STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


LA UILCA, GRUPPO MONTEPASCHI, HA DECISO DI MIGLIORARE IL PROCESSO DI COMUNICAZIONE E L'IMMAGINE DEL GRUPPO BANCARIO - MERCATO LIBERO NE E' LIETO.

MERCATO LIBERO E' LIETO DI VERIFICARE LA VOLONTA' DELLA UILCA DI PORTARE ALLA LUCE LA VERITA' SULLA BANCA MPS, SULL'OPERATO DEL MANAGEMENT, E SUL TENTATIVO DA PARTE DI ALCUNI ORGANI DI STAMPA DI NON DARE UNA CORRETTA INTERPRETAZIONE DELLA REALTA' DELL'ISTITUTO.


UILCA – UIL CREDITO, ESATTORIE E ASSICURAZIONI Firenze, 21 gennaio 2009
COORDINAMENTO DEL GRUPPO MONTE DEI PASCHI DI SIENA LA SEGRETERIA
“PROGETTO MULTIMEDIALE DI GRUPPO”


Con il nuovo Piano Industriale di Gruppo, il tema della comunicazione e del corretto utilizzo dei mezzi di informazione, è prepotentemente tornato di attualità. Negli ultimi 12 mesi abbiamo assistito ad un incremento degli episodi legati alla volontà di dirottare l’efficacia dei messaggi a favore ed a sostegno delle tesi sostenute dalle diverse parti in campo, a cominciare dal management sino ad arrivare alle componenti di interesse economicofinanziario avverse alle ragioni dello sviluppo strategico elaborate all’interno dello stesso Piano, per motivi non sempre identificabili a priori.

Quello che emerge con chiarezza, a prescindere dalla validità o meno di certe analisi di tipo tecnico, talvolta proposte da eminenti giuristi ed economisti a sostegno di quanto riportato nei diversi “dossier” e nei diversi blog, è l’impossibilità per chiunque di mettere a tacere le voci di dissenso, in un’epoca in cui la globalizzazione degli strumenti della conoscenza, e la diffusione di Internet, permettono a ciascuno di prendere visione di informazioni differenziate
che, in quanto tali, non sempre risultano soggette al rispetto delle regole di una corretta comunicazione esterna, ed al controllo delle autorità competenti in materia di divulgazione al mercato.


Rifuggendo da qualsiasi intento censorio - che avrebbe il solo effetto di incrementare il florilegio di mezzi di comunicazione alternativi alla carta stampata, quali appunto blog e siti Internet - rammentiamo come la UILCA abbia sempre ricercato, anche all’interno di questo processo, la chiave di volta per operare una valida lettura e diffusione dei dati, inserendo la questione della circolarità delle informazioni e del sostanziale rispetto delle competenze
e dei ruoli nel sistema di comunicazione interna, tra le proprie priorità di politica
sindacale.

In questo contesto, il primo obiettivo risulta costituito dalla necessità di operare una chiara classificazione delle fonti, non riconoscendo a tutte la medesima dignità, al contrario effettuando una profonda disamina della provenienza e dell’indirizzo delle notizie raccolte, provvedendo in tal modo a sensibilizzare la Struttura ed i Lavoratori circa la lettura critica che di molte vicende deve essere necessariamente effettuata. Come e perché, quindi, si forma una notizia, qual è lo scopo della sua divulgazione, a quale “centro di interesse” può essere attribuita, invitando comunque tutti i Dipendenti e tutti gli Iscritti a privilegiare le informazioni che possono trovare una conferma nel sistema di interlocuzione e di confronto esistente tra Azienda e Sindacato che, pur tra molteplici difficoltà e problemi, riesce ancora ad oggi a mantenere inalterata la propria validità e
la propria fondatezza.


