RENZI MASSACRERA' I RISPARMI E LE RENDITE LE RENDITE FINANZIARIE - MERCATO LIBERO E' ASSOLUTAMENTE SICURO! ECCO COME PROTEGGERSI!
IL SIGNOR DAVIDE SERRA E' UN ITALIANO, MA DI QUESTO NON SE NE VANTA. INFATTI PER EVITARE DI PAGARE LE TASSE ITALIANE HA DECISO ANNI FA DI APRIRE UN FONDO OFF SHORE E DI TRASFERIRSI A LONDRA (DOVE l'insieme dei servizi che riceve, della bassa burocrazia ma sopratutto le tasse che paga sono decisamente meglio che in ITALIA.)
insomma...il suo lavoro consiste nell'investire i soldi degli altri con uno strumento (fondo offshore) che e' stato appositamente studiato per non pagare tasse.
il suo reddito personale poi lo prende in un paese (l'inghilterra) che gli permette di pagare di tasse INFERIORI A QUELLE ITALIANE...
LA SUA VITA E QUELLA DELLA SUA FAMIGLIA E' STATA IMPOSTATA COME QUELLA DI UNA AZIENDA...IN MANIERA PRAGMATICA ED EFFICIENTE...SE LO STATO TASSA TROPPO IL CAPITALE ...IO DAVIDE SERRA CREO UNO STRUMENTO NON TASSATO.
MA DAVIDE SERRA NON SI ACCONTENTA DI VIVERE IN MANIERA OTTIMALE LA SUA VITA E QUELLA DELLA SUA FAMIGLIA (E FINO A QUA HA IL MIO MASSIMO E ASSOLUTO RISPETTO, IN QUANTO IO STESSO HO SCELTO DI SEGUIRE LA STRADA DI SERRA ANDANDOMENE DA UN PAESE CHE TI UCCIDE E NON TI FA VIVERE..)
DAVIDE SERRA SI FA AMICO DI RENZI E PAGA MOLTE DELLE SUE CAMPAGNE ELETTORALI...E IN CAMBIO L'AMICO RENZI FA INVESTIRE SOLDI DELL'ENTE CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE (CIRCA 10 MILIONI) NELLE ATTIVITA' DI DAVIDE SERRA...
in pratica le commissioni che generano quei 10 milioni, SERRA le gira in maniera poco elegante e abbastanza offensiva nei riguardi di elettori renziani che definirei coglioni italioti a RENZI a supporto del suo lavoro..
IL FONDO ALGEBRIS SPACCA IL CONSIGLIO COMUNALE Il caso dell’investimento di dieci milioni da parte dell’Ente Cassa di risparmio di Firenze (fondazione in cui il sindaco Matteo Renzi ha nominato un membro nel comitato d’indirizzo, il suo portavoce Bruno Cavini) nei coco bond del fondo Algebris del finanziere Davide Serra ha ‘scaldato’ il consiglio comunale di Firenze
ECCO CHE DAVIDE SERRA, NON CONTENTO DI QUESTI MAGHEGGI SI PERMETTE DI DARE LE RICETTE PER SALVARE L'ITALIA ...PARTENDO DALL'AUMENTO DELLE ALIQUOTE DEL CAPITAL GAIN (ricordo che la detassazione del rendimento del capitale e' quello che contraddistingue i paesi piu' ricchi del mondo...dalla svizzera a singapore passando dagli emirati)
L'UOMO CHE FU DEFINITO IL BANDITO DELLE CAYMAN DA BERSANI (DAVIDE SERRA) LAVORA CON UN FONDO CHE NON PAGA TASSE NE CAPITAL GAIN E SPINGE PER AUMENTARE LA TASSAZIONE SULLE RENDITE FINANZIARIE DEGLI ITALIANI (che coraggio...)
CAZZO QUESTA SI CHE SI CHIAMA COERENZA..IN PRATICA DICE CHE LE TASSE SONO BUONA COSA...SI MA SOLO SE LE PAGANO QUEI COGLIONI CHE VIVONO IN ITALIA, MENTRE LUI E MOLTI DEI SUOI INVESTITORI..NO....
IL SIGNOR DAVIDE SERRA VUOLE DETASSARE IL LAVORO..ma non lo sa che l'italia e' un paese di vecchi (eta' media oltre 45 anni) che hanno ancora un discreto capitale onestamente guadagnato ? certo che lo sa..appunto per questo decide di tassare il capitale ...per uccidere i diritti di chi ha lavorato per una vita...
