STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


GRAZIE TALEB . COMUNQUE QUESTA CRISI FINIRA' LA GENTE COMUNE DEVE SAPERE.


Ten principles for a Black Swan-proofworld
By Nassim Nicholas Taleb
Published: April 8 2009 03:00 | FINANCIAL TIMES
1. What is fragile should break early while it is still small . Nothing should ever become too big to fail. Evolution in economic life helps those with the maximum amount of hidden risks - and hence the most fragile - become the biggest.

2. No socialisation of losses and privatisation of gains . Whatever may need to be bailed out should be nationalised; whatever does not need a bail-out should be free, small and risk-bearing. We have managed to combine the worst of capitalism and socialism. In France in the 1980s, the socialists took over the banks. In the US in the 2000s, the banks took over the government. This is surreal.

3. People who were driving a school bus blindfolded (and crashed it) should never be given a new bus . The economics establishment (universities, regulators, central bankers, government officials, various organisations staffed with economists) lost its legitimacy with the failure of the system. It is irresponsible and foolish to put our trust in the ability of such experts to get us out of this mess. Instead, find the smart people whose hands are clean.

4. Do not let someone making an "incentive" bonus manage a nuclear plant - or your financial risks . Odds are he would cut every corner on safety to show "profits" while claiming to be "conservative". Bonuses do not accommodate the hidden risks of blow-ups. It is the asymmetry of the bonus system that got us here. No incentives without disincentives: capitalism is about rewards and punishments, not just rewards.

5. Counter-balance complexity with simplicity . Complexity from globalisation and highly networked economic life needs to be countered by simplicity in financial products. The complex economy is already a form of leverage: the leverage of efficiency. Such systems survive thanks to slack and redundancy; adding debt produces wild and dangerous gyrations and leaves no room for error. Capitalism cannot avoid fads and bubbles: equity bubbles (as in 2000) have proved to be mild; debt bubbles are vicious.

6. Do not give children sticks of dynamite, even if they come with a warning . Complex derivatives need to be banned because nobody understands them and few are rational enough to know it. Citizens must be protected from themselves, from bankers selling them "hedging" products, and from gullible regulators who listen to economic theorists.

7. Only Ponzi schemes should depend on confidence. Governments should never need to "restore confidence". Cascading rumours are a product of complex systems. Governments cannot stop the rumours. Simply, we need to be in a position to shrug off rumours, be robust in the face of them.

8. Do not give an addict more drugs if he has withdrawal pains . Using leverage to cure the problems of too much leverage is not homeopathy, it is denial. The debt crisis is not a temporary problem, it is a structural one. We need rehab.

9. Citizens should not depend on financial assets or fallible "expert" advice for their retirement . Economic life should be definancialised. We should learn not to use markets as storehouses of value: they do not harbour the certainties that normal citizens require.Citizens should experience anxiety about their own businesses (which they control), not their investments (which they do not control).

10. Make an omelette with the broken eggs . Finally, this crisis cannot be fixed with makeshift repairs, no more than a boat with a rotten hull can be fixed with ad hoc patches. We need to rebuild the hull with new (stronger) materials; we will have to remake the system before it does so itself. Let us move voluntarily into Capitalism 2.0 by helping what needs to be broken break on its own, converting debt into equity, marginalising the economics and business school establishments, shutting down the "Nobel" in economics, banning leveraged buy-outs, putting bankers where they belong, clawing back the bonuses of those who got us here, and teaching people to navigate a world with fewer certainties.

Then we will see an economic life closer to our biological environment: smaller companies, richer ecology, no leverage. A world in which entrepreneurs, not bankers, take the risks and companies are born and die every day without making the news.

In other words, a place more resistant to black swans.

