AMERICA FORTISSIMAMENTE AMERICA
TRUMP rappresenta l'essenza del CAPITALISMO VERO E PRIVATO (contro il socialismo globalizzante ammazza individui e poco motivante che ha colpito il mondo negli ultimi 8 anni grazie a un negro che passera' alla storia come il peggior presidente degli stati uniti)
che esige meno tasse, meno regole e più investimenti.
L'impatto prodotto
da questo recupero degli "animal spirits" sull'economia è assolutamente positivo. A
tal riguardo è rivelatore l'andamento del NFIB, l'indice che misura
l'ottimismo delle piccole imprese: dal 9 novembre si è letteralmente
impennato, passando da quota 95, dove vegetava da due anni, a 105, il
livello più alto dal 2004. A ciò si aggiunge il forte balzo in avanti
dell'indice di fiducia dei consumatori.
L'effetto Trump riesce a trascinare con sé la ripresa
economica americana iniziata un anno fa e forse perfino ad accelerarla. Ieri ha annunciato un enorme taglio di tasse per gli americani entro due / tre settimane.
Questo genera grande sollievo nei mercati azionari che iniziavano a
temere che la propensione generale ai consumi fosse sul punto di
esaurirsi e che i margini delle società si riducessero. È quanto
esprimono i mercati a breve termine con la loro solita euforia,
spingendo i titoli dei settori più ciclici verso livelli che non avevano
più raggiunto dal 2014.
La Trumponomics non è che il
ritorno dichiarato a un mercantilismo che potrebbe avere
pesanti conseguenze per i paesi non AMERICANI.
PER MERCANTILISMO intendiamo uno stato forte che persegue l'arricchimento della
propria nazione promuovendo al massimo l'attività economica all'interno
delle rispettive frontiere.
In
altre parole l'america punta alla generazione di eccedenze
commerciali proteggendo le industrie nazionali attraverso barriere
doganali e facendo leva sui rapporti di forza politici per sostenere le loro esportazioni. Questo è
esattamente il programma del nuovo uomo forte di Washington e sarebbe un
grave errore considerarlo incoerente o imprevedibile sul piano
economico.
Il programma che sarà attuato negli Stati Uniti è un
ritorno alla dottrina mercantilista che punta esplicitamente a ridurre
il deficit commerciale ("America first") esercitando un brutale rapporto
di forza nei confronti dei principali partner commerciali eccedentari:
in primo luogo la Cina (primo colpevole del deficit), poi il Messico
(solo terzo colpevole, ma in posizione di grande debolezza nel rapporto
di forza con gli Stati Uniti) e l'Unione Europea (secondo colpevole, di
cui Donald Trump auspica comprensibilmente l'implosione per migliorare
il proprio rapporto di forza).
Su un altro piano, mentre la
globalizzazione, l'innovazione, il liberalismo esercitavano un effetto
deflazionistico, è evidente che le barriere doganali, la protezione al
posto delle concorrenza, l'industria tradizionale al posto
dell'innovazione avranno un impatto inflazionistico. Va notato inoltre
che a breve termine tali effetti del protezionismo si sommeranno a
quelli del semplice ciclo economico e potrebbero perciò determinare un
forte rialzo delle previsioni inflazionistiche.
AMERICA FORTISSIMAMENTE AMERICA
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2 commenti:
iperinflazione cooming soon (oro come ti vorrei :) )
ottima analisi paolo
Siete già partiti con i servizi?
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