Il tema della comunicazione esterna ed interna è stato ripreso più volte nel corso del 2008 anche dalle maggiori testate economiche di carattere nazionale, a conferma della validità dell’analisi effettuata dalla nostra Sigla, e della capacità per la stessa di saper cogliere con largo anticipo il fulcro dei problemi che caratterizzano il Settore ed il Paese, al contempo formulando proposte e soluzioni operative da indirizzare verso il dibattito unitario e verso l’attività negoziale, aziendale e di sistema. A tale proposito, l’editoriale del mese di marzo 2008 della rivista “Banca & Finanza”, affermava … “ la società della comunicazione impone di gridare le notizie, di alzare la voce per richiamare e catturare l’attenzione. Ma c’è un limite. Che è quello di fare informazione seria e responsabile”.
Sono la serietà e la responsabilità richiamate nell’articolo sopra citato, che hanno indotto la UILCA a denunciare da molto tempo la frammentazione e la scarsa obiettività della stampa locale, rispetto all’analisi delle questioni riguardanti la Banca ed il Gruppo. Lo stesso Sindacato unitario è stato talvolta costretto a ricorrere ai siti Internet per vedere pubblicate le proprie circolari su scala più vasta.
Continueremo la nostra battaglia per l’uso trasparente e corretto delle notizie relative al Gruppo Monte dei Paschi, facendone ancora di più un tratto distintivo della nostra identità e del nostro modo di essere, accanto a tutti quelli che nel corso del tempo hanno qualificato l’operato della UILCA all’interno del confronto negoziale – organizzazione del lavoro, modelli di servizio, politiche commerciali e attenzione ai temi della governance all’interno dei progetti strategici - .
In questo compito potremo essere notevolmente facilitati dalla volontà di instaurare un rapporto di proficua collaborazione con il Dipartimento Comunicazione, recentemente istituito a livello nazionale e coordinato da Fulvio Furlan, e con la nuova figura, sempre di carattere nazionale, dell’Addetto Stampa (Simona Cambiati), al quale sarà possibile rivolgersi per concordare un metodo di pubblicazione dei documenti sindacali sui maggiori quotidiani domestici.
A ciò si aggiunge l’avvio di un progetto a carattere “multimediale”, elaborato dalla
Segreteria di Gruppo lo scorso 21 gennaio a Firenze, nel corso della prima riunione di detto Organismo.
Tale progetto si compone di tre diverse iniziative:
 costituzione di un sito Internet di Gruppo, utilizzabile per le quotidiane attività di tipo operativo e sindacale, ed anche come strumento di interazione e di dialogo con gli Iscritti ed i Simpatizzanti;
 inserimento progressivo di tutti gli Iscritti del Gruppo, nella mailing-list del
Coordinamento BMPS;
 pubblicazione di un giornale elettronico/cartaceo a cadenza mensile – dal titolo
UILCA GRUPPO MPS BREAKING NEWS – ad integrazione dell’attività del
sito, utilizzabile principalmente come strumento di proselitismo.
Questo progetto richiederà il necessario coinvolgimento di tutti i Segretari RSA del Gruppo, oltre che degli Iscritti.. In questo senso saranno apprezzati i contributi delle realtà periferiche – in forma di elaborati elettronici - ai quali verrà conferito idoneo spazio all’interno dei diversi ambiti del piano di lavoro.
Il sito Internet, che verrà costruito utilizzando le professionalità di carattere informatico presenti all’interno della UILCA, rappresenterà uno strumento in grado di valorizzare e di conferire visibilità alle diverse istanze delle realtà periferiche, mentre l’ampliamento della mailing-list rafforzerà l’efficacia di uno strumento oramai collaudato all’interno della Banca Monte dei Paschi.
Per quanto riguarda il giornale – del quale alleghiamo un primo numero di carattere
sperimentale – esso si configura come uno strumento di facile consultazione e di agevole lettura, poiché indirizzato soprattutto verso funzioni di proselitismo e di divulgazione.
Trattandosi di un “work in progress”, potrà essere modificato nel corso del tempo. La
Segreteria di Gruppo provvederà ad inoltrare “UILCA GRUPPO MPS BREAKING
NEWS” direttamente agli Iscritti, attraverso il ricordato sistema della mailing-list.
Riteniamo questo progetto estremamente importante per tutti gli aspetti prima evidenziati, il principale dei quali è senza dubbio costituito dalla necessità di fornire informazioni attendibili, notizie certe, interpretazioni oggettive. Si tratta quindi di una possibilità da sfruttare al meglio, al fine di conferire opportuna visibilità alla nostra Sigla, valorizzandone al contempo gli aspetti peculiari e gli elementi qualificanti. Una possibilità che comunque ci
deriva dalla serietà e dall’affidabilità dimostrate dalla UILCA nel corso del tempo all’interno del tavolo unitario aziendale e di gruppo, tali da renderla punto di riferimento per i colleghi delle altre Sigle.
Per questo motivo, ed in analogia a quanto in proposito è stato fatto per l’allargamento della compagine sindacale BMPS verso DIRCREDITO e UGL – processo non ancora giunto a conclusione, anche se ben avviato – la UILCA richiederà a quelle Sigle che oggi non fanno parte del primo tavolo di trattativa – presenti invece in Antonveneta, come SINFUB – l’adozione di comportamenti politicamente ed operativamente analoghi a quelli tenuti dalle altre OO.SS. del Monte dei Paschi. Gli episodi che in questi giorni si stanno verificando nel Lazio – con comunicazioni agli Iscritti della nostra Sigla, da parte di SINFUB, palesemente errate, ed indirizzate in maniera strumentale ad esautorare la UILCA in tale ambito – non consentono certamente di prefigurare un percorso agevole verso la costituzione di rapporti unitari.
LA SEGRETERIA

