INTERVISTA DI REPUBBLICA A MERCATO LIBERO
RIMPORTO QUI DI SEGUITO L'ARTICOLO INTERVISTA, CON TANTO DI VIDEO REALIZZATA DA REPUBBLICA NEI GIORNI SCORSI.
ANALIZZO L'ARTICOLO IN MANIERA CRITICA IN QUANTO CREDO CHE CI SIANO MOLTI PASSAGGI CORRETTI MA TANTI ALTRI STILE... "REPUBBLICA" DELLE BANANE..
MI DISPIACE..MA E' QUESTO STILE RADICAL CHIC..CONTRO I RICCHI MA CON PROPRIETARIO DE BENEDETTI..CONTRO I BENESTANTI ..MA GESTITO DA CHI AMA LE COSE BELLE..APPARENTEMENTE A FAVORE DELA POVERA GENTE, IN REALTA' SPUDORATAMENTE GIORNALE DI REGIME...CHE RAPPRESENTA IL MALE DEL NOSTRO PAESE..
PAESE CHE SAREBBE IL PIU' BELLO DEL MONDO SE FOSSE SOLO CAPACE DI ALLONTANARE L'ATTUALE CLASSE DIRIGENTE, SE FOSSE CAPACE DI AMARE LA LIBERTA' DI RISPETTARE L'INDIVIDUO, DI NON ANNEGARLO DI BUROCRAZIA E TASSE...LA REPUBBLICA E' ASSOLUTAMENTE INCAPACE DI PARLARE ALLA GENTE ..A FAVORE DELLA GENTE..MA PENSA SOLO A QUELLA TIPOLOGIA DI RADICAL CHIC ITALIANI CHE ANDREBBERO SEMPLICEMENTE DEBELLATI..PER IL VERO BENE DI QUESTA ITALIA.
L'ITALIA E GLI ITALIANI HANNO BISOGNO DI TROVARE STIMOLI BASATI SULLA CONCORRENZA E LA LIBERTA' SU BASSE TASSE E POSSIBILITA' DI GUADAGNARE VERAMENTE . COME SI FA IN MOLTI PAESI DEL MONDO E NON SU FALSI MORALISMI DI UNA FALSA SINISTRA
QUINDI DI TANTO IN TANTO, IN GIALLO VI EVIDENZIERO' GLI ERRORI DI UN GIORNALISMO CHE NON PARLA ALLA PARTE PRODUTTIVA DEL PAESE MA SOLO ALL'INVIDIOSA SIGNORA MARIUCCIA ...UN GIORNALISMO PAGATO DALL'ESTABLISHMENT PER ESSERE COSI' E PER ROVINARE QUEL POCO DI BUONO CHE IN ITALIA RIMANE...
DOPO AVER LETTO L'INTERVISTA FATTA DA REPUBBLICA TI ACCORGI CHE SEI NELLA REPUBBLICA DELLE BANANE E I GIORNALI SONO AL SOLDO DEI GESTORI DELLA PIANTAGIONE...AGLI SCHIAVI LORO DEVONO RACCONTARE UNA MEZZA VERITA'..
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Banche italiane a rischio? Per l'Associazione bancaria italiana non è così anche se la presenza di titoli di Stato nelle casseforti dei nostri istituti qualche problema lo potrebbe creare come dimostrano gli stress test fatti dalla Bce
ROMA - Banche chiuse per giorni,
restrizioni all'uso del contante e un prelievo di quasi il 40% sui conti
correnti superiori ai 100mila euro: questa la conclusione della crisi
di Cipro. Era la fine del marzo scorso, e il panico da bank run -
ovvero, la corsa agli sportelli per ritirare i soldi dalle banche -
sembrava minacciare tutti i Paesi colpiti dalla crisi. Italia compresa.
La cifra minima. Un paio di settimane dopo, in un elegante ristorante di San Siro si svolgeva una cena-conferenza organizzata da Paolo Barrai, ideatore del blog "Mercato libero". Sulle sue pagine, Barrai invita da anni ad abbandonare l'Italia per portare i risparmi all'estero, dove le istituzioni sono più efficienti e la tassazione meno sanguinaria. "Panama fra immobiliare e residenza"; "Delocalizzare in Svizzera"; "Residenza in Romania, Dubai, Londra, Singapore, Hong Kong..." sono solo alcuni dei post pubblicati. Ovviamente, i consigli non sono alla portata di tutti: in testa al blog campeggia il "contatore del risparmio minimo per sopravvivere alla crisi e leggere Mercato Libero". La cifra segnata, in continuo aggiornamento, è 234.460 euro. Secondo Barrai, chi non possiede questo capitale di base è perduto. Ed è inutile che ragioni su dove mettere i suoi soldi.
