STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


CITIGROUP E BANK OF AMERICA COSTRETTE AD AUMENTARE IL CAPITALE. E IN ITALIA?

From the WSJ: Fed Pushes Citi, BofA to Increase Capital

Regulators have told Bank of America Corp. and Citigroup Inc. that the banks may need to raise more capital ...
Executives at both banks are objecting to the preliminary findings ...
Industry analysts and investors predict that some regional banks, especially those with big portfolios of commercial real-estate loans, likely fared poorly on the stress tests. Analysts consider Regions Financial Corp., Fifth Third Bancorp and Wells Fargo & Co. to be among the leading contenders for more capital....
The article also notes that the results of the stress test could be released the week of May 4th - and not on May 4th as originally announced.
No one will believe the test results if Citi isn't required to raise more capital.

L' AUMENTO DI CAPITALE METTERA' SOTTO PRESSIONE I TITOLI FINANZIARI.

In Italia Montepaschi e Unicredito hanno emesso obbligazioni bancarie a tassi stellari. Pensate che MPS remunera gli obbligazionisti senior con il 4,75% annuo di rendimento.

NATURALMENTE SONO ISTITUZIONALI...SE VAI NELLE FILIALI DELLA BANCA TALI RENDIMENTI TE LI SOGNI....

COME PER DIRE: TU CHE SEI CLIENTE TIENITI GLI AVANZI, IL BUON PASTO LO LASCIO AGLI AMICI ISTITUZIONALI.

Pensate che l'Euribor è al 1,40% e MPS concede prestiti per i mutui a tassi inferiori nettamente al 4,75%.

Se l'euribor dovesse continuare a calare: le banche sarebbero in seria difficoltà. Ma se i tassi dovessero salire : le banche dovrebbero solo sperare di aver rifilato ai clienti obbligazioni sufficienti per sopravvivere....

In america aumentano il capitale proprio, manovra ben più saggia che l'emissione di obbligazioni!
Share/Bookmark

9 commenti:

AGO ha detto...

I future sulle borse europee sono in calo di oltre l'1,5% nel preborsa e potrebbero essere condizionati da due novità di segno opposto sul settore bancario: 1) secondo il Wall Street Journal, Bank of America e Citigroup avrebbero bisogno di un aumento di capitale in base all'esito degli stress test. La notizia non è stata però commentata dalle due banche. 2) Deutsche Bank ha comunicato nel primo trimestre un utile netto di 1,2 miliardi eu contro attese di 800 milioni eu. Al momento possiamo solo dire che la seconda è vera e che la prima è un'indiscrezione.

Anonimo ha detto...

Evidentemente in Italia la situazione è diversa, ci sono più soldi, c'è più risparmio, e le banche sono decisamente più solide.

Parliamo sempre male di noi per abitudine, ma intanto l'intervento pubblico nelle banche in Italia è stato quasi inesistente, a differenza di tanti stati blasonati che di soldi ne han cacciati tantissimi e hanno pure nazionalizzato. La Germania è l'esempio classico (senza parlare di Bemelux, Inghilterra e Francia),hanno le banche peggiori d'Europa, hanno avuto più di un fallimento, e non dimentichiamo che potrebbe essere una società italiana a salvare migliaia di posti di lavoro di Opel. E non veniamo a dire che le nostre banche falsificano i bilanci e le altre no, perchè i pricipii contabili sono uguali per tutti. Molto meglio l'Italia di tutti questi paesi, non cambio le mie banche con quelle estere, e non cambierei (uso il condizionale perchè non ne ho) i nostri Titoli di Stato con i Bund che rendono meno e non sono certo a minor rischio dei nostri

Anonimo ha detto...

eccessivo catastrofismo, il sistema non può cambiare, non ci sono alternative

Anonimo ha detto...

Il tasso è in linea con le emissioni di questo periodo, inferiore ai competitors inglesi e tedeschi (RBS emette al 5,5%), e si tratta di 2-3 miliardi di euro in totale, vedendo le emissioni precedenti le ritengo in linea.In america aumentano il capitale proprio perchè le leve utilizzate sono ben superiori al 12-16 delle banche italiane state confrontando situazioni differenti.
Si possono concedere mutui a tassi inferiori al tasso offerto nelle obbligazioni emesse proprio perchè si usa la leva, in sostanza aumentando i volumi prestati a tasso inferiore si riesce non solo a remunerare l'azionista ma anche a remunerare le obbligazioni emesse se non sono troppe, presto ad oltre il 4% e mi rifinanzio in BCE al 2%, chiaro?.

Nicola

ML ha detto...

CARO NICOLA, MI FA RIDERE...MA LO SA CHE UNICREDITO STAVANO PENSANDO A NAZIONALIZZARLA.
Solo stampare moneta ha evitato il peggio per le banche.

