STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


ATTENTI AL LUPO.....TREMONTI!


Siamo tutti convinti che l'Italia abbia serie difficoltà finanziarie.

LE CASSE DELLO STATO SONO BUCATE PEGGIO DI UN GRUVIERA SVIZZERO.

Molte volte si legge che allo stato mancano solo 50 o 100 milioni per progetti importanti....

A proposito della svizzera.... in settimana, quando ho letto di controlli a tappeto da parte della GDF alle auto in dogana, sui treni, in borghese davanti alle banche svizzere per fotografare i clienti italiani che entravano..... ho sentito uno strano disagio...

Italia paese non più libero. Il controllo diventa ogni giorno più asfissiante in molti campi e settori, da parte di un governo (e di una classe politica) che ha perso la legittimità (basta vedere il nostro sondaggio, DOVE SI EVINCE CHE IL 95% DEI LETTORI NON CREDE CHE LA CLASSE POLITICA ATTUALE POSSA RAPPRESENTARLI CON DIGNITA')

Certo che ....se gli svizzeri volessero veramente farci un favore...BASTEREBBE CHE RIVELASSERO UN PO' DI INFORMAZIONI SU ALCUNI PERSONAGGI POLITICI ITALIANI E I LORO PINGUI CONTI ALL'ESTERO.

CREDO CHE MATERIALE DI RICATTO NON NE MANCHI.

BASTEREBBE, PER ESEMPIO, CHE LA BANCA ARNER RACCONTASSE UN PAIO DI COSE SU.....E SAREMMO TUTTI A POSTO.

Comunque, vorrei solo ricordare a tutti DI NON FARSI SPAVENTARE TROPPO DA UNA CAMPAGNA MEDIATICA PARTICOLARMENTE AGGRESSIVA....DA PARTE DI UN GOVERNO CHE NON HA PIU' SOLDI E CHE NEI PROSSIMI MESI SARA' COSTRETTO AD AUMENTARE LE TASSE (IN PARTICOLARE QUELLE SUL CAPITALE)

Quindi, passiamo alla domanda per eccellenza:
Il FISCO ITALIANO puo' chiedere informazioni alle AUTORITA' SVIZZERE SU DI TE?

Quando entrerà in vigore l'accordo bilaterale Italia-Svizzera (oggi no), il fisco ITALIANO POTRA' CHIEDERE INFORMAZIONI ANCHE DI TIPO FISCALE

MA ESCLUSIVAMENTE NEL CASO IN CUI disponga di sospetti fondati a riguardo di un contribuente preciso.

IL FISCO ITALIANO DOVRA' INDICARE: nome, cognome, del contribuente coinvolto in una procedura, indirizzo DELLA BANCA, Forma e nautra dei dati richiesti e scopo fiscale.

RESTA SALVO IL DIRITTO DI RICORSO DEL CLIENTE PRIMA DEL'INVIO DEI SUOI DATI.


E' VIETATA LA RICERCA INDISCRIMINATA DI PROVE (FISHING EXPEDITIONS)

Per maggiori informazioni: www.csbancari.ch
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30 commenti:

Anonimo ha detto...

non credo che la Svizzera, se ancora esiste uno Stato di questo nome, possa usare i dati a sua disposizione contro un soggetto estero a sua scelta che ricopra, inoltre, un incarico di governo. Questo la collocherebbe nello stesso canile degli stati terroristi, peggio della Corea del Nord.
La pacifica, neutrale, neutra, la pacioccona Svizzera, getterebbe la maschera scoprendo il suo vero grugno e ghigno. Tutta l'europa, tutto il mondo sarebbe dunque sotto il calkagno del ricatto bancario svizzero? Il governo francese, il governo tedesco, il governo americano, governano finchè e fincome è gradito ai governi cantonali svizzeri? Buono a sapersi.

O la Svizzera fa trasparenza sui dati di tutti i suoi correntisti esteri, e quindi sparisce, o niente.

Quanto a me, se devo scegliere tra il più corrotto dei governanti italiani e il più panciuto dei banchieri svizzeri, scelgo l'italiano.
Sono stufo d'essere governato da quelli di City, di Gold e di Morgan, di Deutsche Bank, d'Unicredit, di RBS, di Ubs, di Montepaschi, di Credit Suisse, di Ing, di BoA, di BoE che dice bontà sua: Abbiamo fallito.
Sì avete fallito, avete creato il fallimento perfetto, siete perfettamente riusciti, come falliti. Sì.

