STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


UN PUNTO DI VISTA DIFFERENTE SU FIAT IN AMERICA.



Marchionne è un bravissimo condottiero. La negoziazione dell'opzione con General Motors, la scelta del nuovo management Fiat , il rapporto con le banche, la capacità di generare valore e consensus e non per ultimo questa negoziazione con gli americani della Chrysler sono FATTI, NON PAROLE.

L'errore di Marchionne? 24 mesi fa ( e per circa un anno) continuare a essere intervistato e dire che la Fiat era una bellissima società e il prezzo della azioni sottovalutato.....il titolo quotava 20 euro....sapete tutti come è andata a finire.

Ma Fiat in America non ha storie di successo...anzi, la joint venture con GM la stava per distruggere, per non parlare degli anni bui del dopo acquisizione di Case, voluta da Fresco.

Fu proprio l'acquisto di Case, pagata oltre 50 dollari, la vera causa del primo declino di Fiat, e tutt'ora rimane l'anello debole del gruppo. (pensate alla cassa bruciata nell'ultimo quarter del 2008 per colpa di CNH e del congelamento del mercato del debito americano).

La Fiat ora ci riprova....tutti, ma proprio tutti esaltano l'operazione. Ma la Fiat ha le risorse economiche per il rilancio? Vale veramente gli 8 euro di venerdì mattina, oppure, nel caso di una ripresa economica lenta è destinata a rivedere prezzi molto inferiori?

Indubbiamente molto dipenderà dalla congiuntura economica e dalla capacità di Marchionne. Poi si dovrà valutare ulteriori Joint Venture in Europa (o Asia), probabilmente si dovrà fare lo spin off dell'auto, ma prima di allora si potrebbe passare dalla conversione delle azioni privilegiate e di risparmio....

Tutte operazioni che caraterizzeranno i prossimi 12-18 mesi del gruppo torinese.

Dopo il dovuto storno (e l'uscita dal capitale dei fondi hedge, probabilmente gli stessi che non hanno voluto cedere alla rinegoziazione del debito..) la Fiat potrebbe avere davanti un periodo borsisticamente interessante, sempre che la fiducia ritorni sui mercati.





Why Chrysler Still Might Not Survive
Rick Newman
On Thursday April 30, 2009, 3:31 pm EDT
Buzz up! Print Give President Obama credit for his boldest bailout plan yet. Unlike some of the open-ended bank bailouts, his Chrysler plan makes hard choices, sets public standards and deadlines, and puts some burden on stakeholders besides the U.S. government. By forcing Chrysler into bankruptcy, Obama has committed to a process that will determine winners and losers and force concessions on those unwilling to make them voluntarily.

But Obama's claim that bankruptcy gives Chrysler a "new lease on life" may be wishful thinking. Bankruptcy reorganization and a Fiat merger might be Chrysler's best chance for survival, but the "New Chrysler," as the administration calls it, could end up being no more successful than New Coke, one of the biggest business flops ever. Here's why:

No cars. Obama praised Chrysler's accomplishments in cutting tough deals with its unions and most of its creditors. But it takes compelling cars to succeed in the car industry, and Chrysler still has few. The Fiat merger is supposed to give Chrysler new versions of some popular Fiat vehicles, like the 500 compact car. Okay, great. But unless Obama takes the unusual step of waiving U.S. safety and environmental laws, it will take well over a year for such cars to be retrofitted for the U.S. market - and even longer before they're actually built here, which is one of the conditions the new company must meet to get up to $8 billion in additional aid. For the next 12 months at least, Chrysler will still be offering the same lineup of inefficient, underperforming vehicles, and losing market share the whole time.



Small margins. The last two years have proven that every successful automaker needs a stable of competitive small cars - one of Fiat's strengths - but those are just part of the formula. Small cars tend to have small profit margins, no matter how many you sell, which is why it's vital to have compelling larger vehicles, too. Chrysler's 300 sedan was a big hit, but it's near the end of its lifecycle, and few of Chrysler's other big vehicles are tops in their segment. When the car market was going gangbusters, a few hits in the lineup could make up for a few duds. But with industry sales down 40 percent from their peak, every vehicle needs to pull its own weight, and even a combined Chrysler-Fiat fleet doesn't seem to have enough standouts.