La cifra minima. Un paio di settimane dopo, in un elegante ristorante di San Siro si svolgeva una cena-conferenza organizzata da Paolo Barrai, ideatore del blog "Mercato libero". Sulle sue pagine, Barrai invita da anni ad abbandonare l'Italia per portare i risparmi all'estero, dove le istituzioni sono più efficienti e la tassazione meno sanguinaria. "Panama fra immobiliare e residenza"; "Delocalizzare in Svizzera"; "Residenza in Romania, Dubai, Londra, Singapore, Hong Kong..." sono solo alcuni dei post pubblicati. Ovviamente, i consigli non sono alla portata di tutti: in testa al blog campeggia il "contatore del risparmio minimo per sopravvivere alla crisi e leggere Mercato Libero". La cifra segnata, in continuo aggiornamento, è 234.460 euro. Secondo Barrai, chi non possiede questo capitale di base è perduto. Ed è inutile che ragioni su dove mettere i suoi soldi.
DURANTE L'INTERVISTA HO SPIEGATO CHE IL CONTATORE E' STATO INSERITO SOLO QUANDO..PER ANNI LA GENTE NON HA VOLUTO ASCOLTARE QUELLO CHE IL BLOG ANDAVA A RACCONTARE SULLA EVOLUZIONE DELLA CRISI. OVVERO LA VENDITA DI IMMOBILI E LA DELOCALIZZAZIONE DEL LAVORO...CON L'AVANZARE DELLA CRISI..NON PER COLPA MIA MA PER COLPA DEGLI ULTIMI GOVERNI, L'INASPRIMENTO DEL FISCO NON PERMETTE PIU' DI RISPARMIARE E QUINDI SI PUO' SALVARE SOLO CHI SI METTE IN SALVO CON DEI RISPARMI. OVVIAMENTE COLORO CHE POSSONO SALVARSI ALL'ESTERO SONO ANCHE GLI IMPRENDITORI CON UN CAPITALE PER POTER SPOSTARE L'AZIENDA E I GIOVANI MA SOLO SE SONO BRAVI
HO ANCHE SPIEGATO CHE IN ITALIA E' IMPOSSIBILE CRESCERE PER UN LAVORATORE O UN IMPRENDITORE. CHE I RISCHI SONO TROPPO ALTI PER FARE IMPRESA SERENAMENTE, E NON AGGIUNGIAMO LE TASSE, LA BUROCRAZIA, IL COSTO DEL LAVORO ECC ECC...IN ITALIA SI LAVORA PER LO STATO E SENZA LA SPERANZA DI UN FUTURO MIGLIORE.
Capital protection. Non a caso, la serata di San Siro era riservata a lettori "dai 200mila euro in su": per partecipare era richiesta un'iscrizione e il versamento di 50 euro, comprensivi della cena.
Capital protection. Non a caso, la serata di San Siro era riservata a lettori "dai 200mila euro in su": per partecipare era richiesta un'iscrizione e il versamento di 50 euro, comprensivi della cena.
DIREI CHE LA SPESA E' MOLTO BASSA VISTO QUELLO CHE CHIEDONO DEI LOCALI MILANESI NORMALI PER UNA CENA (VINO INCLUSO)..LA GIORNALISTA LO METTE IN MODO DA FAR APPARIRE IN CATTIVA LUCE CHI HA PARTECIPATO ALLA CENA..ALLA QUALE LEI NON HA NEPPURE PAGATO...VISTO CHE E' STATA OSPITE DI MERCATO LIBERO!
Già dal parco macchine fuori dal
ristorante si poteva intuire il tipo di uditorio; una volta in sala,
accompagnati da camerieri in livrea sotto lampadari di cristallo,
l'intuizione era confermata: almeno un centinaio tra imprenditori e
proprietari a vario titolo - di ogni età e sesso, ma tutti egualmente
curati e ben vestiti - si accalcavano per conquistare una delle tante
sedie imbottite del salone, da cui ascoltare comodamente i relatori.
QUA LA GIORNALISTA SI LASCIA PRENDERE DA QUELLO SPIRITO DI SINISTRA CHE STA UCCIDENDO L'ITALIA..IL PARCO MACCHINE ? LA LIVREA DEI CAMERIERI??? TUTTI EGUALMENTE BEN CURATI E VESTITI...DIVERTENTE QUESTO GIORNALISMO CHE DEFINIRE BECERO E DI PARTE E' ASSOLUTAMENTE IL MINIMO...PERCHE' NON LO VA A DIRE ALLE CENE DOVE PARTECIPA IL SIGNOR SCALFARI O DE BENEDETTI...LI' NON CHE LA GIORNALISTA NON VA VERO???
