Visto dalla parte del consumatore è senz'altro una politica positiva, ma per il commerciante ritengo che nell'ottica di medio periodo sia una soluzione dannosa.
Il commerciante che per primo capisce che deve fare gli sconti per vendere di più (così come fanno in Usa) guadagnerà e molto.. Se starà ancorato ai suoi margini chiuderà bottega presto...
D'accordo, ma se il commerciante acquista a 60 e realizza 100 ok. Se invece acquista a 60 e vende a 70 la bottega la chiude ancora prima ,almeno se restiamo nel settore abbigliamento ( come da foto ).
Sinceramente non so se in America funziona o se i negozi che fanno sconti di quell'entità chiudono dopo un anno. Io so che faccio il commerciante, e se vendessi con gli sconti che si vedono su quella vetrina, venderei in perdita. Almeno chè per voi a fine anno conti solo il fatturato.
fORSE è CHI VENDE A LEI CHE DOVREBBE ADEGUARSI...NON SO DI CHI SIA LA COLPA...MA I PREZZI IN EUROPA SONO PIU' ALTI CHE IN AMERICA SULLA MAGGIOR PARTE DEI PRODOTTI.
MOLTO PROBABILMENTE LA CATENA DISTRIBUTIVA E' MOLTO EFFICIENTE.
La vetrina con gli sconti ha un valore relativo. Quello che conta per continuare a rimanere sul mercato è offrire la merce giusta ad un prezzo equo. Si possono fare sconti anche più ampi ma se poi si cerca di vendere della fuffa il cliente se ne accorge e non ci casca più.
Non credo che scontare i prodotti in genere sia un bel commerciare, primo perchè si riducono molto gli utili, secondo nessuna azienda fornitrice ti sconta niente, quindi la rimessa è solo del negozio, terzo i clienti legati con gli sconti momentanei non saranno dei buoni clienti quando gli sconti non potrai più farli. Posso essere d'accordo se il negozio rischia la chiusura, ma non sarà sicuramente un modo per fare soldi. Questo è il mio pensiero caro Paolo! Ciao e buone feste, Paolo L.
Scusate: io credevo che il commerciante acquistasse a 25-30 vendesse a 100. E credo di essere molto vicino al vero con queste percentuali. I margini per fare sconti simili a quelli della vetrina ci sono, eccome....
sono un tecnico, 25 anni di anzianità, dipendente di una grossa azienda di servizi (c.d. multiutility) e guadagno 1700 euro al mese, trottando minimo 10 ore al giorno senza fermarmi talvolta neppure per la pausa pranzo. Un mio conoscente artigiano questa cifra la vuol guadagnare alla settimana, possibilmente con una buona parte di nero; credo che qualcosa purtroppo in Italia non funzioni. Che vada pure in malora questo sistema economico del ca22o, possa la crisi economica contribuire ad abbattere le nefandezze di questo paese, marcio sino al midollo nella sua classe dirigente, con tutti i furbetti del quartierino che cercano di sfruttare i momenti favorevoli, ma anche popolato da tantissima gente per bene che non ne può letteralmente più.
Signori commercianti/ristoratori/artigiani/IMMOBILIARISTI, il dott.Barrai è stato chiaro : siamo in DEFLAZIONE DURA, ergo il consumatore si aspetta di comprare la stessa merce cui avete raddoppiato il prezzo nel passaggio lira-euro e magari triplicato/quadruplicato durante la bolla azionaria, a prezzi MOLTO più bassi. Personalmente nel corso di questa crisi ritengo di poter comprare qualunque bene con sconti di almeno il 40% rispetto al top della bolla... avete capito bene cari IMMOBILIARISTI?? il tempi del SUV a debito sono finiti :)) nonostante i Berlusca, i Brunetta, l'ottimismo a buon mercato, l'euribor che sale, l'euribor che scende e caghate del genere...
