutti, credendi e non! bello stato!!
LA DIFESA DEI DISTRETTI INDUSTRIALI, L'AIUTO ALLA CRESCITA E ALL'INNOVAZIONE, L'AIUTO ALLA CAPITALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECC ECC...
TUTTE COSE CHE IL GOVERNO ITALIANO DEGLI ULTIMI 15 ANNI HA BELLAMENTE NON FATTO.
PIU' INTERESSATO A PROTEGGERE LE LOBBIES, LE ALTE TARIFFE E GLI AMICI GROSSI.
verissimo, solito discorso... è sempre questione di tempo... non esiste ricco e potente se non esiste qualcuno che possa pagare per lui...
ce ne sarebbero ancora tante da scrivere ma non credo abbia molto senso. cmq, tranquilli, è sempre e solo questione di tempo e tutti pagheranno i propri errori!
Alberto
Accidenti è vero hanno ragione tutti e due..pardon tutti e tre, quì mi sa che non ce la faremo mai, sembra il cane che si morde la coda, nel mio piccolo le scelte consapevoli privileggiando il made in Italy le faccio, almeno fino a quando il mio potere d'acquisto lo permette, dopo non so nemmeno cosa pensare..!
Bisognerebbe fare una proposta di legge di iniziativa popolare per rendere più democratica la prassi dell'evasione fiscale, punterei ad includere oltre ad imprenditori, commercianti e artigiani anche il ceto medio dei lavoratori dipendenti.
Manterrei esclusi solo gli operai e braccianti agricoli che sono comunisti disfattisti e anti italiani.
Nicola
ben detto marco :attenzione teneris prossimamente 1000 esuberi in tutta italia ,se continuiamo cosi forse 5 mesi di grande fratello non bastano e neanche il sorriso di ronaldinio o il fascino di murinio baci baci a tutti
Mi chiamo Roberto e voglio raccontarvi la teoria del "fornaretto" (il fornaio del mio paese). Cerco di farla breve. Finita la contrapposizione Est Ovest, è finito lo scopo del liberal-consumismo del dopoguerra per le famiglie potenti che tessono le fila, la media borghesia non più necessaria deve scomparire perchè scomoda. Infatti è molto più facile controllare i bisogni di gente che conosce meno il sistema. Si fa in modo che nascano meno figli e li si importa già grandi dai paesi poveri. Tralascio alcuni passaggi, fino ad arrivare alla conclusione logica nella quale se appartengo ad una famiglia o istituzione atta al comando mondiale una volta che ho una disponibilità economica illimitata cosa mi manca di più? Il potere: e più la gente è povera più la posso controllare. Così secondo la teoria del fornaretto stiamo ritornando all'economia post-vittoriana dove i bambini lavoravano 16 ore al giorno per un pezzo di pane. Lui da fervente anti-comunista sostiene che almeno nei paesi dell'est si non si aveva un cazzo, ma non si faceva niente. Va a finire che qui tocca lavorare come BIANCHI (e non sono razzista, ma a essere troppo buoni si passa per coglioni) per un pezzo di pane.
Il commento sarà un pò fuori tema, ma lascio a voi commentarlo.
Premesso che qualsiasi lavoro, se fatto professionalmente e onestamente merita rispetto, vorrei sapere da Claudio se consiglia alle PMI di investire parte dei risparmi in innovazione dei prodotti-servizi (a discapito magari di barche e SUV stranieri) e di proteggere il know-how aziendale.
Sarei curioso di capire quali sono le strategie suggerite alle PMI per evitare che progetti e specifiche vengano bellamente clonate da cinesi&C.
Grazie di una risposta.
Saluti,
Luca C.
Concordo pienamente con l'anonimo sopra e anche io scrivo per esperienza personale!!
Io li chiamo "parassiti" sanno solo chiacchierare e non capiscono nulla di lavoro (non hanno mai lavorato) e se gli dai una chiave inglese in mano si spaccano il polso.
Quello che pigliano questi consulenti in un mese equivale a quello che piglio io in un anno di lavoro...ma sai, hanno enormi SUV da mantenere, casa al mare e week-end fuori citta da godersi.
Vorrei essere io a dire a loro che domani viene un cinese a darmi i "consigli direttivi" e dargli il ben servito dicendogli...sai costi troppo!!!
E' il bello della globalizzazione ragazzi!!
Con orgoglio... uno del NORD-EST (ITALIA)
Se le imprese che facevano/fanno scarpe nel trevigiano, fossero tutte in loco, senza delocalizzare, la provincia di TV avrebbe non 850.000 abitanti, ma 1.900.000...
( tipo la Geox fa tutto all'estero, la Diadora faceva l'80/90 la Lotto ecc ecc)
Sono d'accordo che i prodotti con semplice manodopera devono andare all'estero. Anche perchè la provincia di TV non ha le infrastrutture ( strade,ferrovie, ecc) che compete a 2 milioni di abitanti. E è così a VI,BO,VA,ecc.