Lots of competition. The revitalized Chrysler is hardly the only company planning to introduce hot new small cars that will take the market by storm. Chevrolet has the Cruze. Ford has the Fiesta. Toyota, Honda and Nissan already build some of the best small cars, and they're certainly not planning to give up their huge edge in the segment. So even if the 500 and a couple other Fiats are big hits when they arrive in America, the competition is only going to intensify. And other makes already in the market have a key first-mover advantage.



Convoluted ownership. If the Obama plan goes as expected, Chrsyler will emerge from bankruptcy being jointly owned by the United Auto Workers, Fiat, and the U.S. and Canadian governments. Those vastly different entities share a common cause for the moment - saving a big North American employer and using its infrastructure as a springboard for Fiat. But it's hard to imagine a more awkward ownership structure for something as complex as a car company. The U.S. government and the UAW? The U.S. government and the Italians? Will they really maintain a unified focus for as long as it takes for Chrysler to repay up to $12 billion in federal loans and get out of the government's clutches? Chrysler's failed 9-year marriage to Germany's Daimler AG is a poignant reminder of how difficult it can be to hold together a sprawling operation when the biggest stakeholders have diverging interests.



Ford. There's one domestic automaker positioned to benefit from the woes at Chrysler and General Motors. Ford is still nursing its own string of deep losses -- but doing so without government aid or the stigma associated with bankruptcy. And as it turns around its own operation, Ford has started to slowly gain market share, largely at the expense of its crosstown rivals. Ford could make further gains as Chrysler works through bankruptcy, and GM approaches it. Obama has pledged government backing for the warranties on all Chrysler and GM products, but buying from a solvent automaker still beats taking your chances on a fuzzy government guarantee. That's old-fashioned capitalism, which may yet play a role in the historic realignment of the automakers.
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10 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa vicenda mi interessa molto! Aspetto di capirci di più prima di esprimere la mia idea però ci sono alcune cose che non mi quadrano....Per esempio: se Crysler era una grande occasione perchè solo Fiat si è fatta avanti? Vi sono infatti anche altre imprese automobilistiche con tecnologie verdi e già presenti in Usa con la possibilità dunque di attivare sinergie..Nella nuova Crysler Fiat avrebbe solo il 20% e i sindacati il 55% perciò non potrebbero esserci problemi di governance o di interferenze politiche vista anche la presenza degli stati Usa e Canada nell' azionariato? Il rilancio di Crysler sicuramente richiede capitali non indifferenti e questo potrebbe portare Fiat a fare un aumento di capitale...Sempre sul lato finanziario Fiat già ora ha un debito considerato estremamente rischioso, e non si capisce quanti debiti avrà la Crysler dopo la bancarotta, fattore estremamente importante? Con Crysler Fiat ha potuto incrementare la sua massa critica senza diluire gli azionisti di comando, gli Agnelli, sotto il 30%, può essere questo il motivo principale dell' operazione e per il quale non si sono strette altri accordi con case sane e robuste che avrebbero diluito Ifil? Gli americani non sono abituati a comprare macchine del tipo di quelle prodotte da Fiat; siamo sicuri che cambieranno? Fiat ha fatto una integrazioe ma con una casa non molto grande, se le altre si integrassero a loro volta come pare accadrrà, Fiat dovrà probabilmente fare una seconda aggregazione perciò non sarebbe stato meglio fare subito l' aggregazione principale? E' possibile che questa operazione sia propedeutica ad uno scorporo della divisione auto? In questo modo gli Agnelli comanderebbero davvero su quello che più gli interessa ossia i giornali e quelle robe li...mentre Fiat auto potrebbe anche fare altre operazioni senza che la diluiione di Ifil sia poi cosi dannosa per l' azionista di riferimento! Cosi facendo si avrebbe anche un beneficio borsistico che consenta di valorizzare appieno Fiat-auto cosa ottima in caso di eventuali altre operazioni per la stessa! Cmq anche ipotizzando che l' operazione sia valida mi pare che vi siano molte incertezze su vari punti ecco perchè trovo comunque ragionevole che il mercato richieda a Fiat un premio al rischio elevato invece questo non sta avvenendo! Perchè?
In attesa di capirci di più per il momento ho una impressione negativa. Ciò che più mi colpisce è la mancanza di trasparenza dell' operazione: prima Fiat doveva arrivare al 51%, adesso invece è al 20% ma forse arriverà al 51% nel 2013...insomma cìè troppo casino per i miei gusti! Ringrazio Mercato Libero per essersene occupato e sono certo seguirà questa vicenda anche in futuro! Voi cosa ne pensate?

