LA BAD BANK E' LA MORTE DI OBAMA
Se Obama farà passare la Bad Bank regalando alle banche miliardi di denaro pubblico.....non farà che fare quello che BUSH, PAULSON E BERNANKE hanno fatto fino a d oggi.
LO SCRIVE CON GRANDISSIMA LUCIDITA' LUIGI ZINGALES SUL 24ORE...nell'articolo da non perdere: GOOD MORNING BAD BANK...
Luigi Zingales sostiene quello che diciamo da mesi e che Roubini ha confermato l'altro giorno: LE BANCHE SONO FALLITE....
Se la Bad Bank comprasse i titoli tossici in pancia alle banche AL PREZZO DI MERCATO.....le banche non avrebbero ne capitale ne soldi da restituire TUTTE FALLITE.
Ma se lo stato comprerà i titoli tossici a prezzi più alti...gli unici a rimetterci sarebbero i contribuenti!!!
Lo stato allora dovrebbe nazionalizzare le banche!!!
Ma non dovrebbe tenere le azionio (così lo stato farebbe lobby e non l'interesse del paese e dei cittadini).
Le azioni delle banche dovrebbero essere distribuite A TUTTI I CITTADINI IN PARTI UGUALI. Lo stato dovrebbe dare la gestione a dei tecnici. In questo modo lo Stato politico NON AVREBBE INFLUENZA ALCUNA...ma si penserebbe solo alla gestione basata sulla redditività d'impresa, con vantaggio per il popolo.
SI COSTITUIREBBE LA VERA PUBLIC COMPANY.Ovviamente le persone non potrebbero vendere le azioni per i primi anni.
LA BAD BANK E' LA MORTE DI OBAMA
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16 commenti:
Daccord su tutto tranne dare le azioni ai cittadini....ricordiamoci che i cittadini sono mediamente molto ignoranti ed irresponsabili...meglio nazionalizzare e afidarle a tecnici in vista di una successiva privatizzazione...E' poco sostenibile che una grande banca non sia quotata in borsa...Con la borsa almeno c'è un minimo di controllo e di trasparenza altrimenti vincono le lobbies! Però perchè vi scandalizzate se Hussein Obama salva le banche e non peril salvataggio di imprese metalmeccaniche iperscassate...questo francamente non me lo spiego! Luca Salvarani, Mantova.
non ho letto il commento di Zingales, e manco lo leggerò viste le conclusioni.
Il commento di Luca è pienamente condivisibile ed esaustivo, in termini di mercato altrimenti si tratta di socialismo.
D'altra parte i tecnici/controllori avrebbero già dovuto esserci, vista l'esistenza e l'obbligo di legge per le varie società di revisione...
Senza poi dimenticare che se stanno male le banche allora è giusto prevedere forme di statalizzazione anche di tutto il resto, ovvero chiusura prolungata delle borse finchè non c'è chiarezza totale.
Piuttosto ritengo che una volta che effettivamente saranno varate le misure la situazione tenderà a rasserenarsi.
La fiducia si acquista attraverso l'azione e non le parole
L'intervento in iraq ,senza entrare nel merito, DOCET.
se chiudessero le borse ti consiglio di correre in banca a ritirare i risparmi perchè dopo pochi giorni chiuderanno anche loro...
Poi con i soldi andare al supermercato e comprati scatolette e pasta per qualche mese....
ricordati che la fiducia dei cittadini la conquisti ristabilendo un nuovo sistema con regole nuove ma sopratutto con persone nuove.
Evviva Zingales
Dato il tenore della risposta mi sembra che il contraddittorio non sia il benvenuto, per cui questo sarà il mio ultimo intervento.
Tengo però a ribadire un concetto in un qualunque contesto sociale e civile è necessario che qualcuno decida e conseguentemente agisca.
L'uomo nuovo e il suo staff è stato eletto, manca ancora la legittimazione del FAREMO QUESTO.
Poi si mi permetti Evviva la libertà di pensiero.
