TEMPESTA IN ARRIVO????
Il presidente del Venezuela, Chavez, espelle l'ambasciatore degli Stati Uniti, e urla alla folla "Yankee di merda...".
Annuncia un possibile blocco della vendita del petrolio agli Stati uniti
Ieri due bombardieri russi sono atterrati in Venezuela. E' la prima volta che accade dopo Cuba che aerei da guerra russi atterrino nel continente americano.
Il presidente Morales, della Bolivia ha espulso l'ambasciatore americano due giorni fa.
L'uragano che si è abbattuto in texas ha creato seri danni:
- Tali danni sono critici sia per le compagnie di assicurazione (che devono ripagare i danni)
- sia per il prezzo del petrolio (la produzione verrà bloccata per un certo periodo).
Il Petrolio con la crisi Venezuelana, il gelo con la Russia (dopo la Georgia), I danni dell'uragano e un possibile deprezzamento del dollaro anche a seguito della critica situazione sul fronte finanziario di Lehman, Aig, Merrill...ecc ecc
potrebbe tornare sopra i 120 dollari....?
TEMPESTA IN ARRIVO????
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7 commenti:
Sono d'accordo che ora le assicurazioni avranno molti oneri da sopportare, ma è anche vero che ora le aziende immobiliari hanno "carta bianca", come successe dopo katrina, dove fecero, dispiace dirlo, miliardi su miliardi sulla disgrazie di migliaia di persone
Le asicurazioni pagano subito...le società immobiliari costruiranno dopo...
Nel senso che, per tornare a investire sul mercato azionario mi auguro uno tsunami che mi permetta di investire con poco rischio.
Anche l'Argentina (ed un'altro stato sudamericano che non ricordo bene) sta appoggiando Venezuela e Bolivia. Certo l'Argentina a livello petrolifero non ha la forza degli altri due, ma di grano e carne è uno dei principali produttori (la maggioranza della carne utilizzata da MacD e compagni nei loro hamburger arriva dall'Argentina). Non dimentichiamoci che nel default degli anni attorno al 2000, ha delle gravi responsabilità anche il FMI, noto burattino del burattinaio a stelle e strisce. Penso che a qualcuno delle pampas gli girino ancora le bolas per lo scherzetto passato....
Morale agli USA sono rimasti solo gli amici del club "pieni di debiti" basteranno per continuare a comandare, o arriveranno al punto di dire "muoia il debitone con tutti i filistei"? Sono sempre una nazione molto atomica, anche se hanno un'esercito di marines hollywoodiano, e costosi caccia di design...
Tempesta in arrivo... può essere... ma se la recessione economica ha il soppravvento l'unica cosa che aumentà di prezzo è l'alcool... sembra una battuta ma è vera purtroppo.
hai letto sulla possibile creazione di una bad company per salvare Lehman
NEW YORK - In un'atmosfera carica di tensione per una fragilità del comparto finanziario che va ormai al di là di Lehman Brothers, si sono riaperti questa mattina alla Fed di New York i negoziati per salvare l'antica banca d'affari dal fallimento. L'obiettivo primario resta sempre quello di salvare Lehman Brothers e sembra che Barclays Bank stia emergendo in pole position. Il guaio è che ci sono due nuovi problemi che assillano le autorità e le banche: l'improvvisa e profonda caduta in borsa di venerdì di Merrill Lynch e del grande assicuratore Aig. Merrill ha perso solo venerdì quasi il 18% del suo valore e oltre il 70% dai massimi. Aig venerdì ha perso il 35% e oltre il 40% per la settimana, con perdite superiori all'80% sui massimi. Nell'esperienza recente quando un titolo genera una sfiducia di questo genere in borsa, si produce una spirale ribassista molto difficile da arrestare. E la borsa trema. Per questo l'ombra di una nuova crisi inarrestabile anche per questi due colossi della finanza americana, con l'apertura dei mercati asiatici e di Wall Street ormai vicinissima, è intervenuta oggi a complicare i negoziati fra banche e autorità. E' chiaro infatti, che sarà inutile trovare una soluzione su Lehman per rassicurare il mercato se poi, come è successo la settimana scorsa dopo il salvataggio di Freddie Mac e Fannie Mae, si tornerà punto e a capo con la spirale ribassista si Merrill o Aig o, peggio, su entrambe.
E per questo Barclays insiste per avere un aiuto dal governo. Ma il governo per ora rifiuta. Per risolvere l'impasse, nelle ultime ore è anche emersa l'ipotesi di creare una cosiddetta "Bad Bank", "Banca Cattiva", dove far confluire le attività partimoniali incerte del colosso di Wall Street. Una delle idee è che, in contesto non dissimile da quello della Resolution Trust Corp, costituita quando ci fu la crisi delle casse di risparmio negli anni Ottanta, si costituisca un "veicolo" che avrà in dotazione la maggioranza della carta incerta in possesso delle banche in grave crisi, come Lehman. I titoli dunque, il cui valore nel caso Lehman è stimato in 85 miliardi di dollari, potrebbero essere "parcheggiati" in attesa di tempi più tranquilli, e non esposti alle interperire del mercato che potrebbe invece polverizzarli. Un'ipotesi è che a controllare la "Bad Bank" ci sia un consorzio di banche. In quell'ipotesi, forse, una garanzia dello stato potrebbe essere possibile. Ma tutto resta avvolto da una grande incertezza, fatto questo che non rassicura gli operatori in un fine settimana chiave per i destini della finanza americana.
La sfida di questa mattina dunque è già diversa da quella di ieri ed è più complessa: si dovrà mettere a punto un modello nuovo di "salvataggio", un modello che possa rassicurare i mercati anche a fronte di nuove possibili fragilità di titoli e aziende chiave per il comparto finanziario. Per questo ora alla Fed di New York i negoziatori sono impegnati in una vera e propria corsa contro il tempo. I negoziati erano partiti venerdì sera, sono poi proseguiti per tutta la giornata di ieri e sono ripresi qualche ora fa con l'obiettivo di trovare una soluzione prima dell'apertura dei mercati asiatici di lunedì. Prima dunque della serata di oggi a New York e dell'1 del mattino ora italiana. Ma sul tavolo delle trattative restano da riconciliare queste due posizioni drasticamente diverse: da una parte il governo che vuole un intervento "mutualistico" delle banche per salvare se stesse, senza più alcun aiuto dello Stato. Dall'altra le banche che chiedono una replica dell'operazione Bear Stearns e l'emissione di garanzie su una buona parte della carta Lehman. In genere i compromessi sono sempre possibili, purché le coordinate su cui si lavora siano precise. E della "carta cattiva" di Lehman, stimata come abbiamo detto in 85 miliardi di dollari, in realtà nessuno conosce il valore esatto.
Per il momento il pericolo Ike sempre proprio scampato.... la borsa merci di chicago ha deciso infatti di far partire le contrattazioni del Nymex con ben 9 ore di anticipo (dalle 19 alle 10 del mattino ora di New York).
Al momento il future sul light sweet crude oil sta sotto i 100. (per la precisione 99,21 adesso)
Per chi vuole saperne di più:
http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601087&sid=aH9moOgAuYUA&refer=home
Ciao Paolo
Volevo segnalare questo video di Chavez che dal mio punto di vista vale la pena essere visto
http://www.youtube.com/watch?v=XJNiBOpKwgU
saluti
Giovanni
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