ML ha detto...

Un piccolo commento...

La maggior parte delle banche da lei menzionata NON è SVIZZERA. i POLITICI AMERICANI ED EUROPEI LE HANNO SALVATE CON I SUOI SOLDI.

Non parliamo dei rapporti fra politici italiani e banche come MPS
vero?

Quindi proprio non saprei...

Anonimo ha detto...

Ah approposito, non sò se lo sapete già, forse l'ho letto qua, la camera ha sospeso l'attività fino al 6 o 9 novembre perchè doveva discutere di provvedimenti di spesa per i quali non c'era copertura finanziaria, e hanno detto visto che non c'è copertura perchè dovremmo perdere tempo?

Nicola

BRUNO ha detto...

Mi chiedo se l'Italia è in difficoltà con i saggi di interesse ai minimi storici (finanziare il debito pubblico non è mai stato così conveniente) cosa accadrà quando i tassi inesorabilmente saliranno...

Sono sempre più convinto che svalutazione e inflazione siano l'unica via d'uscita...
Fossimo fuori dall'euro ci vorrebbero già 3.000 lire per cambiare un euro...

Ma la Germania accetterà la svalutazione?
E alla Germania poi conviene un Italia fuori dall'euro??

E se l'Italia fosse pronta a una nuova ondata di privatizzazioni (ovviamente favorendo ancora una volta gli amici degli amici)??

Di roba ce nè ancora tanta...

Poste, Ferrovie, Eni,Enel, e l'immenso patrimonio immobiliare...

O il patrimonio immobiliare lo tengono per permutarlo in futuro con il debito pubblico??
Tipo: ti scadono 100.000 euro di BTP? Non ho i soldi, ti do delle quote del fondo immobiliare dello stato... Sono dei bellissimi palazzi romani, abitati da degli inquilini che pagano due lire allo Stato di affitto, però pagano puntuali...

Qualcuno conosce all'incirca quanto vale il patrimonio immobiliare dello Stato in rapporto al PIL?

Bruno

Anonimo ha detto...

Questo mondo di banchieri, maneggioni e conti cifrati fa schifo. Da qualunque parte si guardi.

Sapete che vi dico? A me questa crisi comincia un pò a piacere...Che fine farà il Nano Magnate quando anche quelli che guardano il GF10 capiranno che ha raccontato solo un sacco di frottole e che l'Italia è fallita?? E che quelli prima di lui non erano tanto meglio?

Che diranno gli elettori di sinistra quando sapranno che D'Alema e soci hanno portato pure loro i soldi in svizzera? (si capirebbe anche perchè 32 deputati del PD erano assenti quando è stata votato lo scudo fiscale)

L'Italia non è solo ladri e maneggioni, ci sono anche tantissime persone oneste, solo che - come dimostrato dal sondaggio di ML - non hanno alcuna rappresentanza nè voce in capitolo. La legge elettorale italiana è una truffa, tanto per cominciare. Chiedetevi perchè l'hanno scritta e votata.

La mia idea è: quando saranno finiti i soldi, la gente si sveglierà. Magari verrà fuori qualche subbiglio, ma forse sarà salutare. Almeno (forse) smetteranno di credere alle cazzate e di guardare il GF10 (e la TV in generale).

Nicola, ti ripeto: a me se fallisse qualche banca ITALIANA (le più grosse, compromesse e corrotte dagli interessi politici) farebbe un ENORME PIACERE. Ma so anche che troveranno il modo di fregare tutti e di salvarsi loro. Come sempre.

Elianto

Anonimo ha detto...

L'italia non puo'uscire dall'euro...il 50% del debito pubblico itliano e' in mano ad ist.finanziari esteri, sarebbe il caos, il fallimento dell'europa,saremmo in mano alla cina e russia

Anonimo ha detto...

Per Elianto
A me no, non mi piace "il tanto peggio tanto meglio" forse va bene per chi non ha niente da perdere o ci perde poco e niente.

Nicola

Anonimo ha detto...

Io sono daccordo con Michele Spallino : dobbiamo estirpare il cancro delle banche centrali per poter ripartire ( ... anche a costo di uscire dall'Euro ! )

Frank77 ha detto...

Ho i miei dubbi che il governo iatliano aumenterà le tasse.
Sarebbe un suicidio politico.

Anonimo ha detto...

Nicola, io ho da perdere moltissimo, in realtà. Non solo beni materiali, ma anche la serenità. Pur vivendo in Italia, in mezzo ai miasmi, mi ritengo una persona appagata e felice.

