STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


L'ITALIA SEGUIRA' LA FRANCIA (AL VIA UN ALTRA MANOVRA!)

Passera AFFERMA che si devono tagliare le tasse specie quelle sul lavoro...(leggete quello che hanno fatto in francia e capirete bene che la politica italiana ancora una volta copia dagli altri..visto che il PIL italiano è fatto da consumi e spasa pubblica..e visto che la spesa pubblica la stanno tagliando...devono cercare (ma inutilmente) di tenere in alto i consumi...FALLITO ANCOR PRIMA DI PARTIRE..IL PIANO..ANCHE SI IL MERCATO AZIONARIO SEGUE LA SPINTA INFLATTIVA PIU' CHE INSANE E DISTORSIVE MANOVRE ECONOMICHE DI POLITICI SENZA VISIONE.

e poi il caro Passera mi fa veramente cascare le braccia...INFATTI LEGGETE PROPRIO OGGI COSA SI AFFERMA:

Luce e gas più cari dal primo ottobre
nuovi aumenti dell'1,4% e dell'1,1%

E' il quarto rincaro consecutivo dall'inizio dell'anno per le bollette energetiche. Le famiglie pagheranno circa 22 euro in più. La spesa media annua sarà pari a 524 euro per l'elettricità e 1.277 euro per il gas

(e questo mentre non abbiamo assistito a nessun aumento del prezzo del petrolio)

e ancora-....

vola il carrello della spesa: +4,7%
Istat: "Cresce più dell'inflazione"


e Passera prepara una manovra stile francese..IN NETTO RITARDO RISPETTO ALL'ANDAMENTO DEL MERCATO...E' SEMPLICEMENTE UN INCAPACE
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RINGRAZIO PHASTIDIO PER QUESTO ARTICOLO BRILLANTE ( HO FATTO QUALCHE OSSERVAZIONE QUA E LA' SPERANDO CHE L'ITALIOTA MEDIO, PRIMA O DOPO ESCA DAL CESSO DI PAESE IN CUI E' IMMERSO...E SMETTA DI PARLARE DI CALCIO,  DI CREDERE IN MONTI, PASSERA E FORNERO, DI LEGGERE REPUBBLICA E IL CORRIERE E DI ASCOLTARE BARISONI A RADIO24...O ALTRI POLITICI ...DI SPERARE IN GRILLO O NELL'USCITA DELL'ITALIA DALL'EURO, NELLA LUCE IN FONDO AL TUNNEL E COMINCI A PENSARE CON LA PROPRIA TESTA...ANZI AD AGIRE!)



Il governo francese  ha presentato il bilancio per il 2013. Si tratta di una manovra ferocemente squilibrata dal versante delle entrate, con 15,8 miliardi di rialzi d’imposta a cui si aggiungono altri 4 miliardi di imposte indirette e contributi, per finanziare la Sécurité Sociale.

Colpite soprattutto LE GRANDI IMRESE, che perderanno molte esenzioni e deduzioni, ad aliquota invariata, e le famiglie a maggior reddito, per mezzo di un nuovo scaglione d’imposta al 45 per cento oltre che della famosa super-aliquota Irpef del 75 per cento per redditi oltre il milione di euro, che dovrebbe colpire 2-3.000 persone  (che il premier Jean-Marc Ayrault ha già definito, con pregevole senso dell’umorismo, “patrioti fiscali” e che Mercato Libero paragona ai soldati della grande guerra mandati a morire per la patria, mentre in casa..erano in molti a fare affari e guadagnare)  e fruttare una miseria di gettito, ottimisticamente stimato in “alcune centinaia di milioni”, ma che alla fine potrebbe determinare la sottrazione di miliardi di euro di imponibile al fisco francese, per vie perlopiù lecite come l’espatrio fiscale.