C'è un problema.. è come quando si butta via l'acqua con il bambino. In pratica, chiudono i settori con un pò di tecnologia. Non so perchè, ma la germania è sempre forte con le automazioni, e in Italia le imprese d'automazione arrancano..
Paolo..TV
Sono sempre Roberto, volevo rispondere a Claudio. Il motivo è il commento di Marco molto aggressivo, ma a cui voglio dare man forte con un esempio accaduto qui nel Pordenonese.
La Breda pannelli sezionali ha bisogno di abbattere i costi dei componenti. Bene arriva un di quelli che è stato a "squola" per queste cose e delocalizza in Cina la produzione delle guide per i pannelli. Costo in Italia 10 in Cina 1. L'azienda in Italia chiude. Dalla Cina la prima partita bene, poi per avere un pezzo buono su dieci, bisogna mandare un italiano a supervisionare l'impianto in Cina almeno una volta al mese per una settimana. (Impianto in Cina = un capannone aperto dove gli operai lavorano con il trapano a mano e la flex, se ce l'hanno, tanto costano un cazzo). Dov'è il risparmio? I pezzi costano 1 invece che 10. Ma se solo uno su dieci va bene? Dov'è la qualità garantita dalla ditta italiana? Nello stipendio di quello che è andato a squola!!!!!!!
Bel discorso quello di Claudio. E non poteva essere diverso visto il lavoro che svolge. Senza troppi giri di parole voglio dire che l'italia è in declino da circa 15-20 anni...esternalizzano, delocalizzano, investono in operazioni finanziarie, licenziano! Mentre una piccola cerchia si arrichisce sempre più. Questo è quello che purtroppo fanno parecchi (troppi?) imprenditori italiani. Le unicità non bastano per un popolo da 60 mln di individui.
Meno chiacchiere e più lavoro.
Meno condoni e più certezze.
Meno tasse e più controlli.
Questo penso io
Quello che manca agli imprenditori è il supporto dell'apparato pubblico come avviene negli altri paesi europei. Da noi non solo non siamo aiutati, non solo fanno di tutto per metterti il bastone fra le ruote, ma addirittura dobbiamo difenderci come dai nostri peggiori nemici. Siamo soli a combattere, osteggiati dalla burocrazia, da un sindacato ideologizzato, da una sinistra perennemente in ritardo sulla realtà, da una concorrenza agguerrita che nel caso della Cina diventa infame sotto tutti i punti di vista. Non parliamo dell'amministrazione fiscale. Il loro unico obbiettivo è sanzionare e distruggere le aziende. Mi racconta un amico imprenditore che lavora in germania, che abitualmente si rivolge all'amministrazione fiscale addirittura per studiare le soluzioni più opportune per pagare le giuste tasse, nemmeno un euro di più. L'unica ricchezza di questo paese sono i cinque milioni di partite iva. Io mi sono rotto i coglioni!!
Paolo ... dici che entrambi hanno ragione. Forse ... ma in modo diverso. Simone, il primo, parla della cultura, del lavoro del sapere produrre cose ad alto valore aggiunto che, a volte, non sono solo un bene economico. Claudio, senza capirlo, parla solo di "numeri" ... parla di economia. Che in se non è disprezzabile ma lo fa senza capire il senso profondo di quello che dice Simone che alla fine si rivela essere quello che ha veramente ragione. Lo si vede anche nella sostanza: molte volte i prodotti cinesi servono solo a fare numero ma, passato poco tempo li si butta, alla fine acquistandoli non ci si arricchisce, economicamente parlando non si aumenta il nostro capitale. Si è solo fatto girare dei soldi e consumato delle risorse, la qual cosa, anche dal punto di vista economico, non è positivo. Ma alla fine il vero danno deriva dall'impoverimento che riguarda tutta l'umanità dall'aver perso esperienze e capacità che a volte arrivano da esperienze lunghe secoli. Magari qualcuno esternalizzando in Cina avrà fatto qualche soldo in più ma poi tutti avremo perso molto.
Maurizio
E mi sono dimenticato: tutti hanno voglia di fare l'impigato/a, il tecnico/operaio non batte un chiodo riguardo lo stipendio. Fino a qualche tempo fa [fino al 1999], una persona che andava in trasferta, (min 300 km)il contratto nazionale di lavoro [addetti alla piccola e media industria metalmeccanica a alla installazione di impianti] recitava:"la misura dell'indennità di trasferta è pari a £56.000 -omissis-.L' importo di cui sopra COMPRENDONO 2 pasti e il pernottamento"
In aziende sane il trasfertista viene pagato, e "bene", ma la maggioranza di aziende riconosce solo le spese vive.. e meno male che non applicano il contratto..
Un'usciere del presidente Napolitano è trattato meglio di un tecnico che va a installare una macchina in Cina, Vietnam ecc ecc.
E se crepa (in trasferta), non gli fanno neache il lutto comunale..
E quando un tecnico è all'estero, tiene "su" il nome del suo paese, non come tanti turisti..