I commercianti di abbigliamento, solitamente, comprano a 10 e rivendono a 20. Il margine dipende poi, ovviamente, dal tipo di bene: un capo più costoso ha, per assurdo, un ricarico superiore rispetto a quelli che costano meno. Per esempio, un capo che costa 400€ al pubblico, costa la metà al negoziante, mentre un capo che costa 120 il negoziante lo può pagare anche 80-90. Questo vale in generale e non è, ovviamente, una regola fissa. Ricordate anche che gli sconti pubblicizzati non sempre rispondono al vero, capita sovente che i negozianti cambino i cartellini per far figurare sconti superiori al reale. In ultimo, il punto vendita della foto è di solito, come i negozi della fascia più alta (maxmara), gestito direttamente dalla casa e poche volte viene concessa la gestione in franchising. Questo vuol dire minori costi di intermediazione e maggiori margini per la casa madre. Concordo con la tesi di fondo, questi negozi dovrebbero soffrire meno di altri la crisi: maxmara ha un buon rapporto qualità/prezzo, è ben capitalizzata ed ha un know-how veramente invidiabile. Credo usciranno dalla crisi molto bene e probabilmente potranno godere dei benefici del fallimento di alcuni competitors
In effetti sulla maggior parte della merce che io acquisto per rivendere lo sconto è del 40%, acquisto a 100 senza Iva e vendo a 200 Iva compresa. Quindi il signore che scrive che i commercianti acquistano a 25/30 e vendono a 100 è proprio fuori strada. Sinceramente io ho un piccolo negozio che gestisco da solo, e mi sono un pò stufato di sentirmi dare del ladro perchè sono un commerciante. Conosco fin troppa gente che convinta di fare i soldi facili apre negozi (pensando come il signore sopra di acquistare a 25 e vendere a 100) e poì li chiude nel giro di un anno o due. Ma voi pensate che l'aumento dehgli affitti o dei prezzi degli immobili non abbia colpito anche il commerciale? E che le bollette di luce, acqua, gas aumentino solo per il privato e non per le ditte? Io abitualmente non giudico il lavoro degli altri, perchè sono convinto che ogni attività abbia i suoi pro e i suoi contro, che sia da autonomo o da dipendente.
Cartellini contraffatti, tagli di prezzo gonfiati o simulati, vendite promozionali anticipate Inchiesta di "Altroconsumo" in cinque città: il 20% dei negozi manomette le offerte.
10% - 20% - 100%... ma di cosa state parlando?? ma lo guardate mai report? avete visto i margini del settore del lusso? borse vendute a 2000 - 3000 -4000 euro con costi di produzioni 1000 (dico MILLE) volte inferiori e prodotto da clandestini in Italia chiusi a lavorare in scantinati per 15 ore al giorno? Questi cari signori ci stanno sputtanando anche il made in italy...
se la crisi sarà un modo per ridimensionare la smisurata avidità raggiunta dalla razza umana negli ultimi anni, ridistribuendo quanto è stato arraffato, ben venga!
se invece sarà solo un'occasione per i soliti furbi per tentare di accumulare ricchezze, ovviamente a scapito di chi è già in difficoltà, cari miei preparatevi: sarà la guerra civile!
a sentire tutti questi commenti mi vien da... lo vogliate o no il mercato a sempre ragione.I nostri genitori si comportavono così: se vedevano un prezzo non giusto tacevano e non compravano. Oggi noi sempre a lamentarsi però si compra lo stesso.Mi riferisco adesso a coloro che credono in ricarichi esorbitanti e che magari vestoo per loro o per i propri figli col Woolrich o Jeckerson di turno. Esistono simili podotti realizzati da ditte italiane centenarie,esportatrici di moda in tutto il mondo ad un prezzo 5 volte inferiore.NB.Non comprare mai in saldo: 1 il mercato se ne può accorgere 2 rischi di comprare il saldo e non l'oggetto che ti serve 3 Speriamo che questa mania dei saldi non si sviluppi anche sul lavoro dipendente. 4 si alla ricerca di quei negozi che ti offrono dei buoni prodotti al giusto prezzo
