STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


I DATI PASSATI NON CONTANO MA....


Le economie del mondo nel primo trimestre, come sapete, sono crollate.
PiL tedesco -14%,
Pil Giapponese -15%,
PIL Messicano -21%,
Pil Inglese -8%.

Nella chart si nota come gli SCAMBI COMMERCIALI SIANO SEMPLICEMENTE CROLLATI...

TUTTI CONCORDANO CHE: che i magazzini siano vuoti, le scorte devono essere rifatte e che nei prossimi due/tre mesi al produzione e gli scambi commericali riprendano.
(da gennaio a marzo, attendendosi una serie di fallimenti a catena, le aziende avevano bloccato tutto, ordinativi e produzione).
La politica di creazione di denaro dal nulla per tappare le perdite del sistema americano evitando i fallimenti, ha permesso al mondo di tornare a consumare qualcosina e a generare fiducia per un futuro migliore.

Tuttavia le borse hanno già incorporato utili 2010 in salita e tassi che rimangono a zero.

E' invece probabile che la ricostituzione delle scorte sia un fenomeno temporaneo e che in autunno l'economia non ripartirà al tasso previsto dagli ottimisti obamiani.

Per giunta, lo spauracchio del downgrade dei debiti statali, la crescita delle materie prime, la debolezza del dollaro (che fa crollare le importazioni USA e quindi riduce le esportazioni in quel paese da parte del resto del mondo), l'aumento dei prezzi causato NON dalla domanda in aumento, ma dalla crescita dei costi per materie prime (dettato dalla debolezza del dollaro, moneta di scambio delle materie prime stesse)...GETTA SERIE OMBRE SULLA RIPRESA DELL'ECONOMIA AMERICANA, (E MONDIALE) SULLA CRESCITA DEGLI UTILI, E SULLA TENUTA DI TASSI D'INTERESSE BASSI.
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5 commenti:

Anonimo ha detto...

ma, diciamo che visto il mancato storno di maggio ora l'ipotesi che leggo tra le righe è che i mercati possono reggere ancora x un paio di mesi (salvo grosse sorprese)
intanto cerchiamo di salvare il salvabile..
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intanto TREmonti ha confermato che il vostro allarmismo nel passato autunno era + che giustificato ("evitato il crollo a ottobre")
ma Berlusca e Teremonti si parlano?
Grazie x tutto il tempo che dedicate a questo blog.
cordiali saluti
Antonio.

Anonimo ha detto...

Non sono d'accordo sull'equazione "debolezza dollaro = aumento materie prime". In realtà la debolezza del dollaro comporterà aumento per le materie prime solo agli americani ma non per gli altri paesi che semplicemente acquisteranno in dollari svalutati. Il gioco degli Stati Uniti è abbastanza semplice: continueranno a finanziare, stampando dollari, una spesa pubblica elevata ma utile a sostenere l'economia. L'inflazione "importata" dalle materie prime farà il resto, cioè riduzione del valore reale dei debiti e riduzione del deficit commerciale. Se poi, per qualche anno, le imprese avranno tassi nominali a due cifre, poco male in quanto nel frattempo il debito accumulato (a tasso fisso) sarà ridotto proporzionalmente.
Chi pagherà il conto? Tutti. Dai paesi esportatori, agli americani e loro creditori, ai produttori di materie prime. Per molti anni la domanda mondiale resterà debole.
Sul breve periodo invece concordo sul fatto che hanno avuto bisogno di "pompare" la borsa per facilitare il finanziamento delle banche e sostenere i fondi pensione. Che adesso abbiano interesse a lasciar sgonfiare non lo so.

Anonimo ha detto...

Siamo in una società mass-mediatica, bombardati da un'infinità di informazioni, a volte inutili, spesso dannose.


Le informazioni che riguardano i mercati, i singoli titoli, la macroeconomia, spesso sono contradditorie e producono nel TRADER, nell'INVESTITORE e talvolta nel GESTORE stesso, indecisione.
Dopo il 9 marzo 2009, non pochi si domandavano: sarà vera ripresa o il rimbalzo del gatto morto? Ma l'indice VIX è troppo alto, ma l'AT dice, ma i dati sull'immobiliare USA...
E' quindi utile concentrarsi solo su quelle notizie che muovono realmente i mercati (market movers), mentre conviene tralasciare le news secondarie, che poco o nulla incidono.
Un esempio, per maggior chiarezza: I tassi di interesse bassi favoriscono da sempre l'investimento azionario, così come le aspettative di utili crescenti . Mentre un dato che esce in aprile ed è riferito al mese di marzo o, peggio febbraio, è scontato che sarà negativo: non ha un'influenza determinante come invece le prospettive future , per es. per il mese di maggio, o per l'estate prossima, o addirittura per fine anno, visto che le borse scontano con un anticipo di 6-9 mesi quello che l'economia farà.

So di operatori che, per questo eccesso di notizie contrastanti, sono rimasti paralizzati, indecisi se cavalcare la ripresa o no. Adesso, non essendo entrati quando i mercati erano ai minimi, temono di entrare troppo alti, sbagliando così il timing di ingresso. Il risultato? Rimangono fuori per aspettare uno storno consistente, ma se avverrà si domanderanno: che il toro sia diventato orso? E, anche questa volta non prenderanno una decisione.
Ovviamente, questo fenomeno, chiaramente trattato da moderni testi di psicologia, è applicabile anche in altri campi della vita.

ML ha detto...

DEBOLEZZA SOLO DEL DOLLARO?
Il suo commento lo capisco, ma le faccio una domanda:

e L'euro.

lei crede che riesca a resistere a una rivalutazione verso il dollaro?

Crede che l'economia Europea e le imprese europee resistano alle interperie economiche senza stampare moneta o mantenendo livellli occupazionali seri?

io ho forti dubbi....quindi l'euro potrebbe svalutarsi...ma solo quando assisteremo a un'altra forte discesa dei listini azionari europei.

BRUNO ha detto...

Tra l'altro io NON CAPISCO la sovraperformance delle borse europee rispetto agli USA con il dollaro che è ai massimi dell'anno.

Le esportazioni europee soffriranno a causa di questo rialzo ma le borse ignorano anche questo fatto.

Poi tutti a dire che se riparte l'economia lo faranno sicuramente prima gli USA e più intensamente...
E allora perchè l'Europa sovraperforma??

Forse americani e cinesi preferiscono i mercati continentali???
Mah, i volumi non mi sembrano esagerati...

UNO SCETTICO

Bruno