ICE AGE
(il pensiero di Edwards, viene riportato in questo blog al solo fine informativo....riteniamo che sia eccessivamente catastrofista..ma troviamo corretto, per informazione, proporvelo)
Albert Edwards è un noto analista della City di Londra che oggi lavora per Societe Ggenerale. Circa 10 anni fa, quindi prima dello scoppio della bolla di internet, Edwards, è diventato negativo sui mercati azionari mondiali.
Il nostro analista, a onor del vero, a prima vista, non è sembrato tanto brillante, in quanto, dapprima ha perso il grande rally di Internet e poi ha mancato il grande rialzo datato 2003-2007.
Eppure, il suo consiglio di investire in titoli di stato non è stato così peregrino. Se guardate in questo grafico, potete notare come il 11 anni le azioni abbiano reso meno dei titoli obbligazionari (evitando, fra l'altro molti stress).
Merita quindi cercare di capire le ragioni di Mr Edwards che lo spingono a tenersi lontano dai mercati azionari e perchè recentemente ha riproposto le sue teorie bearish annunciano nei prossimi 12 mesi l'arrivo di una "FREDDIE KRUGER STYLE GLOBAL RECESSION.
Lui teorizza che i mercati stiano entrando in una ICE AGED (glaciazione).
L'analisi di Edwards considera il periodo 1980-2000 sostenendo che quel BULL Market era dettato da.
- bassa inflazione
- scarse performance dei mercati negli anni 70
- i ritorni sugli investimenti, in molte asset class erano bassi
Ma una volta che l'inflazione è bassa.... il teorema di Edwards sostiene che a bassa inflazione corrispondano bassi ritorni sugli investimenti (e quindi la fine della crescita dei mercati azionari di lungo periodo).
Questo fu assolutamente provato nel periodo 1998- 2000 quando i profitti e il GDP USA cominciarono a scendere, ma l'ottimismo degli investitori, la manipolazione di alcuni dati macro, e la bolla di internet fecero salire i prezzi delle azioni senza motivo.
Questa salità fu la vera causa della forte discesa dei mercati nel periodo 2000-2003.
Da allora (2003) i profitti delle aziende sono cresciuti, ma la vera causa di questa salita, dice Edwards, è da ricercarsi nei mega profitti delle banche e del settore immobiliare in un periodo di bassi tassi d'interesse ed espansione del credito.
Per capire meglio quel periodo (2003-2007) bisogna partire da un modello usato da molti analisti per determinare il valore delle azioni (modello messo i discussione da Edwards): Il modello FED!
Per chi non lo sapesse, il modello compara il rendimento dei titoli di stato (a medio termine 3-5 anni) con gli utili aziendali.
Se i rendimenti delle azioni sono più alti dei rendimenti dei bonds...LE AZIONI SONO CONVENIENTI.
Se i tassi di ritorno sulle obbligazioni scendono....le azioni saliranno di prezzo anche a parità di profitti.
Ma, si domanda Edwards, cosa significa una riduzione dei rendimenti dei bonds?
- Potrebbe voler dire che le aspettative d'inflazione sono scese (ma allora i profitti d'impresa dovrebbero scendere perchè nel lungo periodo le aspettative di crescita nominale dei profitti cadrebbero)
Una soluzione al problema potrebbe essere quella di usare il rendimento deflazionato delle obbligazioni.
Ma inanzitutto il deflattore dovrebbe essere calcolato correttamente.
In secondo luogo, perchè i tassi d'interesse reali dovrebbero scendere?
Questo accadrebbe solo se le attese di crescita economica fossero negative.
Ma se fosse così...allora i profitti d'impresa dovrebbero anch'essi cadere, rendendo, di conseguenza, non interessanti i mercati azionari.
In teoria, secondo Ewards, bassi tassi d'interesse reali non aiutano i mercati (al massimo aiutano le economie a riprendersi).
Ma quello che sta accadendo in questi mesi ha dell'incredibile:
I tassi d'interesse sono stati fatti scendere dalla FED pur in presenza di un'inflazione crescente e dall'incapacità delle aziende di aumentare i profitti.
Quanto sta accadendo, sostiene Edwards, è quanto di peggio ci si possa aspettare dall'economia. Una miscela esplosiva che porterà il mondo verso una VIOLENTA RECESSIONE.
I Profitti d'Impresa crolleranno, o per dirla con parole sue ...si CONGELERANNO (ICE AGE).
Mr Edwards prosegue nella sua disamina.