Certo che le banche estere sono messo peggio...ma si ricordi...lo stato italiano e i suoi conti compensano ampiamente tale gap.

lei è di parte e fazioso. Scommetto che lavora per una di queste banche.

Anonimo ha detto...

Il debito dello stato italiano è posseduto prevalentemente da italiani, ci vuole un secondo a cancellarlo regalando una medaglietta, lo fecero già dopo la prima guerra mondiale.

Matteo

BRUNO ha detto...

Interessante articolo letto su icebergfinanza...

Vorrei chiedere un commento a Mr. Obama Barack...
Avete dato i soldi ai banchieri e loro che fanno???
Aumentano il trading, aumentano il rischio!!!!

QUESTA E' UNA VERGOGNA CARO OBAMA, MA TU NON ERI IL NUOVO???

" Banche Usa con i conti edulcorati " dal SOLE 24 ORE di sabato 25 Aprile 2009

La crisi delle banche americane è finita perché ha fatto il suo (fisiologico) corso, o perché è stato cambiato il suo decorso? Più la seconda che la prima, probabilmente. Lo sapremo più avanti, sta di fatto che un grande aiuto è giunto dalla modifica delle norme contabili: se la valutazione a prezzi di mercato delle attività rischiava di fare andare i conti a gambe all'aria, cosa si fa? Semplice, si cambiano le norme. Così con grande discrezionalità i colossi di Wall Street possono sopravvalutare gli attivi deteriorati, evitare perdite in conto economico e rendere sostenibile un debito altrimenti non governabile. Basti vedere come la messa in soffitta del «mark to market» abbia aiutato a diminuire l'esposizione a rischio dei maggiori istituti. Citigroup, ad esempio, ha visto i suoi asset tossici scendere, grazie al fair value, da 163 miliardi a solo 29 negli ultimi 12 mesi. E anche Goldman Sachs, altra protagonista della ripresa dei profitti nel prodigioso primo trimestre del 2009, ha ridotto a "soli" 60 miliardi i suoi attivi a rischio dai 107 di un anno prima. Potenza della pulizia contabile. Peccato che quei 60 miliardi rappresentino pur sempre il 140% del patrimonio netto tangibile della banca. Considerare finita la tempesta in queste condizioni è quanto meno ottimistico. Se si dovessero svalutare, domani, anche di una piccola quota percentuale queste attività, l'impatto sul capitale non sarebbe indifferente.
Ma le banche ci hanno messo del loro. Il recupero degli utili è trainato, per tutte, dal trading sul reddito fisso e le commodity. La sola Goldman Sachs è passata in pochi mesi da un passivo di 4,3 miliardi a un saldo attivo di 7 miliardi, mentre anche la più deludente Morgan Stanley ha coperto un rosso di 15 miliardi di soli tre mesi fa. Che vuol dire ciò? Che le banche sono tornate a scommettere e per ora hanno guadagnato, ma a scapito di una nuova assunzione di rischio. Il Var di Goldman, che misura la perdita potenziale giornaliera del portafoglio, è schizzato da 157 milioni a 240 milioni in un anno. Lehman prima di fallire aveva un Var di 110 milioni. Insomma la voglia di rischio (questa volta grazie anche ai fondi pubblici) si è riaffacciata nell'Olimpo di Wall Street. Come se la lezione della crisi non sia servita. A nulla.

Anonimo ha detto...

Prendo atto dell'antipatia verso le banche e i banchieri. Ma se volete rischio zero nel portafoglio delle banche poi non dovete pretendere che prestino a quasi tutti del denaro. Per quanto riguarda le regole, definite le regole dovete vedere come giocano, non fare paragoni con regole precedenti, un po' come se abolissero il fuorigioco e voi diceste "eh ma ha fatto gol in fuorigioco". Il mark to market era giusto abolirlo, magari poi tra qualche tempo lo ripristinano chi può dirlo. Il problema che si è presentato è un problema fortemente politico, se si lascia credere a tutti di potersi permettere molto questo è quello che succede, ciascuno deve essere consapevole della propria capienza e non vivere al di sopra delle proprie possibilità, creare ed alimentare di continuo speranze false è deleterio. E' poi ovvio che se le banche negli USA dovevano dare sfogo a questo tipo di politica, pure le altre ci vanno dietro tutto si livella, ma il sistema bancario non è il lato oscuro della forza, o un male da estirpare, sono solo un po' molto più esperti della media, state sereni.

Nicola

Anonimo ha detto...

http://www.corriere.it/cronache/09_aprile_28/ferrarella_f5f1a87e-33bf-11de-8558-00144f02aabc.shtml