The writer is a veteran trader, a

professor at New York University's Polytechnic Institute and the author of "The Black Swan: The Impact of the Highly Improbable"


LE DIECI REGOLE ESSENZIALI PER DIFENDERSI DAL CIGNO NERO
di Nassim Nicholas Taleb
Verso la seconda fase del capitalismo: convertire il debito in capitale, mettere in disparte l'establishment economico e delle business school, i banchieri al loro posto, abolire il Nobel per l'economia, vietare le acquisizioni con indebitamento...
1) Ciò che è fragile dovrebbe spezzarsi nella fase iniziale quando è ancora piccolo. Nulla dovrebbe ingigantirsi troppo prima di fallire. L'evoluzione, in economia, porta le situazioni con il maggior numero di rischi nascosti - e quindi le più fragili - a diventare sempre più grandi.
2) Nessuna socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti. Tutto ciò che necessita di essere salvato dovrebbe essere nazionalizzato; ciò che non necessita di aiuto dovrebbe essere lasciato libero, piccolo ed esposto ai rischi. Siamo riusciti a mettere insieme il peggio offerto dal capitalismo e dal socialismo. In Francia negli anni 80, i socialisti controllavano le banche. Negli Stati Uniti, nel 2000, le banche controllavano il governo. Si tratta di una situazione surreale.
3) A coloro che guidavano uno scuolabus bendati (e l'hanno sfasciato) non dovrebbe essere mai più permesso di guidare un altro scuolabus. L'establishment economico (università, autorità di regolamentazione, funzionari delle banche centrali, funzionari governativi, economisti al servizio di varie organizzazioni) ha perso la propria legittimità a seguito del fallimento del sistema. Sarebbe imprudente e insensato da parte nostra se ci affidassimo alle capacità di questi esperti per uscire da questo caos. Al contrario, bisogna individuare le persone intelligenti e con le mani pulite.
4) Non lasciare che una persona che riceve bonus e "incentivi" gestisca un impianto nucleare, né tanto meno i rischi finanziari. La probabilità è che aggiri le regole sulla sicurezza per evidenziare gli "utili" e vantarsi al contempo di essere "prudente". I bonus non riducono i rischi nascosti di eventuali crisi. È stata l'asimmetria del sistema dei bonus a condurci a questa situazione. Basta con gli incentivi se non ci sono anche le sanzioni: il capitalismo si basa sulle ricompense e sulle sanzioni, non esclusivamente sulle ricompense.
5) Equilibrare la complessità con la semplicità. La complessità della globalizzazione e di un'economia altamente interconnessa deve essere controbilanciata dalla semplicità dei prodotti finanziari. L'economia è già di per sé una specie di leva, la leva dell'efficienza. Tali sistemi sopravvivono grazie al rallentamento e alla sovrabbondanza; l'aggiunta del debito provoca rotazioni vorticose e pericolose e non lascia spazio a errori. Il capitalismo non riesce a evitare le tendenze e le bolle: le bolle patrimoniali (come nel 2000) si sono dimostrate contenute; le bolle del debito sono pericolose.
6) Non dare ai bambini candelotti di dinamite anche se provvisti di istruzioni. I derivati complessi devono essere vietati perché nessuno li capisce e solo pochi sono abbastanza perspicaci da conoscerli. I cittadini devono essere tutelati, devono essere protetti dalle banche che vendono loro prodotti "di copertura" e dagli ingenui funzionari delle autorità di regolamentazione che ascoltano i teorici dell'economia.
7) Solo lo schema di Ponzi dovrebbe basarsi sulla fiducia. I governi non dovrebbero mai avere bisogno di "ristabilire la fiducia". Le voci dilaganti sono il prodotto di sistemi complessi. I governi non possono fermare tali voci. In parole semplici, dobbiamo essere in grado di scrollarci di dosso queste voci, essere abbastanza forti di fronte ad esse.
8) Non dare a un drogato altra droga se soffre di crisi d'astinenza. Utilizzare la leva finanziaria per curare i problemi di troppa leva finanziaria non è omeopatia, è un'aberrazione. La crisi del debito non è un problema momentaneo, ma strutturale. È necessario un periodo di riabilitazione.
9) I cittadini non dovrebbero fare affidamento sulle attività finanziarie o su fallibili consigli di "esperti" per il loro pensionamento. L'economia dovrebbe essere definanzializzata. Dovremmo imparare a non utilizzare i mercati come magazzini di valore: essi non presentano le certezze che le persone normali richiedono. I cittadini devono provare l'ansia riguardo le proprie attività (che controllano), ma non riguardo i propri investimenti (che non controllano).
10) Preparare un'omelette con le uova rotte. Infine, questa crisi non può essere risolta con rattoppi di fortuna, così come una barca con lo scafo marcio non può essere riparata utilizzando raddobbi ad hoc. È necessario ricostruire lo scafo utilizzando del materiale nuovo (e più resistente); dobbiamo ricostruire il sistema prima che lo faccia da solo. Siamo noi che dobbiamo imboccare la strada verso la seconda fase del capitalismo facendo in modo che ciò che deve rompersi si rompa da solo, convertendo il debito in capitale, mettendo in disparte l'establishment economico e delle business school, abolendo il Nobel per l'economia, vietando le acquisizioni con indebitamento, mettendo i banchieri al loro posto, recuperando i bonus di coloro che ci hanno portato a questa situazione e insegnando alle persone a navigare in un mondo con minori certezze.
In questo modo avremo un'economia più simile al nostro ambiente biologico: aziende più piccole, un'ecologia più varia, assenza di leve finanziarie. Un mondo in cui gli imprenditori, non le banche, si assumono i rischi e dove le aziende nascono e muoiono ogni giorno senza che ciò faccia notizia. In altre parole, un luogo più resistente alla comparsa dei cigni neri.
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4 commenti:

settevoci ha detto...

finirà ? BISOGNA VEDERE COME !!! PER ME IL SANGUE (IN SENSO FINANZIARIO ) NE HO VISTO SCORRERE BEN POCO! X CUI ...........STAY TUNED !

BRUNO ha detto...

Vado controcorrente e dico che da questa crisi se ne esce alzando i tassi di interesse al 10% altro che stampare nuova moneta...

Tutti gli asset sono ancora ipervalutati e devono scendere di valore.
Prendiamo gli immobili: un bilocale che magari oggi costa 150.000 euro cioè 150 volte lo stipendio di molti italiani dovrebbe sul mercato costare la metà e così costerebbe se da dieci-quindici anni i banchieri centrali non avessero inondato il pianeta di liquidità massacrando il potere di acquisto del ceto medio..
Chiedete ai vostri vecchi quanto costava un immobile 30 o 40 anni fa in proporzione allo stipendio di un operaio/impiegato..

Deve poi aumentare e di molto anche la riserva frazionaria delle banche che si sono ingrossate e riempite la pancia di asset tossici grazie al moltiplicatore finanziario (signoraggio credizio)...

Vanno premiati e incentivati il lavoro e gli investimenti PRODUTTIVI e non i parassiti e le rendite di posizione (es. mister zaleski)che ingolfano questa povera Italia...

POVERA PATRIA cantava Franco Battiato in una canzone mai contemporanea come ora..

E invece questi INCAPACI BURATTINI inondano nuovamente il pianeta di carta straccia...
E si prendono pure gli applausi e l'ammirazione dei "grandi" media..

UN NON IGNORANTE

Anonimo ha detto...

Bruno mi trovi perfettamente d'accordo, ma spero che anche questa volta non paghino sempre i soliti... Lorenzo

Anonimo ha detto...

Non pagheranno sempre i soliti, ma pagheranno anche loro.
dobbiamo renderci conto che abbiamo vissuto per decenni su denaro fatto di aria, milioni di posti di lavoro sono stati creati su quello stesso denaro che circolando generava attività altrimenti non giustificabili.
Se ogni banca, come abbiamo scoperto, lavorava con leva di almeno 30 significa che il denaro "virtuale" esistente era, ed è, in quantità inimmaginabile. Ogni cosa deve ridimensionarsi "nominalmente" perchè l'abbondanza di liquidità inesistente ha ssegnato valori "nominali" ad ogni cosa ampiamente al di sopra del "reale", questo significa che tutti, pro quota, abbiamo goduto dei frutti del mondo delle favole in cui vivevamo. E il risveglio sarà duro e brutto per tutti.
Prima ce ne rendiamo conto e prima supereremo il problema.
Finchè invece si cercherà di tenere viva l'illusione che "tutto ripartirà come prima" alimentando un sistema ormai rotto e distorto si sposterà in avanti il problema aggravandolo.

uno Gnosta