IL PUNTO DA ZURIGO!
ECCO IL COMMENTO DI MERCATO CHE CI ARRIVA DAL NOSTRO PARTNER A ZURIGO BERNASCONI CONSULT. I GRAFICI NON LI ABBIAMO PUBBLICATI. PER CHI FOSSE INTERESSATO A SAPERNE DI PIU' mercatiliberi@gmail.com.
La partnership con Bernasconi Consult ci permetterà di seguire i nostri clienti su più mercati e guidarli al meglio nella gestione dei risparmi in questo mondo globale.
Il punto della situazione:
Le Borse mondiali si trovano generalmente in un Baer market che dovrebbe mostrare il suo influsso ancora per molti mesi.
All'interno di questo ribasso generalizzato esistono delle chiare diversificazioni geografiche e settoriali.
Geograficamente abbiamo degli indici forti che puntano tutt'ora al rialzo o stanno consolidando (Brasile, Canada, Russia, Giappone) mentre il resto delle Borse (America, Europa, Asia con Cina) puntano al ribasso. Alcuni indici con un forte peso dei titoli industriali e tecnologici (DAX e Nasdaq) sovraperformano mentre altri dove predomina il settore finanziario (SMI) sottoperformano. A livello di settori continua il forte e dominante ribasso dei titoli finanziari (sopratutto banche e brokers - meno gli assicurativi) e del settore delle costruzioni (housing in America) mentre si comportano meglio tecnologici, energia e materiale. Questa situazione non é destinata a cambiare nel prossimo futuro.
La costellazione tecnica dei mercati azionari viene confermata da quelli del reddito fisso (baer market) e delle materie prime e petrolio (bull market). Abbiamo però l'impressione che il prezzo del petrolio stia formando un massimo sui 140 USD al barile e la caduta dei corsi delle obbligazioni stia arrivando ad un minimo. Si prepara di conseguenza un'altro baer market rally sulle Borse che dovrebbe concretizzarsi nelle prossime settimane a livelli inferiori di quelli attuali. Non vediamo ora ancora abbastanza panico per la formazione di un minimo. Volatilità e rapporti puts/calls sono alti ma non raggiungono quei livelli necessari per indicare l'imminenza di un short covering. Il debole trend ribassista é quindi destinato a continuare. I volumi di titoli trattati sono da bassi (ieri sul NYSE a 1086 Mio.) a moderati ed i rapporti new highs/new lows restano negativi pur non espandendosi con forza. Sappiamo quindi che i venditori sono attivi ma non manifestano la loro presenza in maniera aggressiva. Il ribasso dovrebbe continuare al piccolo trotto senza forti accelerazioni. L'unica eccezzione é il settore bancario che é in un crash strutturale. Sconsigliamo caldamente l'acquisto di titoli bancari anche ai livelli attuali che sembrano rappresentare un bargain.
Per ora non riusciamo a vedere obiettivi al ribasso. Chiaramente guardiamo ai minimi di marzo ma alcuni indici deboli hanno già raggiunto e superato questi importanti supporti. Non avendo ulteriori punti di riferimento non sappiamo fino a che livello dovremmo scendere all'interno di questa gamba di ribasso. Probabilmente ancora una volta sarà l'America a dettar legge.
Passiamo ora ad esaminare la situazione (charts a sei mesi) sui singoli mercati.
L'S&P500 (+0.01% a 1318 punti) ha chiuso invariato riuscendo a difendere il supporto intermedio a 1315 punti. Dopo la scadenza di future ed opzioni di venerdì scorso la pressione di vendita é diminuita ed il mercato cerca di stabilizzarsi. Le possibilità di riuscita di questo tentativo sono scarse visto che non esistono i presupporti tecnici per un minimo. Prevediamo di conseguenza nelle prossime settimane un test del minimo di marzo e supporto a 1256 punti. Il cammino per scendere a questo livello dovrebbe però essere lungo, tortuoso ed irto d'ostacoli.
Il Nasdaq100 (-0.78% a 1913 punti) si é lasciato scappare l'occasione di ritornare sopra il supporto a 1950 punti chiudendo in negativo e pesando su tutto il listino. Questo comportamento non é una sorpresa visto che il rapporto new highs/new lows resta pesantemente negativo e tendenzialmente peggiora. Il Nasdaq100 dovrà ora sicuramente scendere fino al supporto a 1780 punti prima di tentare nuovamente di stabilizzarsi. Se questo tentativo avrà successo dipenderà dalla situazione degli altri indici.
Il settore tecnologico possiede tutt'ora una forza relativa superiore e tende a sovraperformare.
