LIBERO E GRATUITO
Ieri il giornale LIBERO e LIBERO MERCATO, con un'editoriale del bravo Feltri annuncia che presto aumenterà il costo del suo giornale da 1 euro a 1,20 euro.
Questo porterà il costo annuale per il lettore a ben oltre 400 euro!!!
Corriere della Sera, Repubblica, Il giornale, Il mattino....ecc ecc tutti giornali in mano ai poteri forti e alle lobbies di potere che guadagnano grazie
a contributi statali
pubblicità
costo del giornale
Ma sopratutto vi raccontano quello che vogliono e vi controllano a loro piacimento.
Fanno opinione e vi fanno credere quello che vogliono. In Italia la libertà di opinione sui giornali è una chimera.
Guardate questa mappa preparata da un organismo internazionale indipendente che vi descrive il livello di libertà della stampa in ogni paese. In Italia siamo a livelli di Argentina (e non solo per la stampa....)
Ebbene dal 2006 (data dell'indagine) a oggi abbiamo solo peggiorato!
Eppure voi spendete ancora 1 euro o 1,20 euro al giorno (400 euro all'anno) per farvi indottrinare da gruppi politico-economici che non hanno interesse per la verità e l'educazione ma solo per farvi pensare ciò che vogliono.
Il sito MERCATO LIBERO rimarrà GRATUITO e senza pubblicità (quelle poche che ci sono e ci saranno sono di amici e clienti!
GRAZIE ANCORA PER IL VOSTRO SUPPORTO (LEGGETE I 5 ARTICOLI CHE SEGUONO.....VI ASSICURO CHE IMPARERETE QUALCOSA....)
LIBERO E GRATUITO
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12 commenti:
chi ha potuto provare sulla propria pelle sa già che i giornali e le tv sono dei manipolatori dell'opinione pubblica!
i giornali non li leggo più da tempo e quando seguo il telegiornale è per apprendere la notizia, punto. non credo a nessun commento dei giornalisti! questo vale per qualsiasi notizia, dalla politica all'economia allo sport!
cosa penso dei giornalisti è meglio che lo tengo per me!
IMPARIAMO A PENSARE CON LA NOSTRA TESTA!
questo è un colpo basso...
c.
il bello di internet è proprio questo: sono anni che leggo qualsiasi notizia in tempo reale gratis, e sono anni che non compro più carta stampata. E i commenti me li faccio da solo e me li scambio e confronto con persone di cui ho stima e fiducia.
E questo succede in tutto il mondo e a qualsiasi livello, non è una novità
credo andrebbe pubblicata la versione piu' aggiornata della Mappa e relativa spiegazione...
http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=251&year=2007
m
Questo è il prezzo della libertà. Saluti.
A proposito di informazione (ma direi meglio disinformazione) vi posto questo articolo (solo una piccola parte) pubblicato stamane su Il Giornale (link: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=279229&START=0&2col=).
Non vi sembra che questi giornali e giornalisti (tra l'altro pagati) dovrebbero parlare un po' di più dei fatti piottosto che delle loro convinzioni? Non vi sembra che esprimere dei giudizi senza cognizione di causa e senza riferimenti (ad articoli e pensieri di esperti a supporto delle loro tesi) serva solo a fare chiacchere da bar che fra l'altro non costano nulla e forse sono più soddisfacenti per chi parla e chi ascolta?
Un grazie a tutti voi che ci fate aprire gli occhi e ci permettete di usare ancora la testa.
I profeti dell’Apocalisse: «A febbraio finirà il cibo»
L’ultima notizia è che a febbraio in Italia non ci saranno più pane e pasta. Avete capito bene: proprio come nella Francia sull’orlo della rivoluzione, quando l’improvvida Maria Antonietta propose al popolo di nutrirsi a brioche. Oggi l’allarme arriva direttamente dalla Coldiretti: nei magazzini le scorte di grano basteranno solo per i prossimi 7 mesi, e il raccolto per quest’anno è finito. «Non è più una prerogativa da Terzo Mondo, i crampi allo stomaco si fanno sentire anche in Italia», conferma l’Unità.
----- Omissis ----
La «Premiata Ditta Spavento e Patema», come la chiama il Foglio, non teme smentite. Prendete il caro petrolio: se 147 dollari al barile vi sembran pochi, potete rivolgervi a mister Charles T. Maxwell, laureato dai giornali «il numero uno tra gli analisti dei mercati petroliferi». Ebbene, assicura il guru, «l’oro nero volerà a 300 dollari, e provocherà una crisi finanziaria globale». Quando, tutto questo? «Inizierà tra il 2010 e il 2015, e durerà tra i 10 e i 12 anni». Se non vi convince, chiedete conferma a Colin Campbell, anche lui «massimo esperto mondiale di petrolio». Nessun dubbio, «la benzina finirà fra tre anni». In passato l’aveva già detto altre volte: nel 1999, 1992 e nel 1986.
-----Omissis-----
Chiediamo consiglio a Beppe Grillo. «Non comprate immobili, non fate debiti, non accendete nuovi mutui, se potete estinguete i mutui che avete, non comprate titoli di società immobiliari, non comprate fondi con titoli di società immobiliari», scrive sul suo blog. Resta una curiosità: i 4.272.591 euro che ha guadagnato nel 2005, come li ha investiti? Questo non lo scrive. Intanto i grillini sul blog incalzano: «Beppe potresti meritarti un posto nella storia d’Italia!!!». Proprio così: «Rivoluzione! Rivoluzione! Rivoluzione!».