E' che dopo decenni mi sono un pò stancato di questa italiana ladrona, maneggena, dove un iscritto ad una loggia massonica eversiva (P2) diventa primo ministro.

Mi sono stancato delle banche impunite, sempre e comunque. Che alla fine finiscono per guadagnare anche dai peggiori disastri (cfr. il caso Parmalat: 10 miliardi e passa trasferiti dai risparmiatori ...alle banche)

Mi sono un pò stancato anche degli italiani che continuano a nascondere la testa sotto la sabbia, perchè è più facile credere alla fadonie che ti raccontano il TG1 e il TG5 che essere aggiornati, informati e farsi un'opinione propria.

Gli italiani non li svegli se non gli tocchi il portafoglio. Ecco perchè presumo (ma probabilmente sbaglio) che un bello choc ci potrebbe fare bene.

Un futuro di qualità passa da concetti e "filosofie" che in Italia non hanno ancora cittadinanza, tipo: decrescita,ecologia, istruzione, innovazione, uguaglianza di diritti e doveri, onestà...

Tirare una bella riga. Forse potrebbe essere la soluzione. Dico: forse. Perchè non ho certezze.

Elianto

Anonimo ha detto...

Concordo con Franck77, molto più semplice un bel taglio corposo alla sanità, alla scuola, alla sicurezza, ecc...... La devastazione si vedrebbe più in là.

Anonimo ha detto...

perchè non prendete le distanze anche da quegli EVASORI che sono un CANCRO ingiustificabile?
Il vostro ragionamento non fà una grinza , non fosse per il fatto che sono soldi fatti in Italia e sottratti allo stato

ML ha detto...

Ha ragione anche lei ad attaccare gli evasori.
Con altrettanta enfasi andrebbero attaccate le lobbies di potere dominante in Italia che si basano sui monopoli.
Chi ruba di più?
Chi ottiene per amicizie governative aumenti tariffari esagerati (anche in momenti di crisi) o chi porta i soldi fuori dal confine per evitare una patrimoniale?

Chi ruba di più...chi riceve incentivi dallo stato (che usa i soldi nostri) per fare profitti e pagare dividendi o chi per paura che il sistema salti cerca di difendere i propri risparmi.

I mega evasori stia tranquillo che se la sono cavata sempre e sempre se la caveranno.

Questa dello scudo è la solita guerra fra poveri (o perlomeno fra non ricchi)!

Anonimo ha detto...

Io leggerei l'Elogio all'evasore Fiscale di Leonardo Facco e lascerei stare gli evasori, ma prima di fare commenti leggete il libro.....

Anonimo ha detto...

Questa è violenza ai bambini: manipoliamo il cervello dei bambini fin da piccoli,
dovrebbero andare tutti in galera.
http://www.youtube.com/watch?v=_HD4E4ehgJQ&feature=player_embedded

Mandiamo affanculo i programmi ministeriali di studio!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Ancora sull'ingiustizia delle tasse:

http://pinocchio.blogspirit.com/files/Giornale1_1_.pdf

il fiscalismo moderno, smisurato
e ancorato a principi collettivistici, non modifica
soltanto la ricchezza dei cittadini, ma anche la
condizione umana spirituale, trasformandosi in
strumento illiberale di coercizione senza favorire
gli individui economicamente più deboli.
visonosecoli
particolari in cui gli eccessi fiscali
accompagnano addirittura
i crolli di imperi, come per
esempio documentò lo storico
C.M. Cipolla in The Economic
Decline of Empires.
Oggi, che
non vi sono più imperi, pare
spetti a una civiltà di crollare
sotto il peso dei tributi: la civiltà borghese.
Si pensi all'inflazione,
politicamente
voluta o tollerata,
sebbene mai dichiarata
in via ufficiale
da governi e
parlamenti; si pensi
agli immani trasferimenti
di ricchezza
a cui dà luogo senza
scampo per chi ne fa le spese,
comese la più ferrea delle leggi
fiscali di Stato la imponesse.
Chi, in modo diretto o indiretto,è creditore verso la pubblica
amministrazione, subisce una
tassazione«legale»sebbeneingiusta
e fuori dei conti pubblici;
ecomese nonbastasse, i politici
tendono a dichiarare reddito
tassabile molti aumenti nominali,
non reali, cioè apparenti,
non effettivi, di valori privati
espressi in cartamoneta sempre
più guasta.
Il fisco moderno
non sembra più avere l'effetto
primario di finanziare i servizi
pubblici che il mercato non
può offrire, e nemmeno quello
di redistribuire il reddito nazionale affinché sia meno diseguale
nelle famiglie. L'effetto primario
si appalesa sempre più
nettamente come la sostituzione di
certi principi politici e giuridici
con altri principi discordanti
e perfino antitetici, in
una misura così pesante da
non rendere esagerato l'uso
delle parole:«rivoluzione sociale
».
Nel Manifestodelpartitocomunista,
infatti,
frai«primipassidella rivoluzione
operaia» nei «Paesi più
progrediti», si indica «una forte
imposta progressiva».