Luca Salvarani, Mantova.

Anonimo ha detto...

Cmq sia questa operazione è un segnale molto importante per l' economia italiana! Finalmente una nostra impresa, che fino a qualche anno fa sembrava fallita, attiva non in mercati monopolistici e parassitari, ma in un settore estremamente concorrenzale ha effettuato una grande operaione transnazionale e lotterà nel mercato auomobilistico più competitivo al mondo! Finalmente l' Italia viene nominata all' estero anche per qualcosa di positivo e di coraggioso!
In un certo senso mi sento quasi un "tifoso" della Fiat!

Luca Salvarani, Mantova.

Anonimo ha detto...

Buonasere dott. Barrai,
anch'io mi unisco al coro degli scettici. non sono un economista quindi non sò valutare gli aspetti finanziari dell'operazione, ma "a pelle" mi sorgono alcune perplessità :

Gli USA non sono certo un paese con un basso costo del lavoro dove poter delocalizzare alcune produzioni: quindi se non andiamo là per produrre, ci andiamo per vendere.

Gli americani, però, sono estemamente patriottici; io preferisco definirli presuntuosi, per loro la Crysler rappresenta una delle icone nazionali, un marchio storico.....e noi pensiamo di andare in casa loro a vendere o ad insegnargli a costruire automobili !!
E' come se venissero gli americani a Milano a farci vedere come si fà la cassola, o a vederci il panettone fatto in Alabama.

La Crysler è il mito americano, è quella delle coupè da 6 metri a due posti, quella dei film polizieschi che sgommano con il cambio automatico (chissà poi come fanno?)
Se avete un amico o un parente americano o meglio canadese, chiedetegli la loro opinione sull' industria automobilistica italiana : Ferrari ...e poi il nulla.....!!!

Per loro la Fiat è come per noi la MOSKVITCH o la LADA e la "bella" cinquecento è considerata la TRABANT del terzo millennio. Quella poca considerazione che avevano dell' ALFA ROMEO è poco a poco svanita, anche perchè Romiti e Fresco ci hanno messo del loro...
Tra le auto piccole gli americani riescono a digerire a mala pena la Mini, e no cosa gli proponiamo : la Punto ; la Panda ?
Peccato che non siano più in produzione la DUNA, l'ARNA, la DEDRA o la 126 raffreddata ad acqua ? ; veri gioielli, vanto dell'industria automobilistica anni '80 ( e non un secolo fa !! )

Io, lavoratore dipendente che timbra un cartellino, prego per le famiglie di Pomigliano e Termini Imerese.

un saluto

Carletto59

Anonimo ha detto...

Scusate se monopolizzo un po' la discussione, ma tratto aspetti diversi!

Ieri ironizzavo sulla tecnologia Fiat chiedendomi se per quanto era stata valorizzata avessero scoperto l' auto ad aria....le solite ultime parole famose! Oggi parlando con un ingegnere meccanico mi sono fatto spiegare le cose, e da quello che ho capito (non sono un esperto evidentemente!) ho preso una bella cantonata! In pratica non solo Fiat ha tecnologie di risparmio energetico all' avanguardia rispetto ai produttori americani dal costo contenuto ma sta sviluppando una tecnologia per l' auto ibrida che potrebbe avere un grandissimo impatto sul mercato che secondo il mio amico è addirittura più avanti rispetto a quella dei giapponesi sopratttto per le sue dimensoni e adattabiità ...io ho strabuzzato gli occhi! C' è qualcuno che può insegnarmi qualcosa in proposito? Se davvero Obama interverrà pesantemente a difesa dell' ambiente imponendo vincoli alle imprese automobilistiche e tassando la benzina, come aveva promesso, la Fiat potrebbe avere grossi vantaggi! Se prima facendolo avrebbe pesantemente danneggiato le imprese americane ora non più perchè c'è la Fiat dietro a Cryser! Cosi facendo ha potuto salvare un' impresa americana in ginocchio e potrà avviare riforme ambientali urgentissime avvantaggiando e non indebolendo l' industria americana! Non a caso Obama ha fatto di tutto per mandare in porto l' operazione..condizionando gli aiuti all' accordo con Fiat...non mi sorprenderei se avesse promesso al managment Fiat di intervenire per favorire le auto meno inquinanti! Se lo avesse fatto merita tutta la mia stima in quanto il problema ambientale ed energetico è gravissimo!
Questo aspetto potrebbe rivelarsi determinane per il successo dell' operazione! Bisognerebbe saperne di più!
Luca Salvarani Mantova.