COSA CONTA TUTTO QUESTO QUANDO E' IN BALLO LA LIBERTA' DI UN INDIVIDUO? PERCHE' NON PARLA DELLE AUTO CON CUI VA IN GIRO IL SUO REDATTORE CAPO? E IL SIGNOR DE BENEDETTI CHE E' PROPRIETARIO DEL GIORNALE, NONCHE' ABITANTE FELICE DELLA SVIZZERA!!! FORSE SE INTERVISTAVA COLUI CHE LE PAGA IL SERVIZIO AVREBBE POTUTO NOTARE LE AUTO DI FAMIGLIA E LA BELLEZZA DELLA SUA CASA A SANT MORITZ...E FARLO APPARIRE COME UN PECCATO MORTALE...MA E' PIU' SEMPLICE FARLO CON DELLE PERSONE ONESTE RISPARMIATRICI PER UNA VITA..PREOCCUPATE PER L'INGERENZA DI QUESTO STATO E DI QUESTA CLASSE POLITICA MALATA....E DIPENDENTE DALLA TROIKA EUROPEA E DALLA DITTATURA BANCARIA
COSA CONTA TUTTO QUESTO QUANDO E' IN BALLO LA LIBERTA' DI UN INDIVIDUO? PERCHE' NON PARLA DELLE AUTO CON CUI VA IN GIRO IL SUO REDATTORE CAPO? E IL SIGNOR DE BENEDETTI CHE E' PROPRIETARIO DEL GIORNALE, NONCHE' ABITANTE FELICE DELLA SVIZZERA!!! FORSE SE INTERVISTAVA COLUI CHE LE PAGA IL SERVIZIO AVREBBE POTUTO NOTARE LE AUTO DI FAMIGLIA E LA BELLEZZA DELLA SUA CASA A SANT MORITZ...E FARLO APPARIRE COME UN PECCATO MORTALE...MA E' PIU' SEMPLICE FARLO CON DELLE PERSONE ONESTE RISPARMIATRICI PER UNA VITA..PREOCCUPATE PER L'INGERENZA DI QUESTO STATO E DI QUESTA CLASSE POLITICA MALATA....E DIPENDENTE DALLA TROIKA EUROPEA E DALLA DITTATURA BANCARIA
Il
tema della conferenza, infatti, era la "capital protection", e Barrai
aveva invitato diversi professionisti (notai, assicuratori e
commercialisti italiani e svizzeri) a spiegare come mettere al sicuro i
propri quattrini, nell'epoca del "prelievo forzoso" e delle tasse a
sorpresa.
LA GIORNALISTA SI VEDE CHE NON RIESCE A CAPIRE CHE NON SI CHIAMANO QUATRINI...QUELLI APPARTENGONO A SCALFARI O DE BENEDETTI CHE LA PAGANO...PER NOI SONO I RISPARMI ONESTAMENTE GUADAGNATI IN UNA VITA DI ONESTO LAVORO...E QUESTO PUNTO PROPRIO A QUELLI DI REPUBBLICA NON VA GIU'...COME NON VA GIU' A RENZI, ALL'ANNUNZIATA, A LETTA E COMPANY..MA CHE INVECE SONO ALLA BASE DELLA LIBERTA' DELL'UOMO.
Dal trust neozelandese per ovviare alle imposte di
successione,
QUI LA GIORNALISTA NON COGLIE CHE IL TIMORE DELLE PERSONE E' CHE VENGANO INTRODOTTI DAL GOVERNO LEGGI CONTRO IL BUON E SANO RISPARMIO ...LA PROPRIETA' PRIVATA E' UN DIRITTO E OGNI BUON PADRE DI FAMIGLIA HA IL DOVERE DI DIFENDERLA! SE NON LO FAI SEI UN CRETINO...NEL RISPETTO DELLE LEGGI ITALIANE
alle novità sulla compilazione del quadro Rw (strumento con
cui si segnala al fisco un conto corrente all'estero); dalla
"delocalizzazione" di famiglia e impresa in Svizzera, al progetto di
investimenti in Canton Ticino.
LA GIORNALISTA SI DIMENTICA DI DIRE CHE TUTTO QUESTO LAVORO E' NELL'ASSOLUTO RISPETTO DELLA LEGGE ITALIANA ...TUTTE COSE NORMALI CHE IL PARLAMENTO HA APPROVATO E CHE COMPITO DI UN BLOG E' DI DIVULGARE E FAR CONOSCERE !!!
Infine, un collegamento via Skype con
Panama, dove un emigrante italiano - felice, soddisfatto e benestante
- spiegava agli astanti quanto è facile prendere residenza nello Stato
centramericano e quali vantaggi può garantire. Insomma: soluzioni
concrete per abbandonare il Belpaese, accompagnate da risotto allo
champagne e filetto alle verdure. Perché - come scrive Barrai sul suo
blog - è "meglio andar via adesso con la borsa di Vuitton, che tra
qualche anno con la valigia di cartone".
