DOPO ENDESA, ANTONVENETA, TELECOM, L'ITALIA VIENE ANCORA UNA VOLTA INCORNATA DAL TORO SPAGNOLO
Il toro Zapatero ci ha dato una bella incornata nelle palle proprio due giorni prima della partitissima Italia - Spagna!!!
La Spagna, in settimana, ha sollevato seri dubbi sulla sicurezza del Debito Pubblico italiano. Improvvisamente non accetta più i bot come garanzia. E se domani non accettasse più l'Italia dentro l'euro?
Ma andiamo per gradi. Vediamo negli ultimi 24 mesi cosa è accaduto nei rapporti economici fra Italia e Spagna.
Zapatero era molto felice fino all'arrivo del governo Berlusconi...
ENEL - ENDESA
Era riuscito nell'impresa di vendere a Prodi e al suo fido esecutore Conti (a proposito tutto sembra insabbiato...sullo scandalo tangenti Wind...qualcuno ne sa qualcosa....?) Endesa per lo scandaloso prezzo di 41 euro per azione (ne valeva 10 solo 4 anni prima). Zapatero ha depauperato, con l'aiuto di Prodi, Enel e gli italiani dell'iperbolica cifra di oltre 42 miliardi. Oggi Endesa quota 32 euro sulla Borsa di Madrid (e nella sola giornata di venerdì ha perso il 3,6%). Enel dovrebbe quindi svalutare il suo acquisto per quasi 9 miliardi di euro! Ma non lo fa...
La cosa divertente che la stampa italiana ha decantato questa operazione come un'operazione stupenda. Solo Mercato Libero si è sempre dimostrato scettico (leggete gli articoli che risalgono a un anno fa) e ha consigliato da allora di vendere il titolo elettrico italiano.
Oggi Enel sta affogando in un mare di debiti che ogni giorno costano sempre di più...
Il dividendo che paga allo stato e agli investitori si mangia molta parte del cash flow (in diminuizione) e solo l'aiuto delle tariffe elettriche fra le più alte d'Europa (che il governo regala a Enel) permette al titolo di scendere senza precipitare.
Gli investitori sono scettici su un titolo a bassa crescita e con dividendi che oramai hanno perso l'appeal visto che il pronto contro termine è altrettanto remunerativo e non espone agli stessi rischi!
Enel oggi ha incassato solo i soldi della vendita di Wind. In discussione è la vendita di assets prevista a Eon e non riesce a formalizzare la vendita dei tralicci a terna (li vende ma sarà poi costretta a pagare l'affitto...come se noi proprietari di casa non riusciamo più ad avere soldi per arrrivare a fine mese e allora vendiamo la nostra casa e passiamo a pagare l'affitto con i soldi che il compratore ci ha dato...) - Enel target per fine anno 5,8 euro.
TELECOM - TELEFONICA
Zapatero era poi sempre più felice quando Telefonica con pochi soldi è riuscita a entrare nel ponte di comando di Telecom Italia, sempre grazie all'appoggio di Prodi.
Il prezzo pagato fu 2,90 euro. Ma la cifra sborsata fu un'inezia rispetto a quella pagata da Enel. Ora Telefonica de facto con pochi euro controlla Telecom
Una Telecom i cui debiti mostruosi (grazie prima a Gnutti-Colannino, e poi grazie al distruggi valore Tronchetti) stanno riducendo la redditività (in quanto il costo da interessi sul debito è in forte crescita). Una Telecom i cui margini sono messi sotto pressione in un ambiente sempre più competitivo grazie all'apertura del mercato italiano e all'assenza in mercati a forte crescita (tranne che in Brasile e Argentina), avendo, negli ultimi 7 anni svenduto l'impero.
Il destino di Telecom è segnato. il titolo andrà durante l'estate a 1 euro.
Poi rimbalzerà intorno ai 1,25 euro e infine in autunno Telefonica lancerà un grande aumento di capitale a 1 euro. (1 azione nuova ogni 1 azione posseduta).
Telefonica in quell'occasione salirà nell'azionariato acquistando diritti sul mercato e portando il prezzo di acquisto medio a 1,8-1,6 euro.
Il nuovo capitale permetterà all'azienda di abbattere l'indebitamento. I minori oneri
finanziari daranno nuova redditività al titolo che potrà pagare dividendi del 4%.
Telefonica avrà una quota di controllo, il titolo potrà riportarsi in un tempo ragionevole intorno a 1,5 euro (3 o 4 anni).
Tutti saranno felici come una Pasqua. intendevo tutti gli azionisti di controllo ovviamente...il parco buoi invece venderà per disperazione fra 1 euro e 1,20.
