RCS: MA RICUCCI AVEVA RAGIONE?
Due giorni fa Murdoch ha attaccato il gruppo editoriale Dow Jones, la cui punta di diamante e’ la testata del Wall Street Journal.
Ha offerto il 65% in piu’ del prezzo di borsa e c’e’ chi giura che il magnate australiano e’ gia’ pronto ad alzare il prezzo.
E da noi in Italia?
Cosa potrebbe accadere se fra qualche mese arrivasse un nuovo Ricucci che lanciasse un’Opa ostile su Rcs diciamo a 7 Euro?
Per i mercati sarebbe la cosa piu’ bella del mondo.
Per il popolo italiano sarebbe fantastico, in poco tempo si toglierebbero dai piedi un editore da salotto buono per sostituirlo con uno vero!
Per la politica sarebbe uno smacco non avendo piu’ un’interlocutore con cui cercare consensi e compromessi.
Se lo scalatore poi fosse estero la magistratura non avrebbe poi la possibilita’ di accedere alle telefonate del compratore.
Per il salotto buono sarebbe uno smacco notevole, perdendo l’ultimo baluardo che ancora lo difende.
Peccato che in Italia non accadra’!
Il mercato libero non esiste in quasi nessuna parte del mondo, ma l’Italia economica e politica di questi anni ne rappresenta l’esatta antitesi.
Facciamo qualche passo indietro….
Ricordatevi……. Ricucci era un furbetto, uno speculatore, un concertista, manipolava forse il mercato e i prezzi, era forse appoggiato da qualcun altro nelle sue operazioni finanziarie…ma i calcoli li sapeva fare.
L’acquisto di RCS a prezzi via via crescenti e il lancio eventuale dell’Opa non era poi cosi campata per aria.
Il suo sogno si e’ infranto 18 mesi fa grazie all’intervento, prima di Milano Finanza con l’invenzione mediatica dei Furbetti del Quartierino, poi della Magistratura.
I risultati sono oggi sotto gli occhi di tutti:
RCS e’ rimasta in mano al salotto buono.
Antonveneta non e’ andata a Gnutti, con altrettanta gioia del salotto buono.
BNL non e’ andata alla dalemiana Unipol.
Fazio e’ stato sostituito da Draghi.
Antonveneta e BNL sono poi finite in mano estera (cosi come centinaia di sportelli venduti da Bazoli al Credit Agricole). I consumatori non hanno visto nessun beneficio, in quanto, da un recente studio si e’ visto come le commissioni applicate alla clientela dei due istituti non sono scese. L’Italia ha perso del cash flow molto importante, in quanto i profitti finiscono ogni anno Oltralpe.
Ricucci, Fiorani e Coppola sono finiti in progione.
Gnutti si e’ salvato.
Consorte e’ stato defenestrato da Unipol.
Mediobanca fu felice in quanto non voleva la concorrenza di Fingruppo/Interbanca.
Tronchetti Provera era felice in quanto vedeva in Gnutti un pericoloso nemico.
Della Valle, Montezemolo e Abete vinsero.
Pesenti fu felice in quanto vedeva da sempre come fumo negli occhi la finanza bresciana di Gnutti e Lonati.
Nell’ultima intervista apparsa sul Sole 24 (guarda che caso….) Pesenti, proprietario di EPIFARIND BV (la societa’ olandese, creata anni fa per ovvi motivi fiscali, controlla l’impero Italmobiliare - una holding che detiene partecipazioni rilevanti in molti settori nevralgici italiani, Italcementi, RCS, Mediobanca, Generali, Unicredito, Capitalia, Intesa, Mittel, Burgo, Finter Bank…. ) si lancia in un attacco senza precedenti verso Gnutti e Lonati, rei di aver sbattuto la porta in faccia a Mittel, accettando la proposta di fusione di Palladio.
Bazoli, con tutta la sua cordata (Intesa, San Paolo, UBI, Mittel Zalesky….) fu felice andando ad eliminare possibili pericolosi interlocutori (Gnutti e Consorte)
Il salotto buono quindi festeggio’ 18 mesi fa lo scampato pericolo.
Ma oggi la mossa di Murdoch verso la testata editoriale americana fa guardare con attenzione alla struttura azionaria di RCS.
