STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


COME SOPRAVVIVERE FELICEMENTE ALLA CRISI ECONOMICA!!! METTI UN LIBRO SOTTO L'ALBERO!!!



Quest'anno a Natale non regalatevi un nuovo televisore al plasma o LCD, tanto i programmi trasmessi fanno schifo e sono non veritieri.

Regalatevi dei bei libri.

Io ne ho già ricevuti quattro da dei miei lettori (libri scritti da loro!!!) e li leggerò tutti durante le feste natalizie.

Oggi poi sonO stato in libreria e ho acquistato un vero capolavoro: IL CIGNO NERO - di Nassim Nicholas Taleb. Un libro che NON POTETE NON LEGGERE!!!

Ma acconto a Libri forse un po' impegnativi ne esistono altri che si leggono piacevolmente e che sono carichi di quella saggezza che non dovremmo dimenticare mai.


COME SOPRAVVIVERE FELICEMENTE ALLA CRISI ECONOMICA è un libro semplice e allo stesso tempo profondo. Un libro che si legge con molta facilità ma che regala delle pillole di saggezza che fanno bene al cuore e ...al portafoglio.

Un libro che spiega l’arte di sopravvivere alla grave crisi economica in atto e a godersi la vita col poco denaro disponibile. Il segreto? Un diverso e più interessante stile di vita insieme a un nuovo approccio alle spese importanti.
In questo libro, si punta a risparmiare migliaia di euro, non i pochi centesimi della spesa a cui tutti sembrano interessarsi. Il libro cerca di dimostrare che le rape coi fagioli sono più buone del caviale, che non bisogna per forza andare alle Maldive per fare una bella vacanza, che, al contrario di quanto si creda, anche la vita dei ricchi può essere intrisa di sofferenza al pari o anche più della nostra.

L'autore, Giuseppe Viola, è un amico, un lettore del blog. Una persona che ci legge da oltre 18 mesi e con il quale spesso ci siamo soffermati a chiaccherare della crisi.

Giuseppe vi regala qui di seguito un assaggio del suo libro....vi assicuro...a Natale meglio questo che altri inutili regali!!!

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Come sopravvivere felicemente alla crisi economica:

Le difficoltà economiche che oggigiorno una famiglia incontra nello sbarcare il lunario, sono troppe. Sempre di più, anno dopo anno e ultimamente anche mese dopo mese. All’inizio della crisi, quasi non ne parlava nessuno, ora tutti i giornali e televisioni a parlarne di continuo.
Non c’è telegiornale che non mandi in onda, tutte le sere, le solite interviste fatte al mercato di Milano. Le stesse casalinghe (ormai s’inizia a riconoscerle) rispondono alla solita banale domanda: “Signora ma lei come fa ad andare avanti?” La risposta, banale anch’essa: “Io vengo al mercato tutti i giorni a cercare la bancarella migliore”. Di fronte a questi ripetitivi filmati rimango molto perplesso. La più grande crisi economica dal dopoguerra, il petrolio alle stelle, i prezzi degli alimentari impazziti, il crollo della borsa e chi ne ha più ne metta e il massimo che si può fare e cercare la bancarella più economica. Con quale risultato poi? Risparmiare 50 centesimi su qualche chilo di mele, quando va bene. Da qui nasce la mia perversa idea di scrivere un libro per aiutare quanti rischiano di affogare nella tempesta della crisi economica. Quando la barca affonda, è stupido e pericoloso portare con se tutte le cose alle quali siamo abituati. Bisogna sbarazzarsi della zavorra nella tempesta e puntare solo a quello che può davvero salvarci. Sperando che un giorno, non troppo lontano, il maltempo ceda finalmente il posto al sereno. Nel frattempo io sarò qui a segnalarvi la zavorra, ad aiutarvi a disfarvene se lo riterrete opportuno, a scoprire che anche senza di essa si può vivere felicemente, sopravvivendo alla crisi economica. Si salvi chi può!