Anonimo ha detto...

Rispondo a Luca Salvarani.
Il mercato premia Fiat per la presenza di Marchionne.L'azione era crollata a prezzi irragionevoli ed è rimbalzata con forza perchè molto sottovalutata e perchè Marchionne è molto stimato negli ambienti finanziari già dalla ristrutturazione di SGS.Lui vi approdò a inizio 2002 con l'azione a 300 franchisvizzeri, la ristrutturò in soli 2 anni come promesso e il titolo andò a 1600(ancor oggi nonostante la crisi è sui 1300). In Fiat sappiamo tutti il miracolo che ha fatto. Ora con un nuovo '29 bisognava inventarsi qualcosa,aggregarsi, e lui lo fa DURANTE UNA CRISI FINANZIARIA, SENZA ESBORSO CASH. Lo trovo geniale! Il suo curriculum è di grande risanatore, ora in Chrysler si trova un'azienda dove il grosso della pulizia glielo ha fatto Barack Obama,dove i debiti verso i sindacati (10,5 miliardi) si sono trasformati in azioni, dove le banche stanno negoziando su 1/3 del debito in cambio di una minima quota azionaria,dove il governo fa da finanziatore,e lo fa proprio perchè è rimasto incantato dal piano industriale di Marchionne e si è convinta che sarà in grado di ristrutturarla e stabilizzarla. Vorrei far notare che l'auto FIAT che prima del suo arrivo perdeva allegramente 200/300 milioni di euro a trimestre, nel IV trimestre del 2009 in una crisi come questa ha perso -30milioni, una sciocchezza per le sue dimensioni.
Perchè non potrà farlo anche su Chrysler? E se dovesse riuscirci proviamo a immaginare il 51% di un'azienda di quelle dimensioni quanto puo valere? E soprattutto quando le hai comprate a 0.E che impatto avrebbe sul titolo Fiat quotato?
Sul blog di Paolo Barrai ho sempre dichiarato di comprare Fiat e Fiat priv. dall'ottobre 2008 con finalità accumulative di lungo periodo. Ho detto a ottobre che comprai le prime Fiatpriv a 4,32,poi raddoppiai a 3,30, poi ancora a 2,40 e fino a 2,08. Ho detto piu volte che compravo Fiat a 7 poi a 6 poi a 4,5 poi a 4 poi a 3,5 e ho continuato a comprare anche sulla parte iniziale dell'inversione.Non stavo bene, a volte mi sentivo un'idiota,eppure ero convinto che bisognava farlo, perchè il ribasso era molto maturo,perchè gli affari veri li fai quando tutti buttano via la roba.Mai avuto la presunzione di cacciare il minimo e mai di guadagnare domattina,come del resto non ce l'ho neppure oggi. Spesso e volentieri nel commento di qualche lettore sono stato preso in giro. In realtà credo che bisogna rispettare le strategie di tutti perchè in un tempo sufficientemente lungo tutte le stategie, purche ben studiate,dal long allo short,possono dare risultati. Nel mio caso ritengo che i prezzi degli ultimi 6 mesi di Fiat (-85% dai massimi di 15 mesi prima)fossero una ghiotta occasione di investimento per due motivi: il grande valore del management e il fatto che la somma delle parti di Fiat in un'economia stabile(che non c'è oggi ma che potrebbe esserci domani...)è molto ma molto ma molto piu alta anche dei prezzi attuali.
Tuttavia nel breve Fiat potrebbe anche scendere o comunque stabilizzarsi: l'effetto sell on news di oggi forse è un'avvisaglia,forse i 6-6,50 li rivedremo per questo ho venduto a premio in the market la Fiat ord, mentre le privilegio le tengo e se scendono compro ancora perchè se si farà lo split,e sembra una strada segnata in vista della fusione con Chrysler, le privilegio come le risparmio potrebbero esser convertite alla pari, e dato l'alto spread vedo un rischio piu limitato.
Roberto (TO)

Anonimo ha detto...

per forza marchionne pompava il titolo 2 anni fa a 20 euro, doveva aiutare gli agnelli a vendere prima del crollo...

