LO SPECULATORE SOROS E' PREOCCUPATO
SOROS , avvisa che alcuni paesi sono fuori controllo (ungheria e Ucraina). La politica è spiazzata e i rischi sono in aumento.
Anche il Pakistan è un focolaio di rivolte. Questa crisi economica può portare alla perdita di controllo da parte dei governi
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SOROS AVVISA CHE PRIMA O POI ARRIVERA' L'INFLAZIONE (Mercato Libero è da inizio ano che vi sta avvisando di NON fare mutui a tasso variabile e di NON comprare obbligazioni a tasso fisso a scadenza lunga)
After the financial market collapsed last fall, the Fed responded with a massive injection of liquidity and expansion of the monetary base. Eventually, Ben Bernanke & Co. will face the challenge of having to remove that liquidity from the system. "That's a big and difficult task and probably the authorities will not be able to do it well," says legendary financier George Soros, chairman of Soros Fund Management. "That's the fear that drives people into gold."
Soros wouldn't say whether he's actively trading gold but certainly implied it's a good bet; more explicitly, he agreed with the view there's a "bubble" in Treasuries that's likely to burst sooner rather than later.
"The moment this fear of deflation turns into a fear of inflation, you'll find interest rates rise in the long end which is going to choke off the recovery," he says. "If we are successful [in reviving the economy] we are heading from the prospect of deflation to stagflation."
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SOROS CONFERMA QUELLO CHE STIAMO DICENDO DA SETTIMANE: i mercati azionari hanno quotazioni insostenibili e presto torneranno indietro.
The real danger of collapse has passed," says legendary financier George Soros. But the "fallout of the collapse" of the banking system "will linger." As a result, the billionaire speculator says the stock market's recent rally is doomed to fail. "Now we will face reality," he says, referring to a belief policymakers "did not succeed in recapitalizing the banks to the point where they can lend freely." He added, "talk of zombie banks – unfortunately that's where we are now," Soros says. "Instead of providing lifeblood of credit, [banks] are effectively drawing the lifeblood of activity of profit to themselves."
That, in turn, will keep the economy from producing anything more than a fleeting bounce for the foreseeable future, says Soros
LO SPECULATORE SOROS E' PREOCCUPATO
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7 commenti:
Soros???
Sono preoccupato anche io!!!
Ma come siamo arrivati a questo punto?
E' sufficiente pensare che questa situazione sia il frutto di una serie lunghissima di errori e sottovalutazioni più o meno involontari?
Forse è il risultato dell'operato di manager che, ad altissimo livello, hanno anteposto il loro tornaconto pur sapendo che anche essi sono passeggeri su quella barca che hanno fortemente contribuito a far affondare?
Oppure, sono manovre politiche per arginare o favorire, l'ascesa al potere di nazioni che altrimenti avrebbero avuto sviluppi divesi?
Che cos'è questa crisi? Chi l'ha voluta? Come è arrivata a fare i casini che ha fatto e che farà?
Perchè sembra che chi ha il potere di far qualcosa, agisca nella direzione opposta ad un reale "salvataggio"?
Ma soprattutto, perchè e a chi serve??
Io credo che le cose non capitano per caso. Non cose di questo tipo almeno!
Qualcuno me lo dica!!!!
Alberto
Mi associo ad Alberto nelle domande!
Intanto la crisi nelle industrie piccole e medie metalmeccaniche a Reggio Emilia e province confinanti, se ancora possibile, sta ulteriormente peggiorando. Cali del fatturato del 50/ 70 e oltre percentuale. Siamo al fondo? E quanto durera?
Maurizio M. RE
Caro Alberto....
Le tue sono domande molto opportune e in buona parte condivido le cose che dici soprattutto quando lasci intendere che forse questa crisi non è avvenuta casualmente ma è stata cercata/favorita e non solo sta nettamente avvantaggiando qualche paese (Cina in primis) a scapito di altri (USA, Inghilterra, paesi NATO...) ma sta anche spostando equilibri geopolitici-commerciali-militari di lungo periodo! Posterò una parte di una lettera che scrissi l' anno scorso (subito dopo la vittoria di Obama!) al mio professore e giudicate voi quanto di quello che avevo scritto si è già verificato o si sta profilando all' orizzonte...rileggendola sono stato forse troppo prudente visto che i cinesi vogliono addirittura sostituire il dollaro come valuta di riferimento!
Io credo che la crisi finanziaria originata dai mutui subprime e in seguito trasferitasi all’ economia reale non sia avvenuta in modo casuale o fortuito ma in modo preciso e pianificato.Credo anche sia avvenuta per ragioni di carattere strategico-militare-economico.Mi spiego meglio:
Gli Usa dovranno aumentare moltissimo la spesa pubblica e la vittoria dei democratici, ahimè, rafforzerà questa tendenza. Ciò determinerà un forte aumento del debito pubblico in rapporto ad un pil che difficilmente crescerà al ritmo ante-crisi poiché l’ elevato indebitamento delle famiglie e la maggiore pressione fiscale oltre che il deterioramento dell’ economia e il credit-crunch freneranno i consumi privati, il motore del pil americano (70%).