chi come me lavora a contatto con artigiani, commercianti e industriali ha potuto constatare che: 1) a detta degli imprenditori la vera causa della crisi finanziaria sono le stringenti norme sulle libera circolazione del contante e l'introduzione delle norme sulla obbligatorietà della clausola di non trasferibilità degli assegni bancari. 2) i commercianti del settore abbigliamento quando - dopo i saldi di fine stagione - vendono i loro fondi di magazzino ai vari "stockisti" al 20% del prezzo di cartellino, si lamentano non del ricavato, ma delle modalità di pagamento, ovvero tramite assegno post datato per cui (per di più) devono emettere fattura. 3) i modelli "persone fisiche 2008" di queste persone raramente superano i 50.000 euro di imponibile lordo, ma hanno tutti delle ferrari, lamborghini o bentley. le porsche le lasciano ai caporali delle manovalanza edile... 4) nessuno di loro chiuderà il 2008 in perdita, anzi alcuni hanno ammesso di essere già ad un + 10-12% sul 2007. mi domando: o i bilanci che depositano sono tutti taroccati oppure qualcosa in italia non funziona. 5) l'ondata di insoluti sul portafoglio presentato sbf si è fermata ai primi di novembre. forse vivo in un'isola economicamente felice, ma i centri commerciali sono ancora stracolmi di persone. i ricavi nei centri commerciali sono - sì- in flessione, ma del 15-20% rispetto al natale 2007. chi soffre realmente è chi vende prodotti duraturi ed ha ordinativi solo fino a marzo, ma a quanto sembra stanno arrivando grosse commesse dalla Gran Bretagna (settore nautico di lusso)! n.b. sono proprio i beni duraturi a soffrire perchè non si sono sviluppati negli ultimi 15 anni. vedi automobili che consumano esattamente come 15 anni fa. Sono solo pensieri personali, ma sta di fatto che senza innovazione e con delocalizzazione infita della produzione manifatturiera non si crea "valore". l'economia con le plusvalenze alla "galliani" è sepolta. buona notte a tutti e serene festività.
ah, dimenticavo. un ricercatore del politecnico dell'univesità della mia città mi ha confermato che le grandi industrie hanno i cassetti pieni di invenzioni innovative ed economiche, ma le lasciano dove si trovano sino a quando un concorrente diretto non le presenta al mercato. motivazione: innovare gli impianti o anche solo abbandonare l'idea forditsta di economia è un costo! meglio vendere sempre lo stesso prodotto limitandosi a cambiargli solo il colore...tanto noi consumatori compriamo ugualmente...rinnovo gli auguri a tutti
Ma invece di lamentarsi dei ricarichi di questa merce e aspettare i saldi del 50%, perchè non comprate altra merce, magari di pari qualità, che costa già all'origine 1/5? Capisco che così poì non è possibile fare i "fighetti", ma se proprio lo volete fare, allora poì non lamentatevi dei prezzi. Come dice l'altro lettore, se uno reputa un prezzo non giusto, non fa altro che non acquistare. Io un paio di jeans "D&G" a 300 e passa euro, non li acquisterei manco morto. Insegnamo anche ai nostri figli che ci si può vestire senza spendere un capitale e che le persone non vanno giudicate dalle firme che hanno addosso!!!!!!
sono produttore di magliette a carpi . Sono riuscito ad avere una commessa con uno di San Giuseppe Vesuviano di ordine di 300 capi per articolo che puntualmente e' stato riordinato per 3 volte nel giro di un mese . vendo a 10,50 netto e lui dice di vendere a 13 e vedo il cartellino a 32 euro. Fate i conti di ricarico quanto al grossista e quanto al dettagliante. Io per ora ho gia' rimesso e ho gia' tagliato la produzione. Mi serviva solo per abbassare le spese generali. Io ho gia' rimesso ipotizzo che il grossista venda a 15 e il dettagliante a 32 con ricarico del 100% + iva al 20%. il dettagliante anche con lo sconto del 50% guadagna il 50%. Ma non e' sempre facile , la merce potrebbe avere rimanenza. io perdo oppure una patta di rimanenza non ho, il grossista guadagna e non ha rimanenza il dettagliante invece o guadagna o rimanenza. buon natale a tutti
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26 commenti:
La foto è scattata a Ferrara?
Visto dalla parte del consumatore è senz'altro una politica positiva, ma per il commerciante ritengo che nell'ottica di medio periodo sia una soluzione dannosa.
si ferrara.
Il commerciante che per primo capisce che deve fare gli sconti per vendere di più (così come fanno in Usa) guadagnerà e molto..
Se starà ancorato ai suoi margini chiuderà bottega presto...
Dipende anche dai margini che ha il commerciante, perchè se uno per vendere molto deve farlo sottocosto, non credo duri molto.
D'accordo, ma se il commerciante acquista a 60 e realizza 100 ok.
Se invece acquista a 60 e vende a 70 la bottega la chiude ancora prima ,almeno se restiamo nel settore abbigliamento ( come da foto ).
e PERCHE' IN AMERICA FUNZIONA???