Le quote di Ricucci e Fiorani sono state ridistribuite ma non al mercato, ma in mani che si possono ricollegare, in parte al salotto buono ma non del tutto.…
Ripropongo le informazioni sull’azionariato:
PATTISTI
MEDIOBANCA S.p.A. 13,257
FIAT PARTECIPAZIONI S.p.A. 10,291
GRUPPO ITALMOBILIARE: 7,070
FONDIARIA-SAI S.p.A. 5,05
Diego Della Valle 4,809
PIRELLI & C. S.p.A. 4,809
INTESA SANPAOLO S.p.A.) 4,768
ASSICURAZIONI GENERALI S.p.A.: 3,593
CAPITALIA Partecipazioni S.p.A. 2,020
SINPAR S.p.A. 1,895
MERLONI INVEST S.p.A. 1,516
MITTEL 1,241
ER. FIN. – 1,188
EDISON S.p.A. 1,011
GEMINA S.p.A. 1,010
TOTALE AZIONI VINCOLATE 63,527(**)
Fuori dal patto
Rotelli al 7,3%
Famiglia Toti 5.
UBS Fid 3.45
Benetton 5%
Il titolo per ora giace intorno ai 4 euro. E il flottante al lumicino.
Ma se fra 12 mesi il titolo viaggiasse intorno ai 7 euro si potrebbe pensare che Ricucci, dal punto di vista prettamente economico e di valutazione aziendale aveva ragione.
RCS ha un patto di sindacato che fa un po’ acqua, nuovi soci che hanno acquistato quote del giornale e che vorrebbero sedersi al tavolo dei negoziati.
Potrebbe accadere che nel salotto buono qualcuno sia piu’ buono di altri…
La miccia potrebbe far mettere il turbo al titolo.
A sorreggere un rialzo delle quotazioni potrebbero aiutare i fondamentali. La potenzialita’ del gruppo editoriale e’ notevole.
Il piano industriale verra’ presentato in estate, ma nel frattempo possiamo fare alcune considerazioni sulle strategie di RCS.
Lo sviluppo Spagnolo
I nostri 3 gruppi editoriali principali (manca l’Espresso per ora…) sono molto attivi in terra di Spagna:
Mediaset con Telecinco, De Agostini con Antena 3 e RCS con Recoletos e Il Mundo.
La spagnola Telefonica (che ora, con Telco, e’ entrata di fatto nel salotto buono di Mediobanca Generali, azionista di RCS) ha poi messo in vendita Endemol, al dossier sono interessati sia Mediaset che De Agostini.
Telefonica e’ entrata in Telecom ed e’ il player principale in america latina (continente di lingua spagnola).
Telefonica lancera’ prima o poi la IPTV in lingua spagnola nel continente americano.
Telefonica potrebbe avere bisogno di contenuti per la sua televisione.
RCS, Mediaset e De Agostini potrebbero essere in pole position per offrire i contenuti a Telefonica (forse fa parte anche del prezzo che verra’ offerto dal compratore di Endemol…)
Ultimamente la Spagna va di moda. Guardate cosa ha affermato Perricone di RCS
Dopo l'acquisizione di Digicast, che edita cinque canali trasmessi sulla piattaforma Sky, verrà potenziato il comparto del gaming, attraverso Rcs Db games (jv con Digital Bros ), con la moltiplicazione dei giochi on-line sui siti di Corriere e Gazzetta.
Il piano industriale complessivo, messo a punto da Perricone, insediatosi in Rcs lo scorso settembre, verrà comunque discusso nel consiglio di amministrazione del prossimo 14 maggio mentre verrà presentato ufficialmente al cda del prossimo luglio.
Quanto alle mosse sull'estero, con l'acquisizione di Recoletos ´possiamo diventare il primo gruppo editoriale in Spagna, piattaforma da cui spiccare altri salti, sviluppando mercati di lingua spagnola', sottolinea Perricone. Al momento già il 40% dei ricavi Rcs viene dall'estero. Una mano la dà pure Flammarion, in Francia, con i suoi 226,9 milioni di fatturato, stabili sul 2005, ´e non possiamo lasciare sola Flammarion sul mercato francese', spiega sorridendo l'amministratore delegato.
Come vedete, fra espansione all’estero, digitale e radio (ultimamente RCS ha aumentato la sua partecipazione in Finelco, societa’ proprietaria di diverse stazioni radiofoniche) il futuro di RCS appare roseo.
Se ai fondamentali uniamo l’aspetto speculativo la miccia per un rialzo del titolo in borsa e’ pronta.
Chi accendera’ il fiammifero………. il salotto buono …ovviamente.
E il parco buoi anche questa volta lo seguira'.
RCS: MA RICUCCI AVEVA RAGIONE?
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1 commento:
complimenti per l'ottima analisi, vai avanti sempre cosi'!
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