BERNANKE, INFLAZIONE E MERCATI!

La Fed lascia i tassi invariati e conferma che la principale preoccupazione rimane l’inflazione (anche se per ora i dati non preoccupano)
La Borsa americana decide di non decidere, in attesa di dati ulteriori sui prezzi.
Anche perche’, nel frattempo il petrolio schizza sopra i 70 dollari e getta ombre sul futuro dell’andamento inflattivo.
Come investitore non sarei preoccupato solo del pericolo inflazione ma anche di una probabile bassa crescita, i due effetti combinati sarebbero devastanti per la borsa.
Sono convinto che l’inflazione bassa americana e’ dovuta anche dalla discesa dei prezzi delle case piuttosto che dai prodotti cinesi.
Se fosse vero la bassa inflazione sarebbe un segno di impoverimento americano e non di un aumentato benessere collettivo!
Tuttavia questo effetto impoverimento potrebbe pesare solo in un secondo tempo sui mercati finanziari.
L’economia mondiale cresce basandosi sulla teoria delle minibolle.Dopo immobili, materie prime, valute, siamo nella bolla azionaria, e’ interesse delle banche centrali che la situazione non degeneri, tuttavia il livello di guardia e’ alto.
Quindi sulla borsa rimaniamo cauti anche se le attese per l’inflazione europea sono tranquillizzanti.
BERNANKE, INFLAZIONE E MERCATI!
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