Afferma che questa recessione, IN UN SECONDO MOMENTO, (DA QUI A 12 MESI....) farà letteralmente crollare i prezzi delle materie prime e i paesi occidentali potrebbero, entro 12 mesi, avere un inflazione NEGATIVA.
Edwards da anche dei numeri...
-La Recessione in atto potrebbe far crollare di 500.000 unità (mese su mese)i non farm payrolls.
-Il petrolio, in 12 mesi, potrebbe scendere a 60 dollari,
-L'inflazione potrebbe scendere a 0 in USA e in Europa.
-Il bond decennale americano potrebbe scendere al rendimento al 2% (data la recessione in atto)
E per le azioni...saranno dolori....
Edwards sostiene che l'S&P500 potrebbe arrivare a 500 (1280 oggi) e il Footsie a 3.000.
MERCATO LIBERO era, è, e rimane NEGATIVO sui mercati azionari mondiali.
Il nostro team è convinto dell'aspetto RAZIONALE dell'indagine di Edwards.
Anche noi, pur nel nostro REALISTICO PESSIMISMO. Non arriviamo a teorizzare un tale disastro (che fra l'altro porterebbe l'Italia diritta fuori dall'Europa).
Ma sta a Mercato libero l'analisi della continua evoluzione dei mercati per capire se Edwards e le sue teorie possano realizzarsi o se le banche centrali potranno trovare l'antidoto.
Per ora non consigliamo di entrare sui mercati azionari.
Gli acquisti si possono effettuare per prendere dei rimbalzi violenti (e solo in presenza di NUOVI MINIMI sui mercati mondiali - specie il mercato tedesco).
Ma sempre con precisi Stop loss che permettono un adeguato controllo del rischio.
Ci attende una settimana di passione. Luglio potrebbe iniziare molto male per chi ha azioni (e molto bene per noi....). Per fine settimana, grazie a un petrolio che potrebbe toccare i 150 dollari e dei dati sulla disoccupazione che potrebbero sorprendere (negativamente) i mercati azionari potrebbero scendere di molti punti percentuali.
ICE AGE
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16 commenti:
Oggi quello che spaventa i mercati è la stagflazione: bassa crescita e alta inflazione sono quanto di peggio possa esserci per il mercato delle azioni. Trovo assurdo che un crollo delle materie prime tra cui il petrolio abbia un impatto ulteriormente negativo sulle borse. Semmai ci potrebbe essere un bel recupero,dal momento che gli investimenti alternativi renderebbero sempre meno per effetto calo dei tassi.
Questo Edwards fa una previsione nel 1997 e la sbaglia in pieno perchè le borse fanno boom per 3 anni. Poi nel 2000 sembra prenderci perchè si sgonfia la bolla,ma nel 2003 inizia un bellissimo bullmarket di 4 anni che chi ha fiutato ha fatto un sacco di soldi. Oggi il signore in questione teorizza la fine del mondo e voi gli date voce: ma non fatemi ridere......
Se fate cosi,allora quando sui mercati ci sara l'inversione di lungo termine al rialzo magari scriverete che anche il piu pollo di tutti, il signor Robert Baron, è un fenomeno che aveva previsto tutto. Piedi per terra signori miei,prudenza prima di tutto,ma poi guardiamo il valore degli asset senza pensare alla fine del mondo:dalle crisi si è sempre usciti...questa è grave certo,ma avrà anche lei una fine.
Calma, cari lettori....non ho detto che questa sia la nostra visione. mi sono permesso solo di riportarla per il,bene comune.
Non capisco la calma che invoca l'ultimo commento...
Io sono preoccupato alla salvaguardia dei capitali, leggo, studio e m'informo.
Quando edwards sostiene va preso con triple molle...e saranno solo i futurio dati macroeconomici a deire se ha ragione o meno.
In quanto al valore degli assets...lei ha ragione in situazioni normali...ma quando un asset immobiliare nel centro di Cortina viene valorizzato a 14.000 euro al metro quadrato....beh....io non credo più al valore di serti assets mi dispiace.
E poi...il valore di un asset dipende anche dai tassi d'interesse e dal livello globale dell'indebitamento....
Insomma...vale la pena considerare tutti gli aspetti e tutti i ragionamenti compreso quelli catastrofistici di Edwards.
Il blog deve informare....la consulenza deve investire.
Noi di mercato libero, ci siamo documentati sul pensiero di Edwards, vi abbiamo dimostrato che in 10 anni non ha fatto peggio degli indici mondiali. Lo stesso potete dire del vostro portafoglio?