DEL RESTO è LA STESSA RICETTA USATA DA MONTI E LETTA...TASSARE GLI ASSETS FINANZIARI E IMMOBILIARI
DA CHE PULPITO VIENE IL PREDICOZZO ? DA QUELLO DI UN UOMO CHE HA OTTIMIZZATO FISCALMENTE LA PROPRIA VITA ANDANDOSENE DALL'ITALIA...
SEMPLICEMENTE VERGOGNOSO..MA LA COSA ANCOR PIU' VERGOGNOSA E' CHE RENZI FARA' QUELLO CHE SERRA GLI DIRA' DI FARE..TASSANDO IL CAPITALE...
mercato libero invece ritiene che a pagare dovrebbero essere i detentori di debiti che non potranno essere mai pagati (obbligazionisti dello stato e delle banche) . del resto il giusto e' far pagare i colpevoli..e oggi i colpevoli sono coloro che hanno acquistato un debito che sapevano benissimo essere non pagabile..se non a fronte di maggiori tasse...tasse che ricadono sui cittadini onesti.
In pratica il debito e' stato fatto da disonesti e spesso speculatori senza scrupoli e il costo lo paga la brava gente, il risparmio
ECCO LA RICETTA DI RENZI E DAVIDE SERRA..
COME SCRIVE IL FATTO QUOTIDIANO:
In Italia bisogna alzare le aliquote sulle rendite finanziarie e detassare il lavoro”. Davide Serra ha 42 anni, da 18 vive a Londra.Durante le primarie del Pd ha organizzato a Milano una cena di finanziamento per Matteo Renzi.
Ed è diventato il “bandito delle Cayman” (lo disse Pier Luigi Bersani).
L’Italia è bloccata nella spirale tra debito pubblico, banche
fragili e bassa crescita. Abbiamo 6-7 mila miliardi di ricchezza al
netto dei mutui, 3 tra liquidità e beni delle aziende, 2 mila miliardi
di debito pubblico, mille di debito delle aziende, mille delle banche.
Al netto siamo in attivo di sei. Ma la ricchezza è in capo ai privati,
il debito è pubblico.
La prima cosa da fare?
aumentare le aliquote sulle rendite finanziarie, dal 20 fino al 30-35 per cento.
aumentare le aliquote sulle rendite finanziarie, dal 20 fino al 30-35 per cento.
PECCATO CHE DAVIDE SERRA PERCEPISCA LE COMMISSIONI DEL SUO FONDO ALGEBRIS PRIMA DELLE TASSE .....(infatti si addebitano le commissioni di performance prima delle tasse...piu' corretto sarebbe farlo dopo le tasse...
DAVIDE SERRA PARTE DAL PRESUPPOSTO CHE PAGARE LE TASSE SIA GIUSTO ANCHE QUANDO LE TASSE SONO TROPPE. e perche' afferma questo? semplice , perche' l'alternativa sarebbe ristrutturare i debiti...e se questo accadesse..il mercato azionario nel mondo scenderebbe e lui perderebbe dei soldi...
MEGLIO UN POPOLO DI SCHIAVI TASSATI CHE UN MERCATO AZIONARIO IN DISCESA E UN MERCATO OBBLIGAZIONARIO IN CROLLO.
Facciamo due conti caro amico risparmiatore.
Supponiamo che tu hai attivita' finanziarie per 2 milioni.
Le tasse sul patrimonio sono destinate a passare in poco tempo dall'attuale 0,2% allo 0,5%. In pratica 1000o euro.
Supponiamo che la tassa sul capital gain arrivi al 35%.. e che tu ottenga un 4% annuo lordo fra cedole e capital gain...ovvero 80.000 euro. La tassazione sara' quindi di circa 28.000 euro.
In pratica si parla di 38.000 euro (senza contare la quasi certezza di una tassa sulla successione molto pesante ...fino al 30% dell'importo su cifre di circa 2 milioni..il che vorrebbe dire 600.000 euro che in 30 anni di vita residua...sono circa 20.000 per anno.