LA GIORNALISTA NON E' STATA ATTENTA, IN QUANTO A PANAMA VI ERA UN TICINESE CHE NON E' BENESTANTE MA LAVORA CON PROFESSIONALITA' E ONESTA' 14 ORE AL GIORNO .
INOLTRE SEMBRA QUASI CHE MANGIARE RISOTTO ALLO CHAMPAGNE SIA UN DELITTO COSI' COME IL BUON FILETTO ALLE VERDURE....CHISSA' COME MAI....FORSE PERCHE' MILIONI DI PERSONE PER ANNI HANNO DORMITO LEGGENDO GIORNALI COME REPUBBLICA E IL CORRIERE E SEGUENDO I PROGRAMMI RAI E MEDIASET SENZA CERCARE DI INFORMARSI SULLA CRISI...E ORA NON HANNO UN LAVORO..E SI LAMENTANO..MA NON SI LAMENTAVANO QUANDO ERANO IN PANCIOLLE A GUARDARE IL GRANDE FRATELLO O SI FACEVANO COMODOSE VACANZE AL MARE O IN MONTAGNA..O IN GIRO PER IL MONDO..O ACQUISTAVANO A DEBITO AUTO DI LUSSO PER METTERSI IN MOSTRA...
IO CREDO CHE SE UNA PERSONA SI FOSSE MINIMAMENTE INFORMATA AVREBBE AVUTO MODO E TEMPO DI METTERE IN PROTEZIONE LA SUA FAMIGLIA..INVECE LA STOLTEZZA DELL'ITALIANO E' IL MOTIVO DI QUESTA CRISI (OVVIAMENTE ANCHE LA POLITICA L'HA FATTA GROSSA..E OVVIAMENTE I MEDIA DI QUESTI ANNI CON IN TESTA PROPRIO REPUBBLICA)
Cipro spaventa. Le iniziative di Paolo Barrai giocano su un'inquietudine diffusa:
NON GIOCANO SU NULLA CARA GIORNALISTA.....MA SI BASANO SU SETTE ANNI DI INFORMAZIONE VERA..NON COME QUELLA DI GIORNALISTI DA QUATTRO O CINQUE SOLDI....NOI ABBIAMO SPIEGATO LA CRISI FIN DALL'INIZIO E NON STIAMO GIOCANDO..MA PROGRAMMANDO BASANDOCI SULLA FORZA DEL GRUPPO, LA CONDIVISIONE E LA COLLABORAZIONE
quella
che il sistema bancario e il sistema-Paese, in Italia, non vengano
percepiti come sicuri. Una sensazione cresciuta con l'avanzare della
crisi, che ha violato l'intangibilità dei risparmi - intaccati in
Grecia come a Cipro - e che, soprattutto, ha esposto gli Stati a un
rischio-default senza precedenti. Basti ricordare le dichiarazioni di
Jeroen Djisselbloem, presidente dell'Eurogruppo, che aveva definito
l'accordo di Nicosia, con relativo prelievo forzoso sui conti correnti,
un "modello" per i problemi del sistema bancario europeo. O il Fiscal
Monitor pubblicato a ottobre dal Fondo monetario internazionale (in
particolare dal dipartimento diretto da Carlo Cottarelli, oggi addetto
alla spending review italiana). Nel documento, gli esperti del Fondo
analizzano il prelievo sul modello Cipro come "misura eccezionale" per
ridurre il debito pubblico; lo descrivono come una possibilità concreta,
con "illustri sostenitori" (tra cui Ricardo e lo stesso Keynes), e che,
se applicata una sola volta e in modo retroattivo, "non distorce i
comportamenti (e, anzi, può essere considerata da molti come una misura
giusta)". Secondo i loro calcoli, riportare il debito ai livelli
pre-crisi nei Paesi dell'area Euro richiederebbe un prelievo "una
tantum" del 10% sul risparmio privato. Con buona pace delle virtuose
"formiche", italiane o straniere che siano.