----continua---

Anonimo ha detto...

Signori, prima di fare la morale agli evasori(personalmente non sono fra costoro, non per volontà ma per impossibilità) provate a verificare gli stipendi di medici, dirigenti USL, dirigenti amministrativi degli enti locali,
sindacalisti, politici anche a livello di regioni e province.
Col decreto Brunetta è tutto on-line.
Se dopo aver verificato ed esservi documentati vi rimane ancora una briciola di indignazione, allora fatela, non prima.

Anonimo ha detto...

Non sostengo, si capisce, che tutti i
ministri delle Finanze siano oggi
marxisti o iscritti al partito
comunista: forse in Occidente
nessuno lo è. Essi però, al pari
degli altri politici, danno spesso
l'impressione di aderire,
consciamente o inconsciamente,
a ideologie collettivistiche di
natura rivoluzionaria in quanto
ci collocano all'opposto di
quella democrazia liberale e
borghese in cui, fino a prova
contraria, l'Occidente dovrebbe
trovarsi e da varie parti si
pretende che si trovi.
Tassazione e schiavitù
Non occorre che la Costituzione vieti espressamente la schiavitù
in tutte le forme perché ci
ripugna l'idea che una maggioranza faccia schiavaunaminoranza,
siapureconvotoregolare.
Abbiamo il diritto naturale
di non essere fatti schiavi. Ora,
nel discutere fino a che punto
sia lecito a una maggioranza
(relativa o assoluta) di spogliare
con le tasse una minoranza,
dobbiamoricordarcichela tassazione
può essere una forma
di schiavitù.«Prelevare a
qualcuno i guadagni di n ore di
lavoroècomeprenderea qualcuno
n ore; è come obbligare
qualcuno a lavorare n ore per
qualcun altro».
Certo, non regge obiettare
che tutti sono contribuenti,non
solo una minoranza, e quindi
nessuno è schiavo di altri. Non
tutti sono contribuenti effettivi,
perché le imposte si possono
evadere, eludere legalmente,
traslare su altri;e non tutti i contribuenti
effettivi lo sono allo
stesso modo.La materia fiscale
è fortemente discriminante,come lo era la schiavitù,
ma in modo
più subdolo e paradossale.
Nessuno chiede che gli hippy siano costretti a lavorare per soccorrere
i bisognosi, ma fino a
che punto i lavoratori vanno costretti
a lavorare di più per il
medesimo fine? Nessuno chiede che
paghi una tassa chi si diverte
a guardare il tramonto in
campagna,ma fino a che punto
deve essere tassato chi si diverte
a guardare un tramonto filmato
e proiettato al cinematografo?
Perché discriminare sistematicamente
contro l'atto
produttivo o per suo mezzo?


---- continua-----

Anonimo ha detto...