Voglio rispondere ai primi due ed in particolare a quello che parla di socialismo:
- se io pago qualcosa e mi viene consegnato in forma di azioni non è socialismo è mercato. Se no perchè non ti metti tu a ricapitalizzare le banche con aumenti di capitale a fondo perduto ? Con i tuoi personali però.
- al signor Salvarani: non mi sembra che Barrai abbia parlato di un delisting di borsa delle banche: solo di distribuire azioni a chi paga.
Evidentemente i due signori sono molto attratti dal rimaner azionisti di istituti foraggiati dai soldi dei contribuenti: qualche investimento sbagliato ultimamente ? Qualche partecipazione in Unicredit o MPS ? :)
Maurizio
E no cazzo.
Gigione ZIngales non ha capito un cazzo. E' della stessa pasta di Greenspam.
Questo commento che segue è illuminante.
Salvare il capitalismo dai capitalisti, di Rajan e Zingales (Einaudi, Gli Struzzi), comincia con la seguente definizione:
“Il capitalismo, o più semplicemente il sistema del libero mercato, è il modo più efficace di organizzare le attività di produzione e distribuzione mai ideato dall'uomo".
Come ci segnalò tempo fa Alessandro Catanzano, autore di alcuni degli articoli presentati su questo sito, potrebbe sembrare a molti una ottima definizione. Invece, quelle prime tre righe del libro contengono un errore di importanza cruciale: semplicemente l’uomo non ha ideato nulla!! Il mercato, e tutti i benefici che esso apporta, sono la conseguenza inintenzionale delle azioni intenzionali dei singoli individui. Non c’è progetto né ideazione da parte di nessuno.
Hayek, in maniera corretta, aveva capito che il vasto e complicato sistema di mercato è un processo spontaneo e autoregolantesi; in altre parole, esso costituisce un ordine naturale esteso, diffuso, ed estremamente complesso (talmente complesso da non poter essere gestito da un pianificatore centrale!).
Eppure Hayek non è del tutto sconosciuto agli autori del libro. A pagina sessanta, viene citato a proposito di economia di mercato ed economia pianificata, sebbene piuttosto rapidamente e senza alcun riferimento bibliografico (nella bibliografia, difatti, non appare nessun opera di Mises, Rothbard o Hayek). Non ce ne vogliano gli autori, ma non riusciamo a capire (forse lo scopriremo leggendo il libro per intero) come si possa tentare di difendere il sistema di libero mercato da chissivoglia (siano essi capitalisti, socialisti, intervenzionisti, statalisti) senza fare pesante ricorso ai contributi degli economisti della Scuola Austriaca!
Il rischio infatti è quello di cadere nei tanti infelici errori generati dal pensiero costruttivista dell’economia neoclassica che rendono incompleti, incoerenti, contraddittori e, in ultima analisi, spesso decisamente deboli, i vari tentativi di difesa del libero mercato. Non è un caso che una gran parte degli economisti neoclassici, se non la quasi totalità, sia convinta, alla stessa maniera di Keynes e Marx, che l’economia di mercato sia afflitta da tutta una serie di problemi inerenti allo stesso e che, pertanto, sia necessaria una qualche forma di controllo. Da cui appunto la prima immediata e palese contraddizione di termini: mercato libero regolato!
Sempre richiamando Hayek e parlando di errori di natura costruttivista, uno dei più diffusi, e diremmo oramai quasi assorbiti (purtroppo) a livello di codice genetico, è senza dubbio la “superstizione secondo cui è il governo che deve dichiarare ciò che è da considerarsi moneta, come se il governo avesse creato la moneta e questa non potesse esistere senza di esso... [superstizione che] ha avuto origine dalla credenza ingenua che il denaro debba essere stato inventato e poi dato a noi da un qualche inventore originale".
E se per il pensiero costruttivista l'uomo aveva "inventato" il denaro egli non poteva non inventare (questa volta senza virgolette) anche la banca centrale (come appunto è stato fatto).