ESATTO, LE BANCHE ITALIANE SONO POSTI INSICURI PER I RISPARMI..BASTA VEDERE LA SITUAZIONE DI CARIGE, MPS, BANCA MARCHE, VENETO BANCA, BANCA DELL'ETRURIA..A CAPO DELLA BCE VI E' UN UOMO CHE HA AUTORIZZATO L'OPERAZIONE MPS ANTONVENETA DECRETANDONE IL FALLIMENTO...PER NON PARLARE DELLA TARANTOLA MESSA A CAPO DELLA RAI...DOPO ESSERE STATA A ACAPO VIGILANZA DI BANCA D'ITALIA..E SACCOMANNI..UOMO DI BANCA D'ITALIA CHE NE COMBINA DI TUTTI I COLORI? COME SI FA AD AVERE FIDUCIA IN QUESTO SISTEMA CHE POTREBBE SALTARE DA UN MOMENTO ALL'ALTRO..DEL RESTO L'EUROPA LO DICE CHIARAMENTE...E SE UN DOMANI LE SORPRESE SALTERANNO FUORI NON SI POTRA' DIRE CHE ERA INASPETTATO
Sistema intossicato. A questi presupposti, poi, si sommano una serie di complicazioni proprie del Belpaese, ancora immerso nella crisi economica. Il sistema bancario italiano, seppure meno intossicato di altri, è messo a dura prova dal suo stretto legame con l'economia. Se il tessuto di piccole e medie imprese (che rappresentano il 94% delle aziende italiane) è in crisi, le banche ne risentono più che altrove. Tanto che le sofferenze lorde - ovvero i crediti il cui debitore è insolvente - per Bankitalia sono passate dai 60 miliardi del 2009 ai 141 dell'agosto scorso, con un rapporto di sette prestiti deteriorati ogni cento finanziamenti concessi (il valore più alto dal 1999). Una "dieta" di credito che certo non fa bene agli istituti, e che si accompagna, dal lato opposto, alla "scorpacciata" di titoli di Stato. Nella pancia delle nostre banche secondo Bankitalia si trovano obbligazioni del Tesoro per circa 400 miliardi: una liquidità che gli istituti hanno impiegato per acquistare bond italiani, e che avevano ottenuto dalla Banca centrale europea al tasso "stracciato" dell'1% (nei due Ltro, Long term refinancing operations, che tra il 2011 e il 2012 hanno concesso alle banche italiane circa 255 miliardi di euro).
Sistema intossicato. A questi presupposti, poi, si sommano una serie di complicazioni proprie del Belpaese, ancora immerso nella crisi economica. Il sistema bancario italiano, seppure meno intossicato di altri, è messo a dura prova dal suo stretto legame con l'economia. Se il tessuto di piccole e medie imprese (che rappresentano il 94% delle aziende italiane) è in crisi, le banche ne risentono più che altrove. Tanto che le sofferenze lorde - ovvero i crediti il cui debitore è insolvente - per Bankitalia sono passate dai 60 miliardi del 2009 ai 141 dell'agosto scorso, con un rapporto di sette prestiti deteriorati ogni cento finanziamenti concessi (il valore più alto dal 1999). Una "dieta" di credito che certo non fa bene agli istituti, e che si accompagna, dal lato opposto, alla "scorpacciata" di titoli di Stato. Nella pancia delle nostre banche secondo Bankitalia si trovano obbligazioni del Tesoro per circa 400 miliardi: una liquidità che gli istituti hanno impiegato per acquistare bond italiani, e che avevano ottenuto dalla Banca centrale europea al tasso "stracciato" dell'1% (nei due Ltro, Long term refinancing operations, che tra il 2011 e il 2012 hanno concesso alle banche italiane circa 255 miliardi di euro).
QUA la giornalista e' finalmente brava..dimentica il disasro delle svalutazioni immobiliari...che ancora le banche non attuano...ma pazienza
Titoli di stato nella "pancia" della banche. "Nel primo semestre del 2012 c'era una concentrazione di buoni del Tesoro in scadenza, che le banche italiane hanno contribuito a rifinanziare", racconta Giovanni Sabatini, direttore generale dell'Abi; "Se non fossero intervenute e le aste fossero andate deserte, non oso immaginare cosa sarebbe successo". In questo modo, però, non solo è aumentata l'esposizione delle banche al debito sovrano, ma sono diminuite le risorse disponibili per l'economia reale, che lamenta una stretta al credito insostenibile. E se l'economia reale non si riprende, le banche continueranno ad essere in difficoltà, secondo un classico circolo vizioso. Secondo l'Abi, invece, il livello dei prestiti non è mai stato così alto: "Nel 1992 i prestiti dalle banche italiane ammontavano a 585 miliardi; nel 2012 la cifra era salita a 1797 miliardi. Un aumento vertiginoso". Certo, ad agosto 2013 il volume è sceso a 1749 miliardi, ma il problema non è questo. Secondo Sabatini "il credito da solo non produce crescita. Ci vogliono gli investimenti, che in Italia sono crollati". A sostegno di quanto afferma, l'Abi mette a confronto delle semplici cifre: se dal 2000 al 2012 lo stock di credito è passato da 100 a 190, il volume degli investimenti è cresciuto solo fino a 120; mentre la produzione industriale è addirittura scesa a 80. "La verità è che oggi la domanda di credito serve solo a rinnovare i vecchi debiti, non a investire. Di conseguenza, si tratta di crediti molto rischiosi che dopo cinque anni di profonda crisi nessuno si può permettere".
