LA CRESCITA EUROPEA RINVIATA A GIUGNO
Il ministro delle finanze tedesco SCHAEUBLE ha affermato: LE MISURE PER LA CRESCITA IN EUROPA VERRANNO DISCUSSE A GIUGNO.
Forse non si rendono conto che non si puo' aspettare e che ogni giorno l'Italia viene sempre piu' impoverita.
Nel frattempo...il NAPM..PMI CHICAGO...è SCESO RAPIDAMENTE A 56,2 (rispetto a 62,2 del mese precedente) E' il dato peggiore dal novembre 2009...(la produzione ha registrato il livello piu' basso dal settembre 2009...ma allora vi era la Lehman..ora ..l'indice azionario USA vale il doppio e il debito USA vale il 60% in piu' di allora...)
LA CRESCITA EUROPEA RINVIATA A GIUGNO
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3 commenti:
"Troppe tasse in Italia, me ne vado all'estero"
Per Alfredo Moratti, titolare del colosso alimentare 'Amica chips', la seconda azienda più importante in Italia per la produzione di snack salati, l'Italia "e' finita". Il gruppo esporta in 21 Paesi e ha circa 300 dipendenti.
Roma - "Con l’imposta sui cibi considerati non sani dovrei pagare un euro per ogni chilo di prodotto: 75 mila euro al giorno. Piuttosto vendo tutto a una multinazionale e me ne vado via dall’Italia".
E' quanto afferma al Giornale, Alfredo Moratti, titolare del colosso degli snack, ‘Amica chips‘.
"L’Italia – protesta l’imprenditore – è ormai finita, spacciata. La gente non ha più voglia di lavorare e ai pochi che ce l’hanno ci pensa Monti a farla passare".
Il gruppo, la seconda azienda di snack salati piu' importante in Italia, esporta in 21 Paesi e ha circa 300 dipendenti.
Moratti si lamenta di "non trovare gli operai: i giovani non vogliono faticare" mentre sul governo aggiunge: "Vogliono rendersi conto si' o no che gli operai guadagnano poco e a noi costano troppo? Lo sanno che il 20 per cento dei miei dipendenti ha dovuto fare ricorso alla cessione del quinto dello stipendio per mantenere la famiglia?
http://www.wallstreetitalia.com/article/1369491/fisco/troppe-tasse-in-italia-me-ne-vado-all-estero.aspx
NELLE BANCHE SVIZZERE I 50 MILIARDI CHE MONTI NON VUOLE.
I soldi sono lì, a portata di mano, facili da incassare.
E tutti in una volta, senza stare a racimolare un miliardo qua e uno là tra accise sulla benzina e i blitz utili, e spettacolari, come quello di ieri della Guardia di Finanza negli agriturismi in vista del ponte del Primo maggio. Nelle casse delle banche svizzere si stima ci siano almeno 150 miliardi di euro degli evasori italiani e lo Stato potrebbe prendersene fino a 50. Ma al governo non sembrano interessare. “Full compliance”, piena conformità. È questa l’espressione che toglie ogni alibi al governo Monti. Nella conferenza stampa di mezzogiorno del 17 aprile il commissario europeo alla Fiscalità, Algirdas Šemeta, spiega ai giornalisti che gli accordi di Gran Bretagna, Germania e Austria con la Svizzera sono compatibili con il diritto comunitario . E quindi nel 2013 produrranno i loro effetti.
Partiamo dalla fine: il 13 aprile l’Austria firma l’accordo con la Svizzera. Funziona così: nei forzieri elvetici ci sono almeno 20 miliardi di euro Montiaustriaci frutto di evasione. I residenti austriaci titolari dei conti o i beneficiari dei trust e degli altri strumenti giuridici per nascondere le tracce, se vogliono mantenere i loro capitali in Svizzera dovranno pagare una sanzione una tantum del 30%, modulata poi a seconda della durata dei depositi, che può nella pratica oscillare tra il 15 e il 38%. È una specie di condono fiscale, è vero, ma di entità ben diversa da quel 5% applicato da Giulio Tremonti ai suoi tempi. E soprattutto gli effetti continuano: tutti i proventi dei capitali e degli altri strumenti finanziari (dai dividendi ai capital gain) saranno tassati al 25% ogni anno. La Svizzera si accolla il ruolo di esattore per conto dell’Austria e in cambio conserva il segreto bancario, l’unico vero strumento che le è rimasto per attirare i capitali nel Paese (visto che spesso derivano da evasione fiscale o altre pratiche illecite). Il governo di Berna si trova infatti sotto pressione, soprattutto dagli Stati Uniti, per rivelare i segreti dei conti bancari (celebre il caso di Ubs, che è stata costretta a farlo, in piccola parte).
Preferisce quindi agire da sostituto d’imposta, ma tenere un po’ di riservatezza. Da mesi ci sono trattative tra Berna, la Germania e la Gran Bretagna che hanno raggiunto accordi simili. L’applicazione si stava complicando perché la Commissione europea temeva gli effetti distorsivi di provvedimenti che, di fatto, sanano le posizioni illecite del passato. “Ma si è trovato un escamotage, i pagamenti una tantum vengono presentati come l’acconto di quanto verrà chiesto a chi ha soldi in Svizzera dopo l’approvazione di un accordo complessivo tra i 27 Paesi Ue che il commissario Šemeta continua ad auspicare”, spiega Rita Castellani, una delle animatrici dell’iniziativa “Operazione Guardie Svizzere” per fare pressione sul governo italiano. In Germania la Spd, il partito socialdemocratico, si è opposta all’accordo negoziato dal governo di Angela Merkel e ha ottenuto condizioni ancora più punitive per gli evasori: un prelievo una tantum tra il 21 e il 41% (invece che tra il 19 e il 34) e una patrimoniale colossale del 50% per chi eredita un conto svizzero e non lo dichiara al fisco tedesco. Le associazioni dei contribuenti in Germania, Algirdas Šemetaall’inizio scettiche, ora sono entusiaste della formulazione dell’accordo e chiedono la sua immediata applicazione. I l flusso di denaro verso Berlino comincerà nel 2013.
Pochi giorni fa il ministro delle Finanze elvetico, Eveline Widmer-Schlumpf, ha detto in un’intervista che “la Svizzera sta portando avanti con Italia e Francia il tema della tassazione degli asset detenuti in conti svizzeri da cittadini dei due Paesi, ma un negoziato formale deve ancora iniziare”. Il ministro del Tesoro Giulio Tremonti aveva concentrato, con un certo successo, le sue attenzioni soprattutto su San Marino. ....
Mattia Feltri
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
Tristi parole di Alfredo Moratti.Sara' un commento poco pertinente all'economia, forse, quel che voglio dire,ma insomma i govani DEVONO aver voglia di lavorare!!!Se poi qualcuno gliela fara' passare,va bene, e' una tappa, un passaggio che in molti abbiamo vissuto, e' una Grazia anche quella e apre un nuovo periodo della vita,piu' consapevole.Ma se non hanno voglia di lavorare gia' in partenza,lo dico per loro, non per l'economia, per le pensioni e altri moralismi da vecchi catarrosi,allora li potra' aiutare solo una botta di Spirito Santo di quelle fulminanti.
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