STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


MONTEDEIMIRACOLI!!!


MPS vola in borsa, seguendo l'andamento delle banche di mezzo mondo. Il collasso del sistema finanziario è stato evitato. I governi hanno deciso di far pagare il conto degli errori delle banche NON ai managers, NON agli azionisti, NON agli obbligazionisti MA ALLO STATO: La stampa di nuova moneta (senza alcun aumento degli attivi degli stati) equivale a una socializzazione delle perdite delle banche.

SOLO per questo motivo, le borse hanno festeggiato, le quotazioni azionarie avevano raggiunto valutazioni che consideravano la NAZIONALIZZAZIONE DI MASSA, la SCELTA DELLA SOCIALIZZAZIONE DELLE PERDITE, ha permesso VICEVERSA ai mercati e alle banche di tornare a respirare....

Vorrei riproporvi quanto oggi pubblica IL SOLE24ORE (Plus) sul nostro caro Mussari e la sua banca etica che ricostruisce le chiese...

CITO dall'articolo di Nicola Borzi:

1) Il core tier ratio del MPS è il più basso fra le banche italiane (4,6%) al netto dell'effetto tremonti Bonds (chiesti per 1,9 miliardi di euro pari a 150 punti base di tier 1)
2) MPS ha effettuato svalutazioni su crediti pari all'1,17% dei prestiti nel quarto trimestre.
3) Gli asset deteriorati sono più che raddoppiati in un anno a 6.6 miliardi.

4)Gli analisti di Citigroup sostengono che Il conto economico di MPS è stato largamente sostenuto da POSTE NON RICORRENTI. (SPECIE L'AFFRANCAMENTO DELL'AVVIAMENTO pari a 1,19 miliardi che ha portato a un saldo fiscale positivo per 845 milioni.

5) Gli analisti di merrill lynch (bank of america) (l'analisi dell'8 aprile ha un rating underperform e un prezzo obiettivo a 0,83 e underperform) evidenziano l'impatto della RIVALUTAZIONE EFFETTUATA SULLA QUOTA DETENUTA IN BANCA D'ITALIA.
Mps ne detiene il 4,6%. Mussari ha deciso di aumentare il valore da 640 milioni a 740. Banca d'Italia, per Mussari varrebbe quindi 16 miliardi di euro!!! Occorre segnalare che la valutazione del 100% di Banca d'Italia da parte di altre banche è differente:

MPS 16 miliardi
Banca pop. di Milano 4,35 miliardi
Banco Popolare 3,1 miliardi
Intesa San paolo 1,47 miliardi
Unicredito 1,285 miliardi
Ubi 524 milioni

(aggiunge Mercato libero)Pensate che se MPS valutasse la quota di banca d'Italia quanto UBI, dovrebbe effettuare una svalutazione pari a oltre 700 milioni di euro!!!
Se a questo, aggiungiamo la svalutazione che MPS dovrebbe fare sul valore di 10 miliardi investiti in Antonveneta (una banca che oggi varrebbe non piu' della metà....)....


Pensate, continua il giornalista, che l'effetto sul book value (della valutazione di banca d'Italia da parte di Mussari) nel 2008 vale il 9% di quello di MPS, 11 volte superiore alla media delle banche concorrenti....

DUE DOMANDE:

1) Ma perchè la banca centrale (Banca d'Italia) che vigila sul sitema bancario e sui singoli istituti PERMETTE delle differenze così elevate nelle valutazioni della quota di banca d'Italia? Se le quote valessero come MPS dice, sarebbe bastato obbligare Intesa e Unicredito a una rivalutazione per evitare l'accesso ai tremonti bonds. Se la valutazione di MPS fosse troppo elevata, si rischia che i bilanci della banca in questione siano gonfiati, con un grave danno per gli azionsti e i proprietari di obbligazioni che non sarebbero capaci di valutare il rischio dell'investimento.

2) Come è possibile che i Sindaci e i Revisori che APPROVANO i bilanci dell banche PERMETTANO una tale diversità di attribuzione del valore di banca d'Italia?

