VACANZE SEMPRE MOLTO STIMOLANTI MA CHE VOLGONO ALLA FINE...DA LUNEDI' A DISPOSIZIONE A LUGANO
Ieri sono stato a provare kite nella spiaggia di TARIFA. giornata fantastica e oceano atlantico un po' freddo ma con dei colori unici.
In serata tapas e sangria con i nostri amici hanno concluso una giornata a dir poco unica
le vacanze stanno volgendo al termine. Questa mattina a Porto Banus ho una colazione di lavoro all'Hotel Puerto Romano con uno dei piu' importanti immobiliaristi della zona. Sono alla ricerca per un gruppo di amici di mercato libero di un lotto di appartamenti di livello alto in SVENDITA . Mi hanno detto che questa persona ha ottime entrature con delle banche locali che DEVONO LIBERARSI DI UN BEL PO' DI IMMOBILI. qui a marbella la crisi si sente ma decisamente meno che in Italia.
Siamo a due ore di aereo (malaga) servita benissimo con voli giornalieri della easy jet.
si puo' girare in ferrari senza essere fermati dalla guardia di finanza, si puo' pagare in contanti quello che si vuole senza controlli...la stagione e' molto lunga ...dopo il mare ci sono i campi da golf...i ristoranti sono di ottima qualita' cosi' come gli innumerevoli locali notturni e discoteche..MITICA LA OLIVIA VALERE
Da lunedi' mattina sono a Lugano. Stiamo predisponendo i dettagli per il viaggio a Panama. Ai blocchi di partanza l'operazione NPL (non performing loans) .Il recente crollo di rupia indiana e real brasiliano meritano attenzione per investire, cosi' come la super debolezza del dollaro e di molte altre valute nei confronti di un euro a doppia velocita'
la svalutazione di molte valute frenera' pesantemente le esportazioni tedesche...l'italia sara' in crisi nera...il ost votazioni tedesche portera' una svalutazione dell'euro.
IO SONO MOLTO TRANQUILLO NEL NON AVERE ASSETS IN ITALIA, LA RESIDENZA IN SVIZZERA ( e presto anche a Panama e Dubai) e nuovi progetti in giro per il mondo.
in autunno probabili viaggi di lavoro a Dubai, Kenia e Camerun.
Si torna a Berlino dove gli immobili continuano a salire, il Brasile diventa hot con un cambio estremamente interessante per investire. Bulgaria a Turchia sono in fase di studio.
COME DICEVO, DA LUNEDI' MATTINA SONO A LUGANO. LA SETTIMANA E' GIA' PIENA, MA SONO A DISPOSIZIONE PER COLORO CHE VOGLIONO VALUTARE L'APERTURA DI UN CONTO CORRENTE A SOLI 30 EURO ANNUI DI COSTO E GARANZIA SU TUTTI I DEPOSITI DA PARTE DEL CANTON TICINO.
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A PARTIRE DA OGGI.
NON AVENDO MOLTO TEMPO OGGI VI LASCIO A QUESTA STIMOLANTE LETTURA:
FUGA DAI PAESI INDEBITATI..ITALIA ADDIO
E A QUESTO ARTICOLO DI MARCO DELLA LUNA.
RIMINI: LA FAVO-LETTA CONQUISTA IL POPOLO DI CL
Analisi critica delle false spiegazioni di un merkeliano fedele
Come
sempre fanno le istituzioni e quasi sempre la politica, nei loro
discorsi a Rimini ieri (uno registrato, l'altro dal vivo), Napolitano e
Letta, contro il loro stesso motto "parlate il linguaggio della verità",
hanno spiegato al popolo di CL la crisi e “come uscirne” in termini
emotivi, soggettivi, infantili, fasulli. E il popolo di CL, impreparato e
irrazionale, ha bevuto, ha applaudito, anzi è stato conquistato.