MERCATO LIBERO E' LIETO DI VERIFICARE LA VOLONTA' DELLA UILCA DI PORTARE ALLA LUCE LA VERITA' SULLA BANCA MPS, SULL'OPERATO DEL MANAGEMENT, E SUL TENTATIVO DA PARTE DI ALCUNI ORGANI DI STAMPA DI NON DARE UNA CORRETTA INTERPRETAZIONE DELLA REALTA' DELL'ISTITUTO.


AD ESEMPIO...CI DOMANDIAMO COSA DIRA' LA UILCA IN RELAZIONE A QUESTO ARTICOLO SU MPS.
DA PARTE DE.... LA REPUBBLICA

Mps, allarme patrimonio Siena cederà a Tremonti
ADRIANO BONAFEDE

Il 2009 sarà un anno difficile da dimenticare per il plucentenario Monte dei Paschi di Siena. E non soltanto perché ci sarà una dura battaglia per il rinnovo dei due presidenti, Giuseppe Mussari alla banca e Gabriello Mancini alla Fondazione. Ma soprattutto perché sarà probabilmente l’anno in cui la banca toscana dovrà inchinarsi di fronte allo Stato e accettarne umilmente l’aiuto. Difficilmente, infatti, il coefficiente patrimoniale che misura la solidità di una banca, il ‘Core Tier 1’, potrà risollevarsi oltre il 5 per cento in cui si trova. Secondo alcuni analisti, inoltre, sarebbe già sceso al 4,5, pericolosamente vicino al minimo stabilito dalla Banca d’Italia, che è il 4. E, comunque sia, si tratta del livello più basso tra tutti gli istituti di credito italiani.
Certo, i tempi sono difficili per tutti, basti pensare che in Gran Bretagna lo Stato è ormai diventato il principale azionista del sistema bancario, e che anche in Francia e in Germania c’è già stato un intervento pubblico. Per non parlare degli Stati Uniti, dove gli aiuti miliardari (in miliardi di dollari) sono fioccati a pioggia e forse non sono ancora terminati. In un contesto così straordinario, quindi, non c’è molto da meravigliarsi che anche il Monte dei Paschi di Siena possa aver bisogno di un aiuto, che in Italia comunque prenderà la forma del prestito subordinato da parte del Tesoro.
Anche considerando tutte queste cose, che invero disegnano un quadro del tutto eccezionale, si tratta di uno smacco per un città che ha sempre ostentato autonomia e superiorità, fino a sfiorare in qualche caso l’alterigia. Persino il locale Partito democratico (nelle varie incarnazioni precedenti, Pci, Pds e Ds) non ha mai preso ordini dalla casa madre a Roma, e a volte addirittura si sono sentiti volare i coltelli.
Ma adesso c’è poco da sentirsi superiori: il Monte dei Paschi dovrà probabilmente rassegnarsi a chinare la testa: sarà quasi sicuramente la prima banca (anche se non l’unica) a chiedere l’aiuto a quel Giulio Tremonti che, in qualità di ministro del Tesoro nel precedente governo Berlusconi 20012006, era stato proprio l’autore del più duro attacco mai sferrato nella storia alle Fondazioni bancarie (e quella di Siena controlla la banca al 59 per cento). Per la solita nemesi storica sarà ora lo stesso Tremonti (che però nel frattempo è cambiato dopo aver perso quella sfida) a porgere sul piatto d’argento i soldi che servono a ricapitalizzare la banca e riportarla in zona sicurezza.