Paolo..TV
non si può parlare di mercato quando hai a che fare con paesi come appunto la cina che la manodopera non la pagano ub piffero e tengono artificialemente le loro valute svalutate per esportare. Questa si chiama concorrenza sleale il mercato è falsato, anzi il mercato è morto! l'imprenditore italiano europeo o americano che sia per quanto ardito possa essere con una simile concorrenza ha tre chanches: si adegua o diventa disonesto o semplicemente chiude. Franco
Stai sereno l'imprenditore medio di cui tu parli si è sempre aiutato da solo EVADENDO SISTEMATICAMENTE LE TASSE!!
L'imprenditore italiano è mediamente un incapace: per anni ha vissuto alla grande grazie alla debolezza della lira, poi continuando ad evadere!!!!!
ah...ma come? ma allora avevano ragione i "no global"?
Luca
Sono Claudio, il consulente, e non immaginavo di creare un tale putiferio.
A chi mi chiede l'età ho 38 anni e da circa 10 lavoro nel settore della consulenza, prima avevo fatto per 4 anni il controller in FIAT.
Ovviamente guadagno bene (probabilmente troppo), però finche riesco a farmi pagare certe cifre continuo :-)
A chi dice che un giorno un cinese o indiano prenderà il mio posto dico che ha sicuramente ragione se io sto fermo...
ma io, come tanti - TUTTI - gli imprenditori che vogliono sopravviveve sul mercato, devo inventarmi ogni giorno una qualcosa di nuovo, devo studiare le best-practice americane e capire come adattarle alle PMI italiane, devo pensare a come far fare business ai miei clienti...
in poche parole se anche io non faccio innovazione rischio di essere superato cinesi o indiani (o, molto più semplicemente, da giovani italiani con voglia di arrivare come ero io 15 anni fa).
c'è una sostanziale differenza tra i due:
Claudio è un "teorico" che parla e scrive e non produce nulla.
Simone è un "pratico", è uno che vive il lavoro in prima linea, che sa come stanno realmente le cose.
se ricordiamo, i nostri politici "teorici", ci hanno propinato, per anni, che la globalizzazione e la liberalizzazione delle tariffe avrebbero portato notevoli vantaggi alle aziende e ai consumatori.
bene, dopo appena 7 anni di EURO, la realtà è sotto gli occhi di tutti.
Certo, ai teorici politici la reale situazione non frega un cavolo tanto, loro, il loro stiprndietto da 20.000 euro al mese ce l'hanno assicurato, per ora!
saluti
giaki
vabbè che devo dirti. corri e metti via tanti tanti tanti soldi, e compra armi, tante, tante, tante, che forse in futuro, grazie al vostro ottimo lavoro ce ne sarà bisogno!
penso che sarebbe meglio se si studiasse l'economia, la finanza e la legge in funzione a come far convivere in pace gli uomini, più che in funzione di come far arricchire di più chi ti paga... mi sembra tanto semplice, ma a quanto pare in bocconi o dove altro per essa, insegnano che se puoi far profitto, vendi armi al tuo boia...
Alberto
Concordo con l'anonimo che definisce gli imprenditori italiani mediamente incapaci, e direi che le radici di questa incapacità vanno ricercate nel'autarchia mussoliniana, che ha innescato un meccanismo cui poi la svalutazione perenne della nostra vecchia moneta, e il continuo "inneggiare ai carrozzoni",hanno fornito un valido supporto....
Non comprendo il tono dispregiativo di chi definisce Claudio un teorico che parla scrive e non produce nulla, accostandolo ad un politico. Se la suddetta incapacità degli imprenditori italiani si traduce in un maggior bisogno di consulenti che di lavoratori nel tessile non è certo colpa sua, e mi sembra corretto che lui colga questa opportunità.
Andrea Farè.
forse non ci siamo capiti. nessuno qui dice che non ci sia bisogno di consulenti o che gli imprenditori italiani siano particolarmente bravi... in ogni caso finchè ci sono soldi da spendere, che siano essi messi in circolo da carrozzoni pubblici, che indebitano lo stato, piuttosto che da carrozzoni privati, che indebitano cittadini e imprese, tutti gli imprenditori sono più o meno bravi. lasciamo perdere la questione del debito, e se proprio volete parlarne, almeno abbiate la cortesia di utilizzare il debito complessivo, quello cioè dato dal debito pubblico + quello privato + quello bancario. Non preoccupatevi che i nodi arriveranno al pettine, e i debiti prima o poi si pagano, siano essi pubblici o privati... .
in merito ai consulenti, mi viene da sorridere che siano proprio essi a parlare male degli imprenditori, quando la soluzione che è andata per la maggiore e che essi hanno fortemente spinto è stata quella di andare a produrre altrove e vendere in occidente! cosa hanno fatto di reale questi consulenti? hanno forse inventato qualcosa per migliorare le condizioni di vita di qualcuno? hanno forse innovato con tecnologie nuove e ravvivato settori economici? cosa hanno fatto esattamente? hanno detto a chi faceva scarpe... cazzo fai in italia? produci all'estero e vendi qui!! complimenti a questi consulenti!
Alberto
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