In questo contesto i maggiori creditori degli Usa, Cina in testa, miglioreranno nettamente la loro situazione strategica. Se gli Usa dovranno rifinanziare cifre imponenti dovranno probabilmente cedere su molti tavoli negoziali alla Cina…
La crisi economica ha prodotto una situazione di deflazione, colpendo in modo particolare le materie prime e ovviamente le imprese ad esse connesse. La Cina potrà utilizzare le sue grandi riserve generate dai consumi americani per accaparrarsi società minerarie e giacimenti a prezzi molto bassi! I ribassi delle commodities e il credit-crunch provocano la cancellazione di molti progetti di investimento nel campo minerario-estrattivo; di conseguenza non appena la domanda riprenderà i prezzi delle commodities ricominceranno a salire anche significativamente danneggiando un’ economia manifatturiera come quella cinese, motivo in più per accaparrarsele ora!
L’ incremento del debito americano intaccherà profondamente la sua forza militare e il suo ruolo di superpotenza planetaria. Queste ultime 2 considerazioni probabilmente nel breve periodo sono poco importanti ma nel medio-lungo periodo sono fondamentali se è vero che si combatteranno guerre per petrolio, acqua ed altre materie prime.In quest’ ottica la crisi danneggia pesantemente gli Usa a tutto vantaggio della Cina! Sempre in quest’ ottica la scelta di guerreggiare per il petrolio fatta dagli Usa di Bush si dimostra estremamente valida: se si dovrà combattere per il petrolio, tanto vale farlo adesso che il predominio militare ed economico è maggiore!
La Cina ha sfruttato enormemente il boom dei consumi americani per sviluppare la propria economia e dopo averla fatta crescere molto oggi ha l’ opportunità di trasformarla da economia export-oriented ad economia incentrata anche sui consumi interni. Per fare questo il regime comunista potrebbe sfruttare il livello bassissimo del suo debito pubblico e rafforzare il welfare.Questa mossa ha 2 vantaggi: consente all’ economia cinese di dipendere meno dagli americani che in prospettiva sono in fase calente, dunque più stabilità; inoltre rafforzerebbe politicamente il regime comunista oggi minacciato dalla diffusione di internet e da movimenti religiosi.
Una obiezione ragionevole sarebbe che la crisi danneggiando gli Usa colpisce anche le imprese cinesi che vi esportano. Tuttavia i cinesi producono soprattutto merci low-cost che risentono meno della crisi. Inoltre il maggior potere contrattuale cinese potrebbe facilmente determinare un allentamento dei dazi a carico delle merci cinesi. Questo consentirebbe una rivalutazione del remminbi (strategicamente sottovalutato rispetto al dollaro) che non danneggi le esportazioni ma che anzi favorisce le importazioni di materie prime a prezzi minori (visto che esse sono quotate in dollari!).Ciò manterrebbe la competitività del settore manifatturiero cinese anche in caso di probabile progressivo incremento del costo del lavoro nel medio periodo.Il settore manifatturiero comunque perderebbe via via il suo peso nel lungo periodo a favore di altri paesi ancora meno sviluppati a vantaggio dei servizi: ogni anno infatti la Cina sforna moltissimi ingegneri e laureati molto qualificati inoltre sfrutta il suo immenso mercato interno obbligando le grandi società a cui danno commesse a produrre in Cina. Questo fenomeno danneggerebbe le società di servizi americane ed europee a meno che non si creda che il mercato di riferimento cresca a tal punto da bastare per tutte. La crisi economica attuale farebbe selezione anche tra le imprese cinesi, consentendo alle migliori di acquisire maggiore competitività e di guadagnare quote di mercato per la scomparsa di molte concorrenti. Le imprese americane dovranno anch’ esse ristrutturarsi pesantemente e ciò provocherà perdite di posti di lavoro in america e investimenti esteri netti verso la Cina!…..
Insomma io credo che questa crisi, e il modo in cui è stata affrontata (ad esempio lasciando fallire Lehman Brothers ma salvando Aig, con la probabile conseguenza di accollare all’ erario americano le esorbitanti spese per i derivati creditizi su Lehman; quando salvando anche Lehman l’ onore combinato sarebbe stato molto minore!) siano stati pianificati per colpire gli Usa e avvantaggiare i cinesi non soltanto a livello economico ma soprattutto a livello strategico-militare considerando le prospettive delle materie prime e della crescita demografica di medio-lungo periodo!
E’ una teoria azzardata e quasi folle ma io credo che qualcosa di sensato ci possa essere! A suo avviso.......