La festa è finita

Una certezza, un concetto chiaro: la festa è finita. Anche se tutti continuano a invitarci a spendere, a comprare nuove auto o a chiedere l’ennesimo prestito. Nessuno vi dice che la festa è proprio finita. È importante capirlo subito per regolarsi di conseguenza. La condizione di molte famiglie, al momento, è simile a quella di naufraghi su una scialuppa in mezzo all’oceano, che stanno bevendo già dal primo giorno tutte le riserve d’acqua disponibili, senza pensare ai lunghi giorni che dovranno vivere in balia della corrente. Capire che il cammino sarà lungo e difficile ci impedisce di fare altri errori e di sprecare le ultime cartucce che ci rimangono. La lotta per la sopravvivenza è già iniziata nei paesi poveri dove hanno visto il costo del cibo praticamente raddoppiare e sono ormai alla fame. Nel caso del “ricco occidente” purtroppo bisognerà tagliare consumi e spese che ancora oggi riteniamo indispensabili. Prima ne prendiamo atto e meglio potremo difenderci. Attraverso i miei suggerimenti e le mie piccole follie cercherò di fornirvi gli strumenti per meglio affrontare la crisi economica che si sta abbattendo su di noi. È mia volontà portare la vostra attenzione principalmente sulle grandi spese. Sulla loro implicazione nel bilancio familiare, senza ovviamente perdere d’occhio l’aspetto etico e psicologico che certe spese comportano. Purtroppo non posso esservi d’aiuto per le spese giornaliere. Sono certo che state già inseguendo offerte e volantini da un pezzo nel disperato tentativo di risparmiare pochi euro; una battaglia certamente vana se poi i continui aumenti ci sottraggono centinaia di euro alla volta. Qui non posso aiutarvi. Piuttosto i miei consigli e valutazioni saranno maggiormente indirizzati a tutte quelle grosse spese che affrontiamo come famiglie o single: la casa, l’auto, il matrimonio, eccetera.Queste importanti e spesso letali spese, se fossero viste in un’altra ottica, potrebbero essere certamente modificate. Nello specifico, ridotte o addirittura annullate, senza che questo comporti in noi un grave dolore o senso di perdita. Anzi vi dirò di più: con un po’ di fortuna potreste sentirvi anche meglio, per aver evitato le insidie e i problemi che queste spese inevitabilmente comportano. Riuscire in questi risparmi è imperativo, necessario, indispensabile; vi si chiede qualche sacrificio in cambio di tanta pace mentale, pace familiare e tanta salute in più e, non ultimi, degli euro in più nel borsellino, per la spesa giornaliera. Alla fine, potremo entrare in un supermarket senza essere costretti a comprare solo quello che sta in offerta.


Grazie

Grazie, miei amati lettori, per aver trovato il coraggio e gli euro per acquistare questo libro. Probabilmente in voi c’è una nota di follia o masochismo che vi rende unici, i più simpatici, naturalmente per me. Ne sento la responsabilità e l’orgoglio. Avreste potuto comprare un “Camilleri” o un “Bruno Vespa” o altri autori che vanno per la maggiore, ma voi imperterriti avete richiesto allo sbigottito libraio: ”Voglio un Viola Giuseppe, seconda edizione, grazie. la prima era un po’ duretta”. Il poveretto avrà pensato: ”Ci mancava anche ‘sto rompiballe” (parlo dell’autore)“ Io il Vespa ce l’ho comodo in vetrina, mentre ‘sto Viola qui, lo devo andare a prendere nello spigolo lontano, sullo scaffale in alto e mi servirà la scala”. Quando voi poi gli avete precisato se era possibile scegliere una copia fresca del Viola, il libraio ha allora aggiunto con sarcasmo: ”Gliela incarto o lo mangia qui?” Per nulla colpiti dalla sua facile ironia gli avete risposto:
“Lei non sa cosa si perde, egregio signore, forse anche la sua signora non tromba più, (con lui, ma non diteglielo) perché non sapete più ormai godervi la vita, persi tra i tanti (spesso non indispensabili) bisogni che vi affannate comunque a soddisfare”. Avete poi aggiunto: ”Se lo legga anche lei questo libro, di sicuro risparmierà sulle spese di manutenzione. Ha notato quante volte al mese sua moglie chiama il tecnico della lavatrice nel vano e disperato tentativo di riparare quella pompa che ormai non pompa più?”. Vi adoro, così si fa.