Le sue analisi sono lucide e si basano su dei postulati. Se nei prossimi mesi i dati si muoveranno in una certa direzione.....noi agiremo di conseguenza..altrimenti andremo ad acquistare...
A proposito...anche Scaroni dell'ENi dice che il petrolio va a 60 dollari....ma è ancora a capo di ENI e guadagna più di lei e di me messi insieme.
Rispondo al primo lettore...
credo che il pensiero di edwards vada letto nel seguente modo:
la recessione sarà così forte che i consumi scenderanno in maniera accelerata. La riduzione dei consumi e il crollo dei mercati azionari e immobiliari porterà al crollo delle materie prime, che faranno crollare l'inflazione e i tassi.
E' ovvio che IN UN SECONDO MOMENTO, bassi tassi e inflazione negativa spingeranno al rialzo i mercati.
TUTTAVIA L'ESEMPIO GIAPPONESE POTREBBE NON DARE TROPPE SPERANZE...
Tassi a zero e bassa inflazione...non hanno permesso al nikkey in questi 20 anni di crescere. Come mai?
Quando parlavo di valore degli asset finanziari intendevo valore delle aziende quotate: molte azioni oggi valgono molto meno del patrimonio, alcune valgono 3-4 volte i p/e attesi nel 2008 ( certo un calo degli utili sarà probabile, e questo si sta scontando...), alcuni leader europei industriali capitalizzano 2 volte il fatturato.....
questi assets intendevo.
Il mercato immobiliare come lei giustamente sostiene, è pazzo, ha un ciclo rivalutativo da 10 anni,non ha mai stornato,e condivido con voi quando dite che scenderà 5 anni anche da noi.
Le azioni a breve sono volatili e rischiose,ma chi puo contestare se dico che a certi prezzi c'è valore in quelle banche come unicredito o banco popolare, in aziende come la telecom che vale 3,5 volte l'ebitda,o nella fiat che è tornata ai prezzi del 2005 quando non si era ancora capito se ce l'avrebbe fatta a rimanere in piedi,ed oggi in ogni caso fa 1 mld di profitti a semestre,nonostante il forte rallentamento dell'auto e dell'economia?
Ve lo spiego io perchè il Nikkey scende da 20 anni: perchè il 29 dicembre 1989 la borsa giapponese valeva 140 volte gli utili attesi,molto piu del Nasdaq nel 2000! oggi per la cronaca il p/e medio di Tokio è a 17/18,quindi dopo 19 anni di orso abbiamo per lo meno un p/e non fotografia di bolla azionaria.
I mercati europei oggi valgono tra le 8 e le 9 volte gli utili del 2007(che però sono vecchi); ma gli utili del 2008 in eventuale forte calo,ancora non certo comunque, non spingeranno i p/e europei a 140!(a meno che ci sia davvero la fine del mondo!!!)
Lei ha ragione parlando del valore degli assets...è sempre stata la mia filosofia.
Purtroppo, ciò che oggi viene messo in discussione è il valore di questi assets.
Gli assets hanno valore se :
1) possono creare valore
2) se possono essere venduti a un valore certo.
Entrambe le cose oggi sono messe in SERISSIMA DISCUSSIONE.
Ma per capire dove andremo a finire...basterà aspettare gli eventi macroeconomici.
Cari lettori, guardate alle aziende oggi e non guardate alle stesse aziende cosa valevano solo nel 2003 quando il dax stava a 2100(oggi a 6400).
Le aziende si sono ristruturate e fanno utili. le persone si sono impoverite e non hanno più soldi.
Siamo nella stessa situazione (capovolta) del 2003).
In teoria il dax può rivedere i minimi (in caso di recessione mondiale).
Non capisco perchè vi accanite nel vostro ottimismo.
Noi siamo fuori dal mercato e compreremo solo per rimbalzi (ma non per un invesrione del trend che ancora non si vede).
Ditemi cosa può essere il driver che crei nel mondo un tale valore da far salire gli utili aziendali.
E' ovviamnete evidente che in queste settimane forse si esagerà nel pessimismo (e da qui occorre saper sfruttare i rimbalzi, le fusioni, le ristrutturazioni...ma nulla più).