Per poi ovviamente rientrare a 1,40....ahahahah
Ma dopo la fregatura che Zapatero ha concordato ai danni dell'Italia con il suo compagno di merende Prodi su Telecom e Enel...poteva mancare la ciliegina sulla torta proprio poco prima della caduta del governo?
SANTANDER-MONTEPASCHI
La ciliegina si chiama ANTONVENETA. Banco Santander ha venduto a Novembre la banca Antonveneta a Banca Montepaschi (banca legata da sempre alla sinistra - più di Veltroni che di Prodi, ma sempre sinistra) per l'iperbolica cifra di 9,25 miliardi di euro. Oggi la totale capitalizzazione di MPS e Antonveneta (in soli 8 mesi) si è ridotta a poco più di 9 miliardi (Ovvero lo stesso importo pagato da mussari per pagare una banca che era pari per dimensione a 1/3 di MPS)
Antonveneta è stata venduta con una valutazione di 9,2 milioni di euro per sportello. Oggi gli sportelli di MPS e Antonveneta vengono valutati dal mercato 3 milioni. E' evidente che anche questa vendita fu dettata da interessi che NULLA avevano a che fare con quelli economici.
Botin, Geronzi, Mussari, Draghi, Veltroni, Caltagirone hanno tutti contribuito a un'operazione con obiettivi ben diversi da quelli raccontati da Mussari in questi mesi. Un Mussari che è dato in partenza a Siena. Dopo aver impoverito, in pochi mesi la banca, la fondazione, e Siena, in autunno verrà allontanato.
Il nuovo arrivato farà pulizia in bilancio è nella primavera 2009 la banca annuncerà un write off (perdita) di 4 o 5 miliardi. le obbligazioni subordinate non pagheranno la ricca cedola promessa. Migliaia di sottoscrittori vedranno il prezzo di quella obbligazione scendere a 0,90. E finalmente la banca potrà tornare a salire. (ma prima di allora il titolo toccherà gli inferi. 1,50 è a portata di mano...ma 1 euro non è missione impossibile per Mussari. Nel distruggere valore è bravissimo!
La cosa allucinante è che tutte queste operazioni siano state salutate dalla stampa italiana (lobbista, pagata, e per nulla incline a dire la verità) come operazioni positive per il sistema Italia. I media italiani oggi ci trattano peggio dei russi negli anni precedenti il crollo del muro di Berlino!
SPAGNA NON ACCETTA I BOT
Quindi..Zapatero, per uno Stop ad Abertis su Autostrade, incassò in pochi mesi i soldi di Endesa e Antonveneta e pago due soldi per Telecom!!!
Un ottimo affare! Ma fra Zapatero e Berlusconi (che preferisce Aznar) non corre buon sangue.
Ne volete una prova? Basta vedere cosa ha deciso il Ministero del tesoro Spagnolo: Ovvero di non accettare come garanzia su prestiti a breve titoli che non siano tripla A.
La scelta spagnola esclude quindi, de facto, tutti i titoli del debito Italiano.
Un altro piccolo segnale che il nostro debito è a rischio.
Vale la pena riflettere:
- Mercato dei titoli di stato diventato illiquido.
- Spread con il Bund intorno ai 50 BPS in aumento
- Spagnoli che non lo accettano come garanzia!
Perchè dovremmo avere ancora nei nostri portafogli quello che gli spagnoli non vogliono?
Parlando di portafogli e investimenti...la Spagna ci batte anche in borsa.... guardate la differenza di rendimento fra Italia e Spagna (a seguire il differenziale di rendimento fra Italia e germania).
La differenza è abissale e continua ad aumentare. Assomiglia al grafico della Borsa Argentina verso le Borse di altri paesi dell'america latina negli anni precedenti la dichiarazione di bancarotta (in quel caso i risparmiatori Argentini persero tutti i loro averi....eccetto coloro che avevano trasferito i loro averi in Uruguay!!!)
Volete un aiuto a capire se i vostri risparmi sono al sicuro? Non vi fidate della banca che vi ha proposto l'ennesimo strutturato? Non avete fiducia nel private banker che vi ha consigliato di rimanere nelle azioni o nei fondi comuni?
Il nostro team di consulenza Indipendente ha rapporti in molti Paesi in Europa e America ed è pronto ad analizzare insieme a voi la situazione finanziaria e ad valutare eventuali cambiamenti da apportare al vostro portafoglio nell'attuale fase economica e finanziaria.