Per questo motivo, adesso, a Siena l’ordine è di minimizzare. In fondo, si dice, la ricapitalizzazione potrebbe anche non servire. Piani di vendita di asset (principalmente un pool di sportelli e di immobili) sono già in atto e serviranno a riportare il Core Tier 1 in zona sicurezza, al 6 per cento.
Ma sostengono alcuni analisti non sembra proprio il momento migliore per vendere gli asset, e infatti finora nonostante gli sforzi Mps non c’è riuscito, mentre lo sprofondare della crisi economica potrebbe presto far emergere perdite rilevanti sui crediti, che potranno essere assorbite solo con un patrimonio più alto. «Abbiamo calcolato dice Marcello Zanardo di Keefe, Bruyette & Woods, che insieme a Aldo Comi ha rilasciato un report sulle banche italiane che il Monte avrebbe bisogno di 2,5 miliardi, il Banco Popolare di 1 e Bpm di 300 milioni».
Ma perché una banca come Mps, solidissima in passato, si trova in queste acque agitate? La ragione la conoscono tutti: l’acquisizione di Antonveneta, solo un attimo prima che la situazione finanziaria internazionale cominciasse a precipitare. «Oggi calcola sempre Zanardo la valutazione di Antonveneta è di circa 3 miliardi, contro i 9 pagati da Mps». Per fare questa operazione Mps ha dovuto chiedere ai suoi azionisti (la Fondazione, ma anche Caltagirone e altri) un aumento di capitale di 5,5 miliardi. E che ora difficilmente potrà di nuovo ripetere. Da qui la necessità di bussare alla porta di Via XX Settembre.
Nessun analista contesta l’operazione in sé, produttiva dal punto di vista industriale visto che ha permesso all’istituto di Siena di fare un balzo al terzo posto. Ma il timing non sembra sia stato quello giusto. «Quando fu fatto dice Zanardo c’erano già i segnali della tempesta in avvicinamento. Nonostante questo l’operazione fu portata a termine a quelle condizioni, assumendosi i rischi conseguenti». Forse, quindi, se peccato c’è stato, è stato quello di non saper cogliere i segnali della crisi in arrivo. O forse quella che gli americani chiamano greed, ingordigia.
E adesso occorre masticare amaro, in attesa di un intervento pubblico che tarda a concretarsi. «Le stime degli analisti dice Ignazio Rocco di Torrepadula, senior partner di Boston Consulting Group per l’Italia sono corrette per quanto riguarda il punto di vista di chi acquista azioni della banca. Sono infatti attese remunerazioni inferiori nel prossimo futuro. Tuttavia la banca ha degli ottimi attivi. Il Core Tier 1 al 5 per cento, da solo, dice poco e non è comparabile con quello di altre banche europee, dove viene calcolato in maniera diversa. I ratios obbligatori vanno esaminati banca per banca, e la stessa Jp Morgan comincia a dirlo. Qui non ci sono titoli tossici e la qualità degli attivi è buona. Conosco grandi banche europee che se ci fosse il mago Merlino a trasformarle nel Monte lo farebbero senza esitazioni».
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3 commenti:

Anonimo ha detto...

....scusate, poco piu' di un ora fa c'era un articolo su mediobanca, geronzi e banca mps, che fine ha fatto? spero vorrete riproporlo, è la chiave di quello che succede in BMPS...saluti,
Manu

Anonimo ha detto...