La scelta

Scrivere un nuovo libro è sempre una sfida nuova ed entusiasmante, un salto emozionante nel buio. Allo stesso tempo, nello scegliere l’argomento da trattare, si devono considerare alcuni importanti fattori commerciali. Primo fra tutti: il probabile numero di copie che potrebbero essere vendute. Insomma, per non farla lunga, s’impongono scelte editoriali ben precise. Avevo considerato, in un primo momento, due temi di sicuro interesse editoriale: “La vita e la riproduzione dello scarafaggio australiano in condizioni di siccità prolungata” oppure “L’importanza della musica neogregoriana per i monaci ortodossi”. Facili testi per il grande pubblico e di sicura vendita. Invece no, ci ripenso, troppo facile. Voglio andare per il sentiero in montagna, quello più in salita, non importa quanto difficile possa essere. Con sprezzo del pericolo e follia commerciale ho preferito un tema complesso, che certamente interessa a pochi: come sopravvivere alla crisi economica. Un tema in gran parte sconosciuto. Ne parla solo qualche sparuta rivista in edicola, qualche programma televisivo di nicchia e il mio barbiere che dichiara: “Non so più come arrivare a fine mese, come sopravvivere alla crisi economica”. Ho capito che dovevo fare qualcosa, ho sentito il bisogno di dire una parola, e anche più di una, per aiutare il mondo a meglio sopravvivere a questa malefica crisi che sta minacciando il nostro futuro. Mi perdonerete se non ho la ricetta per tutti i mali, e se il libro non vi fornirà tutte le risposte che cercate, io non ho la bacchetta magica. Di sicuro, farò del mio meglio per aiutarvi e per consolarvi. Se ciò non bastasse, al fine di aiutarvi, sono anche pronto (a chi crede alla befana, a Tex Willer e a Provolino) a spedirvi un bell’assegno di mille euro emesso dalla banca di Bidonia. Naturalmente scoperto. Spero ancora, con i miei consigli, di contribuire a risolvere i problemi economici del mio barbiere, così da ottenere la barba gratis per i prossimi venti anni. È bello il disinteresse per le cose terrene. Vero?

Chiedo venia

Approfitto dell’inizio per chiedere scusa ai miei precedenti lettori che ritroveranno concetti, pensieri e pezzi del mio precedente libro” Come vivere felici con 1300 euro al mese”. Mi è sembrato materiale troppo bello, originale, attuale, perfettamente in linea con il tema di questo libro per lasciarlo morire con la mia sconosciuta opera prima. Siccome non ho venduto un milione di copie ho pensato di riproporvene delle parti. Chiedo scusa ai pochi o tanti che hanno già comprato il primo libro, sono assolutamente certo che una ripassata non potrà che far loro bene. Devo dire poi, che appena il mio primo libro è andato in stampa, è passata un’ondata di paurosi aumenti distruggendo molti bilanci familiari e rendendo il mio titolo purtroppo non più adeguato alla realtà. Quello che però conta, è che lo spirito e la saggezza del mio precedente best seller rimangano immutati. M’impegnerò anche in questo libro, con i miei modesti suggerimenti, a cercare di farvi recuperare i soldi spesi e, con un po’ di fortuna, tanti altri ancora.