L'Eurostoxx50 (+0.02% a 3427 punti) ha salvato di poco il supporto costituito dal minimo di marzo e di venerdì sui 3410 punti. Ci siamo di molto allontanati dalle medie mobili a 200 e 50 giorni e ci troviamo su un supporto all'interno di un debole trend ribassista. È probabile che ora rimbalziamo brevemente o almeno facciamo una pausa. L'Eurostoxx50 é strutturalmente debole e molto probabilmente all'interno di questa gamba di ribasso deve scendere ancora ca. 200 punti prima di iniziare un baer market rally. Solo un'improbabile veloce ritorno sopra i 3500 punti potrebbe a corto termine stabilizzare la situazione.
Il DAX (+0.17% a 6589 punti) ha chiuso in positivo ma dovrà scendere almeno fino a 6500 punti prima di tentare un recupero. L'indice é ancora lontano dai minimi di marzo a 6180 punti e tecnicamente é più robusto del resto dei mercati europei. Con il DAX si rischia di perdere di meno - se questo può consolare gli investitori di lungo periodo. Per ora il trend ribassista resta dominante e possiamo solo tentare di indovinare a quale livello si innescherà il prossimo baer market rally. Le possibilità che questo avvenga a partire da una base sul supporto a 6500 punti sono per ora scarse.
L'SMI (-0.60% a 7026 punti) ha sottoperformato gli altri indici europei ed é destinato nei prossimi giorni a scendere nuovamente sotto i 7000 punti. Ormai da mesi la struttura tecnica di questo mercato é dominata dal crollo dei finanziari condotto da UBS. Per ora non vediamo una fine di questo ribasso malgrado una forte situazione di eccesso di vendite. Di conseguenza é probabile che nel prossimo futuro l'indice vada a testare il minimo di marzo e forte supporto a 6770 punti.
La partnership con Bernasconi Consult ci permetterà di seguire i nostri clienti su più mercati e guidarli al meglio nella gestione dei risparmi in questo mondo globale.
Il punto della situazione:
Le Borse mondiali si trovano generalmente in un Baer market che dovrebbe mostrare il suo influsso ancora per molti mesi.
All'interno di questo ribasso generalizzato esistono delle chiare diversificazioni geografiche e settoriali.
Geograficamente abbiamo degli indici forti che puntano tutt'ora al rialzo o stanno consolidando (Brasile, Canada, Russia, Giappone) mentre il resto delle Borse (America, Europa, Asia con Cina) puntano al ribasso. Alcuni indici con un forte peso dei titoli industriali e tecnologici (DAX e Nasdaq) sovraperformano mentre altri dove predomina il settore finanziario (SMI) sottoperformano. A livello di settori continua il forte e dominante ribasso dei titoli finanziari (sopratutto banche e brokers - meno gli assicurativi) e del settore delle costruzioni (housing in America) mentre si comportano meglio tecnologici, energia e materiale. Questa situazione non é destinata a cambiare nel prossimo futuro.
La costellazione tecnica dei mercati azionari viene confermata da quelli del reddito fisso (baer market) e delle materie prime e petrolio (bull market). Abbiamo però l'impressione che il prezzo del petrolio stia formando un massimo sui 140 USD al barile e la caduta dei corsi delle obbligazioni stia arrivando ad un minimo. Si prepara di conseguenza un'altro baer market rally sulle Borse che dovrebbe concretizzarsi nelle prossime settimane a livelli inferiori di quelli attuali. Non vediamo ora ancora abbastanza panico per la formazione di un minimo. Volatilità e rapporti puts/calls sono alti ma non raggiungono quei livelli necessari per indicare l'imminenza di un short covering. Il debole trend ribassista é quindi destinato a continuare. I volumi di titoli trattati sono da bassi (ieri sul NYSE a 1086 Mio.) a moderati ed i rapporti new highs/new lows restano negativi pur non espandendosi con forza. Sappiamo quindi che i venditori sono attivi ma non manifestano la loro presenza in maniera aggressiva. Il ribasso dovrebbe continuare al piccolo trotto senza forti accelerazioni. L'unica eccezzione é il settore bancario che é in un crash strutturale. Sconsigliamo caldamente l'acquisto di titoli bancari anche ai livelli attuali che sembrano rappresentare un bargain.
Per ora non riusciamo a vedere obiettivi al ribasso. Chiaramente guardiamo ai minimi di marzo ma alcuni indici deboli hanno già raggiunto e superato questi importanti supporti. Non avendo ulteriori punti di riferimento non sappiamo fino a che livello dovremmo scendere all'interno di questa gamba di ribasso. Probabilmente ancora una volta sarà l'America a dettar legge.
Passiamo ora ad esaminare la situazione (charts a sei mesi) sui singoli mercati.
L'S&P500 (+0.01% a 1318 punti) ha chiuso invariato riuscendo a difendere il supporto intermedio a 1315 punti. Dopo la scadenza di future ed opzioni di venerdì scorso la pressione di vendita é diminuita ed il mercato cerca di stabilizzarsi. Le possibilità di riuscita di questo tentativo sono scarse visto che non esistono i presupporti tecnici per un minimo. Prevediamo di conseguenza nelle prossime settimane un test del minimo di marzo e supporto a 1256 punti. Il cammino per scendere a questo livello dovrebbe però essere lungo, tortuoso ed irto d'ostacoli.