Sinceramente non so se in America funziona o se i negozi che fanno sconti di quell'entità chiudono dopo un anno. Io so che faccio il commerciante, e se vendessi con gli sconti che si vedono su quella vetrina, venderei in perdita. Almeno chè per voi a fine anno conti solo il fatturato.
fORSE è CHI VENDE A LEI CHE DOVREBBE ADEGUARSI...NON SO DI CHI SIA LA COLPA...MA I PREZZI IN EUROPA SONO PIU' ALTI CHE IN AMERICA SULLA MAGGIOR PARTE DEI PRODOTTI.
MOLTO PROBABILMENTE LA CATENA DISTRIBUTIVA E' MOLTO EFFICIENTE.
La vetrina con gli sconti ha un valore relativo.
Quello che conta per continuare a rimanere sul mercato è offrire la merce giusta ad un prezzo equo.
Si possono fare sconti anche più ampi ma se poi si cerca di vendere della fuffa il cliente se ne accorge
e non ci casca più.
Non credo che scontare i prodotti in genere sia un bel commerciare, primo perchè si riducono molto gli utili, secondo nessuna azienda fornitrice ti sconta niente, quindi la rimessa è solo del negozio, terzo i clienti legati con gli sconti momentanei non saranno dei buoni clienti quando gli sconti non potrai più farli. Posso essere d'accordo se il negozio rischia la chiusura, ma non sarà sicuramente un modo per fare soldi. Questo è il mio pensiero caro Paolo! Ciao e buone feste, Paolo L.
basta consumi, è ora di tirare cinghia! w la crisi economica!
Scusate: io credevo che il commerciante acquistasse a 25-30 vendesse a 100.
E credo di essere molto vicino al vero con queste percentuali.
I margini per fare sconti simili a quelli della vetrina ci sono, eccome....
sono un tecnico, 25 anni di anzianità, dipendente di una grossa azienda di servizi (c.d. multiutility) e guadagno 1700 euro al mese, trottando minimo 10 ore al giorno senza fermarmi talvolta neppure per la pausa pranzo. Un mio conoscente artigiano questa cifra la vuol guadagnare alla settimana, possibilmente con una buona parte di nero; credo che qualcosa purtroppo in Italia non funzioni. Che vada pure in malora questo sistema economico del ca22o, possa la crisi economica contribuire ad abbattere le nefandezze di questo paese, marcio sino al midollo nella sua classe dirigente, con tutti i furbetti del quartierino che cercano di sfruttare i momenti favorevoli, ma anche popolato da tantissima gente per bene che non ne può letteralmente più.
Signori commercianti/ristoratori/artigiani/IMMOBILIARISTI, il dott.Barrai è stato chiaro : siamo in DEFLAZIONE DURA, ergo il consumatore si aspetta di comprare la stessa merce cui avete raddoppiato il prezzo nel passaggio lira-euro e magari triplicato/quadruplicato durante la bolla azionaria, a prezzi MOLTO più bassi.
Personalmente nel corso di questa crisi ritengo di poter comprare qualunque bene con sconti di almeno il 40% rispetto al top della bolla... avete capito bene cari IMMOBILIARISTI?? il tempi del SUV a debito sono finiti :))
nonostante i Berlusca, i Brunetta, l'ottimismo a buon mercato, l'euribor che sale, l'euribor che scende e caghate del genere...
Paolo sei grande!!
Buon Natale a te e famiglia.
Affezionatissimo,
Luca C.
I commercianti di abbigliamento, solitamente, comprano a 10 e rivendono a 20. Il margine dipende poi, ovviamente, dal tipo di bene: un capo più costoso ha, per assurdo, un ricarico superiore rispetto a quelli che costano meno. Per esempio, un capo che costa 400€ al pubblico, costa la metà al negoziante, mentre un capo che costa 120 il negoziante lo può pagare anche 80-90. Questo vale in generale e non è, ovviamente, una regola fissa.
Ricordate anche che gli sconti pubblicizzati non sempre rispondono al vero, capita sovente che i negozianti cambino i cartellini per far figurare sconti superiori al reale.
In ultimo, il punto vendita della foto è di solito, come i negozi della fascia più alta (maxmara), gestito direttamente dalla casa e poche volte viene concessa la gestione in franchising. Questo vuol dire minori costi di intermediazione e maggiori margini per la casa madre.