L'imposta progressiva, cardine
della fiscalità moderna, è una sfida alla democrazia liberale
in quanto dichiaratamente discriminatoria,
comebendimostrò
F. Hayek, il premio Nobelperl'economia,
neLasocietà
libera. Viola, fra l'altro, il
principio dell'uguale compenso
per uguale lavoro. L'esempio
è di Hayek: «Se quanto è
permessoditratteneredalle relative
parcelle, a ciascuno di
due avvocati che hanno seguito
due cause dello stesso tipo,
dipendedaquantociascunoha
guadagnato durante l'anno,
ognuno di essi può ricevere un
compensomoltodiversopersacrificisimili
».Nonsolopermezzo
dell'imposta progressiva
una maggioranza può spogliare
una minoranza: può farlo
perfino quando compia la stessa
attività lavorativa. Possiamo
considerare l'imposta progressiva
incondizionatamente democraticacomunquelasiapplichi?
Echedire delsuo effetto di
frenare la mobilità sociale, penalizzando
gli sforzi di chi vuole
innalzarsi col merito? Dobbiamoammetterechelademocrazia
borghese, nata proprio
percontrollare l'arbitrio fiscale
del sovrano, si è poi evoluta nel
sensoopposto,facendodeiparlamenti
i più terribili sovrani
torchiatori di cittadini indifesi.
Ciò è avvenuto a piccoli passi,che nascondono senza cancellarlo
il carattere rivoluzionario
della marcia. Quandopoco prima
della guerra 1915-18 anche
la Gran Bretagna e gli Stati
Uniti,roccafortidellademocrazia
liberale, seguirono l'esempio
prussiano dell'imposta progressiva,
si può ben dire che la
storia ebbe una frattura.Daallora,
la frattura non ha fatto
che allargarsi.
di fatto genera sempre più
un unico risultato: quello di discriminare
fra i cittadini, conculcandone
il diritto a disporre
con libertà dei propri averi,quello di paralizzare l'iniziativa
privata e la decisione individuale,
per trasferire agli enti
pubblici, al «collettivo», ogni
azione in ogni campo. Questo
risultatononèun«effetto collaterale
» indesiderato dai politici:
è, foss'anche solo nel subconscio,
l'anelito vero del più
grannumerodipoliticioccidentali
in questo scorcio di secolo.
Èunanelito anti-individualistico
e collettivistico, non circoscritto
a comunisti e socialisti,
a fascisti e nazisti, bensì esteso
a cattolici e cristiani, a radicali
e liberali.
Sì, pure i liberali, giacché col
passar del tempo prevale sempre
più, delle due correnti del
liberalismo, quella di Rousseau,
non quella di Adam Smith.
Ma la democrazia di Rousseau
è il culto della «volontà generale
», che contrasta con la volontà
individuale e la rende «spregevole
». Fin dall'origine il liberalismohadueanimeincompatibili,
che purtroppo vanno sottolo
stessonomecreandosconcerto
ed errori. La civiltà borghese,
di cui ora il fisco minaccia
l'estinzione, non è la civiltà
vagheggiata da Rousseau e in
corso di consolidamento: è
l'esatto opposto, è quanto, per
evitare malintesi, voglio chiamare
liberismo (non liberalismo).
Oggi tutti si dicono per la
libertà,maquasituttisonocontro
la libertà individuale, fatta
sinonimo di egoismo e di ogni
altro vizio (privato). Il liberismo
non fu mai integrale,e anzi non
lo è nemmeno per principio; fu
però rispettato e non ingiuriato
come è attualmente, dopo che
il pubblico, il sociale, il collettivo,
l'unitario è iventato sinonimo
di virtuoso, razionale, democratico.

---continua----

Anonimo ha detto...