PS Avvenimenti successivi stanno dimostrando la fondatezza di queste previsioni in particolare l' accaparramento di materie prime (per es. operazione Chinalco-Rio Tinto..), il piano di stimolo per gli investimenti interni, ...
Se qualcuno vuole commentare mi farebbe veramente molto piacere!
Luca Salvarani, Mantova.
Ciao Blog, ciao Luca, ciao Paolo!
Allora, Luca, ho letto bene il tuo intervento, e, come dire…, è vero!
Nel senso che certamente la Cina trae dei vantaggi, almeno nel breve periodo, perché nel lungo non so esiste qualcuno che potrà brindare, da tutto quello che sta accadendo.
Ma, è anche certamente vero che per ora si possa solo pensare che la posizione di forza della Cina sia una conseguenza delle perdita di egemonia economica degli Usa.
Purtroppo la politica e l’economia, peggio ancora la finanza, non sono fatte dai Paesi, quasi mai sono l’espressione della reale volontà dei cittadini e sicuramente di raro ne rispecchiano le esigenze, ma quelle vere! Le esigenze oggi vengono create tramite la pubblicità e modelle mezze nude! Ma la pubblicità e, in generale, l’informazione, non esistono da se: sono sempre, e ribadisco sempre, pilotate. C’è sempre qualcuno dietro le quinte che decide, per un suo qualche interesse, cosa deve essere moda o cosa deve essere legge!
Visto che il popolo cinese di certo non ha avuto un grande ruolo nel collasso finanziario mondiale, e visto che, per definizione, un politico – anche il presidente – fa sempre gli interessi di qualcuno più “forte” di lui, e questo vale anche per il politico cinese, allora le domande, Luca, diventano: chi o quali società o quale gruppo di persone ha voluto creare il gran casino, e perchè? E, come, come hanno fisicamente fatto? Infiltrando uomini loro in AIG :-) ? Pagando senatori americani? Come?
L’ingegneria mi ha insegnato che una cosa, per essere vera, deve pure esistere :-) ! E, contemporaneamente, una cosa esiste solo se qualcuno, al limite Dio, la può fare. Quindi, Luca, tu dimmi chi è riuscito a far crollare gli USA – e non rispondetemi il popolo perché se il popolo, come dice Paolo, è bue, qui ha avuto un diabolico pastore – e dimmi come ha fatto e io ti dirò, sempre se ti interessa :-) cosa penso detta tua “azzardata” teoria.
Io, per ora, vorrei essere il “padrone” di AIG: se fallisco io mando a puttane il mondo! Se poi sono anche proprietario di un paio di banche, che magari controllano da una parte la FED dall’altra la BCE, beh, allora non solo mi piglio i soldi dei salvataggi, ma mi piglio anche i soldi dei mutui che ho concesso e le case o le aziende di chi non me li paga!!!! E poi ditemi chi comanda il mondo!
Alberto
scusa Barrai ma che vuol dire la frase
"i mercati azionari sono a valori insostenibili" , i titoli sono poco sopra minimi assoluti ma quali valori insostenibili
e poi dovrei fidarmi delle parole di un Soros, che è uno squalo e sicuramente sta rastrellando per poi vendere quest'estate ?
eddai ...
Wildman
eddai
Wildma, per insostenibili, intendo che sono saliti troppo in fretta. Rimango dell'idea che a giugno i mercati torneranno su nuovi massimi di periodo, ma prima so tornerà giù (ma non credo a partire da questa settimana...occorre un po' più di distribuzione).
Ma non è ancora chiara la genesi di questa crisi?
La variabile fondamentale che tutto determina ed ha determinato da qualche decennio a questa parte è la concentrazione dei redditi e della ricchezza, così come è stato per la crisi del 29. In fondo non c'è niente di nuovo sotto il sole; è l'avidità umana che porta all'accaparramento della ricchezza verso i pochi, facendo aumentare i consumi solo mediante l'aumento dell'indebitamento dei ceti medi e meno abbienti e non con l'aumento "reale" degli stipendi ecc.
E' per questo che giustamente Paolo dice che le misure fin qui prese negli Usa e nel resto del mondo non servono a niente o peggio, perchè mirano solo a ripristinare le condizioni del credito/debito, ma non a far aumentare la capacità di spesa reale della gente tramite l'aumento dei redditi "reali"; cosa che d'altra parte adesso è difficile fare e che andava fatta negli anni precedenti.
Per questo secondo me questa è una crisi epocale che trasformerà moltissimo il tenore di vita di tanta gente, in peggio naturalmente.
La nostra generazione è abituata- a meno che non stiamo parlando tra 70/80enni- a pensare che bene o male una recessione duri un anno o due e poi si riprende, ma questa è un'altra cosa; il fiume carsico ha scavato la roccia per 2-3 decenni.
Tanto più durerà come dice giustamente Paolo, se si penserà di risolvere le cose stampando moneta, come ci si sta avviando a fare in tutto il mondo.
Gab
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