*Hayek, La Denazionalizzazione della Moneta. Etas, pag. 30
Gigione Zingales in CULO.
benito mussolini nel 33 nazionalizza le banche fallite e la banca d'italia,con l'istituzione dell'iri.(incamerando ,lo stato,i diritti di signoraggio).
il sistema del duce funzionò benissimo,non capisco perchè a distanza di tanti anni ,in una situazione ben peggiore di allora (vedi derivati),si continuino a proporre soluzioni di tutti i tipi tranne quella GIUSTA.
le banche sono fallite?
i casi sono 2:
primo) si lasciano fallire come ogni impresa privata.
secondo)lo stato (in vece di noi popolo italiano)mette i soldi che servono per acquistarle tutte in toto, e ne diviene COME è GIUSTO e legittimo nel sistema capitalistico attualmente vigente,PROPIETARIO di fatto,
e ne gestisce l'operatività,incassando le PERDITE e GARANTENDONE i DEBITI attualmente enormi,e forse gli utili in futuro ,compresi gli utili derivanti dal SIGNORAGGIO bancario della banca d'italia, di cui le banche nostrane sono propietarie.
è forse per questo ultimo punto che non si vede(o meglio non si vuol vedere) la soluzione di BENITO Mussolini.
si vuole forse che lo stato paghi i debiti senza essere propietario di un bel nulla?
il duce non ha scelto questa strada.
personalmente constato che oggi la situazione del popolo italiano di fronte a una crisi ,simile ,ma per tanti versi MAGGIORE di quella degli anni 30,
è molto peggiore,dato che neanche le soluzioni minime necessarie allora come oggi,si ha il CORAGGIO non solo di attuare ,ma neanche proporre,a tal livello penoso è ridotto il dibattito attuale,tra se dicenti economisti o esperti vari e pubblico simpatizzante.
Non condivido l'assunto secondo cui "le azioni delle banche salvate dallo Stato con i soldi dei contribuenti vanno distribuite in parti eguali ai cittadini". Lo trovo impreciso per un aspetto fondamentale, che si tradurrebbe in una grave ingiustizia sociale, oltre che in una beffa. E cioè, non dimentichiamoci che nelle nostre società vivono cittadini EVASORI parassiti. Ragione per la quale ritengo che se è vero, come è vero, che i soldi utilizzati per i salvataggi provengano dai contribuenti, allora le azioni vadano esclusivamente ai contribuenti, non agli evasori. Almeno per una volta! Fabrizio - Torino
CASPITA! MA LO STATO NON SIAMO NOI POPOPOLO E CITTADINI?
OTTIMA LA PROPOSTA DELLA DISTRIBUZIONE DELLE AZIONI SOLO AI CONTRIBUENTI POICHE' ALTRIMENTI, TUTTA QUESTA STORIA DIVENTEREBBE UNA BELLA BARZELLETTA CHE GLI ALTRI ABITANTI DI EUROLANDIA RACCONTEREBBERO AL BAR!
"Se la Bad Bank comprasse i titoli tossici in pancia alle banche AL PREZZO DI MERCATO.....le banche non avrebbero ne capitale ne soldi da restituire TUTTE FALLITE."
questo passo non lo capisco.
il prezzo di mercato ormai è prossimo allo zero, quindi le banche verrebbero liberate di attivi tossici e lo stato li pagherebbe particamente nulla per depositarli nella dad bank. Dove sta il problema? a me sembra la soluzione migliore.
Dove è errato il mio ragionamento? grazie
Complimenti all'anonimo che ha fatto l'esempio di cosa fece Benito Mussolini nei primi anni '30. Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno. Per la verità anche Adolf in Germania, non a caso divenuto cancelliere nel '33, all'apice della crisi economica, risolse i problemi del marco-carta straccia di Weimar. Anche se nei libri di storia la repubblica di Weimar viene glorificata come esempio di dmocrazia e di ingegneria costituzionale, il popolo tedesco faceva la fame e viveva umiliato dal peso delle riparazioni di guerra e da un'inflazione implacabile e una duracrisi economica acuita dalla depressione del '29. Dire che Hitler ha risolto questo problema ridando lavoro e fiducia ai tedeschi, non è apologia di nazismo: è verità storica. Altre sono stati i suoi crimini, ma dei meriti ce li aveva, altrimenti non sarebbe arrivato dove è arrivato.