A morte lo spreco

La mia ricetta del vivere contenti con pochi euro nasce da una pratica semplice ma efficace. Tagliamo gli sprechi e facciamoci bastare il denaro che abbiamo! Lo so che non è molto, lo so che avete un sacco di spese, so tutto. Ma so pure che è una battaglia che si può vincere. Le molte pene e gli affanni che ci incupiscono possono finalmente essere solo un cattivo ricordo. Tagliando gli sprechi (credetemi ne facciamo ancora troppi), possiamo trovare la nostra dimensione di felicità terrena, possiamo liberarci dai fardelli che la società ci impone. Una regola elementare: meno sprechi faremo e di meno denaro avremo bisogno. So che sembra una cosina da niente e invece applicare questa regola corrisponde ad aumentare enormemente la nostra disponibilità economica. Ma non parlerò solo di questo, vi presenterò anche dei consigli o strategie ben precise per mettere in atto un piano d’attacco anti-spreco che può realmente fare la differenza. Non pensate però che riuscire a risolvere tutti i vostri problemi economici corrisponda all’ottenere la felicità in terra. Per vivere meglio non può bastare solo una lista delle nostre spese più corta e nessun creditore alla porta, quello serve di sicuro, ma non è tutto. Il nostro benessere nasce anche dalla soddisfazione del nostro spirito, della nostra anima, e della nostra mente. Nel lodevole (almeno spero) tentativo di darvi il massimo valore aggiunto, cercherò di darvi una mano anche a raggiungere questa estasi o, in subordine, una tranquilla esistenza. Scopriremo insieme come fare nostri tanti piaceri “low cost”. Modestamente sono un campione nell’ottenere il massimo con poco o meglio con niente. Troppo facile dire: io ho realizzato una bella casa con l’aiuto dell’architetto e di un bel conto in banca! Questo tutti lo sanno fare. Noi cercheremo di fare di meglio e di più con molto meno denaro. Torniamo allora con decisione agli sprechi nella vita o se vogliamo alle vite sprecate.Ormai dopo il mio primo libro, che descrive quelli più grossolani, sto lavorando di fino: sono diventato un vero esperto a individuarli. A volte ci passo vicino e non li vedo subito, però poi ne sento la presenza. Il mio istinto mi dice che qualcosa si nasconde, che c’è qualcosa nella chiavica (parlo del tombino della fognatura). Dopo poco li scovo, li analizzo e, se possibile, li distruggo. Comunque state tranquilli, non vi aspettano grandi sacrifici. Non voglio affamarvi, non voglio mettervi sotto un ponte all’addiaccio, né togliervi il pane dalla bocca. Anche se un po’ di dieta, devo dire, non potrebbe che farvi bene.

I figli

Iniziamo, con uno stuzzichino. Qualche nota sul rapporto genitori e figli che tante soddisfazioni ci dà. Fare i genitori è un lavoro difficile, ma non usiamo quest’affermazione come pretesto per non notare i nostri errori. Sono sicuro che perderò l’occasione per farmi i fatti miei, ma voi lo sapete, sono un impiccione. Qualche nota sul rapporto genitori-figli. Quando le spese e le richieste da parte di una famiglia sono tante, i genitori devono lavorare come ossessi, nel vano tentativo di accontentare tutti. Nessuno però riconosce i sacrifici fatti. Nessuno è mai contento, qualsiasi cosa facciate; specialmente i figli. Li portate in vacanza e sono scontenti. Gli comprate il motorino e sono scontenti. Gli comprate l’ultimo videogioco e sono scontenti. Niente gli va bene, specialmente quando si parla di abbigliamento. Tutto quello che gli proponete non è adatto salvo (guarda caso) quello proposto dalla pubblicità. Affacciatevi su una classe scolastica media e buttate l’occhio. Noterete che tutti indossano più o meno le stesse scarpe, gli stessi zaini, le stesse maglie; naturalmente quelle più costose. Ci lamentiamo poi che non si arriva più alla fine del mese. Qui la nostra responsabilità è evidente e sinceramente non trovo scusanti. Se vogliamo comprare tutto quello che ci viene chiesto dai figli, siamo da subito destinati a una pesante sconfitta economica. Tutta la merce griffata è costosissima e sul bilancio familiare incide ed uccide. Smettiamola, quindi, di lamentarci e di frignare quando rimaniamo senza soldi se siamo noi stessi i responsabili. Tranquilli, non sono qui a farvi la predica, bensì a risolvervi il problema: l’ennesima amara ma indispensabile medicina. Quando i nostri figlioli verranno ad avanzare le loro richieste approfittiamone per rifiutare con decisione e liberarci definitivamente da questa schiavitù.Dite chiaramente che non potete permettervelo, trovate il coraggio di dire la verità. Alla solita obiezione: ma così i figli si sentiranno diversi dagli altri, rispondete subito con fierezza: meglio. La chiarezza nei rapporti è necessaria, nessun equivoco alla base del rapporto genitori-figli. Dopo le prime volte i figli lo capiranno, smettendo di tormentarvi. La scuola dovrebbe essere il luogo dove, attraverso la conoscenza, ogni persona può scoprire le proprie peculiarità, caratteristiche, qualità. Con questo sistema del cavolo, invece, si diventa tutti uguali; tutti con lo stesso look, tutti standardizzati anche nei bassi rendimenti scolastici. I genitori, dal canto loro, partecipano con grande passione a questa stupida festa, vogliono che i figli vestano esattamente come il figlio del farmacista o del notaio. Il problema è che gli altri padri e madri, che notai non sono, si dissanguano per comprare gli stessi capi, nel vano e disperato tentativo di dimostrare l’indimostrabile. Purtroppo, ho la sensazione che a nessun genitore importi davvero più di tanto del rendimento scolastico. L’importante è che vestano esattamente gli stessi capi dei loro compagni benestanti, la stessa marca e, tanto per non sbagliare, lo stesso colore. Questo sì che è un successo, una cosa di cui andar fieri. Finalmente la vittoria finale sulla lotta di classe. È tempo di superare questo stupido complesso di inferiorità economica. Il valore di una persona non si misura col denaro, diciamolo chiaramente ai nostri figlioli e a noi stessi, se lo abbiamo dimenticato.A me, interessa vedere mio figlio a scuola con abiti puliti e in ordine, se poi studiasse pure, non mi dispiacerebbe affatto. Non fa alcuna differenza se quello che veste viene da una boutique o da una bancarella di un umile mercato. Un giovane che ha il coraggio di scegliere con la propria testa, senza farsi imporre mode è certamente un giovane capace, consapevole che ha gusto. Egli saprà affrontare il futuro con abiti “normali”, avendo già fatto gli anticorpi contro il logorio della vita moderna.
Buon carciofo a tutti.
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8 commenti:

Anonimo ha detto...

Dico subito che il libro non lo compero,ma NO perchè non è un buon libro ma perchè è come vivo io.
Ancora io ho il televisione con il tubo,non tengo mutuo,macchina metano,vacanza fuori stagione,la merce la acquisto solo in contanti,mangio frutta e verdura di stagione,non fumo,faccio il pane in casa,vado rarissimamente in ristorante e in fine attualmente Sto accumulando Azioni,alla faccia della crisi.
Saluti a tutti Andreaa

Anonimo ha detto...

Ottima ottima idea, farò così insieme al panettun da regalare ci infilero anche questo libro di perle si saggezza, naturalmente una copia la terrò per me, adoro leggere, per il resto seguo questo blog da più di un anno, GRAZIE a Lei Dott.Barrai per tutto, è sempre un piacere.

Anonimo ha detto...

Vorrei sapere una cosa e spero che mercato libero mi risponda.
Se compro obbligazioni di società italiane, nel caso in cui l'italia dovesse uscire dall'euro, sono protetto in quanto quelle obbligazioni soo denominate in € oppure mi sarebbero rimborsate alla scadenza con le 'nuove lire'?
RISPONDETEMI, vi prego!!!
Grazie anticipatamente.

Anonimo ha detto...

Se posso,un altro libro non da regalare ma da leggere, che vorrei segnalare anche a voi, è: Devotions upon Emergent Occasions, di John Donne (ediz.2008)
perchè "Nessun uomo è un'isola, tutto da solo..." e come dice Donne "... non chiedere mai per chi suona la campana; suona per te".
Saluti, Maria C

Anonimo ha detto...

ciao Paolo,sono entusiasto di questa anteprima del libro che certamente andro' ad acquistare con la mia compagna che ti ringrazia tanto per il valore che ci hai segnalato(specie con i figli)

Anonimo ha detto...

Il libro di Taleb è molto interessante e ricco di spunti da approfondire, di idee da studiare e di considerazioni folgoranti.Riguardo il RiskMetrics e il Value at Risk dice chiaramente che sono metodi fasulli, cfr.pagg. 238-240 "Globalizzazione ingenua",e poi Fuld e Profumo dicono che non era prevedibile una crisi del genere.
Buona lettura a tutti
ANDREA

Anonimo ha detto...

Caro Viola, ti abbiamo anticipato...
A casa mia si vive così da sempre e siamo sempre riusciti a mettere da parte qualcosa per i momenti difficili, dai nonni fino a me...
E poi dicono che sono avaro...
Avanti così!

Alessio

paolo m ha detto...

io sto come aandrea solo che ciò la macchina col gpl e le azioni le avevo già acquistate .
consiglio per aandrea la farina se la vuoi buona ti consiglio www.tibiona.it molino bongiovanni cuneo ottima farina prezzo eccezionale .
a parte questo ma vivere come noi ammazziamo l'economia ?