Titoli di stato nella "pancia" della banche. "Nel primo semestre del 2012 c'era una concentrazione di buoni del Tesoro in scadenza, che le banche italiane hanno contribuito a rifinanziare", racconta Giovanni Sabatini, direttore generale dell'Abi; "Se non fossero intervenute e le aste fossero andate deserte, non oso immaginare cosa sarebbe successo". In questo modo, però, non solo è aumentata l'esposizione delle banche al debito sovrano, ma sono diminuite le risorse disponibili per l'economia reale, che lamenta una stretta al credito insostenibile. E se l'economia reale non si riprende, le banche continueranno ad essere in difficoltà, secondo un classico circolo vizioso. Secondo l'Abi, invece, il livello dei prestiti non è mai stato così alto: "Nel 1992 i prestiti dalle banche italiane ammontavano a 585 miliardi; nel 2012 la cifra era salita a 1797 miliardi. Un aumento vertiginoso". Certo, ad agosto 2013 il volume è sceso a 1749 miliardi, ma il problema non è questo. Secondo Sabatini "il credito da solo non produce crescita. Ci vogliono gli investimenti, che in Italia sono crollati". A sostegno di quanto afferma, l'Abi mette a confronto delle semplici cifre: se dal 2000 al 2012 lo stock di credito è passato da 100 a 190, il volume degli investimenti è cresciuto solo fino a 120; mentre la produzione industriale è addirittura scesa a 80. "La verità è che oggi la domanda di credito serve solo a rinnovare i vecchi debiti, non a investire. Di conseguenza, si tratta di crediti molto rischiosi che dopo cinque anni di profonda crisi nessuno si può permettere".
QUA LA GIORNALISTA DIMENTICA CHE PER ATTRARRE INVESTIMENTI SI DEVE GARANTIRE PROFITTO E PER FARLO OCCORRE CERTEZZA DELEL REGOLE E POCHE TASSE...MA VISTO CHE LE TASSE NON SI POSSONO ABBASSARE..VISTO IL DEBITO...SIAMO IN UN CUL DE SAC....E ALLORA ...ALLORA MEGLIO ANDARSENE COME NOI STIAMO PROPONENDO E FACENDO
Sistema solido. Tutto mentre la Bce passa al vaglio i principali istituti di credito europei, in vista dell'attesa - ma non troppo - unione bancaria. A novembre, infatti, sono state messe sotto esame 128 banche europee, di cui 15 italiane: entro ottobre 2014 gli istituti saranno valutati sotto il profilo del rischio, della qualità degli attivi e della tenuta in caso di stress; in seguito la Bce assumerà la funzione di vigilanza unica bancaria per poi istituire, nel 2015, l'Autorità unica per la gestione delle crisi bancarie. Sabatini assicura che "Il nostro sistema bancario è solido, e in questi anni ha continuato a rafforzarsi"; tuttavia, in una simulazione degli stress test Bce proposta da Royal Bank of Scotland, l'unica banca italiana capace di mantenere un Core Tier 1 (componente primaria del capitale di una banca) superiore al 10% è Mediobanca, che comunque si classifica undicesima tra gli altri istituti europei in quanto a tenuta finanziaria. Le altre banche (da Intesa e Unicredit, rispettivamente 20esima e 21esima, a Carige e Monte Paschi, rispettivamente terzultima e penultima) non sembrano brillare nelle performance. Almeno, secondo la simulazione. D'altronde, se i crediti deteriorati e il volume dei titoli di Stato dovessero pesare molto, nel giudizio della Bce, diverse banche italiane (soprattutto le piccole e medie) sarebbero in grave difficoltà. Senza dimenticare che gli istituti dovranno avere un rapporto tra patrimonio e impieghi ponderati per il rischio di almeno l'8%; ad oggi, secondo l'Abi, gli impieghi (i prestiti erogati) superano la raccolta (il credito ottenuto dalle banche sul territorio) di ben 200 miliardi di euro.