Ècosì
convinto della sua scienza
cheglisfuggeilparadossodiun
benesseredei lavoratorinonriguardante
più quanto i lavoratori
possono comprarsi a loro
scelta,maquanto i politici a loro
scelta imporranno ai lavoratori
dopo averli spennati con le
imposte. Quella collettività, che
decide «consapevolmente» i
consumi pubblici, non esiste: è
una unzione come la «volontà
generale» di Rousseau. Si finge
che esista, se ne parla come se
esistesse, e infine si obbliga a
crederci. In realtà, esistono solodeipoliticichedecidonoinnome
della collettività, politici
che, presi singolarmente, sarebberoanch'essiindividuipieni
di egoismo, e tuttavia riscattati,
purificati dal miracolo del
collettivismo.Maintanto l'individuo
rimasto privato non ha
più l'intera disponibilità dei
frutti del suo onesto lavoro. È
privatodiqualcosa.Ilsuodenaro
non è più propriamente suo.
Ètolleratochenedispongaparzialmente,salvoapunirloquando
vada oltre limiti sempre più
stretti, come se fosse un ladro.
E lo è, perché il denaro non è
suo, è della collettività (dei politici
che la rappresentano). Per
cui, da quando i ladri del privato
individuale sono visti con indulgenza,
si inaspriscono le pene
per coloro che «rubano» a
se stessi i propri averi, ne dispongonoinmododifforme
dal
dettato dei collettivisti, li difendonodaicollettivisti.
Ilfiscomoderno,
dunque, non è altro che
la cassa di questo collettivismo
occidentale, convergente verso
ilcollettivismo orientale. L'individuo,
da noi, non è forse ancoraunesseredadomarecolcarcere
o l'istituto psichiatrico alla
minima ribellione. È un essere
minorato, sotto «tutela», che
deve pagare salatamente i suoi
«tutori», e che per non pagare
ha una sola via legale e raccomandata:
cessare di lavorare,
cessare di produrre, ritirarsi
dalla vita attiva, vivere di assistenza.
La resa del privato
La produzione efficiente, cioè
vitale, autonoma, è giudicata
unattoanarcoidequasi intollerabile
e comunque subito gravato
da così tanti balzelli che
non possa durare.Osi fa clandestina,
o cede l'autonomia (e
l'efficienza) alla tutela pubblicacheintervienecongenerositàairrorare
di denarodeicontribuenti
le imprese catturate
e domate, alla mercé dei «padrini
» del collettivismo. L'importante
è che il privato si arrenda
al pubblico, l'individuale
al collettivo; il che conferma
l'esistenza di una specie di lotta
rivoluzionaria in atto. In
quanto minorato e assistito,
l'individuo o l'impresa individuale
non ha più la potestà di
stilare contratti secondo il suo
libero volere. I contratti gli sono
imposti, e perfino quelli da
lui o da lei sottoscritti nel passato
non sono più intangibili.
Uno dei principi fondamentali
del dirittoè cancellato:unavolta
si diceva pacta sunt servanda,
e pareva la quintessenza
della giustizia, era la quintessenza
della giustizia borghese,
cioè diunagiustizia per uomini
adulti capaci di intendere
edi volere. Oggi vale l'opposto:
appunto perché si facome
se l'individuo non avesse più
la maggiore età. Gli resta una
sola responsabilità cogente,
quella di autodenunciarsi e di
autotassarsi, quale espiazione
del suo peccato di lavorare e
produrre in quanto individuo
indipendente evolitivo.Senon
lo fa, o semplicemente si presume
che non lo faccia, gli
spetta il ludibrio, la gogna, il
carcere.

---continua----

Anonimo ha detto...

http://pinocchio.blogspirit.com/files/Giornale2_1_.pdf

Ancora Mathieu fa notare che
l'Italia «si trova, come sempre,
all'avanguardia». È vero,
pur se non possiamo dirlo con
orgoglio. In Occidente siamo i
più avanti sulla strada rivoluzionaria,
e anche per taluni
modi di reagire: pensiamo al
fenomeno dell'economia
«sommersa», che è poi l'economia
anti-fiscale e illegale,
cioè controrivoluzionaria. A
parte le reazioni, in Italia tocchiamoconmanoil
lato piùparadossale
del fisco moderno:
quello di essere una macchina
per costringere la borghesia a
finanziare i suoi nemici che le
stanno facendo la rivoluzione.
Questi suoi nemici, oltre che
non combatterli, la borghesia
deve aiutarli pagandoli profumatamente,
giusta la lezione
di Marx. Si comprende quindi
perché l'evasore fiscale assuma
a poco a poco i connotati
del criminale per eccellenza:
egliè reodi attività anti-rivoluzionaria.
Non ci lasciamo confondere
dalla peculiarità che
la rivoluzione, anziché contro
lo Stato, viene dallo Stato (meglio:
da chi occupa lo Stato e i
suoi organi). È pur sempre rivoluzione
rispetto a unmodello
di democrazia liberale, che
vediamoallontanarsi progressivamente.
Non sorprendiamoci nemmeno
che la rivoluzione stia divorandoancheisuoifigliprediletti,
ilavoratori, glioperai,aiqualiminaccia
«austerità»perpurgarli
delle malattie del «consumismo
», e intanto li tassa in
cambio di una crescente disorganizzazione
sociale (conseguenza
dell'abbattimento rivoluzionario
delle vecchie istituzioni).
Ogni rivoluzione divora i
suoi figli prediletti. Questa rivoluzione,
poi, deve esautorare
l'individuo, e i lavoratori sono
individui come gli altri. Anzi, vi
sono innumerevoli lavoratori
borghesi nell'animo, individui
indipendenti di carattere, sebbene
sempre meno di fatto per
causa di forza maggiore. La rivoluzione
predilige i lavoratori
come classe, non come individui.
Comeclasselicolmadipresunti
privilegi, come individui li
calpestasenzapietà,comesanno
i pensionati lasciati senza
pensione o i malati senza letti
all'ospedale. L'intento di queste
note non è di fare delle teorie
del fiscoo della democrazia,
del liberismo o del collettivismo.
Di teorie ve ne sono già di
eccellenti,comelascianointendere
le citazioni, che potrebbero
facilmente allungarsi. L'intento
è solo di trarne delle conseguenzeperilcittadino,
opiuttosto
di invitare il cittadino a
trarne delle conseguenze.
Lasuperiorità della civiltà
borghese sta proprio nel
consentire, come dice Nozick,
atti di socialismo fra adulti
consenzienti;mentreil collettivismo
non ammette per reciprocità
atti di liberismo. Il socialismo
volontario è fuori discussione:
il diritto borghese
nonproibisce, casomaifavorisce
le cooperative, la cogestione,
l'autogestione, il kibbutz
eccetera, purché tutto ciò sia
contrattuale, non forzato. Se
poi, come in Israele, solo una
piccola parte della popolazione
sceglie il comunismo integrale
del kibbutz, dobbiamo
inchinarci al volere popolare.