Immaginate
una città colpita da tassi elevatissimi di tumori, con la gente che
emigra o manda via i figli per sfuggire al cancro. L'alta incidenza di
tumori è causata dai pesticidi degli agricoltori che finiscono in falda,
dall'asbesto emesso da una grande industria americana, dalla diossina
emessa da una grande industria svizzera, dai metalli pesanti emessi da
una grande fonderia tedesca, dal nanoparticolato emesso da un
inceneritore di una municipalizzata gestita da mafia e politici
corrotti. Le autorità cittadine sanno che le cause sono quelle, non
hanno fatto nulla per rimuoverle perché sono condizionate dai capitali
americani, svizzeri, tedeschi,
CONTINUA A LEGGERE
mafiosi e perché dipendono dal voto degli
agricoltori per restare in carica. Quindi ai cittadini non
menzioneranno nemmeno pesticidi, diossina, nanoparticolato, metalli
pesanti – niente che possa nuocere al business; non diranno che le cause
sono sempre lì, quindi la moria di cancro continuerà, salve normali
fluttuazioni; ma taceranno le cause. Non diranno: “se l'inquinamento non
cesserà, interverremo di forza per rimediare”; bensì diranno: “in
passato sono stati fatti gravi errori e non siamo stati diligenti; ora
la musica è cambiata; abbiamo sviluppato una consapevolezza igienica e
ambientale e alimentare; nella logica del dialogo con i nostri partner
stranieri e coi capitali internazionali stiamo elaborando nuove regole;
l'uscita dal cancro è a iniziata; guai a chi interromperà il processo di
uscita.” E la gente, rassicurata, applaude. E continua a riempire i
cimiteri.
Analogamente,
i discorsi di Napolitano e di Letta, in linea con Merkel, Barroso, Van
Rompuy e i loro progetti, hanno taciuto al pubblico i meccanismi reali e
tecnici che producono la presente incessante recessione economica.
Meccanismi a livello globale e di Euro, ben noti a tutti gli economisti e
ai giornalisti economici e a loro stessi, Napolitano e Letta.
Meccanismi - ripeto - tecnici, che riguardano la moneta, il credito, la
loro creazione, i difetti strutturali del Sistema Europeo delle Banche
Centrali, gli sbilanci commerciali internazionali, la insostenibilità e
non rimborsabilità dei debiti aggregati del mondo, la prospettiva di
global meltdown, la deindustrializzazione e la fuga di capitali, aziende
e lavoro qualificato da paesi come l'Italia.
Al
posto dei meccanismi reali, tecnici, oggettivi, per distrarre la gente
dalla comprensione della realtà, e per fornirle una spiegazione dei
fatti in termini politicamente gestibili, i due hanno lanciato la solita
profumata nube di concetti emotivi-soggettivi, di catch-words e parole
ad effetto, per portare le menti del pubblico dal piano
raazionale-empirico a quello irrazionale-emotivo: l'incontro, la
solidarietà, i valori, i diritti, l'Europa, l'integrazione, il salmo
ottavo, la centralità del cittadino, gli italiani ce la faranno – Letta
non ne ha dubbi – perché hanno il culto del tempo, della terra, della
bellezza, e i muretti a secco dei contadini sardi, costruiti anche per
la bellezza (da decenni gli italiani hanno devastato e deturpato sia
esteticamente che geologicamente il territorio, mentre lasciano crollare
i monumenti – vedi Pompei). L'Europa deve aprirsi all'immigrazione
giacché nacque essa stessa extracomunitaria perché il personaggio
mitologico Europa, da cui il nostro continente prende il nome, era una
principessa fenicia,
Ma
siamo pazzi? Ma che serietà è questa? Ma quanto è intontito il
pubblico? Un premier con queste tirate di fronte a 3,5 milioni di
disoccupati, a un pil a – 2% e a un debito pubblico sempre crescente,
andrebbe semplicemente accompagnato immediatamente alla porta, così come
gli egiziani hanno recentemente scacciato Morsi (anche se Morsi, a
differenza di Letta, era stato democraticamente eletto dal popolo).
L'Italia
"sa che si può uscire dalla crisi" - dice Letta. Sì, ma, a parte il
culto del bello, non dice come si esca, in termini operativi.
Concretezza, zero. Descrizioni di come procedere, zero. Egli sa che
l'uscita dalla crisi "è a portata di mano", se si guarda avanti anziché
indietro. Io so, e Letta sa, che ciò è falso, che non si esce dalla
crisi, anzi che non c'è una "uscita", perché non c'è un 'di fuori' della
crisi, perché i fattori di crisi strutturali non sono stati nemmeno
intaccati, ma permangono immutati, sia in ambito globale (buco nero del
debito, squilibri delle bilance dei pagamenti, banche e credito in mano
alla finanza predatrice delle maxi-bolle e mega-frodi), sia
nell'Eurozona (erronea struttura dell'Eurosistema), sia nel contesto
nazionale (altissimi livelli di parassitismo, spreco, inefficienza,
arretratezza scientifico-tecnologico- infrastrutturale). Fattori che
spingono non solo nella recessione ma verso punti di rottura sistemici.
