STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


MERCATO LIBERO: GRAZIE RAFFAELLA PER IL TUO POST

LUI HA BISOGNO DEL TUO AIUTO!!!

Cari amici lettori, se siete come me genitori, leggete bene quello che Paolo ha scritto, anche se in modo un po' forte, relativamente al destino dei nostri figli, se lasceremo che il loro cervello si atrofizzi davanti alla tv o ai giochi elettronici.
Se i vostri bambini stanno frequentando la scuola primaria, e in questo momento si stanno dedicando al loro videogame preferito, interrompeteli un attimo, prendete un vostro vecchio quaderno delle elementari (se li avete conservati), oppure ricorrete alla fantasia, e fate loro un dettato ortografico, o chiedete di descrivere i frutti dell'inverno... o ancora: chiedete se conoscono il significato di ciacuna parola della prima strofa o anche del ritornello di jungle bells, canzoncina che sicuramente vi avranno cantato decide e decine di volte.. e la pronuncia e... potrei continuare all'infinito... molti di voi si sorprenderanno dei risultati tutt'altro che positivi, e la prossima volta al posto dell'i-phone regaleranno al proprio figlio un bel libro.

No, non sono una maestrina frustrata, solo una mamma lavoratrice a tempo pieno in azienda privata, che difende il proprio lavoro, che la sera torna a casa stanca ma non rinuncia ad aiutare la propria figlia a studiare invece di starsene davanti alla tv a insultare il capitano che ha abbandonato la nave.
Una mamma che lavorando per una famiglia di imprenditori molto esigenti è riuscita negli anni anche a risparmiare e a mettere da parte un un discreto gruzzoletto, per preservare il quale non si fida più dell'inserto del sabato del sole 24ore e per questo è finita in mercato libero.
Aiutiamo a studiare i nostri figli; aiutiamoli a capire che i soldini per l'i-phone in ogni caso se li devono guadagnare. Sfruttiamo la tecnologia per evolvere e non solo per il cazzeggio. Ho poco + di 40 anni, ma nel mio lavoro ho già visto tanti giovani "segati" perchè incapaci di scrivere una lettera in corretto italiano o di usare excel in modo avanzato, o semplicemente perchè non sono abituati a fare sacrifici. Raffaella

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13 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo senz'altro,ma sono più radicale: non mandiamo i figli a scuola,facciamo fare loro l'esame di stato per la quinta elementare dopo averli NOI preparati,e poi facciamo in modo che nel loro tempo facciano cose che sentono veramente e di cui si interessano davvero: tramite queste impareranno anche spirito di sacrificio, di sopportazione, disciplina, capacità di reazione alle cose che non vanno come vorremmo. E si faranno una vera cultura (anche solo lavorando i campi) che non è certo quella roba che propinano a scuola.

Anonimo ha detto...

io insegno nella scuola pubblica e concordo al 100%
non vi sembri strano!
a noi insegnanti non viene permesso di insegnare qualcosa, quindi curate VOI le menti dei VOSTRI figli, non lasciateli allo Stato, che non ne ha cura, come non ha cura di tutto ciò che gli date (con le tasse)

Anonimo ha detto...

A me basterebbe una scuola semplice ma efficace come quella che ho frequentato io 30 anni fa; guardo con rammarico i miei quaderni, pensando a quanto si sta perdendo mia figlia. Cerco di compensare trasmettendole molto di quello che ho imparato, e che nessuno mai le insegnerà nella scuoletta odierna, salvo forse in quella privata.
Ma questo non è il blog in cui parlare di scuola, anche se un buon grado di istruzione, unito ad una buona dose di fortuna, è decisamente connesso alla capacità di gestire al meglio le proprie risorse finanziarie.
Quel minimo che serve per non farsi abbindolare dalle proprie banche che hanno sempre qualche prodotto straordinario da proporti: le loro obbligazioni se ti va dritta, o peggio ancora bond argentina e simili.
Raffaella

Anonimo ha detto...

In effetti li ha molto stupita constatare che molti giovani con tanto di laurea non sanno scrivere in italiano. Errori di sintassi, di ortografia... non sanno esporre in modo coerente il loro pensiero.
Ma da dove vengono?

Anonimo ha detto...

Sbagliate sbagliate sbagliate sbagliate. Lasciate che la maggior parte siano cosi' ci sara' piu' spazio per i figli intelligenti e seguiti......

paolo m ha detto...

hai ragione Raffaella è peggio spendere tempo per insegnare loro ciò che è giusto che accontentarli per ogni capriccio ,sopratutto fare i figli se si è convinti non per salvare il matrimonio ,e piuttosto che farne due è meglio farne uno che abbia una vita decente e di qualità (affettiva)

Anonimo ha detto...

Ha perfettamente ragione questa madre...anche io nel mio piccolo cerco di dare valori e trasmettere un briciolo di cultura.
Per il resto mi passi una piccola provocazione: sarebbe invece appena il caso per gli anni che stiamo vivendo di mettersi le mani nei 'Copelli'...ma x fortuna non passano sempre x San Siro...

Laura da Milano

Anonimo ha detto...

Concordo con Raffaella in tutto, io l’anno scorso con rammarico ho dovuto trasferire mia figlia (liceo classico) da una scuola pubblica alla privata! Felice della scelta fatta, si paga, ma la differenza esiste. Peccato perché nella scuola pubblica ci sono ancora dei bravi professori, che però non sanno prendere la distanza dalle tante mele marce!