L'opacità del nostro capitalismo induce a stare lontano dall'investimento nelle banche italiane dato la totale INATTENDIBILITA' DEI BILANCI. (anche se questo ovviamente vale per le banche di mezzo mondo).

PER CHI VUOLE SAPERNE DI PIU'....ECCO UN ARTICOLO INTERESSANTE APPARSO SUL SOLE 24 ORE A INIZIO ANNO...




Quanto vale la Banca d'Italia?
di Guido Tabellini - 19/01/2009

Entro pochi giorni dovrà essere emanato il regolamento che ridefinisce l`assetto proprietario della Banca d`Italia.
La questione è delicata, perché si intreccia con l`esigenza di ricapitalizzare le banche italiane: Ma i due problemi sono distinti e vanno affrontati con strumenti diversi.

Cominciamo dalla Banca d`Italia.

Come è noto, oggi essa è posseduta dalle banche. La legge del 28 dicembre 2005 (entrata in vigore il 12 gennaio successivo) prevede che entro tre anni la proprietà debba essere trasferita allo Stato o ad altri enti pubblici secondo modalità da definire. Ma quanto vale la partecipazione al capitale della Banca centrale? Nessuno sa rispondere, tant`è vero che ogni banca dà una valutazione diversa delle quote che possiede.

Se ci si basa sul patrimonio della Banca d`Italia, la valutazione complessiva è intorno ai 2o miliardi di euro. Ma il patrimonio della Banca centrale è frutto del signoraggio passato e appartiene a tutti icittadini, nonpuò certo essere riconosciuto alle banche azioniste
Estrapolando al futuro gli utili recentemente incassati dagli azionisti privati e attualizzandoli con un tasso di sconto al 5%, si arriva ad una valutazione di circa un miliardo.

Ma anche questa è una valutazione arbitraria, perché la distribuzione degli utili riflette la prassi passata e non criteri economicicondivisibili.

Il secondo problema sono le banche. Come sta accadendo in tutto il mondo, anche le nostre banche devono ricostituire il capitale.

Alcune di esse hanno già cominciato a reperire risorse e hanno annunciato che non distribuiranno dividendi (se non sotto forma di azioni). Ma resta ancora molto da fare: la Commissione europea stima che occorrano ancora 15-20 miliardi. Dove trovare le risorse? La risposta del Governo è che, per soddisfare i vincoli patrimoniali, le banche possono emettere obbligazioni subordinate, sottoscritte dallo Stato e convertibili in azioni ordinarie su richiesta dell`emittente. Ma è una risposta poco gradita agli azionisti delle banche, che dovrebbero pagare un tassodi interesse elevato oppure diluire il loro capitale azionario al momento della conversione.

Dal loro punto di vista,,sarebbe molto meglio affrontare insieme le due questioni. Se lo Stato riconoscesse una valutazione generosa per le partecipazioni in Banca d`Italia, anche il problema della ricapitalizzazionesarebbe ridimensionato.

Dal punto di vista dell`interesse genevale, tuttavia, le due questioni vanno tenute distinte. L`esigenza di ricapitalizzare le banche è fuori discussione. Ma lo strumento delle obbligazioni convertibili è adeguato, sebbene restino da definire alcuni importanti dettagli attuativi.

Sarebbe invece profondamente sbagliato fare regali agli azionisti delle banche, a spese del contribuente. Il sistema bancario italiano è solido e tutto sommato poco esposto alla crisi finanziaria. Lo Stato italiano invece deve fare i conti con un enorme debito pubblico. Inoltre, le banche hanno già ricevuto aiuti dallo Stato sotto forma di garanzie sui loro debiti.

Molte altre imprese italiane sono in difficoltà, e dovranno fronteggiare la crisi senza aiuti statali. Non c`è ragione di favorire gli azionisti delle banche rispet- to a quelli di altre imprese. Tanto più che il regalo arriverebbe a chi ha più partecipazioni in Banca d`Italia, e non alle banche meno capitalizzate.