Concordo con la tesi di fondo, questi negozi dovrebbero soffrire meno di altri la crisi: maxmara ha un buon rapporto qualità/prezzo, è ben capitalizzata ed ha un know-how veramente invidiabile. Credo usciranno dalla crisi molto bene e probabilmente potranno godere dei benefici del fallimento di alcuni competitors
Saluti e buon natale!
F.
In effetti sulla maggior parte della merce che io acquisto per rivendere lo sconto è del 40%, acquisto a 100 senza Iva e vendo a 200 Iva compresa. Quindi il signore che scrive che i commercianti acquistano a 25/30 e vendono a 100 è proprio fuori strada. Sinceramente io ho un piccolo negozio che gestisco da solo, e mi sono un pò stufato di sentirmi dare del ladro perchè sono un commerciante. Conosco fin troppa gente che convinta di fare i soldi facili apre negozi (pensando come il signore sopra di acquistare a 25 e vendere a 100) e poì li chiude nel giro di un anno o due. Ma voi pensate che l'aumento dehgli affitti o dei prezzi degli immobili non abbia colpito anche il commerciale? E che le bollette di luce, acqua, gas aumentino solo per il privato e non per le ditte? Io abitualmente non giudico il lavoro degli altri, perchè sono convinto che ogni attività abbia i suoi pro e i suoi contro, che sia da autonomo o da dipendente.
da Repubblica:
Cartellini contraffatti, tagli di prezzo gonfiati o simulati, vendite promozionali anticipate
Inchiesta di "Altroconsumo" in cinque città: il 20% dei negozi manomette le offerte.
10% - 20% - 100%... ma di cosa state parlando?? ma lo guardate mai report? avete visto i margini del settore del lusso?
borse vendute a 2000 - 3000 -4000 euro con costi di produzioni 1000 (dico MILLE) volte inferiori e prodotto da clandestini in Italia chiusi a lavorare in scantinati per 15 ore al giorno? Questi cari signori ci stanno sputtanando anche il made in italy...
se la crisi sarà un modo per ridimensionare la smisurata avidità raggiunta dalla razza umana negli ultimi anni, ridistribuendo quanto è stato arraffato, ben venga!
se invece sarà solo un'occasione per i soliti furbi per tentare di accumulare ricchezze, ovviamente a scapito di chi è già in difficoltà, cari miei preparatevi: sarà la guerra civile!
buongiorno
ho trattato e ottenuto qualche sconto
fatto in modalità esmplare da qualche commerciante con il quale ho avuto contatti in questi giorni di acquisti
altri, "ingrugniti" hanno rifiutato ogni pensiero di sconto
è vero che molti avevano alcuni prodotti esauriti
o avevano solo quell'unica taglia rimasta (quindi un po' di vendite le hanno realizzate)
diciamo che di norma
guadagnano troppo
ricaricando anche il 600% del costo
fare il 50% di sconto
per loro
significa
solo decidere di accontentarsi di di un (comunque) lauto guadagno
e impostare un buon e duraturo e confidente rapporto con i clienti
Robertoß
"ricaricando anche il 600% del costo"
No comment!!!!!!
Fallo sapere anche a me dove acquisti per poter avere un ricarico del genere.
Chissa perchè queste cifre le spara sempre chi il commerciante non fa.
Provate, provate!!!!!!!!
da gucci, prada, D&G...devo continuare?
a sentire tutti questi commenti mi vien da... lo vogliate o no il mercato a sempre ragione.I nostri genitori si comportavono così: se vedevano un prezzo non giusto tacevano e non compravano. Oggi noi sempre a lamentarsi però si compra lo stesso.Mi riferisco adesso a coloro che credono in ricarichi esorbitanti e che magari vestoo per loro o per i propri figli col Woolrich o Jeckerson di turno.
Esistono simili podotti realizzati da ditte italiane centenarie,esportatrici di moda in tutto il mondo ad un prezzo 5 volte inferiore.NB.Non comprare mai in saldo:
1 il mercato se ne può accorgere
2 rischi di comprare il saldo e non l'oggetto che ti serve
3 Speriamo che questa mania dei saldi non si sviluppi anche sul lavoro dipendente.
4 si alla ricerca di quei negozi che ti offrono dei buoni prodotti al giusto prezzo
chi come me lavora a contatto con artigiani, commercianti e industriali ha potuto constatare che:
1) a detta degli imprenditori la vera causa della crisi finanziaria sono le stringenti norme sulle libera circolazione del contante e l'introduzione delle norme sulla obbligatorietà della clausola di non trasferibilità degli assegni bancari.