Sistema solido. Tutto mentre la Bce passa al vaglio i principali istituti di credito europei, in vista dell'attesa - ma non troppo - unione bancaria. A novembre, infatti, sono state messe sotto esame 128 banche europee, di cui 15 italiane: entro ottobre 2014 gli istituti saranno valutati sotto il profilo del rischio, della qualità degli attivi e della tenuta in caso di stress; in seguito la Bce assumerà la funzione di vigilanza unica bancaria per poi istituire, nel 2015, l'Autorità unica per la gestione delle crisi bancarie. Sabatini assicura che "Il nostro sistema bancario è solido, e in questi anni ha continuato a rafforzarsi"; tuttavia, in una simulazione degli stress test Bce proposta da Royal Bank of Scotland, l'unica banca italiana capace di mantenere un Core Tier 1 (componente primaria del capitale di una banca) superiore al 10% è Mediobanca, che comunque si classifica undicesima tra gli altri istituti europei in quanto a tenuta finanziaria. Le altre banche (da Intesa e Unicredit, rispettivamente 20esima e 21esima, a Carige e Monte Paschi, rispettivamente terzultima e penultima) non sembrano brillare nelle performance. Almeno, secondo la simulazione. D'altronde, se i crediti deteriorati e il volume dei titoli di Stato dovessero pesare molto, nel giudizio della Bce, diverse banche italiane (soprattutto le piccole e medie) sarebbero in grave difficoltà. Senza dimenticare che gli istituti dovranno avere un rapporto tra patrimonio e impieghi ponderati per il rischio di almeno l'8%; ad oggi, secondo l'Abi, gli impieghi (i prestiti erogati) superano la raccolta (il credito ottenuto dalle banche sul territorio) di ben 200 miliardi di euro.
09 dicembre 2013
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INTERVISTA DI REPUBBLICA A MERCATO LIBERO
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13 commenti:
chapeau
Caro Barrai, tutto il mondo è paese e la svizzera non è da meno:
L’Autorità federale di Vigilanza sui Mercati Finanziari della Confederazione Svizzera ha reso pubblica la normativa che riguarda il risanamento degli istituti di credito. Ecco che una vecchia tecnica utilizzata a Cipro, non molto tempo fa, si ripete: i risparmiatori che dispongono di più di 100 000 franchi svizzeri dovranno partecipare alla ricostituzione del capitale delle banche.
Il protocollo della FINMA (acronimo di Autorità federale di Vigilanza sui Mercati Finanziari in Svizzera) definisce la priorità delle sue regole sulle grandi entità, considerate come ‘too big to fail’ (troppo grandi per fallire) con un volume di attivi superiore ai 2.5 miliardi di franchi svizzeri, quattro volte maggiore del PIL svizzero. Queste istituzioni devono essere riformate in modo ordinato e senza provocare panico, o corsa agli sportelli.
In questo senso, la strategia adottata è quella del salvataggio interno, o il cosidetto “bail-in”: « vista la struttura/natura delle grandi banche svizzere, il bail-in è la strategia più consona per arrivare all’obbiettivo ».
L’opzione di salvataggio attraverso i fondi pubblici è stata rifiutata già diverse volte dal Parlamento svizzero. Il denaro dei contribuenti verrà toccato solo in caso di estrema necessità, a condizione che la normativa venga rispettata integralmente. Di conseguenza, per evitare di ricorrere a quest’opzione, le esigenze in materia di fondi propri e di protezione si sono indurite per quanto riguarda la probabile insolvibilità dei debitori.
Pericolo confisca conti correnti svizzeri
Il documento presentato dalla FINMA esclude le azioni unilaterali dei regolatori. Tutte le decisioni passeranno tramite il Comitato di Stabilità Finanziaria, e avranno la supervisione dei collaboratori delle Banche Centrali. Alla fine di questo processo, l’accordo prevede un salvataggio bail-in, in cui gli azionisti e i creditori dovranno sopportare il peso della ricapitalizzazione e, quindi, di conseguenza, le perdite che ne deriveranno.
Secondo la FINMA, un salvataggio interno si traduce in un guadagno di tempo, e permetterà di unire le forze necessarie per adattarsi al modello d’impresa, osservando comunque delle strette misure prudenziali e assicurative. Se questa strategia non dovesse funzionare, l’ente dovrà liquidare le proprie attività e venderle al miglior offerente.
Una banca viene considerata come ‘non salvabile’ quando il suo capitale è al di sotto del 5% degli attivi ponderati in funzione dei rischi. Se la ratio dei fondi propri si aggira tra il 5 e l’8%, spetterà all’Autorità di Vigilanza decidere se procedere alla liquidazione dell’entità o, al contrario, intraprendere un piano di salvataggio interno descritto qui di seguito.
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Il salvataggio interno si effettua tramite la conversione dei creditori in azionisti. Per poter arrivare a questo progetto, esistono tre modi differenti: conversione del debito in fondi propri, sottoscrizione dei prestiti condizionali obbligatoriamente convertibili (Cocos) e, in ultima istanza, uno sconto sui principali impegni presi dalla banca
In questo primo capitolo, ci sono i risparmiatori che possiedono più di 100 000 franchi svizzeri in un solo conto corrente.
La minaccia confiscatoria che arriva dall’Autorità di regolamentazione ha un potenziale straordinario, dal momento che la situazione dell’istituto è giudicata criticata, e i risparmiatori avrebbero la capacità di far uscire dalle loro tasche quasi 300 000 milioni di franchi svizzeri, che rappresentano la capacità totale dei risparmi superiori ai 100 000 franchi svizzeri dei conti correnti svizzeri.