Quanto all`assetto proprietario della Banca centrale, è possibile ridefinirlo senza trasferire alcuna quota. Come già suggerito con Pietro Garibaldi (I1 Sole 24 Ore, 5 ottobre 2005), basta fare un aumento di capitale della Banca d`Italia interamente sottoscritto dallo Stato o da un ente pubblico. Le quote possedute dagli azionisti privati sarebbero diluite e la proprietà sarebbe di, fatto trasferita allo Stato. Poiché il capitale sociale ha un valore irrisorio (i56mila euro), l`onere per il bilancio pubblico sarebbe trascurabile.

Naturalmente, il riassetto proprietario deve avvenire senza compromettere l`indipendenza della Banca centrale dal potere politico. Ma l`indipendenza non va confusa con la proprietà. L`indipendenza è tutelata dallo Statuto, dalle procedure decisionali, e anche dal mantenere sufficiente autonomia finanziaria per poter svolgere le proprie funzioni senza condizionamenti politici. Tutto ciò è perfettamente compatibile` con la pro- prietà pubblica della Banca centrale.

La questione dell`assetto proprietario di Banca d`Italia è rimasta aperta troppo a lungo. Prima la si chiude, meglio è. Anche per evitare che la banche, magari illudendosi che possano arrivare regali insperati o valutazioni fantasiose delle loro partecipazioni, rimandino al futuro una ricapitalizzazione che invece va fatta ora.,
Fonte: http://www.ilsole24ore.com/


VI RIPORTO IL MANIFESTO CHE LE LISTE CIVICHE SENESI HANNO PREPARATO IN QUESTI GIORNI. (RICORDO CHE LE LISTE CIVICHE RAPPRESENTANO UNA LARGA FETTA DELL'ELETTORATO SENESE)

A causa di chi ha voluto comprare Antonveneta.
L’attività del Gruppo Montepaschi è per la prima volta in PERDITA

2007 Utile dell’attività corrente ante imposte milioni 1.269,6

2008 Perdita dell’operatività corrente ante imposte Cmilioni - 92,3

Ma nel 2008, invece di pagare 551 milioni di imposte, il Monte ne registra 930 milioni a credito e chiude così in utile, anche se fortemente ridotto, distribuendo una manciata di dividendi (circa 90 milioni)

La Fondazione Monte
prenderà meno di 50 milioni di dividendi contro i circa 370 dell’anno precedente, ma ha ugualmente riconfermato gli amministratori della Banca.
Gli unici a pagare sono Siena ed il suo teritorio.
Le Liste Civiche Senesi denunciano le gravi responsabilità di chi governa la città e la provincia


LE LISTE CIVICHE SENESI!!!


E come al solito...nessuno ne parla....
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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bilanci inattendibili, inflazione, ribassi, rialzi, fallimenti.
Bo meglio il pezzo di terra che ho a Voi la finanza.

Anonimo ha detto...

COME SEMPRE SU MPS, DR. BARRAI LEI E LE LISTE CIVICHE SIETE OTTIMISTI. O MEGLIO PRUDENTI, DENUNCIATE SOLO CIO' DI CUI SIETE CERTI, ALTRIMENTI VI ACCUSANO DI TERRORISMO. IO CREDO CHE I VERI CONTI SIANO SENSIBILMENTE PEGGIORI...

Anonimo ha detto...

non sono un esperto di finanza e quindi chiedo una spiegazione semplice da comprendere: perchè se il core Tier 1 ( di importanza capitale) di MPS è così basso e quindi entro 2 o 3 giorni dovrà necessariamente fallire, Lehmann Brothers che aveva un indice di ben 16 è fallito in un baleno come qualche altra grande banca, mentre avrebbe dovuto avere una solidità patrimoniale invidiabile che la metteva al riparo da questa evento catastrofico? E che dire di quelle banche internazionali con dimensioni 10 volte e più grandi,con Cor Tier 1 più elevati sono state necessariamente nazionalizzate per salvarle. Secondo me dietro ai fatti di MPS c'è un'acuta regia di qualcuno....