Il progetto di creazione di valore sui mercati azionari è destinato a partire nel 2009 (ma il terreno lo cerchiamo già da oggi)
Inflazione negativa? Petrolio a 60 dollari? Ma i pozzi che hanno scoperto in Brasile non hanno un costo stimato di 70 dollari al barile per l'estrazione? E tutte le fonti non convenzionali di petrolio come sand oil non hanno pure costi estremamente elevati? Il consumo di petrolio di un cittadino cinese non è ancora un settimo del cittadino mefio americano ma in forte e costante aumento? La popolazione mondiale non sta ancora aumentando a un ritmo medio di 70 milioni di abitanti all'anno? Le acciaierie cinesi non hanno forse comprato tutta la produzione di acciao di Rio Tinto per un anno a un prezzo superiore del 96% a quello dell'anno prima? Gli Stati Uniti non stanno stampando così tanta moneta che da un bel pezzo la crescita di M3 non viene + pubblicato? E adesso mi volete dire che andremo in inflazione negativa?
E il fatto che il rendimento medio dei titoli di stato negli ultimi 11 anni sia stato superiore a quello medio dell'azionario non vuole dire nulla. Averages are for average investors...
Caro lettore, non se la prenda con noi, ma con Societe generale e il suo analista.
Noi abbiamo riportato il suo pensiero (che fra l'altro è molto razionale e analitico).
Le sue esternazioni sono invece irrazionali e frutto di UN NON SAPERE.
Mercato Libero non crede che le ipotesi razionali di Edwards (che è un serio professionista) possano accadere, ma ritiene che il compito di mercato libero sia di informare.
Se lei non ci ritiene alla sua altezza...basta che cambi blog.
cosa ne faccio del mio bric di shroeders e del world minnig di bgf tra l'altro in dollari?
che fò mi attacco la corda al collo cosi mia moglie riscuote gli euri della ergo previdenza ?
a no non deve essere suicidio allora esco di strada con la macchina oppure mi butto sotto un camion che non rispetta le strisce pedonali !
secondo mè siamo solo bricciole
come dicevano i nativi d'america quando l'ultimo pesce sarà pescato e l'ultimo fiume avvelenato vi accorgerete solo allora che il denaro non si può mangiare
l'importante è la salute
uno che ha sempre visto lontano... l'ottimo Prof. Ravi Batra:
http://www.larivistadelmanifesto.it/archivio/3/3A20000213.html
Tema molto interessante, ovvero un possibile sbocco deflazionistico dopo gli ultimi fuochi su petrolio e materie prime ... probabile secondo me.
Ecco cosa dice il report della BIS uscito oggi:
"It is not impossible that the unwinding of the credit bubble could, after a temporary period of higher inflation, culminate in a deflation that might be hard to manage, all the more so given the high debt levels."
http://www.telegraph.co.uk/money/main.jhtml?xml=/money/2008/06/30/ccbis130.xml
La deflazione svaluta asset e rivaluta i debiti ... è un circolo vizioso negativo dal quale è molto difficile uscire
Ricordiamo inoltre che la crisi giapponese ha dimostrato inequivocabilmente come le diavolerie monetariste ed i vari apprendisti-stregoni-banchieri-centrali con le loro distorsioni arbitrarie del mercato del credito siano assolutamente impotenti contro la deflazione (anzi avendo gonfiato la bolla del credito ne sono la causa).
Alla fine deflazione e (iper-) inflazione sono due facce della stessa medaglia, ovvero del processo di liquidazione del debito accumulato nella fase di bolla creditizia. La differenza è solo chi lo paga.
Tutto molto interessante. Si va da una tesi al suo opposto.. una crescita dell'inflazione con bassa crescita economica ad uno sbocco di tipo "giapponese"...dalla stagflazione alla deflazione.. Come spesso succede nei periodi di crisi profonde, si teorizza di tutto.
Questo conferma l'estrema difficoltà del momento. Diffiderei però di alcune cassandre che ho visto citare anche qui. Quelli che a tutte le crisi suonano le trombe del giudizio universale.
saluti
francesco
Francesco, mi sembra di aver chiarito di non credere nell'ipotesi di edwards.
ma se ci accorgessimo che le sue tesi si stanno verificando... potremmo agire con tempestività.
E' fondamentale conoscere le teorie per poter prevedere il trend.
Paolo, non mi riferivo ad Edwards in particolare che fai bene a pubblicare, ma ad altri citati su alcuni post, come Blondet e Batra.
Per carità, tutte le opinioni sono legittime, ma personalmente diffido dei "visionari" che precognizzano la Fine.. più verosimilmente si tratta di una crisi grave, non il crollo di un sistema.
Saluti cordiali e complimenti, noto che le cose che dice da qualche tempo, stanno arrivando anche sui giornali a grande tiratura, vedi il sole di sabato scorso (a parte il solito Riolfi)...
Francesco
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