---Omissis---
Antonio da Padova
Merrill Lynch, la terza banca americana per grandezza, nella notte, ha annunciato una serie di misure per ridurre significativamente la propria esposizione al rischio e rafforzare il capitale. Previsto un aumento di capitale di 8,5 miliardi di dollari. La banca d'affari Usa ha anche annunciato che nel terzo trimestre registrerà svalutazioni record per 5,7 miliardi e che intende «tagliare» la propria esposizione ai prodotti rischiosi come cdo e abs per circa 11,1 miliardi.
Benchè io sia d'accordo in linea di principio con quanto detto sarebbe onesto dire che nella mappa del 2007 (link sotto) l'Italia è ritornata tra i paesi "free" per quello che vuol dire...
http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=251&year=2007
Ciao Paolo,
nella rassegna stampa di "Zio Barbero" ho appena letto un interessante (per quanto criptico) articolo di Paolo Savona sulla politica della Banca Centrale Europea.
Un significativo messaggio dell'articolo, correggimi se sbaglio, è che la politica monetaria della Banca Centrale Europea, in barba alla sua missione di controllo della "stabilità dei prezzi", stia in realtá producendo inflazione. Mi sfugge peró il come. Potresti chiarirmi il significato dei dati rilevati da Savona -e da questi giudicati contraddittori- cioè che "l'accumulo di riserve ufficiali in euro si è arrestato al 25% delle ingenti consistenze in mano alle autorità ufficiali e la crescita della quantità di moneta nella stessa valuta si è ridotta di poco, ma è sempre prossima a un saggio del 10%"?
Savona afferma pure che "la BCE, in barba alle sue ripetute dichiarazioni di insostenibile incompetenza sul cambio, abbia "servito" le conversioni di dollari in euro, indebitando implicitamente l'euroarea "per niente", ossia non per finanziare un eccesso di investimenti rispetto al risparmio come fanno Stati Uniti e Regno Unito". Potresti approfondire il passaggio?
Altrettanto criptico ma interessante quest'altro passaggio: "Se così fosse, la riterremo una saggia politica di attesa delle scelte sui cambi dei paesi membri, ai quali non suggeriamo di assecondare un ruolo internazionale dell'euro. Sarebbe l'ennesimo errore europeo che solo in pochi capiscono e, quei pochi, vengono tenuti fuori dalla porta dei Consigli europei che trattano questo argomento".
Gli effetti di tale politica sono comunque più "chiari": "I conti tra domanda e offerta di moneta per ora non tornano neanche nell'euroarea, dato che le due ricordate informazioni sono in palese contraddizione. Forse torneranno in futuro, quando l'inflazione creata da un eccesso di offerta monetaria pareggerà i conti spostando il peso sulle spalle dei cittadini europei. Abbiamo già avvertito che il problema nasce economico e finisce politico. Le banche e le imprese si salveranno dalla crisi, ma la patata calda resterà nelle mani della società attraverso un minor potere di acquisto dei redditi da lavoro e una maggiore disoccupazione".
Sperando che la mia segnalazione possa riavviare quel dibattito sugli effetti del processo d'integrazione europea che settimane fa anche tu auspicavi, un in bocca al lupo per tutto. A risentirci. Agostino
Ciao Paolo,
in aggiunta al postato precedente, ti riporto parte del contenuto di una petizione di economisti francesi contro la politica sui tassi d'interesse della BCE (sito stoptrichet.com):
Alzare i tassi di interesse non ridurra’ l’inflazione. A dire il vero, un aumento dei tassi di interesse combatterebbe l’inflazione se quest’ultima fosse dovuta all’eccesso di domanda sull’offerta, come per esempio in caso di crescita sostenuta. Aumentare i tassi riduce la domanda e poi l’inflazione. Oggi l’inflazione e’ dovuta soprattutto alla crescita dei prezzi delle materie prime, che per due terzi e’ causata da pressioni di tipo speculativo. Aumentare il tasso di rifinanziamento non modifichera’ questa situazione, ma semmai il contratio.
Alzare i tassi di interesse aggraverà l’inflazione in Eurolandia. Infatti, se il tasso di rifinanziamento della Banca Centrale Europea verrà aumentato, l’euro si rafforzerà nuovamente contro il dollaro ed il petrolio continuerà a salire. In altre parole la Banca Centrale Europea continuerà ad alimentare l’inflazione
Aumentare i tassi di interesse indebolirà ulteriormente la vulnerabile crescita in Eurolandia. Dobbiamo ricordare che le vendite al dettaglio (indicatore principale della domanda di beni e servizi) si trovano al minimo storico? Dobbiamo inoltre ricordare che l’indice di crescita economica stimata dalla Commisione Ue prevede una crescita economica in Eurolandia solo dell’1,2% entro il prossimo autunno? In altre parole alzare i tassi di interesse potrebbe portare alla stagflazione (alta inflazione con crescita zero).
Che ne pensi? Saluti e grazie dell'attenzione. Agostino
Ma non devono essere distribuiti gratis i giornali dal prossimo anno?
Non vivomo già dai ricavi relativi alle pagine pubblicitarie?
e chi sono i giornalisti? gente che lavora per uno stipendio e che se non scrive ciò che il direttore vuole che sia scritto, vengono licenziati. alla fine, anche quelli animati dai migliori propositi, entrano nell'ingranaggio del sistema, e senza più alcuna censura, sanno già cosa o non cosa scrivere. l'italia è una finta democrazia, è solo una repubblichetta delle banane dove il potere è detenuto dai soliti noti. giornali, da anni, non ne compro più. resta internet (finchè dura..). il governo prodi aveva proposto che per ogni sito e per ogni blog vi fosse un direttore responsabile iscritto all'albo dei giornalisti. la cosa, al momento, non è passata ma non è detto che in futuro, qualche imbavagliatura vorranno metterla anche qui.
ciao
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