SCONTRO FRA DATI MACROECONOMICI E AZIONE DELLE BANCHE CENTRALI E DEI GOVERNI
Da un lato i dati macroeconomici che stanno uscendo in queste settimane sono ben poco rassicuranti...
Disoccupazione
Crollo degli immobili
Crollo dei Consumi
Fiducia sotto i piedi
Aziende sull'orlo del fallimento
Credit Crunch
Finanze di paesi che che saltano
Problema dei fondi pensione
Riduzione dela leva dei fondi hedge
Chiusura forzata operazioni carry trade
Subprime, rischio derivati, buco nelle carte di credito, perdite immani nel mondo private equity
ecc ecc
Dall'altro lato i governi e le BANCHE centrali stanno facendo di tutto per cercare di far tornare un po' di fiducia verso il sistema.
- Taglio dei tassi
- Politiche di sostegno
- Minori costi salariali
- Minori costi per le materie prime
- Aumento debito pubblico per aiutare il sistema
- Garanzie governative a go go
- Possibili investimenti dei governi in infrastrutture
- Intervento di fondi sovrani con ingenti capitali
ecc ecc
le due forze si stanno scontrando sul ring dei mercati originando una grande volatilità nei corsi azionari.
Per sperare in un rally duraturo di borsa (bear market rally di alcuni mesi) dovremo attendere:
1) un ritorno verso una volatilità più bassa.
2) Un effetto positivo delle politiche economiche dei governi e delle banche centrali
3) la riduzione dei fallimenti e una riduzione del crollo dei consumi
4) L'insediamento di Obama alla Casa Bianca.
Si deve innescare un miniciclo positivo in cui le aziende riescono a correre ai ripari più velocemente della crisi stessa.
Solo così la negatività presente in mezzo a noi potrà lasciare lo spazio a un rimbalzo dei mercati di più ampio respiro.
Potremo assistere nelle prossime settimane alla formazione di minimi via via crescenti che ci permetteranno di sperare in un mini rally natalizio e forse qualcosina di più!!!
E come dice ZioMichele .....il meglio potrebbe essere dopo febbraio-marzo.
Lui afferma che per un rialzo di borsa occorre aspettare l'insediamento di Obama alla Casa Bianca, e forse uno o due mesi in più. Nel frattempo il mercato rimarrà volatile e nuovi ribassi non sono acongiurati.
Le manovre fiscali e delle banche centrali unite alla fiducia verso OBama ( e alle sue prime scelte) potrebbero portare un rally delle borse. Mercato Libero aggiunge che tale possibilità non esclude la fine della crisi ma solo una sua pausa.
Gli effetti devastanti potrebbero svilupparsi più in là, ovvero a partire da fine 2009.
I tempi della crisi NON sono determinabili a priori ma DIPENDONO DALLE MANOVRE DI POLITICA ECONOMICA DEI GOVERNI E DAL GRADO DI FIDUCIA DEL POPOLO VERSO IL SISTEMA.
Ciò non toglie che i consumatori sono con pochi soldi e che tutte le manovre di politica economica comporteranno un aumento spropositato del debito degli stati.
Con conseguenze nettamente negative in una fase successiva.
Il destino è quindi segnato, ma i tempi in cui tale processo potrà compiersi rimangono una variabile mutabile.
Per Zio Michele l'uomo OBAMA potrebbe portare ottimismo e fiducia all'america che per qualche mese potrebbe pensare di essere tornata quella di un tempo.
Con i tassi a zero e con i miliardi di dollari spesi dal governo potrebbe nascere una minibolla (estremamente violenta) azionaria.
Ma per capire se tale possibilità diventi "evento altamente probabile" occorre valutare di settimana in settimana gli eventi.
Per una consulenza indipendente sugli investimenti e sui risparmi invia una mail a mercatiliberi@gmail.com
SCONTRO FRA DATI MACROECONOMICI E AZIONE DELLE BANCHE CENTRALI E DEI GOVERNI
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2 commenti:
Considerando l'analisi ciclica classica e quella ciclico-volumetrica che settimanalmente svolgo, anche x me i mercati non prima di marzo 2009 avranno una direzione chiara. Al momento anche x me si sta formando una consistente figura di accumulazione che dovrebbe concludersi proprio in quel periodo. Saluti.
vedete Obama come un messia dai poteri magici ... non avete ancora capito che non potrà fare proprio un bel niente per questa crisi e, anzi, sarà costretto a scelte molto impopolari per far rimanere a galla gli usa.
Anche sotto il profilo della politica estera non cambierà proprio niente, gia si è capito dalle prime dichiarazioni ... e a noi interessa la politica estera degli usa, perchè se li la sanità pubblica diventa accessibile a tutti non ci cambia niente, mentre se fanno la guerra all'iran ci cambi ache qui si spengono le luci e andiamo a candele!
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