Anonimo ha detto...

Sono Raffaella e mi rivolgo all'insegnante delle 21:21, con una piccola provocazione, ovviamente non alla persona ma alla categoria che rappresenta: se il mio capo mi tratta male, o ritengo di non essere pagata adeguatamente, ugualmente quando chiama un cliente e mi chiede dove trovare un prodotto delle mia azienda sfodero il migliore dei sorrisi e mi faccio in 4 per dargli un ottimo servizio. Perchè l'azienda mi paga per questo. Se poi non sono soddisfatta dell'azienda, cerco di cambiare lavoro. Se non ci riesco, me ne faccio una ragione e cerco di migliorare quello che ho.
Perchè spesso invece gli insegnanti (non tutti naturalmente) si adeguano all'andazzo e fanno poco per migliorare? Perchè non vanno dal loro dirigente e non gli chiedono di introdurre nel programma, anche se il pof non lo prevede, un po' di dettanti in più a discapito di qualche attività meno importante?
Forse la risposta è che non tutti gli insegnanti sono mossi dalla medesima passione che animava quelli delle passate generazioni.
Non è un accusa, sia chiaro, una semplice constatazione, osservando le insegnanti di mia figlia che al colloquio non facevano altro che guardare l'orologio per paura di regalare "allo stato" quei 5 minuti in più.Dimenticandosi che lo stato era in quel momento rappresentato da loro stessi, proprio come io rappresento la mia azienda quando telefona un qualsiasi cliente.
Di certo non gli dico che il mio orario di lavoro è finito e - se la cosa mi scoccia - almeno salvo l'apparenza dissimulando perfettamente l'irritazione.
Ho fatto solo degli esempi. Ah, non sono la mamma che difende sempre e comunque sua figlia, anzi, mi schiero sempre dalla parte degli insegnanti.

luchinos ha detto...

Brava Raffaella (scusa se ti do del "tu").
E' quello che ho fatto io ieri sera ed è quello che farò stasera appena finito di scrivere questo post, arrivando a casa prima che i miei bimbi si accendano quella maledetta tv!!

Anonimo ha detto...

Mi perdoni Paolo Barrai se uso il blog per dare un consiglio da genitore a luchinos; capirei se non mi pubblicasse, visto che siamo fuori tema.
Per la televisione è facile: si spegne punto e basta. Rotta. Kaputt. Naturalmente anche noi genitori dobbiamo essere coerenti, quindi non c'è telegiornale o programma che tenga. Ti assicuro che i bimbi si abitueranno prima di te, ma dopo un po' di giorni ti abituerai anche tu e ti meraviglierai di come non ti manchi per niente.
Passato il periodo di disintossicazione, i tuoi figli nel frattempo avranno sviluppato altri interessi, magari scopriranno che è bello leggere topolino o giocare a dama o altro.
Così potrai ogni tanto concedere loro un film, un cartone, una trasmissione carina, tu magari guardare ballaro', ma trascorrerai benissimo le seraate senza il sottofondo continuo della tv.
Come ho fatto: semplice, quando è arrivato il digitale terrestre non ho acquistato la nuova tv, ma un decoder poco costoso e poco pratico, in poche parole di per sè disincentivante. Ogni tanto non funzionava (poi dipende anche dall'età dei figli, bisogna sapergliela raccontare).
Con i soldi della nuova tv, della wi, nintendo e compagnia briscola ho acquistato un pianoforte di seconda mano, fatto prendere qualche lezione. Risultato: mentre una volta la bimba arrivava a casa e click - tv accesa - ora arriva a casa e si butta a strimpellare sul piano. Non diventerà mai una pianista affermata, ma si diverte e non chiede (troppo) di vedere i cartoni.
Auguri!Raffaella

Anonimo ha detto...

per anonima del 16 gennaio 2012 13:57

io mi comporto esattamente come dice lei, e il motivo è semplice: io ci metto la mia faccia! non per nulla, mi annoverano tra i migliori insegnanti della scuola.
poi però, ci fanno promuovere somari ed asini e non ci fanno fare dettati e grammatica perché "non si deve fare nozionismo";
non mi piace la scuola, ed infatti sto cercando di cambiare lavoro; intanto però cerco di dare sempre il massimo! sempre.
ma intanto tengo gli occhi aperti, osservo i colleghi e i dirigenti, e per questo dico a chi di voi ha figli: educateli VOI, perché la scuola non lo fa.
seguite il consiglio dell'anonimo delle 21:30 e seguite i vostri figli personalmente

Anonimo ha detto...

Per anonimo insegnante delle 22:02: peccato che Lei pensi di lasciare la scuola nonostante sia un valido insegnante. Grazie del consiglio, e anche io nè dò uno a Lei: prima di prendere la decisione, rischiando di approdare alle dipendenze di un'azienda privata, valuti bene questi aspetti:
1) eventuali mutui in corso;
2) eventuale famiglia da mantenere e/o da formare;
3) eventuali necessità di ricorrere a permessi per motivi di salute/malattie croniche ecc.;
4)incremento considerevole del tempo da dedicare al proprio datore di lavoro.
Le auguro buona fortuna!

Per Paolo Barrai:
Ho studiato tedesco. Ho aperto il conto c/o la Vr-bank in Germania. Magari farò con Lei anche qualcosa in Svizzera.
In ogni caso via dall'Italia!
Grazie per il suo blog.