--- continua----

Anonimo ha detto...

Il diritto borghese ammette il
sistema di sicurezza sociale
«dalla culla alla tomba», di
pretta marca collettivistica,
ma ammette altresì che chi lo
desidera ne resti fuori, non ne
abbia i vantaggi e neppure gli
oneri. Uno dei principi fondamentalidelliberismoèchenon
si estenda obbligatoriamente
alla collettività quanto può esseredifferenziato.
Comeèantidemocraticodeliberareamaggioranza
che tutti leggano
l'Unità o il Giornale, così è da
ripudiare per la medesima ragioneilsistemasanitario
nazionaleobbligatorio,
oilpensionamento
obbligatorio: è da ripudiareperunaquestionediprincipio,
più che per l'inefficienza
più volte riscontrata in pratica.
Viècertounapropensioneborghese
per gli interventi pubblici
che garantiscono ai cittadini
bisognosi un reddito minimo,
lasciando che poi ciascuno acquisti
ai prezzi di mercato
quanto gli serve, a suo piacere.
Tuttavia, non si devono escludere
eccezionalmente interventi
pubblici di altro genere,
fino al punto di consentire la
produzione pubblica in condizioni
privilegiate, in parte sottratte
alla concorrenza di mercato
(stiamo parlando di ciò
che anche il mercato vuole e
può realizzare): purché l'eccezione
sia tale, il suo costo sia
noto, e le alternative siano ben
presenti alla popolazione.
--continua----

Anonimo ha detto...

Ciò che divide i socialisti dai liberisti
non è che gli uni cerchino
qualcosa di analogo al convento,
e gli altri no. È che gli
uni vorrebbero tutti nel convento,
mentre per gli altri l'ingresso
dovrebbe essere facoltativo.
Impostate così le divergenze,
ne segue subito che
chiudere in convento l'intera
popolazione non è democraticonemmenoquandolo
decida
unamaggioranzaregolare;anzi,
proprio in questo caso l'esistenza
di una minoranza prova
che il socialismo forzato è
anti-democratico. La civiltà
borghese contiene in sé, pronto
a svilupparsi ulteriormente,
quando ci si ingegni di farlo,
l'ideale nient'affatto utopico di
minimizzare i rischi per chi
non li ami (a patto che costui
rinunci ai premi in parte aleatori
talvolta concessia chi tenti
la sorte);edi lasciare agli intraprendenti
la possibilità di cimentarsi
col nuovo, con propria
responsabilità personale.
La questione fiscale va studiata
in questa prospettiva.
Ma studiarla così è immediatamente
accorgersi che essa
richiede una radicale riformulazione.
Gli schemi abituali
l'hanno immiserita, abbassata
fino a farne una questione
meramente quantitativa.
Al contrario, la prima domanda
da porre è: di quale natura
sono le conseguenze dell'
attività fiscale? La risposta di
Nozick è che, ogniqualvolta i
politici vanno oltre lo stato
minimo (cioè calpestano un
diritto naturale individuale),
il fisco è liberticida e ingiusto.
Il liberismo di Nozick si
può discutere e fors'anche attenuare.
Ma solo coscienze
addormentate possono rotolarsi
nel semplicismo per cui
le imposte sono da pagare, e
basta. Solo dei partiti degeneraticome
i nostri possono trovarsi
concordi, in condizioni
di omertà, nel massimizzare
a ogni costo la pressione fiscale
(anche a loro diretto
profitto), e basta. Solo l'obnubilazione
dell'Occidente spiega
i parossismi fiscali dietro i
quali ingrassano i nemici di
una civiltà che fece l'Occidente
grande.


