STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


YUNUS E IL MICROCREDITO


Non ho mai approfondito il microcredito, ma so che molti lettori considerano Yunus un benefattore dell'umanità.
Per solo dovere di cronaca vi invito a leggere questo articolo sul Corriere della sera. Forse l'intento è solo screditare Yunus (in modo da far apparire le grandi banche migliori) ma è giusto che impariamo ad informarci leggendo i lati positivi e i lati negativi.
http://www.corriere.it/economia/09_luglio_04/microcredito_76768924-686d-11de-86b2-00144f02aabc.shtml

Se ne sapete di più, potete inviare un commento che ci sia utile a capire.
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22 commenti:

Pedro45 ha detto...

La Grameen è una banca che dice di fare "business sociale", ma il business sotto forma di prestiti non è sociale ma economico: i poveri ripagano i loro debiti nel 98% dei casi contro il 60% degli imprenditori.
Un libro sconvolgente da leggere a piccole dosi: NIENTE di Alberto Salza ed. Sperling.

Alla fine la storia si ripete; nessuno vuole che i debiti si estinguano completamente, ma tutti vogliono il perpetuarsi del debito e del debitore in una sorta di moderno schiavismo.

Anonimo ha detto...

C'è differenza tra credito e carità, in molti anche nel mondo occidentale, anche in confindustria vorrebbero la carità, in realtà il debito non ti obbliga nessuno a farlo, se lo fai per migliorare la tua situazione, "per crescere", però devi ripagarlo, una volta chi non pagava i propri debiti finiva sputtanato o suicida ora è diventata normale prassi lasciare i buchi (Nel passato tanto per essere precisi tassi di interesse così bassi se li sognavano gli imprenditori e mutuatari, le condizioni erano capestro per davvero).

Suggerirei al vaticano e alla caritas un progetto per le PMI, in modo che la bella Emma non sfrantumi più le balle con i piagnistei.

Il microcredito ha massimi ritorni per quella fascia di popolazione che ha già risolto il problema di sfamarsi quotidianamente e vuole migliorare, ad esempio un piccolo contadino che ha un campo con un piccolo stabile e vuole aprire un mulino per la macinazione delle granaglie, o la moglie del contadino che abitualmente tesseva per la famiglia e vuole un telaio per produrre di più ecc ecc.

Per i progetti enormi, mi spiace per chi detesta le supermega banche, ad esempio un nuovo stabilimento per la produzione di semiconduttori ecc, la banca di credito cooperativo o la banca etica, tutte le banchette per intendersi, da sole non riescono a fare nulla.

Nicola

Anonimo ha detto...

nicola, io rimango convinto che il problema non sono i debiti, ma il tasso di interesse!
Deve sparire, o i debiti diventeranno, complessivamente, obbligatori per ripagarlo.
L'alternativa è lasciare alle banche quello che si è costruito.
Alberto

Anonimo ha detto...

Io rimango convinto che il problema non sia il debito nè il tasso di interesse (intendiamoci non esagerato), ma il debitore.

Se una persona si indebita per comprare un'automobile che non gli serve ma che lo fa apparire bene, un televisore nuovo, o per andare in vacanza questa persona potrebbe avere un serio problema: non riesce a capire quello che deve rimanere un desiderio insoddisfatto da quello che può soddisfare, la legge di selezione naturale economica vuole che se la persona in oggetto non riesce a ripagare i debiti che ha fatto stupidamente per mantenere un tenore di vita che non gli è proprio, soccomba in modo brutale.
Molto di quello che è successo, se ci pensate bene, sta nel fatto che molti volevano mantenere un tenore di vita eccessivamente elevato per quello che in realtà valevano.

Se poi avete una cultura aristotelica e credete che l'uomo sia un animale sociale poi potete scegliere consapevolmente di non far soccombere chi ha sbagliato in modo brutale, stessa cosa vale per chi non ha pagato le tasse.

Vi lascio in questa splendida domenica di luglio, che è sintomo del miglioramento economico che verrà da qui a pochi giorni come dice il Papi dopo aver consultato l'oracolo di delfi, con due citazioni in romanaccio stretto e rigorosamente senza traduzione, chi non è in grado di tradurle si arrangi come può.

Numquam felix eris dum te torquebit felicior (forse dal de Vita Beata o dalla dottrina morale non ricordo, comunque è Seneca)

E dalle lettere a Lucilio sempre
Seneca:
Nulli necesse est felicitatem cursu sequi.

Poi ce ne sono altre tre belle ma che non ricordo se non nel senso generale e quindi non cito ma meriterebbero, se ho tempo le cerco e le rendo note al pubblico che non le conosce.

Nicola

Anonimo ha detto...