Inviate una mail: mercatiliberi@gmail.com o telefonate a 02.26005366
DOPO ENDESA, ANTONVENETA, TELECOM, L'ITALIA VIENE ANCORA UNA VOLTA INCORNATA DAL TORO SPAGNOLO
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12 commenti:
Ciao Paolo,vorrei prescisare pero' non sbaglando spero che chi aveva soldi inviestiti nel mercato borsistico Argentino prima del crollo a causa del default, riuscì dopo qualche anno a recuperare ed ad andare in patta, in quanto il mercato borsistico si riprese.
Io ho un collega che aveva delle Telecom Argentine, e nel 2005 riusci a recuperare tutti i soldi. . .
Dico male??
Ciao da Roberto Zanotti. . .
No ma dipende quando le ha acquistate.
E' ovvio che un'uscita dall'euro e una svalutazione della nostra divisa (euro 2) sarebbe positiva per il sistema produttivo, ma non per le banche e non per i soldi investiti in obbligazioni e sul conto corrente.
In ogni caso....meglio avere titoli azionari di altri paesi....Giusto?
E poi, nei giorni che precedettero la crisi...le azioni perdevano il 10% al giorno.....Caro Roberto non siamo che all'inizio di una parabola discendente.
Andiamo all'estero?
No ma dipende quando le ha acquistate.
E' ovvio che un'uscita dall'euro e una svalutazione della nostra divisa (euro 2) sarebbe positiva per il sistema produttivo, ma non per le banche e non per i soldi investiti in obbligazioni e sul conto corrente.
In ogni caso....meglio avere titoli azionari di altri paesi....Giusto?
E poi, nei giorni che precedettero la crisi...le azioni perdevano il 10% al giorno.....Caro Roberto non siamo che all'inizio di una parabola discendente.
Andiamo all'estero?
La Spagna è messa peggio di noi.
Ha un deficit delle partite correnti al 10% del Pil. Una crisi devastante del mercato immobiliare che costituisce circa il 20% del Pil(nel resto d'Europa si arriva al 10%). Le famiglie indebitate oltre le loro capacità per pagare i mutui, con disoccupazione in forte aumento per la contrazione del settore immobiliare. A peggiorare il quadro ci sono i tassi in aumentano e l'impossibilità di usare la politica monetaria per accomodare.
Certo loro possono permettersi di usare un po' di leva fiscale rispetto all'Italia, però la loro industria è meno competitiva della nostra.
Siamo alle porte di una crisi asimettrica dell'Euro, dove i paesi del sud rischiano fortemente di saltare. Se salta l'italia, la spagna la precede o la seguirà di poco.
Luigi
Non essendo più giovanissimo, posso dire tranquillamente che ne abbiamo viste di peggiori.
Ricorderete la crisi del 1992, governo Amato, Barucci al tesoro.
Rischiammo davvero la bancarotta.
Amato introdusse la ISI (poi ICI) sulle case, ma arrivò addirittura ad un prelievo forzoso sui conti correnti del 6 x mille. La lira (e la sterlina) furono attaccate dalla speculazione del fondo di Soros (che ora fa il filantropo) e finirono fuori dallo SME.
Un disastro che fu evitato per un soffio. Iniziarono le privatizzazioni a svendita.
Mi sembra che adesso la situazione non sia paragonabile.
P.S. Per chi avesse voglia di rileggersi un pò di quella storia a cui accennavo, può trovare spunti interessanti qui:
http://www.movisol.org/soros2.htm#Anker6
Saluti
Francesco
ne abbiamo visto di peggiori...condivido...ma questa crisi continuerà e chissà quali manovre saranno obbligati a farci digerire.
meglio far uscire i risparmi dall'Italia per evitare un altro scippo. No?
E poi...una volta si poteva svalutare...e l'uscita dallo SME fu pagata cara ma non troppo..
Oggi dopo tanti anni di perdita di competitività per mancata svalutazione...rischiamo di pagarla molto più cara di allora. Solo il tempo lo dirà...e mercato libero sarà qua per avvisarvi come ha fatto negli ultimi 15 mesi.
Sono d'accordo con l'intervento precedente, la Spagna sta messa molto peggio di noi, e se qualcuno dovrà abbandonare l'euro con ogni probabilità sarà proprio il paese iberico.
La radice dei loro problemi (come ha detto esplicitamente Miguel Fernandez Ordonez, il Governatore della Banca Centrale spagnola) è stata proprio l'adozione dell'euro: una moneta unica ed un tasso di interesse unico per economie così diverse stanno causando problemi enormi alle economie più deboli.
http://www.telegraph.co.uk/money/main.jhtml?xml=/money/2007/04/30/ccview30.xml
La Spagna si è trovata ad avere una moneta troppo forte per la sua economia (e per questo ha trovato conveniente comprare all'estero piuttosto che produrre, accumulando un deficit commerciale spaventoso) e soprattutto un tasso di interesse artificialmente basso, che ha distorto pesantemente il mercato del credito causando misallocazione di capitali (a beneficio dell'edilizia), sovrainvestimento e sovraindebitamento.