Il Nasdaq100 (-0.78% a 1913 punti) si é lasciato scappare l'occasione di ritornare sopra il supporto a 1950 punti chiudendo in negativo e pesando su tutto il listino. Questo comportamento non é una sorpresa visto che il rapporto new highs/new lows resta pesantemente negativo e tendenzialmente peggiora. Il Nasdaq100 dovrà ora sicuramente scendere fino al supporto a 1780 punti prima di tentare nuovamente di stabilizzarsi. Se questo tentativo avrà successo dipenderà dalla situazione degli altri indici.
Il settore tecnologico possiede tutt'ora una forza relativa superiore e tende a sovraperformare.
L'Eurostoxx50 (+0.02% a 3427 punti) ha salvato di poco il supporto costituito dal minimo di marzo e di venerdì sui 3410 punti. Ci siamo di molto allontanati dalle medie mobili a 200 e 50 giorni e ci troviamo su un supporto all'interno di un debole trend ribassista. È probabile che ora rimbalziamo brevemente o almeno facciamo una pausa. L'Eurostoxx50 é strutturalmente debole e molto probabilmente all'interno di questa gamba di ribasso deve scendere ancora ca. 200 punti prima di iniziare un baer market rally. Solo un'improbabile veloce ritorno sopra i 3500 punti potrebbe a corto termine stabilizzare la situazione.
Il DAX (+0.17% a 6589 punti) ha chiuso in positivo ma dovrà scendere almeno fino a 6500 punti prima di tentare un recupero. L'indice é ancora lontano dai minimi di marzo a 6180 punti e tecnicamente é più robusto del resto dei mercati europei. Con il DAX si rischia di perdere di meno - se questo può consolare gli investitori di lungo periodo. Per ora il trend ribassista resta dominante e possiamo solo tentare di indovinare a quale livello si innescherà il prossimo baer market rally. Le possibilità che questo avvenga a partire da una base sul supporto a 6500 punti sono per ora scarse.
L'SMI (-0.60% a 7026 punti) ha sottoperformato gli altri indici europei ed é destinato nei prossimi giorni a scendere nuovamente sotto i 7000 punti. Ormai da mesi la struttura tecnica di questo mercato é dominata dal crollo dei finanziari condotto da UBS. Per ora non vediamo una fine di questo ribasso malgrado una forte situazione di eccesso di vendite. Di conseguenza é probabile che nel prossimo futuro l'indice vada a testare il minimo di marzo e forte supporto a 6770 punti.
IL PUNTO DA ZURIGO!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
7 commenti:
Le vorrei porre una domanda, la risposta non credo sia facile nè certa,ma la sua opinione sarà sicuramente preziosa,visto che lei di mercati ne capisce molto.
Dallo scorso anno ad oggi la borsa italiana ha perso il 35%,Francoforte il 20%,Londra il 17%,S&P500il 15%. E' verosimile che i cali proseguano; se queste borse che "han tenuto"perdessero un 15%-20%,come probabile, Milano potrebbe perdere di piu perchè è la piu debole, oppure potrebbe perdere di meno perchè ha già perso molto? Saluti
E' arrivato il fondo arabo... si ricompra!
quante chances hanno i mercati di aver toccato il fondo oggi, e di avviare un rimbalzo fino a metà luglio,seguito da un altro affondo?
Io non sono esperto, ma se vuoi la mia opinione: gli USA probabilmente hanno perso meno per la svalutazione del dollaro (i grafici degli indici americani espressi in euro sono chiari).
Aggiungiamoci anche l'effetto "difensivo" che hanno quando c'è un bear market o contrazione di liquidità.
Tra gli europei, Milano ha perso di più per la composizione dell'indice sovrapesato sui bancari.
Per il futuro, passo la mano.
Se si rimbalza o no....la cosa interessa poco a chi investe e non specula.
A noi interessa investire e non compriamo.
Aspettiamo la rottura dei minimi di marzo sul mercato tedesco e americano.
Caro lettore gli Stati Uniti hanno tagliato di 3% i tassi. Questo taglio corrisponde circa a un movimento di borsa del 30%. Senza il taglio l'indice sarebbe arrivato a 9000.
Poi c'e la svalutazione del dollaro, senza la quale il Dow starebbe a 8.000
Poi c'è l'intervento della banca Centrale per centinaia di miliardi di dollari, senza il quale il Dow starebbe a .....5000?
Sulla performance di milano le consiglio di leggersi i miei articoli su Italia e rischio Argentina. il listino italiano presenta forti similitudini con quello argentino...
Posta un commento