IN PRATICA SE TU RISPARMIATORE VAI A VIVERE A DUBAI O A PANAMA O ALTRI PAESI FAVOREVOLI ALLA DETASSAZIONE DEL CAPITALE ONESTAMENTE GUADAGNATO E SUL QUALE HAI GIA' PAGATO LE IMPOSTE NEL MOMENTO IN CUI LO HAI GUADAGNATO...RISPARMI IMMEDIATAMENTE 38.000 E TI METTI IN PROTEZIONE DALLE TASSE DI SUCCESSIONE....(in quei paesi la successione avviene esentasse).
La cosa assurda è che il tuo lavoro in Italia da libero professionista ...per farti guadagnare 38.000 euro per anno netti post tasse ..(circa 3200 euro netti mese) ti impone di fatturare 3 volte tanto (essendo le tasse in capo alle imprese intorno al 68%, vedi articolo che segue.
Se invece tu lavorassi in paesi come Dubai o Panama o anche svizzera dove la tassazione e' piu' mite...OLTRE AL FORTISSIMO RISPARMIO SULLE TASSE SUL CAPITALE (38.000 EURO PER ANNO) AVRESTI UN ALTRETTANTO IMPORTANTE RISPARMIO SULLE TASSE SUL REDDITO...OVVERO, SU UN REDDITO LORO DI 100.000 EURO ..SI PARLA DI ALTRI 30.000 EURO IN MEDIA DI RISPARMIO.
E poi non parliamo della tassazione sugli investimenti immobiliari (sulla casa e sugli affitti) ...che in determinati paesi e' quasi prossima allo zero..mentre in Italia sta continuando a crescere ...e rapidamente...
In italia rimane comunque il problema di una popolazione vecchia (e in futuro puo' solo peggiorare) e di un mercato immobiliare destinato ancora a scendere..mentre in altre aree del globo (partendo da Londra, svizzera e stati uniti) siamo tornati a valori alti.
Quindi gli assets immobiliari in Italia continueranno a soffrire rispetto ad assets immobiliari in altri paesi del mondo.
INFINE OCCUPIAMOCI DEI NOSTRI FIGLI E DEL PROBLEMA DELL'OCCUPAZIONE...TROVARE UN LAVORO OGGI IN ITALIA E' MOLTO DIFFICILE..MA UNA VOLTA TROVATO...UNA PERSONA, PER GUADAGNARE QUELLO CHE GUADAGNA UN SUO AMICO IN UN ALTRO PAESE DEVE IMPEGNARSI IL TRIPLO...E POI IN ITALIA MANCA LA CRESCITA E QUINDI ANCHE IMPEGNARSI..A POCO SERVE.
MERCATO LIBERO VUOLE RICORDARTI CHE IL TEMPO DELLA POLITICA NON COINCIDE CON IL TEMPO DEL CITTADINO, DELLA FAMIGLIA, DEL LAVORO PERSONALE E DELLA CRESCITA.
LA SITUAZIONE ITALIANA NON POTRA' MIGLIORARE SE NON A COSTO DI SACRIFICI ALTI DEL TIPO
1) TASSE SUL PATRIMONIO FINANZIARIO E IMMOBILIARE (CONFISCHE )
2) TASSE SULLE RENDITE DEL PATRIMONIO FINANZIARIO E IMMOBILIARE (CONFISCHE)
3) TASSE SUL REDDITO
4) TASSE SUI CONSUMI
5) ACCISE E DAZI
6) USCITA DALL'EURO
7) SVALUTAZIONE DELL'EURO
8) RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO
9) GUERRE
10) IPERINFLAZIONE
11) INNOVAZIONI TECNOLOGICHE
AL MOMENTO I GOVERNI HANNO DECISO DI PUNTARE SULLE PRIME 5 SOLUZIONI. IN ITALIA LE TASSE SUL REDDITO, CONSUMI E LE ACCISE SONO GIA' A LIVELLI ALTISSIMI...QUINDI DA 20 MESI CI SI ACCANISCE SUL CAPITALE E SULLE RENDITE CHE NE DERIVANO
QUALSIASI COSA LA POLITICA VI RACCONTA..UNA COSA E' CERTA..IL TEMPO DELLA POLITICA E' IN RITARDO SUL TEMPO DEL CITTADINO.