Ed è veramente un insulto ai disoccupati, ai precari e agli esodati
prospettare come inizio della ripresa un lieve aumento dell'export
ottenuto recuperando competitività con l'abbattimento dei salari e dei
diritti dei lavoratori – quindi solo momentaneo.
Letta
ha inoltre affermato che la crisi sarebbe iniziata negli USA coi mutui
subprime e sarebbe essenzialmente dovuta a un sovraindebitamento delle
famiglie e delle imprese, poi pure dello Stato. Un sovraindebitamento
che si poteva evitare, e che è stato eseguito perché si credeva che
avrebbe giovato a tutti e fatto crescere l'economia più del debito.
Tutto ciò è falso. La crisi viene da lontano, è dovuta a molti fattori
strutturali, in parte già accennati, e non è, in realtà, una crisi, un
incidente di percorso. Vi sono state diverse crisi precedenti, come
quella della e-economy del 2000, come manifestazioni visibili a tutti di
processi destabilizzanti legati a molteplici fattori: la
finanziarizzazione dell'economia, la competizione degli investimenti
finanziari che hanno tolto liquidità a quelli produttivi, il processo di
indebitamento globale – che non era e non è evitabile, non è
un'opzione, ma è dovuto al fatto stesso che tutta la moneta che noi
usiamo (quella delle banche centrali e quella delle banche commerciali) è
ottenuta come prestito, quindi con pari generazione di debito gravato
da interesse composto; e ciò comporta che il totale del debito aumenta
continuamente rispetto al totale della moneta, e che quindi bisogna
continuamente creare nuova moneta e nuovo debito per pagare gli
interessi sul debito esistente, e che pertanto il pil deve continuare a
crescere altrimenti si ha un meltdown finanziario.
Oggettivamente
falsa è quindi pure l'altra affermazione di Letta, ossia che l'errore
del passato sia stato di finanziarsi a deficit, indebitandosi. Falsa,
innanzitutto perché tutto il denaro, tutta la liquidità è creata
indebitandosi, da quando si è adottata nel mondo la moneta debito –
dunque non è possibile non indebitarsi, se non cambiando tipo di moneta,
senza debito, proprietaria – possibilità che Letta non menziona, né la
menziona il Colle. Falsa anche perché non è vero che indebitarsi sia
sempre sbagliato. Se un'azienda o uno stato si indebitano per dotarsi di
un impianto, di un'infrastruttura, che producono un reddito superiore
al costo di rimborso del debito, allora indebitarsi è bene. E' ovvio! Si
pensi al deficit spending del New Deal. Certo, se tutta la spesa
pubblica viene gestita dal parassitismo incompetente della casta... Del
resto, quasi tutte le imprese vengono costituite prendendo soldi a
prestito da banche o soci o investitori azionari od obbligazionari.
Falsa, ancora, perché, salvo mettersi a stampare denaro in proprio
attraverso una zecca pubblica, come può lo Stato italiano finanziare
investimenti se non a credito, trovandosi in una situazione in cui il
Paese ha perso e sta perdendo la sua liquidità a causa della fuga dei
capitali e dell'impoverimento dei redditi? L'alternativa, e probabile
scopo di Letta, è far cassa col vendere o svendere al capitale straniero
ciò che rimane dopo la stagione delle privatizzazioni di Prodi, l'altro
discepolo del mai troppo lodato Beniamino Andreatta.
Spiegazioni
economiche, quelle scodellate dal premier, tutte fasulle, quindi, come
fasulla è persino la sua identità regionale: Letta si spaccia per
toscano, ma è notoriamente siciliano, o sardo-siculo. Del resto, che
cosa potrebbe fare, per reggere il suo posto di premier, se non
raccontare continuamente un mito per mimetizzare la realtà?
