STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


BANKSTER - DI MICHELE SPALLINO


Articolo di Michele Spallino.

Ricordo che Michele è un bravissimo macroeconomista e fino a 12 mesi fa aveva uno dei blog più famosi in Italia di economia.

Michele Spallino ha una lettera finanziaria in abbonamento. chi volesse mettersi in contatto con lui può scrivermi a

mercatiliberi@gmail.com
Mercato Libero condivide in pieno l'articolo e ringrazia di cuore l'autore.

Peccato che i vari Fugnoli, Riolfi, e company non parlino di questo...ma loro non possono...sono dalla parte dei banchieri...

Ma caro Fugnoli....la tua banca rischia di chiudere i battenti fra pochi mesi...lo sai ( o di essere venduta) !!! (mi chiedono più spiegazioni: mi dicono che la banca dove lavora Fugnoli non è molto redditizia e stiano pensando alla vendita. Tutto qui..ma fa parte dei mille roumors di borsa).
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ECONOMIA: banksters

Immaginiamo la situazione ideale per arricchirci: sarebbe quella in cui, disponendo di enormi finanziamenti a tasso nullo o minimale, potessimo comprare case-azioni-materie prime a prezzi molto bassi, seguita da una situazione in cui i prezzi di tutto ciò che noi abbiamo comprato salgono costantemente, mentre possiamo prestare a tassi sempre maggiori quei denari che noi abbiamo ricevuto con finanziamenti a tassi nulli bloccati per lungo tempo. Una pacchia. Ad un certo momento esauriremmo sia gli assets da vendere che i soldi da prestare. L'ideale a quel punto sarebbe una crisi generale in cui i prezzi e i tassi tornassero a scendere, potendo ottenere copiosi finanziamenti gratuiti o quasi con nuovo denaro stampato per la bisogna. Così potremmo ricomprare tutto ciò che avevamo venduto, e saremmo pronti per la fase successiva in cui tutto risale.

Vi sembra fantascienza? oppure vi ricorda qualcosa?

Il punto cruciale è che chi controlla moneta e credito, mentre è in onda il teatrino della "democrazia", ha il potere di provocare fasi di inflazione e fasi di deflazione. E' esattamente quello che abbiamo sotto gli occhi. Senza andare tanto lontano (l'ho già fatto tante volte, questo vuol essere un semplice rinfresco della memoria), basta pensare a come hanno manovrato dall' inizio di questo millennio e cioè negli ultimi dieci anni. Prima hanno pompato inflazione degli assets, fino a provocare la crisi del 2001-2002 che ha deflazionato i medesimi tanto velocemente quanto violentemente. Hanno così avuto la scusa per portare i tassi all'1% negli USA e al 2% in Europa, e mettersi a pompare moneta e credito. In breve il ciclo espansivo è ripreso, provocando aumenti dei prezzi generalizzati (case, azioni, materie prime), e ne hanno approfittato finchè han potuto, amplificando grazie alle leve finanziarie e alle emissioni piramid ali di obbligazioni strutturate. Poi, certo, con il petrolio a 150, e gli alimentari che portavano le masse del terzo mondo a manifestare in piazza, è giunto il momento di invertire la rotta. Fallimento della Lehman , violenta contrazione del credito, e prezzi in picchiata. Adesso, con la popolazione (tenuta all'oscuro delle vere cause della crisi) ricattata con la disoccupazione crescente, che anela "la ripresa" e pur di ottenerla non esita a battere le mani a chi ipoteca il futuro dei loro figli, con massicci indebitamenti pubblici, il ciclo riprende: si stampa impunemente nuova moneta e si mettono in cascina enormi finanziamenti a lungo termine a tassi praticamente nulli in termini reali, mentre si coglie l'occasione per iniettare robuste dosi di capitalcomunismo, tramite il quale si mettono a carico della collettività le insolvenze creditizie(le bad banks) inevitabilmente derivate da una situazione in cui si era un pò esagerato (eufemismo),ma i profitti dell a fase precedente sono rimasti in tasca a chi di dovere (e relativi bonus per i cortigiani tecnocrati).