VISTI I PUNTI DI CUI SOPRA ..NON HA SENSO ALCUNO RIMANERE IN ITALIA SE NON PER:
1) STUPIDITA'
2) PATRIOTTISMO
3) AFFETTI FAMILIARI
OVVIAMENTE ANCHE IL RICICLARSI ECONOMICAMENTE E' DIFFICILE ..MA SE MAI SI INIZIA ..SE MAI SI OSA...SI RISCHIA DI MORIRE NEL GHETTO...O IL GHETTO SI TRASFORMI IN OLOCAUSTO
IN PRATICA IN 10 ANNI CON UN CAPITALE FINANZIARIO ESENTASSE E CON UN REDDITO DA LAVORO CHE PAGHI LE GIUSTE TASSE..UNA PERSONA CHE VIVE IN CERTI PAESI ALL'ESTERO ..A PARITA' DI LAVORO, RESPONSABILITA' E INTELLIGENZA HA UN VANTAGGIO COMPETITIVO INCREDIBILI RISPETTO A COLUI CHE DECIDE DI RIMANERE IN ITALIA...SIAMO MEDIAMENTE NELL'ORDINE DI CIRCA 1 MILIONE DI EURO IN 10 ANNI...PER PERSONE NORMALI (ne geni ne scarrafoni)
IN PRATICA IN 10 ANNI CON UN CAPITALE FINANZIARIO ESENTASSE E CON UN REDDITO DA LAVORO CHE PAGHI LE GIUSTE TASSE..UNA PERSONA CHE VIVE IN CERTI PAESI ALL'ESTERO ..A PARITA' DI LAVORO, RESPONSABILITA' E INTELLIGENZA HA UN VANTAGGIO COMPETITIVO INCREDIBILI RISPETTO A COLUI CHE DECIDE DI RIMANERE IN ITALIA...SIAMO MEDIAMENTE NELL'ORDINE DI CIRCA 1 MILIONE DI EURO IN 10 ANNI...PER PERSONE NORMALI (ne geni ne scarrafoni)
vi rimando a questo articolo del sole 24 ore di un anno fa...da allora le cose sono solo peggiorate...
Negli Emirati Arabi Uniti le imposte sulle imprese valgono il 14,9% dei
profitti, in Italia il 68,3%, quasi cinque volte tanto. I dati sono del
rapporto 2013 di PriceWaterhouseCoopers, Banca Mondiale e Ifc.
Ai primi tre posti tra i paesi più benevoli verso le imprese troviamo
infatti proprio Emirati Arabi Uniti, Qatar e Arabia Saudita mentre
l’Italia galleggia in 131esima posizione, appena due gradini più in alto
rispetto alla rilevazione precedente, a pari merito con la non
brillantissima Indonesia.
Ma il problema in realtà non è il mondo arabo, piuttosto l’Europa, dove c’è una competizione diretta tra paesi sviluppati proprio per attrarre investimenti esteri.
E qui siamo decisamente ultimi, avvicinati tra i “big” soltanto dalla Francia, mentre in Germania il tasso pagato sui profitti scende al 46,8%, oltre 20 punti in meno rispetto all’Italia, e nel Regno Unito crolla addirittura a quota 35,5%.
Ma il problema in realtà non è il mondo arabo, piuttosto l’Europa, dove c’è una competizione diretta tra paesi sviluppati proprio per attrarre investimenti esteri.
E qui siamo decisamente ultimi, avvicinati tra i “big” soltanto dalla Francia, mentre in Germania il tasso pagato sui profitti scende al 46,8%, oltre 20 punti in meno rispetto all’Italia, e nel Regno Unito crolla addirittura a quota 35,5%.
IL REGNO UNITO E' IL PAESE SCELTO PER VIVERE DA DAVIDE SERRA....
La differenza è data soprattutto dagli
oneri e i contributi che gravano sul lavoro, inclusa l’Irap: a Berlino
valgono il 21,9%, da noi esattamente il doppio.
Se prendiamo come parametro la media dei paesi europei troviamo differenze rilevanti su tutti i parametri analizzati dallo studio Paying Taxes 2013, indicatori combinati che appunto ci posizionano al 131esimo posto nella classifica globale che prende in esame 185 economie.
Se prendiamo come parametro la media dei paesi europei troviamo differenze rilevanti su tutti i parametri analizzati dallo studio Paying Taxes 2013, indicatori combinati che appunto ci posizionano al 131esimo posto nella classifica globale che prende in esame 185 economie.