Tornando a Mussolini, lui era il sostenitore, l'ideatore della terza via: nè capitalismo nè comunismo. L'unico vero erede di Mazzini, il primo che capì la minaccia del marxismo: eccezionali furono gli scontri verbali tra lui e Marx alla prima internazionale.
La socializzazione, il corporativismo e infine lo Stato Etico sono il progetto che costituisce la terza via. Oggi che il sistema plutocratico sta sull'orlo del collasso, non c'è nessuno che sappia rispolverare l'alternativa. Il comunismo è fallito, la plutocrazia, rimasta unica vincitrice, si è creduta imbattibile ma dopo soli 20 anni di "pensiero unico obbligato" si ritrova come l'URSS qualche anno prima della fine. Il problema è che l'alternativa nessuno ha il coraggio di pronunciarla e tanto meno di ritirarla fuori, proprio perchè i due sistemi opposti-uguali del materialismo storico marxista e di quello consumistico plutocratico hanno fatto passare, per 60 anni, il messaggio che la "terza via" sia il "male assoluto", quando invece lo Stato Etico corporativo e socializzatore è la soluzione, almeno l'unica già a disposizione.
DVX
http://www.ilcovo.mastertopforum.net/
Quindi, da povero ignorante, mi sembra di aver capito che in una società di mercato lo stato deve gestire: le banche,altrimenti falliscono, l'industra automobilistica, perchè troppo grossa per essere lasciata fallire, le assicurazioni, perchè sono dei colossi, l'industria energetica, perche è strategica, l'industria immobiliare, perchè le banche non riescono a vendere gli immobili pignorati.
Ma in una società comunista, economia pianificata, lo stato che cazzo gestisce????
Antonio
Antonuio, il sistema va rifondato. Se le aziende private sono fallite....lo stato (ovvero i cittadini) che le salvono....devono diventarne proprietari.
Gestirle in maniera redditizia e rivenderle al mercato.
Questo è capitalismo NON comunismo.Regalare soldi pubblici al sistema capitalistico NON è corretto.
Nel Libero mercato chi sbaglia PAGA.
Anche perchè, le banche, una volta che sono state salvate con i soldi pubblci (ma con gli azionisti privati) se le regole non cambiassero....ricomincerebbero a prestare soldi a cani e porci AZZARDANDO....e allora i problemi si riproporrebbero fra qualche anno.
Caro Anonimo (14,14) il fatto è che se lo stato compera i titoli tossici in mano alle banche ai prezzi di mercato che, come giustamente dici tu sono prossimi allo zero, le banche non hanno risolto nulla. Perchè funzioni, lo stato deve pagare i toxic assets molto di più del valore reale di mercato.
Le banche ci stanno costringendo a comperare schifezze in cambio di soldi, molti soldi. Perchè? Perchè sennò loro falliscono e noi tutti giù per terra...
Ciao.
RL
PER ricostruire c'è bisogno che tutto va giù....ma se lo stato puntella la struttura diventa instabile, può cadere sulla testa di chi si trova a passare, non a chi a messo le puntelle.
ma lo stato non deve fare solo le regole. e controllare che ess vengano rispettate?
Sono d'accordo, ma una precisazione mi sembra necessaria.
NON TUTTE le banche sono fallite.
Sarebbe bello che la "rivoluzione" finanziaria partisse dal basso, e che noi fossimo i primi a spostare i nostri risparmi e investimenti da quelle banche che stanno in piedi solo grazie agli aiuti governativi, a quelle banche che invece hanno operato correttamente.
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