ML ha detto...

Roberto concordo con te. Hai sofferto ed è giusto essere premiato.

Ognuno deve perseguire la propria logica d'investimento, sapendo dei rischi che si assume e degli obiettivi a cui vuole giungere.

Nel mio portafoglio ho fato una puntata su Fiat (ahimè troppo veloce) e mi sono accontentato di un 12% di profitto.

Tuttavia mi riprometto di rientrare (se il mercato mi darà tale opportunità fra i 5,75 e i 6,50 - lo deciderò sul momento)

Concordo su conversione di azioni privilegiate e di risparmio Ma non alla pari, la conversione sarà con una quota cash così il capitale aumenterebbe premiando al contempo gli azionisti di risparmio e privilegiati.

Occhio alle quote di possesso di exor in Fiat Ord, priv, e risp.

Grazie Roberto, uno dei miei commentatori preferiti. Molte volte critico ma in modo costruttivo e con una logica tutta tua che mi piace.

Anonimo ha detto...

X Roberto:

Intanto ti ringrazio molto per la tua risposta! Alcune perplessità rimangono ma staremo a vedere! cmq io sono il primo a sperare che l' operazione vada a buon fine sia perchè l' azienda è italiana e sia per gli impatti positivi che probabilmente ci saranno sull' ambiente e dunque sui soldi in meno da dare ai mediorientali che restano in USA! Una domanda però mi è sorta: se davvero Fiat ha una tecnologia molto buona soprattutto per il mercato americano perchè non ci è antrata prima, magari in modo organico o con accordi con altre case? Secondo me Marchionne ha avuto l' assicurazione che le tecnologie verdi saranno adeguatamente valorizzate con opportune riforme!

Luca SAlvarani Mantova.

maverik ha detto...

Questa è la FIAT: ho acquistato una Panda nuova, la chiusura centralizzata funziona solo dalla serratura sportello lato guida , se devo scendere dal lato passeggero per es quando sono costretto a parcheggiare lungo un muro o accanto ad un altra auto, non posso chiudere la vettura perchè lo sportello passeggero non ha serratura!!!
2) gli oltre 20 euro raggiunti dal titolo erano a mio avviso dovuti al prestito convertibile in azioni delle Banche finanziatrici che hanno spinto il titolo al massimo!
3) ovviamente sono orgoglioso di questo american dream ma mi preoccupa di più la cassa integrazione degli operai italiani.
4)l'automobile ha perso molto del suo appeal come mezzo di libertà e di successo:
i limiti di velocità , i parcheggi ,le multe nonchè i costi di esercizio e di acquisto sono troppo alti, è diventata una rottura di scatole una frustazione
possedere un auto che oltretutto inquina.
5) la Fiattizzazione delle Ferrari e delle Maserati a mio avviso ha inquinato i marchi, oggi si assomigliano, sono burine , vogliamo paragonare la classe di una Daytona ,di una BB con quelle di oggi?
6) anche io non credo che gli americani vadano in giro con la 500
forse con una duetto AR rossa ad osso di seppia, sì!
)le Fiat risp daranno una bella cedola e la prenderemo....

Anonimo ha detto...

Per Luca Salvarani
non è un mistero che Obama abbia molto a cuore la questione ambientale e Marchionne potrà trarre il massimo profitto da opportune riforme in materia.
Credo comunque che le parti sane di Chrysler ricavate dal chapter 11 con una posizione debitoria totalmente annullata o trasformata in azioni con il governo praticamente come unico creditore (e finanziatore al tempo stesso) non rappresentino per Marchionne un grosso problema da risolvere a livello di ristrutturazione. La sfida che lui sa che è partita è sulla logica industriale del deal, le sinergie,l'efficienza produttiva e la successiva conquista di quote di mercato.
Lavorerà sodo per un unico obiettivo: la creazione di valore.
Fiat è ambiziosa, ed è una storia che potrà piacere al mercato,che potrebbe scommetterci.

Paolo ti ringrazio del tuo apprezzamento ai miei commenti e della tua stima.

Roberto(TO)