Caro Paolo,
non conosco bene l'attività di Yunus, ma l'articolo del Corriere mi pare una gran cazzata.
Ti spiego perchè. Il Bangladesh è uno dei paesi più poveri della terra, penso che Passera o Porfumo non si sognerebbero neanche di prestare soldi agli ultimi degli ultimi. Questo Yunus, magari con qualche pecca, ha trovato il modo.
Mi pare che si voglia andare a cercare il granellino di sabbia nell'occhio di Yunus, dimenticando (sarà un caso?) i disastri combinati dalle principali banche del Mondo, italiane incluse.
Ma ormai il mondo gira cosi, le parole sono pietre e la stampa si occupa solo di quello che fa piacere al "sistema".
Questa inchiesta su Yunus sai che mi mi richiama alla mente? Se un no global (magari stupidotto, idealista e magari pure un pò teppista) tira un sasso, è un'emergenza, un deliquente, e va represso con la massima decisione.
Se invece Tanzi e i bancheri suoi amici (nonchè i politici complici...) truffano 100 mila persone, lo fanno cavaliere.

ML ha detto...

Ottimo l'ultimo commento. Grazie

Anonimo ha detto...

Concordo. Qualsiasi cosa tenti minimamente di opporsi alla sorta di Matrix dentro il quale ci troviamo deve essere distrutto o screditato.
Nei paesi dove tante persone vivono nella miseria più totale ed assoluta, Yunus è riuscito a costruire un sistema alternativo, che però ha un vizio micidiale ed insopportabile: non crea altro debito. Ecco perchè ha dei nemici. In più - uidite udite - sono le donne a farvi maggiormente ricorso e ad avere più successo.
Insomma, a quanto pare è meglio incensare un mondo che crea poche enormi ricchezze e oceani di povertà (e che si sta salvando indebitando alla follia gli Stati) che parlar bene di persone come Yunus che con pochi dollari aiutano i miserabili della terra.

INFORMARMY.com ha detto...

Avevo letto diversi articoli in merito a Yunus ma non ne avevo mai sentito uno cosi critico anzi... erano tutti commenti positivi.

Paolo

Anonimo ha detto...

Aggiungerei che il Bangladesh, insieme purtroppo a molti altri paesi della terra, sta andando incontro a un cataclisma ambientale senza precedenti a causa dell'effetto serra. Ci saranno milioni di profughi, gente rimasta senza casa a causa di tifoni e allagamenti delle zone costiere (oltre 20 milioni di abitanti vivono a meno di un metro s.l.m.). Credo che una banca, per etica che sia, non possa ignorare questi aspetti. Forzare la popolazione a scelte difficili potrebbe essere un bene, anche se sembra cinico. Popoli ben più sviluppati, come il nostro, non hanno i mezzi, l'informazione o la voglia per capire la reale gravità della situazione. E anche chi se ne rende conto, difficilmente fà qualcosa per cambiare le proprie abitudini di vita.
Tornando a Yunus, lui è un banchiere, non un santo, fà il suo mestiere, nè meglio nè peggio di molti altri. Affronta una sfida incredibile, fornire ad un popolo qualche possibilità in più di sopravvivere nei prossimi 30 anni.
Credo che ciò sia meritorio.
Saluti.
RedLizard

Sergio ha detto...

Nicola,
dimentichi che se quella gente non si fosse indebitata tu non avresti in tasca i soldi per fare la spesa.

La moneta attuale esiste se esistono i debiti.
Se non lo sapevi ti lascio una domenica d'estate per impararlo, ma forse ti serve più tempo

Sergio

Gianni Z. ha detto...

per yunus vedere sito di Mazzalai vi sono numerosi articoli e spiegazioni.Saluti. Gianni Z.

Anonimo ha detto...

No no lo sapevo, grazie per averlo ricordato.
Per quanto riguarda le mie tasche non è vero.

Nicola

Anonimo ha detto...

Per Red Lizard:

ma che dici! Effetto serra??
L'effetto serra non esiste, l'ha scritto il giornale mesi fa... Era una giornata invernale, molto fredda, e fecero un titolo (in prima, ovvio) per prendere in giro chi sostiene che c'è il riscaldamento del pianeta.
Mario Giordano (che io reputo un emerito cretino al servizio del padrone, cioè il suo editore di riferimento) non sa che uno degli effetti dell'effetto serra è proprio quello di un innaturale abbassamento delle temperature in zone che dovrebbero essere temperate.

Ha ragione Paolo Barrai, ormai comprare i quotidiani italiani è buttare un euro nel cesso.

PS: speriamo che qualche tifone prossimo venturo si porti via qualche prezzolato alla Giordano :---)

Anonimo ha detto...

Credo che il simpatico anonimo che mi scrive lo faccia in tono ironico. Almeno così ho interpretato il suo post. O mi sbaglio?
Parli dello stesso Giornale che sostenne che non è vero che i ghiacci del polo si sciolgono adducendo come prova una bella foto di orsi polari placidamente distesi sul ghiaccio mentre gli ambientalisti denunciavano la scomparsa graduale del loro habitat?
Saluti.
RedLizard

il pavone ha detto...

è straordinario queasto articolo, scritto sul maggiore quotidiano italiano, controllato dalle maggiori banche italiane....
"Non è sostegno alle classi deboli, ma un business"
e la Banca Mondiale che cos'è? e il FMI? Andatelo a chiedere agli argentini cari giornalisti del corriere!

Anonimo ha detto...

Ma dobbiamo leggerli o no questi giornali, non dovevamo utilizzarli come carta igenica....?