2) i commercianti del settore abbigliamento quando - dopo i saldi di fine stagione - vendono i loro fondi di magazzino ai vari "stockisti" al 20% del prezzo di cartellino, si lamentano non del ricavato, ma delle modalità di pagamento, ovvero tramite assegno post datato per cui (per di più) devono emettere fattura.
3) i modelli "persone fisiche 2008" di queste persone raramente superano i 50.000 euro di imponibile lordo, ma hanno tutti delle ferrari, lamborghini o bentley. le porsche le lasciano ai caporali delle manovalanza edile...
4) nessuno di loro chiuderà il 2008 in perdita, anzi alcuni hanno ammesso di essere già ad un + 10-12% sul 2007. mi domando: o i bilanci che depositano sono tutti taroccati oppure qualcosa in italia non funziona.
5) l'ondata di insoluti sul portafoglio presentato sbf si è fermata ai primi di novembre. forse vivo in un'isola economicamente felice, ma i centri commerciali sono ancora stracolmi di persone. i ricavi nei centri commerciali sono - sì- in flessione, ma del 15-20% rispetto al natale 2007. chi soffre realmente è chi vende prodotti duraturi ed ha ordinativi solo fino a marzo, ma a quanto sembra stanno arrivando grosse commesse dalla Gran Bretagna (settore nautico di lusso)!
n.b. sono proprio i beni duraturi a soffrire perchè non si sono sviluppati negli ultimi 15 anni. vedi automobili che consumano esattamente come 15 anni fa. Sono solo pensieri personali, ma sta di fatto che senza innovazione e con delocalizzazione infita della produzione manifatturiera non si crea "valore". l'economia con le plusvalenze alla "galliani" è sepolta. buona notte a tutti e serene festività.
ah, dimenticavo. un ricercatore del politecnico dell'univesità della mia città mi ha confermato che le grandi industrie hanno i cassetti pieni di invenzioni innovative ed economiche, ma le lasciano dove si trovano sino a quando un concorrente diretto non le presenta al mercato. motivazione: innovare gli impianti o anche solo abbandonare l'idea forditsta di economia è un costo! meglio vendere sempre lo stesso prodotto limitandosi a cambiargli solo il colore...tanto noi consumatori compriamo ugualmente...rinnovo gli auguri a tutti
"da gucci, prada, D&G...devo continuare?"
Ma invece di lamentarsi dei ricarichi di questa merce e aspettare i saldi del 50%, perchè non comprate altra merce, magari di pari qualità, che costa già all'origine 1/5?
Capisco che così poì non è possibile fare i "fighetti", ma se proprio lo volete fare, allora poì non lamentatevi dei prezzi. Come dice l'altro lettore, se uno reputa un prezzo non giusto, non fa altro che non acquistare. Io un paio di jeans "D&G" a 300 e passa euro, non li acquisterei manco morto.
Insegnamo anche ai nostri figli che ci si può vestire senza spendere un capitale e che le persone non vanno giudicate dalle firme che hanno addosso!!!!!!
sono produttore di magliette a carpi .
Sono riuscito ad avere una commessa con uno di San Giuseppe Vesuviano di ordine di 300 capi per articolo che puntualmente e' stato riordinato per 3 volte nel giro di un mese . vendo a 10,50 netto e lui dice di vendere a 13 e vedo il cartellino a 32 euro.
Fate i conti di ricarico quanto al grossista e quanto al dettagliante.
Io per ora ho gia' rimesso e ho gia' tagliato la produzione.
Mi serviva solo per abbassare le spese generali.
Io ho gia' rimesso ipotizzo che il grossista venda a 15 e il dettagliante a 32 con ricarico del 100% + iva al 20%.
il dettagliante anche con lo sconto del 50% guadagna il 50%. Ma non e' sempre facile , la merce potrebbe avere rimanenza.
io perdo oppure una patta di rimanenza non ho, il grossista guadagna e non ha rimanenza il dettagliante invece o guadagna o rimanenza.
buon natale a tutti
Allora la prossima volta che passa da Ferrara, faccia uno squillo, che le pffro un buon piatto di salama da sugo!!!
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