CAPITE MOLTO BENE CHE ANCHE SE LA TASSAZIONE SULLE IMPRESE SCENDESSE DI UN 10% IL RESTO D'EUROPA RIMARREBBE MOLTO PIU' COMPETITIVO..SENZA CONTARE CHE PER OTTENERE UN SIMILE RISULTATO..SI DOVREBBE TASSARE IN MANIERA ABNORME IL RISPARMIO..E SENZA CONTARE CHE IL NOSTRO WELFARE (PENSIONI, SANITA' E SOPRATUTTO ISTRUZIONE) E' CARENTE DA MATTI..PER NON PARLARE DELLA NOSTRA IVA, DELLE NOSTRE ACCISE, DEI COSTI DI TRASPORTO..A PARTIRE DALLE AUTOSTRADE CHE IN GERMANIA SONO GRATUITE ECC ECC..
IL GAP E' PER I PROSSIMI 10 ANNI...ANCHE SE TUTTO ANDASSE PER IL VERSO GIUSTO..INCOLMABILE...
QUINDI LE IMPRESE NON INVESTONO IN ITALIA E GLI ITALIANI BENESTANTI CONTINUERANNO A SCAPPARE ALL'ESTERO....
Così, il tempo necessario per gestire le pratiche tributarie da noi è
pari a 269 ore all’anno, quasi 100 in più rispetto all’Europa; i
pagamenti annui sono 15, due in più rispetto alla media; il total tax
rate in Italia (imposte sui redditi delle società, contributi
previdenziali e tasse sul lavoro versate dal datore, imposte sui beni
immobili, tassa sui dividendi, sul capital gain, sulle transazioni
finanziarie, sui rifiuti, sulla circolazione dei veicoli e altri
contributi obbligatori) sfiora il 70% dei profitti d’impresa mentre sul
continente (Ue+Efta) scende al 42,6%, con “abissi” inarrivabili del 21%
per il primo della classe, cioè il Lussemburgo.
Il confronto ovviamente ci penalizza ulteriormente uscendo dall’Europa e allargando l’analisi ad altri paesi. Così, a fronte del nostro 43,4% di oneri sul lavoro, su base globale il dato crolla al 16,2%.
«Il cuneo fiscale è l’elemento che fa la differenza – spiega Fabrizio Acerbis, partner di Pwc per i servizi legali e fiscali – ma aggiungerei che a penalizzare il nostro Paese è anche un altro fattore, perché gli investitori non cercano solo aliquote basse ma anche un contesto normativo stabile e semplice. E su quest’ultimo versante l’Italia ha storicamente un serio problema».
Se l’analisi puntuale non ci premia, neppure il trend offre particolari soddisfazioni. LA PRESSIONE FISCALE IN ITALIA STA AUMENTANDO . Altri paesi, come la Germania, hanno seguito percorsi diversi, con una frenata dell’imposizione fiscale sulle aziende che in otto anni è scesa di oltre dieci punti percentuali, allargando dunque lo “spread” rispetto al nostro Paese.
Il confronto ovviamente ci penalizza ulteriormente uscendo dall’Europa e allargando l’analisi ad altri paesi. Così, a fronte del nostro 43,4% di oneri sul lavoro, su base globale il dato crolla al 16,2%.
«Il cuneo fiscale è l’elemento che fa la differenza – spiega Fabrizio Acerbis, partner di Pwc per i servizi legali e fiscali – ma aggiungerei che a penalizzare il nostro Paese è anche un altro fattore, perché gli investitori non cercano solo aliquote basse ma anche un contesto normativo stabile e semplice. E su quest’ultimo versante l’Italia ha storicamente un serio problema».
Se l’analisi puntuale non ci premia, neppure il trend offre particolari soddisfazioni. LA PRESSIONE FISCALE IN ITALIA STA AUMENTANDO . Altri paesi, come la Germania, hanno seguito percorsi diversi, con una frenata dell’imposizione fiscale sulle aziende che in otto anni è scesa di oltre dieci punti percentuali, allargando dunque lo “spread” rispetto al nostro Paese.
RENZI MASSACRERA' I RISPARMI E LE RENDITE LE RENDITE FINANZIARIE - MERCATO LIBERO E' ASSOLUTAMENTE SICURO! ECCO COME PROTEGGERSI!
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