Letta
ha detto che la crisi, nata negli USA dai prestiti troppo facili, ed
estesasi poi all'Europa, sarebbe stata rapidamente guarita negli USA, a
differenza che in Europa, perché gli USA, a differenza dell'Europa,
hanno un'unica autorità federale centrale prende le decisioni
unitariamente e rapidamente; e una banca centrale, che assicura il
finanziamento del debito pubblico impedendo il default e tenendo bassi i
tassi di interessi. Orbene, innanzitutto è falso che la crisi negli USA
sia stata guarita: c'è stata una modesta ripresa dell'economia reale e
una forte ripresa degli indici di borsa, drogate da un'enorme spesa a
deficit e da un'enorme iniezione di denaro da parte della banca
centrale, entrambe a beneficio essenzialmente della finanza, quindi a
costruzione di nuove bolle, e non dell'economia reale. Permane intanto e
cresce il gigantesco scompenso del debito estero USA. Inoltre, Letta ha
callidamente sottaciuto che, prima dell'adozione dell'Eurosistema,
molti economisti avevano ammonito che questo avrebbe causato disastri ai
paesi periferici, proprio perché, a differenza del sistema USA, mancava
di elementi essenziali: a)una vera banca centrale che assicurasse
sempre l'acquisto dei titoli del debito pubblico, così di prevenire
assolutamente il default e contenere i rendimenti; b)l'unità del debito
pubblico tra gli Stati, che prevenisse attacchi speculativi separati ai
vari Stati; c)un bilancio e un fisco federali che redistribuissero gli
avanzi commerciali tra i vari Stati, impedendo che i meno competitivi
sprofondino nell'indebitamento, nella deindustrializzazione, nella fuga
dei cervelli.
Un
premier economista culturalmente onesto, fedele al motto del linguaggio
della verità, e leale al paese che governa, avrebbe innanzitutto
parlato di questo e spiegato come mai, se si sapeva che, dati quei
difetti dell'Eurosistema, sarebbe successo quello che poi è successo,
non si sono corretti e non si correggono nemmeno ora quei difetti.
Avrebbe spiegato gli interessi che sono stati e restano dietro a queste
scelte, a questa trappola. Avrebbe detto: “Prometto che se quei difetti
non saranno corretti entro 6 mesi, farò questo e questo contro gli
interessi che si oppongono.” Del resto, quando ha ricordato come Kohl,
al tempo della riunificazione, a tutela della dignità di tutti i
tedeschi, impose il cambio 1 a 1 tra il Marco della RFT e quello della
RDT, contro i pareri tecnici che indicavano un cambio al massimo di 1 a
2, Letta si è dimenticato di dire che quel cambio politico, il costo
della dignità di tutti i tedeschi, fu scaricato soprattutto sugli
italiani, come gli ricorda La Stampa di oggi.
Altrettanto
Letta si è dimenticato di dire che, nella presente crisi dei debiti
pubblici, la BCE ha prestato soldi a tassi irrisori ai
banchieri-speculatori franco-tedeschi per comperare titoli del debito
greco ad alto rendimento (prezzo effettivo molto inferiore al nominale) e
alto rischio, per poi ricomprarli dai medesimi banchieri sul mercato
secondario al prezzo nominale! E che il governo italiano ha contratto
debiti per 50 miliardi circa finanziare quel riacquisto a beneficio dei
medesimi banchieri! Analogamente, Letta ha dimenticato di dire che i
predetti difetti strutturali dell'Eurosistema hanno prodotto e ancora
producono un ampliamento della divaricazione tra economie forti
(tedesca) e deboli (italiana), in un loop che si alimenta da sé, e una
maggiore contrapposizione di interessi, e che capitalisti ed elettori
tedeschi sono quindi sempre più diffidenti verso l'Italia e gli altri
paesi periferici, e che sia la Merkel che il suo antagonista
socialdemocratico dichiarano, nelle loro campagne elettorali, di voler
difendere gli interessi tedeschi imponendo la continuazione del “rigore”
ai paesi eurodeboli.