Se la Spagna avesse avuto moneta propria, questa si sarebbe svalutata (ed i tassi sarebbero aumentati) ben prima che il deficit commerciale e la posizione finanziaria del paese potessero raggiungere gli estremi che hanno oggi.
Ma i normali meccanismi di bilanciamento degli squilibri macroeconomici NON funzionano all'interno dell'area euro: la moneta unica infatti dipende dall'economia aggregata al cui interno la Germania fa la parte del leone.
Ricordo inoltre che molte delle crisi finanziarie recenti (Argentina, Tigri Asiatiche, ecc.) sono state causate da una moneta troppo forte (dollaro in tali casi) adottata da economie che non potevano permettersela.
Ed infatti la Spagna di fatto "marchizzata" è da qualche tempo in piena crisi di liquidità: ha dovuto dapprima svendere le riserve aurifere della BC per riequilibrare la posizione finanziaria (http://news.goldseek.com/GoldForecaster/1179936000.php); il sistema bancario è attualmente tenuto in vita, di fatto, da una linea di credito della BCE garantita dalle famigerate cedulas (CDO), visto che le banche spagnole non riescono più a finanziarsi sui mercati (non credo che la BCE possa permettersi di accettare a lungo tali garanzie).
http://spaineconomy.blogspot.com/2008/02/spanish-banks-war-chest.html
L'ultima mossa del tesoro sembra più dettata da una crisi di liquidità che da sfiducia verso l'Italia (il Tesoro spagnolo ha sempre meno soldi e quindi irrigidisce le garanzie che chiede per prestarli).
Se la crisi immobiliare perdurerà, la Spagna corre il serio rischio di trovarsi, letteralmente, senza soldi e senza nessuno che le faccia credito.
E ALLORA STASERA BATTIAMOLA!!!
Sono d'accordo con chi sostiene che la Spagna non stia tanto meglio dell'Italia sicuramente peggio in molti settori, come la competitività industriale, la bilancia commerciale ecc.; mi sembra un pò romanzata però-se lo si fa per rendere più avvincente la lettura va bene- la storia Zapatero Prodi ecc.
A mio parere le acquisizioni sono in genere prima di tutto dovute alle manie di grandezza del management, oppure a calcoli sbagliati.Ricordiamoci che solo pochi avevano previsto una crisi finanziaria come quella che si sta sviluppando; in pratica tutte le acquisizioni effettuate prima dell'estate 2007 si stanno rivelando delle "sòle". Certo quella del MPS è più grave perchè effettuata in autunno, ma mi sembra che tutti i soci, anche quelli più importanti come Caltagirone fossero concordi, anche se magari per altri fini.
E' chiaro che la politica deve dare poi il placet specie su operazioni come quella di Enel Endesa, ma non credo proprio che l'input venga dai governi; ogni CEO di ogni impresa, cerca di far diventare la propria impresa più grande, e spesso per megalomania, dimentica le semplici regole della prudenza.
E poi dire che Telefonica abbia pagato poco Telecom, mi sembra un pò esagerato; non si possono confrontare i valori assoluti per operazioni diverse.
Gabriele, io Conti lo conosco di persona e ti assicuro che non ha manie di grandezza ma è un brovo Yes man.
La politica economica di Prodi ha permesso tanti regali alla Spagna, altro che romanzo...
Se lo scambio energia telecomunicazioni non è paragonabile...beh allora dovresti andare a scuola di macroeconomia.
Il problema è che l'Italia ha comprato sui massimi l'energia e vvenduto sui minimi le telecomunicazioni.
Mi dispiace che non sei un po' più realista su quanto accaduto sotto Prodi.
Scusa, probabilmente non sono informato, ma che vuol dire venduto sui minimi le telecomunicazioni se l'hanno pagate 2.9 ad azione? Che poi la telecom riprenda a salire si vedrà, ora è impossibile sapere; io non ci credo tanto visto l'andamento dell'economia in generale, comunque vorrei sapere quale sarebbe stato un prezzo giusto secondo te.
ciao
Scusami, forse non ho capito la tua domanda in riferimento ai 2,9 euro. E' evidente che non si può svendere a uno straniero il controllo di telecom Italia facendogli rilevare una piccola quota azionaria e non la totalità. Per poi magari permettergli di sottoscrivere un aumento di capitale a 1 euro.
1 euro è il prezzo corretto per entrare in telecom.
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