UNIPOL, SALVATORI "MOLTO POCO" COERENTE
La scorsa settimana avrei voluto stringere la mano a Salvatori per l'intervista rilasciata.
Salvatori ha attaccato il sistema bancario italiano e la pazzia del caro sportello.
Il bravo amministratore apparentemente "ribadisce concetti semplici e di buon senso". Niente follie per acquistare sportelli bancari, obiettivi di crescita anno dopo anno e attenzione agli obiettivi del piano industriale
L’utile del gruppo Unipol balza a 460 milioni di euro, cresciuto del 27%, più dei 414 milioni di euro stimati dal consensus degli analisti. Ma anche la solidità di Unipol testimoniata, tra l'altro, dagli "1,4-1,5 miliardi" indicati dall'amministratore delegato, Carlo Salvatori, come capitale libero (quello eccedente requisiti prudenziali e di vigilanza) utilizzabile, per esempio, per finanziare lo shopping.
E Salvatori continua sul fronte della crescita esterna predicando morigeratezza: "soldi per cose care, non ne spendo". Niente follie dunque per i lotti di filiali messi in vendita da Unicredit o Intesa Sanpaolo: "gli sportelli a 10 milioni a metro quadro non li pago, non me ne importa di quello che dicono i mercati. Io faccio i conti a casa mia". "Fino ad oggi - spiega Salvatori - non abbiamo visto uno sportello che costasse quanto siamo disposti a pagare: 5 o 6 milioni di euro, non di più. Noi apriamo una filiale con 250-300 mila euro, con 10 milioni ne apriamo una ventina. Chi me lo fa fare? Ci metteremo un po' più tempo ma non ci riteniamo pazzi al punto di pagare quei prezzi".
La priorità di Unipol resta dunque il "piano industriale" con l'obiettivo "di crescere ogni anno di qualcosa" in termini di quote di mercato. Lo shopping è solo un'opzione: "se e quando ci saranno opportunità le coglieremo" ha detto Salvatori senza nascondersi che, sia in campo assicurativo che bancario, in questo momento "ce ne sono poche".
E comunque prima in Italia dove, ha detto Salvatori "dobbiamo consolidarci ancora di più". Solo poi "vedremo se sarà il caso di fare qualcosa all'estero". Unipol spenderà invece parte delle sue risorse per sottoscrivere la sua quota (circa 2%) nell'aumento di capitale di Mps, nonostante i rapporti con Siena siano in fase di scioglimento.
Ecco la nefandezza del nostro bravo amministratore di Unipol.
Accettare che MPS compri Antonveneta valutando gli sportelli 10 milioni di euro!!!
Per Salvatori uno sportello dovrebbe valere 5 milioni. Anche per noi, tanto che il giusto prezzo di Antonveneta dovrebbe essere non 9 miliardi, bensì’ 4,5. Esattamente la metà. E sarebbe un valore equo, infatti quando Abn Amro acquistò Antonveneta la pagò 7,5 miliardi, ma allora Interbanca valeva 1,5 di miliardi e Fiorani fece la gara sul prezzo facendolo accrescere di un buon 25%.
Inoltre eravamo in pieno boom economico.
Il buon Botin di Santander (appartenente alla..............), grande amico di Geronzi, capo di Mediobanca ( MPS ha appena rastrellato una buona dose di azioni Mediobanca) ha rilevato pochi mesi fa Antonveneta da ABN Amro pagandola 6,8 miliardi, ma la valutazione di Interbanca era scesa a 1 miliardo.
Da allora siamo entrati in una fase oscura di crescita economica. La stessa interbanca, oggi in vendita, non vale più di 700, 800 milioni, ovvero il 25% in meno circa di quello che era stata valutata alcuni mesi fa,
Quindi i 5,8 miliardi che Botin aveva speso per Antonveneta meno Interbanca sarebbero oggi pari a 4,5 miliardi scarsi.
E invece il MITICO MUSSARI, appoggiato dai vari Caltagirone, Zalesky, Della Valle, Montezemolo, de Benedetti, e da tanti e tanti altri, senza contare tutta la stampa italiana che fa? Ne paga 9 di miliardi.
Ovvero una perdita secca di oltre 4 miliardi di euro.
Ma non contento…per acquistare qualcosa al doppio del prezzo vende i gioielli di famiglia alla valutazione di mercato (ovvero quella bassa attuale), perdendo ancora di più.
Tanto è vero che sono 10 i miliardi che Mussari cerca e non 9…..forse sa già che vendendo incasserà meno di quello sperato lo scorso autunno.
Quindi, oltre ai 9 miliardi buttati al vento potrebbe peggiorare la situazione vendendo assets in un momento in cui sono sottovalutati
Ma fosse finita qui…..
Dovrà partire anche un prestito obbligazionario, che rischia di essere molto oneroso in questa fase di tassi alti (sono molte le banche che si devono finanziare a tassi superiori all’Euribor di 50 o 70 BPS)
E per finire si varerà un’aumento di capitale molto oneroso.
Per farvi fronte, la Fondazione MPS dovrà vendere i gioielli di famiglia a prezzi molto bassi (altra perdita di valore), i piccoli azionisti, per non far fronte ad ulteriori esborsi di cassa venderanno, sui minimi, i diritti.
Le mani forti li compreranno, magari gli ultimi giorni dell’aumento di capitale per due soldi.
UNIPOL, SALVATORI "MOLTO POCO" COERENTE
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