LA SVIZZERA E L'ITALIA SONO VICINE A PORRE FINE ALL'ANONIMATO E AL DENARO NON DICHIARATO
"Una road map fiscale con l'Italia"
OTTIMO INCONTRO FRA SVIZZERA E ITALIA. UNA COSA IMPORTANTE E' STATA DECISA. LA DEFINITIVA MESSA IN PENSIONE DEL PROGETTO RUBIK (cosa prevedibilissima) E LA DEFINIZIONE DI UN PERCORSO CHE PORTERA' ALLO SCAMBIO AUTOMATICO DI INFORMAZIONI IN POCO TEMPO.
ANCORA UNA VOLTA SI REGALANO MESI A COLORO CHE VOGLIONO FAR SPARIRE I SOLDI DALLA SVIZZERA...
INCREDIBILE L'ATTEGGIAMENTO DELL'ITALIA..SI DOVEVA CONCERTARE CON LA SVIZZERA L'INTRODUZIONE DELLA VOLUNTARY DISCLOSURE CON UN ACCORDO IMMEDIATO RETROATTIVO.
SOSI' INVECE SI PERMETTE ALL'ITALIANO CHE NON DICHIARA ..DI POTER FARE CALCOLI RAZIONALI ...
SA QUANTO COSTA LA VOLUNTARY DISCLOSURE E QUINDI PUO' DECIDERE DI NON FARLA E ABBANDONARE CON TRANQUILLITA' ENTRO MAGGIO LA SVIZZERA.
INCREDIBILE..E TUTTO QUESTO GRAZIE AL MITICO SACCODIDANNI...(CHE NON SI SMENTISCE MAI)
BERNA
- Svizzera e Italia concretizzeranno presto una "road map" dettagliata
in vista di un accordo in ambito fiscale e finanziario, ha detto questo
pomeriggio a Berna la responsabile del Dipartimento federale delle
finanze (DFF) Eveline Widmer-Schlumpf al termine di un incontro con il
ministro dell'economia e delle finanze italiano Fabrizio Saccomanni.
Questi non esclude che i negoziati possano essere conclusi entro maggio,
quando è prevista una visita del presidente italiano Giorgio Napolitano
nella Confederazione.
. Un'intesa è nell'interesse delle due parti, hanno
sottolineato davanti ai media Widmer-Schlumpf e Saccomanni.
La consigliera federale ha insistito sul fatto che Roma dovrà agire
in modo non discriminatorio. Berna teme che imprese o persone italiane
con conti in Svizzera siano trattate diversamente da imprese e persone
con capitali in Paesi dell'Unione europea (Ue).
A questo proposito il ministro italiano ha sottolineato che la nuova
legislazione sul rientro dei capitali dall'estero, appena adottata dal
governo, "non ha nulla di discriminatorio", ma prevede semplicemente una
differenza tra Paesi membri dell'Ue e Paesi non membri.
Tenuto conto della nuova situazione legale nella Penisola, che
esclude categoricamente l'anonimato per chiunque abbia illegalmente
esportato capitali, un accordo sul modello "Rubik", come quelli che
Berna ha siglato con Gran Bretagna e Austria, non entra assolutamente in
considerazione, ha detto Widmer-Schlumpf.
Nella futura intesa fra Italia e Svizzera "non sarà possibile
prevedere forme di anonimato o di riduzione delle sanzioni
amministrative e penali diverse da quelle previste nella nostra legge",
ha insistito Saccomanni. "Non ci saranno accordi più favorevoli rispetto
alle norme nazionali". D'accordo Widmer-Schlumpf, per cui l'intesa
fiscale bilaterale dovrà essere compatibile e completare il diritto in
vigore nella Penisola.
Il ministro italiano ha segnalato l'apprezzamento per l'evoluzione
della posizione elvetica disposta ad accettare lo scambio automatico di
informazioni se questo diverrà lo standard dell'Organizzazione per la
cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
Le discussioni di stamani hanno permesso di abbordare vari temi, tra
cui le "liste nere" italiane con imprese e persone svizzere, la
revisione dell'accordo contro la doppia imposizione, l'accesso al
mercato finanziario italiano per le banche elvetiche nonché il
trattamento fiscale dell'enclave di Campione e dei frontalieri. Su
quest'ultimo aspetto Widmer-Schlumpf ha presentato al suo collega la
posizione del Canton Ticino.
Ieri il Gran Consiglio ha adottato a stragrande maggioranza
un'iniziativa cantonale che chiede l'abrogazione dell'accordo sui
frontalieri del 1974. Per il parlamento questi ultimi godono di un
regime di imposizione fiscale troppo benevolo. Pure ieri il Consiglio di
Stato ha inviato una lettera al Consiglio federale per far valere gli
interessi del Ticino penalizzato, a suo dire, dagli attuali ristorni dei
frontalieri.
Pur dicendosi sensibile alla situazione particolare del Ticino, il
ministro italiano ha ricordato che i suoi compatrioti "sono utili, non
sono approfittatori, fanno parte del sistema economico svizzero".
Il recente decreto legge del governo, che i media italiani spesso
designano con "voluntary disclosure", già in vigore, sarà convertito in
legge entro due mesi, ha detto Saccomanni. Prevede il pagamento di tutte
le imposte dovute e la totale rinuncia all'anonimato per chi ha portato
capitali all'estero e volontariamente si autodenuncerà alle autorità
fiscali. Le sanzioni a loro carico saranno ridotte. Sul gettito per
l'erario pubblico vi è assoluta incertezza: "non abbiamo mai indicato
nessun importo preciso, sono capitali usciti illegalmente dall'Italia,
quindi non abbiamo un'idea precisa ma indicazioni informali, dal sistema
bancario italiano e da quello svizzero".
LA SVIZZERA E L'ITALIA SONO VICINE A PORRE FINE ALL'ANONIMATO E AL DENARO NON DICHIARATO
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1 commento:
Vero Paolo ma la colpa è del Pillo-Letta stavolta che si è guardato bene dal recarsi lui in persona in Svizzera a firmare perchè lui firma non Saccodidanni.
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