Cosa pensate vogliono succeda la cupola e i suoi "banksters" (gangster delle banche) nel prossimo futuro? la grande ripresa di tutto e di tutti, tra gli applausi generali, così loro provvederanno a rivendersi i finanziamenti a tassi più alti man mano che essa si affermerà e andranno a rivendere case e materie prime comprate a prezzo di saldo. Nel frattempo i governi si sono indebitati, anche per pagare gli interessi sui debiti, e permettono che tutta questa massa di debito pubbico sia a base della propria moneta, il cui controllo è lasciato in mani di interessi privati (gli azionisti delle banche centrali) che ci fanno sopra miliardi di profitti attraverso la sua manipolazione.

Questo andazzo dura da tanto tempo (l'ho illustrato anni fa nello Speciale "come guadagna chi comanda"), per cui non hanno motivo di dubitare che funzionerà ancora, anche se al momento vanno spargendo a piene mani pessimismo (gli serve al duplice scopo di ottenere il massimo dei sacrifici delle masse adesso, e poi il massimo del consenso, perchè più si dipinge grave la situazione più merito sarà accreditato quando sembrerà che se ne esce fuori alla grande).

Personalmente non escludo che possa funzionare anche questa volta, ma quello di cui sono sicuro è che se non a questo, al prossimo giro, prima o poi il sistema imploderà definitivamente. Questo per due motivi : uno filosofico ed uno geografico.

Il filosofico è che a furia di cambiare le regole, è intervenuta una mutazione genetica nell'organismo. Il sistema attuale è un OGM potrei dire. Il problema è che le cellule sono cambiate in senso cancerogeno. L'organismo originale, quel modello capitalistico privato che ha prodotto la ben nota accelerazione dello svluppo nell'area occidentale del globo negli ultimi secoli, si basava sulla "mano invisibile": la legge della domanda e dell'offerta, in un ambiente concorrenziale, esprimeva un sistema di prezzi che era in grado di orientare lo sviluppo, impedendo squilibri gravi e permanenti. Come un sistema di illuminazione che consente a grossi aerei di poter atterare in piena notte, indicando la pista. Con il tempo però, la sete di profitto e di potere di chi comanda , ha modificato l'ambiente, rendendolo sempre più monopolistico ed oligopolistico, in settori cruciali quale quello monetario e creditizio. Così la legge della d omanda e dell'offerta non ha più potuto esprimere un sistema di prezzi affidabile, e si sono iniziati a produrre squilibri gravi e permanenti. Se il sistema di illuminazione della pista viene spostato verso il burrone, l'aereo in atterraggio notturno vi precipiterà dentro. La mano invisibile dei potenti ha distrutto la mano invisibile del libero mercato. Il colmo è che stanno propagandando che la causa della crisi è l'eccesso del mercato che invece avrebbe bisogno di maggiori "controlli" e manipolazioni statali. E' la più grande menzogna, frutto della degenerazione cancerosa in atto, e lo si capisce proprio approcciando il problema dal punto di vista "filosofico": da una mala pianta(illiberale) non può venire il bene.

Poi c'è il motivo geografico. Finora il giochino miliardario di chi comanda era stato fatto all'interno del mondo occidentale, omogeneo e suddiviso in classi al suo interno e che beneficiava dello sfruttamento delle risorse del resto del mondo. MA con la globalizzazione e con l'ingresso delle grandi masse orientali nella partita, la situazione presenta incognite ben diverse, se non altro perchè non ce n'è per tutti. E il finale, in un mondo pieno zeppo di armi termonucleari e batteriologiche, potrebbe essere ben diverso da quello che immaginano coloro che comandano anche se controllano la produzione e la distribuzione delle armi. Peccato che a pagarne le conseguenze non saranno solo loro.
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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Paolo
come voleasi dimostrare: stanno rubando a man bassa i fautori del sistema.
Finanza ed economia sono due scienze irriducibili e contrapposte. Sono eternamente in guerra tra loro.
La finanza è il gatto e l'economia è il topo.
Chi vince ?
Ciao
Antonio.

Anonimo ha detto...

Sicuramente noi,caro Antonio,noi cosidetto popolo bue,non saremo tra i vincitori.
Ne usciremo con le ossa rotte.
Guerrino

Anonimo ha detto...

Lo so che i perdenti siamo noi popolo bue. Ma almeno sappiamo che quando si compra un titolo in borsa è come entrare in una bisca.