Ho scoperto di esser monetarista più di Bernanke figlio di Friedman
Da Natale Cogito…Ergo Sum!?
Debito Parallelo

Avevo ed ho, un pensiero che da natale gironzola nella mia testa.
Un’ intuizione!?
Un qualcosa che suona con il nome di DEBITO PARALLELO…

Se Bernanke figlio di Friedman è monetarista più del padre, allora io lo sono più di tutti e due.

Soldi dall'elicottero? Too big to save? Non si può fare....e perchè?
Ritorno al valore o attesa che esso ritorni a noi!?
Ridimensionamento del Debito suona come ridimensionamento dell’economia.
C’è la possibilità che alla fine dell’anno potremmo ritrovarci nel 1980/90 ?!
Se il debito è illusione, la vita è illusione, la fine dell’anno non lo sarà.
Il mio pensiero suona come Debito Parallelo e sembra che il pool economico della cancelliera tedesca abbia avuto in parte la stessa intuizione.
Non vedo via d’uscita che un grande sforzo finanziario Statale.
Il Mercato ha bisogno di fiducia (di risorse anche e soprattutto private) per sopravvivere, le risorse private hanno bisogno dello Stato per sbloccarsi, lo Stato dei privati.
Un Debito Parallelo controllato e, perché no, garantito tutto o in parte dallo Stato.
Un debito fatto da crediti verso aziende private.
L'ingegneria finanziaria dopotutto potrebbe darci sul serio una mano, come l'Incertezza ed il panico.

La mia Idea:

Salvare le aziende in difficoltà che presentano piani e potenzialità di mercato adeguate all'obiettivo “salvezza proficua” per salvare l’economia.
Tali aziende potremmo definirle “save-profit”.
Salvarle attraverso prestiti obbligazionari e/o aumenti di capitale.
Lo Stato potrebbe acquistarne in piccola parte azioni (con le clausole più disparate), in modo tale da poterle sorvegliare .
Creare un fondo di debiti da cartolarizzare, con lo stesso o simil meccanismo utilizzato fino ad oggi per far circolare i debiti immobiliari e non, per renderli negoziabili.
Per il tutto, ovviamente, mi aspetto un processo di valutazioni (e non solo) il più critico ed oggettivo possibile, competenze non solo economiche, finanziarie e ingegneristiche ma, anche e soprattutto etico - morali.
Voi comprereste un’unica obbligazione rappresentativa dei debiti di Renault,Iris,Fiat, Fortis, Deutsche Bank, Wall-Mart, Jp Morgan, Citigroup, Bank of America, Rio Tinto Etc..Etc..Etc..?!
Investireste in un fondo obbligazionario che investe in aziende a diversa capitalizzazione e operanti in tutti (o quasi) settori dell’economia!?
Io si!! Sarà la potenza del marketing o della ragione ma questi titoli o quote le comprerei.
Non possimo più correre nel futuro?! Poco male, ora la priorità è rimanere nel presente.
P.S.
Il meccanismo può riguardare anche i titoli azionari…perché no?!
Voi ce lo vedete un grande fondo comune le cui quote vengono comprate da privati ed i diritti vengono esercitati dalle autorità Statali?!
Io si!!!
Ibrido?! Azioni e Obbligazioni?! Anche.
L’idea di fondo: lo Stato non deve spendere i miei soldi, ma salvaguardarmi affinché i miei soldi vengano spesi bene (da me). Controllo…Controllo…Controllo…Sano,Prudente e poco Stringente ma, Controllo.

Quando la mano invisibile diventa cieca o mette i paraocchi il compito dello Stato è guidarla, rimetterla sulla retta via smarrita.


I Miei Migliori Saluti

Un Neopromotore

Luca

P.S.
Quest'articolo è stato inviato anche ad una testata giornalistica italiana (il sole 24 ore) 2 giorni fa, firmato come si deve ovviamente.

Grandissimo Michele Spallino!!

Anonimo ha detto...

mps banca spudoratamente in mano ai "cattocomunisti" basta vedere i dirigenti nominati in questi giorni una vergogna .....sarà desienalizzata da Berlusconi con buona pace dei senesi che hanno goduto di questa mucca da latte d'oro...era ora