Si
è dimenticato di dire, il “nostro” premier, che, in questa situazione, è
utopistico prospettare più Europa, più integrazione, più unione. Si
prospetta invece più prevaricazione, più approfittamento, più
impoverimento. Ha un bel dire che siano finiti austerità e compiti a
casa: la Germania non è d'accordo, vuole imporre ulteriore rigore a noi e
anche imporre alla BCE di alzare i tassi di interesse per sterilizzare
una tendenza inflativa che, dovuta alla sovrabbondanza di denaro in
Germania, minaccia i redditi e i risparmi dei tedeschi (la BCE comanda a
Roma ma è condizionata dalla Bundesbank); perciò sta intimando alla BCE
di alzare i tassi e stringere il rubinetto – cosa che già oggi affonda
la nostra borsa e soprattutto le nostre banche, e in generale dimostra
ad abundantiam il conflitto di interessi, le opposte esigenze, di
Germania e Italia; e dimostra come le Germania impone le sue esigenze in
danno dell'Italia e di altri paesi inferiori, con un senso del rispetto
e della solidarietà degno del suo grande passato. E dato che anche la
Fed pare voglia stringere i rubinetti, si profila un crollo del settore
finanziario in quanto viene meno la domanda. Inoltre, il deficit
italiano per quest'anno vola verso il 3%, forse oltre – quindi è ben
possibile che la procedura pi infrazione si riapra, se non si stringono i
cordoni. Il “basta austerità” è quindi una sparata velleitaria,
propagandistica. O forse Letta si riferisce al fatto che ormai si parla
di una sforbiciatura (haircut) anche al debito pubblico italiano, di una
sua ristrutturazione. Questa sì, che darebbe un poco di possibilità di
spesa pubblica aggiuntiva – ma possiamo ben immaginare dove finirebbe,
quella spesa, tra le tante bocche politiche da sfamare per tenere unita
la ampia maggioranza di governo, fatta di partiti che si reggono, oggi
più che mai, sull'intercettazione clientelare della spesa pubblica, e
che a questa sacrificano ogni altro obiettivo. E su questo sistema di
parassitismo Letta non ha fatto alcun intervento, pur avendo promesso
mari e monti, ed essendo stato messo su per quello (anche). E in effetti
che può fare, dato che dipende da partiti e da una burocrazia che
vivono proprio di quello?
Per
finire, Letta, invocando il ritorno dell'”alta politica”, ha imputato
gravi colpe nella crisi alla finanza sregolata che ordisce bolle e panic
selling e rating strumentali... giustissimo, ma è proprio quella
finanza che oggi tira i fili dei governi, delle istituzioni, che
rovescia i governi eletti e manda i governi commissariali... che cosa
potrà fare Letta contro di essa, per imbrigliarne gli appetiti e la
rapacità? La sua promessa di imporle regole non è utopistica, è
ridicola, o – peggio – una presa per i fondelli. altrimenti, perché non
ha reintrodotto, tanto per cominciare, il Glass-Stegall Act, ovvero il
suo equivalente italiano, abolito nel 1999 proprio per consentire le
maxitruffe bancarie? Perché non ne parla nemmeno? Letta sa bene che può
sparare a salve contro i padroni della finanza globale, ma se solo
accennasse a qualcosa contrario ai loro interessi, lo farebbero cadere
in men che non si dica.
Tirando
le somme, la narrazione-spiegazione economica propinata da Letta si
rivela una ben congegnata, ma facilmente smontabile, dissimulazione
della realtà a scopo di ottenimento del consenso popolare, che in
effetti egli ha ottenuto dal popolo presente, appunto perché è riuscito a
manipolarlo, approfittando della sua impreparazione e disinformazione.
Per
essere culturalmente e politicamente onesto, per essere leale al suo
paese, un premier italiano, oggi, dovrebbe denunciare al popolo gli
errori e le colpe nell'architettura monetaria e finanziaria europea, e
chiedere il sostegno del popolo per esigere dai partners-avversari
europei la loro correzione o, in mancanza, per togliere l'Italia da una
condizione ingiusta e dannosa, con i passi e gli strumenti che ho
indicato negli ultimi miei saggi: I signori della catastrofe, Traditori al governo e Cimit€uro.
Marco Della Luna, 19.08.13
VACANZE SEMPRE MOLTO STIMOLANTI MA CHE VOLGONO ALLA FINE...DA LUNEDI' A DISPOSIZIONE A LUGANO
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1 commento:
ciao paolo
io, come ti ho detto, per motivi personalissimi di smettere di battere la testa qua e magari intraprendere una piccola attività commerciale la...in pace...e passare qualche anno.
di cosa vi interesserete da quelle parti???
ed i progetti da che capitale partono???
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