I primi bersagli di questa nuova misura sono le due grandi banche svizzere: l’Unione delle Banche Svizzere (UBS) e il Credit Suisse Group. Entrambe dovranno affrontare, in futuro, dei costi di finanziamento più elevati per fare dei prestiti sul mercato, poiché i creditori sanno perfettamente che in caso di fallimento della banca i prestiti verranno annullati.
CAro massimo:
1) la svizzra non è messa male come l'italia e credo che di questo possiamo esserne certi.
2) basta non avere piu' di 100.000 franchi se hai paura, sul conto. il resto lo investi. In italia invece abbiamo altri rischi (di default, uscita dall'euro ecc ecc..se permetti la situazione e' piu' grave.
3) la situazione dele banche italiane e' molto piu' brutta di quella delle banche svizzere
4)l'immobiliare italiano crea problemi alle banche italaine benmaggiori dell'immobiliare svizzero che e' sui massimi.
5) la forza del franco svizzero dimostra che i flussi vanno tutti in un senso ...e quindi tu stai sbagliando nelle valutazioni
TU SEI IL SOLITO PERSONAGGIO CHE VEDE IL MOSCERTINO NELL'OCCHIO ALTRUI MA NON IL TRAVONE CHE GLI STA ENTRANDO IN CULO...
grazie per il tuo lavoro ma leggendolo ...sono sempre piu' contento di essere in svizzera...
Repubblica prende pure qualche milione di euro delle tasse degli italioti per rincoglionirli più di quanto sono. Il peggior giornale che c'è in Italia.
Io non sto facendo alcuna valutazione (tantomeno sbagliata), sto solamente ponendo alla sua cortese attenzione un articolo che ho letto.
Non ho la presunzione di insegnare niente a nessuno tantomeno a lei.
Ho inserito questo articolo per completezza di trattazione, dato che il tema della svizzera è molte in auge, in paticolarmodo nel suo blog, che tra l'altro seguo da diversi anni.
Il problema principale è che io amo l'Italia, e sinceramente per colpa di una classe politica inetta, che ha fatto scelte finalizzate esclusivamente alla tutela dei propri interessi personali, con i nostri soldi, non può costringermi ad espatriare per trovare condizioni di vita migliori.
Io inviterei i nostri politici ad andare tutti in svizzere o altrove e lasciare l' Italia in mano a gente onesta, che sappia rimetterla sui binari.
Io voglio vivere in Italia, godermi il mare, le montagne, l'arte, la cucina e le nostre belle città.
Scusi lo sfogo
Buona serata
MASSIMO, capisco il suo sfogo, e lo condivido, non sa quanto...ma io non sono nessuno e non posso cambiare il mondo ne l'italia...io ho una sola vita e la voglio vivere da uomo libero. quindi...scelgo di andarmene...e le dico che se tutti lo facessero ...domani....l'italia si auto pulirebbe e si potrebbe ricominciare..invece i politici fanno conto di gente come lei...patrioti ed eroi...che vengono tutti i giorn sfruttati..in nomedelle belle parole che lei dice..purtroppo gli eroi solitamente fanno una brutta fine..o al massimo gli danno una medaglia di latta e tanti applausi!
paolo, non ti meravigliare di repubblica. lo sappiamo bene che covo di vipere sono!
tieni presente caro massimo che le tasse che devi pagare non ti permettono di godere della bellezza di questa italia. e neppure il tipo di lavoro che oggi vi e' in italia ti permette di crescere....
non perdete tempo con repubblica ..
ma...http://www.informarmy.com/2013/12/la-banca-piu-potente-al-mondo-annuncia.html?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews
un giornale che come dici tu Paolo, e' uno dei maggiori responsabili di questa crisi. una vergogna.
Massimo nessuno tranne te conosce la tua situazione. Sei in grado di cambiare qualcosa? Benissimo! Ma benissimo anche se per qualsiasi ragione hai una nicchia relativamente stabile e comoda in italia (stai attento perche' tutto puo' cambiare velocemente, cosa che comunque dobbiamo fare tutti in qualsiasi paese o - meglio - piu' di uno). Se invece tu desideri vivere in italia (anche io.... e sappi che in tanti la sognamo di notte) ma non sei in condizioni di poterlo fare, io non mi ostinerei senza costrutto.
concordo con l'ultimo lettore caro massimo!
In effetti non è molto difficile fare un pronostico su cosa succederà in Italia.Secondo voi,il partito democratico(i cui elettori sono pensionati e statali e loro parenti)che guida questo governo e il prossimo con Renzi cosa sceglierà tra queste due vie per salvare il paese:tagli di spesa pubblica colpendo i suoi elettori oppure patrimoniale sui risparmi?Si giustificheranno dicendo che i poveri con conti sotto 20mila euro non pagano.
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