LA PROVA PROVATA CHE E' ASSURDO SPOSTARE I RISPARMI IN ALTRE BANCHE IN EUROPA (AUSTRIA COMPRESA). LA REPRESSIONE FISCALE E' UN FENOMENO EUROPEA. OGGI LA SVIZZERA E' L'UNICO PAESE CHE PROTEGGEI RISPARMI (conviene spostare la residenza fiscale , gli interessi economici e gli interessi familiari). come suggerito da tempo da MERCATO LIBERO CHE HA UN TEAM DI PROFESSIONISTI, A LUGANO, DEDICATI AD AIUTARE IL TRASFERIMENTO DI ATTIVITA' E DI FAMIGLIE AL DI FUORI DELL'ITALIA. (per info mercatiliberi@gmail.com)
Una decina di miliardi dovrebbero venire dal blocco della spesa pubblica(escluse istruzione, pensioni e servizio del debito), una misura che da sempre appare piuttosto velleitaria. Notevole il fatto che il governo francese faccia affidamento su minori oneri per servizio del debito pari a 700 milioni di euro. Capita, quando si è beneficiati dalla sorte e dalla Banca Nazionale svizzera..
Infatti: A distanza di alcuni mesi dalle prime ipotesi (che avete letto qui), oggi anche Standard & Poor’s ha confermato che la Banca Nazionale Svizzera è una centrale di distorsioni dei mercati finanziari (e della realtà, oltre che delle analisi politiche) collocata nel cuore dell’Europa. L’agenzia di rating stima infatti che, nei primi sette mesi del 2012, la banca centrale elvetica avrebbe comprato 80 miliardi di euro di debito dei paesi core dell’Eurozona, per poter mantenere il rapporto di cambio con l’euro inchiodato al pavimento di 1,20. Questo importo equivale a quasi la metà del deficit fiscale combinato per l’Eurozona, previsto per il 2012. L’aspetto più singolare di questa azione della BNS è dato dalla scelta degli strumenti. Di questi acquisti, un grande beneficiato è stato la Francia, che ha visto il proprio spread con la Germania ridursi a livelli del tutto incompatibili con i fondamentali economici e fiscali del paese, che sono in costante deterioramento. Con buona pace di letture moralistiche sui livelli di rendimento del debito sovrano come sanzione della virtuosità fiscale, che qualche moralista di casa nostra ha continuato a spacciare per mesi. Ma sono digressioni.
Il problema è che l’azione della BNS crea spontaneamente distorsioni, di ogni tipo: limitarsi ad acquistare Bund avrebbe allargato lo spread con Italia e Spagna, causando nuovo panico tra gli investitori e nuova pressione sul franco svizzero, che a sua volta avrebbe richiesto nuovi acquisti calmieratori. Ecco quindi, anche per sfruttare il maggior rendimento, che la banca centrale svizzera comincia ad acquistare anche gli OAT francesi, abbattendone rendimento e spread contro Bund. Quest’ultimo passa dai 145 punti-base di metà maggio ai 55 di metà settembre, e galleggia oggi intorno ai 70 punti-base. Qualcuno sano di mente pensa davvero che in Francia, da maggio ad oggi, sia successo qualcosa tale da renderla più affidabile e solida della Germania, in termini relativi? Evitiamo, dunque, di dare meriti inesistenti ad Hollande.
Nel frattempo, la BNS deve cercare di convertire la marea di euro che si trova in casa, e si muove come un elefante (in tutù) in una cristalleria, finendo con il comprarsi il dollaro australiano e la corona svedese, in quanto carta tripla A, mandando alle stelle il cambio di quei paesi senza apparente motivazione fondamentale (men che mai nel caso australiano, il canarino nella miniera cinese).

Nella finanziaria c’è anche un giochetto per specialisti. Il governo francese infatti fa cassa anche col fiscal dragavendo deciso per il 2013 di non indicizzare all’inflazione gli scaglioni d’imposta. In tal modo, l’aumento nominale dei redditi finirà con l’essere tassato di più, data la struttura progressiva delle aliquote. L’indicizzazione delle aliquote per impedire il drenaggio fiscale è una misura di civiltà: non sorprende quindi che in Italia non sia mai stata realmente applicata. Ma con questa mossa anche il governo francese entra nel novero dei bari fiscali sovrani.
Ma quale è la ratio della manovra francese, al di là della sua caratterizzazione “ideologica” di sinistra? EUROPA : IL NUOVO REGIME E' ASSOLUTAMENTE DI STAMPO COMUNISTA VECCHIO STILE..LA FINE DELL'IMPERO, NELLA FASE FINALE E' REPRESSIVA.
 Semplice: che il modello economico francese poggia pesantemente sui consumi delle famiglie, che oggi rappresentano il 56 per cento di Pil. Ogni manovra volta a rilanciare la competitività delle imprese, e finanziata a scapito delle famiglie, causerebbe un profondo impatto negativo sulla crescita francese. Da qui, la scelta della composizione della manovra, che è molto penalizzante per le grandi imprese. Anche la stessa scelta di accentuare la progressività fiscale e di proteggere o aumentare il potere d’acquisto dei redditi più bassi, poggia sulla considerazione che questi redditi hanno maggiori vincoli di liquidità, e quindi che tendono a spendere tutto o gran parte dell’aumento di reddito disponibile, a differenza dei redditi più elevati. Come direbbero alcuni economisti da salotto, in questi casi il moltiplicatore è molto elevato. In tal modo, i consumi domestici verrebbero alimentati e sorretti, almeno in prima approssimazione.
Ma una manovra del genere fa i conti senza l’oste della delocalizzazione, di capitale, DELLE IMPRESE  e delle persone fisiche ad alto reddito. E’ palese che questa costruzione fiscale non può che affascinare la nostra sinistra, che vedrà in essa la soluzione ai mali del mondo,  netto della realtà. Ma  François Hollande perderà la sua scommessa, la Francia si ritroverà con un modello economico fallito, e dovrà pagarne le pesantissime conseguenze.
E CON LA FRANCIA...ANCHE L'ITALIA OVVIAMENTE... 

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