Anonimo ha detto...

Ho letto tutti i libri di Yunus e da tempo mi aspettavo che iniziasse la campagna di delegittimitazione nei confronti di questa persona.
Il metodo è mafioso e se questa campagna risultasse orchestrata su base internazionale, fossi in lui inizierei a temere per la vita stessa.
Da anni Yunus attacca (giustamente) in ogni libro e in ogni conferenza la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e tutte le Banche Centrali del mondo. Yunus ha una visione illuminata del capitalismo e della finanza. Una visione che coniuga, con estremo senso pratico, quanto di buono c'è nel capitalismo/liberismo (ad esempio l'ambizione imprenditoriale) e quanto di buono c'è nel socialismo/centralismo (ad esempio regole chiare e trasparenti per tutti).
E mentre fa teoria e lezioni, salva milioni di persone dalla povertà (dato di fatto e statistico).
Non mi meraviglia che questa campagna di delegittimazione inizi proprio nel momento in cui la finanza mondiale è stata sputtanata oltre ogni umana immaginazione.
marcello

Anonimo ha detto...

Per Red Lizard
certo, tono ironico...per quello che si può, visto che parliamo di cose serissime (che ci potrebbero creare grossi problemi nei decenni avvenire, tanto per intenderci...)

I vassalli sono talmente abituati a scrivere sul comando del Principe di Troia che non si accorgono quanto sono ridicoli... Lavorano per l'uomo più ricco d'Italia e non hanno capito che lavorare alla riduzione della C02 potrebbe rivelarsi un business pazzesco...

Pensa se una marca di auto uscisse con un modello emissioni zero, a basso costo e ampia affidablità... Non farebbe miliardi a palate??

Ma forse è meglio continuare a vendere i SUV, mascherandoli con la stronzata della classificazione Euro 5

Pensate in che mondo viviamo...Io ho un'auto che consuma 3 litri di gasolio per fare 100 km (audi A2 TDI 1.2) ed è Euro 3, quindi fiscalmente penalizzatissima rispetto ad un SUV che consuma 20 litri dello stesso carburante per coprire la stessa distanza...

Anonimo ha detto...

Per il caro Anonimo,
c.p.c.
a Silvio Berlusconi (che ci legge)

Aggiungo, e mi scuso con Paolo per il dibattito fuori tema rispetto al suo articolo, che l'Italia, pur avendo sottoscritto assieme a quasi tutti gli altri paesi il protocollo di Kyoto che, ricordo, prevedeva l'abbattimento delle emissioni di CO2 del 20% entro il 2020 (rispetto a quelle del 1990, mi pare), ebbene, l'Italia anzichè ridurle, le ha aumentate del 6%!!!
E se questo non basta, adesso fà pressioni sull'Europa perchè i parametri siano resi più flessibili (e paga sanzioni).

Direi che sarebbe ora di finirla.

Andiamo avanti ancora per molto a difendere relitti industriali decotti, non competitivi e inquinanti?
Ca...spita, Berlusconi, tu che sei un imprenditore con la I maiuscola, la vuoi capire o no che solo mettendo il genio italico a disposizione della innovazione in campo ambientale si può sperare di creare un settore trainante per il paese? O i brevetti legati all'ecologia li compreremo tutti dagli USA tra 10 anni?
L'Italia ha un passato di invenzioni straordinarie, grande creatività e capacità imprevedibili, ma bisogna liberare i cittadini dai gioghi del monopolismo energetico (e del finto pluralismo), lasciare che creino le loro mini reti elettriche solari, che si scambino e vendano energia senza intoppi burocratici e con profitto.

Sapessi i problemi che ci sono dietro, mi risponderai.

Beh, li posso immaginare, ad esempio un monopolista elettrico con 40 e passa miliardi di debiti che deve essere tenuto in piedi, o aziende la cui conversione all'ecologico costerebbe 30 anni di utili, o la politica del barile (meglio dire del bidone, forse) cui bisogna obbedire.
Rispondo che ritardare le cose non è mai stata una soluzione, le peggiora e basta.
Ci vuole una svolta, decisa e subito.
L'ECOLOGIA NON E' DI SINISTRA, L'ECOLOGIA E' UN DIRITTO DI TUTTI.
Saluti.
RedLizard

Anonimo ha detto...

Microcredito?

Macroinculata!


R

Anonimo ha detto...

Alle volte la superficialità travolge la realtà, ma in alcuni casi non si tratta solo di superficialità ma di diabolica premeditazione a distruggere tutto ciò che profuma di pulito o nella maggioranza dei casi.

Il microcredito al di là delle derivazioni e deviazioni umane è il sistema economico del secolo, per la speranza e la realtà che ha offerto a milioni di abitanti dei sotterranei della terra.... qualunque cosa possa scrivere un giornalista superficiale di qualsiasi quotidiano che svolazza tra il fantasma di Cardia.....suggerisco a chiunque di leggersi un libro intero prima di lasciare impronte di pura superficialità!

Andrea Icebergfinanza

Anonimo ha detto...

Andrea sei un grande!!!
Paolo