---fine---

GRANDISSIMO SERGIO RICOSSA

Il Folletto

Anonimo ha detto...

sempre Ricossa

Qualche volta l’evasione è un bene non un male. Se c’è un sistema fiscale perverso viva l’evasione. E il nostro è un sistema perverso perché porta via troppo alla laboriosità dei privati, li danneggia eccessivamente dando soldi a uno Stato che ne spreca moltissimi. Se ci fosse un fisco giusto si potrebbe andare a caccia degli evasori, ma con tutta probabilità sarebbero molti di meno perché molti di quelli che oggi non pagano le tasse, per difendersi, in quel caso le pagherebbero».
Ma allora la caccia all’evasore non è un fatto positivo?
«La caccia all’evasore può fare più danno che l’evasione stessa perché è provato che lo Stato spenderà quei soldi ricavati dall’evasore peggio dell’evasore stesso».
Professore, questo governo dice di voler fare una Finanziaria per redistribuire la ricchezza e Rifondazione comunista ha scritto che anche i ricchi devono piangere. Come mai in Italia c’è questa lotta alla ricchezza?
«Ma che lotta alla ricchezza, tutti la cercano solo che i politici hanno la possibilità di rubarla agli altri, le persone comuni no. I politici hanno inventato una strana filosofia per la quale si può sottrarre la ricchezza a chi la produce senza neanche esserne incolpati. Anzi provando a far ritenere agli altri tutto questo come un atto meritorio e di giustizia».
E della tassa di successione cosa ne pensa?
«Certo può darsi che un patrimonio accumulato in una vita di lavoro possa finire nelle mani di figli e parenti inetti. Ma l’alternativa è di darne una parte allo Stato che, in molti casi, si è dimostrato più inetto di quei figli».

http://www.ilgiornale.it/interni/sergio_ricossa_liberta_e_ribellarsi_stato_predone/02-12-2006/articolo-id=137958-page=0-comments=1

Il Folletto

Anonimo ha detto...

Condivido l'ultimo post di Folletto.

In pratica abbiamo creato un'entità chiamata "Stato" a cui abbiamo delegato il diritto legale di rubarci la ricchezza prodotta da noi.

Poi ci accorgiamo che tutta la ricchezza prelevata serve solo a mantenere dei parassiti, che chiaramente penseranno a riprodursi.

Se invece pensasissimo che lo stato dovremo essere noi, allora da domani andiamo a rompere il ca..o al sindaco di turno per dirci come ha speso i soldi, come mai i vigili urbani hanno l'ultimo suv, come mai non c'è possibilità di fare analisi del bilancio del comune... e via via salendo di grado, al presidente della provincia, al presidente della regione, al parlamentare di turno...
Quando non rispondono... noi non rispondiamo alle loro richieste di votarli!
Senz'altro direte ma chi succede non farà lo stesso?
Puo' darsi ma cominciamo a buttarci qualcuno dalla torre di avorio dov'è rintanato a succhiarci con le spremute fiscali.

All'estero cercano pure di non pagare le tasse, ma almeno come in Francia è il fisco che si da la briga di dirti quanto guadagni e cosa devi ancora pagare!
In Italia il ns. governo di giacobini di tanfo pretendono che siamo noi cittadini a porgere la testa sotto la ghigliottina fiscale. Poi loro nascondono, nascondono, nascondono, hanno i cavilli per andare sapientemente in commissioni tributarie, ma chi viene tassato alla fonte, ahimè!

mcross

Anonimo ha detto...

http://mercatoliberonews.blogspot.com/2009/11/il-grande-inganno-da-maastricht-lisbona.html

L'ottimo Zio Barbero!!!!

Il Folletto

Anonimo ha detto...

Bè , due precisazioni
-LO STATO SIAMO NOI
-NON SI GIUSTIFICA UN MALE PARAGONANDOLO A UNO PIU' GRAVE

Anonimo ha detto...

Se devo dire la verità il post del Folletto invece che rendermi più simpatici gli evasori mi ha fatto l'effetto contrario; quel tipo di ideologia liberale trasuda secondo me grande egoismo e tra l'altro in fondo è alla base dell'ideologia del trickle down di reaganiana memoria; ed è da lì che secondo me, come dice anche Soros, sono cominciati i problemi che ci hanno portato a questa grande crisi.
Tra l'altro, se così fosse, gli svedesi sarebbero il popolo più cretino ed inefficiente del pianeta;oltre che già alla canna del gas da un pezzo; e non mi pare che sia così, anzi.
Certo poi c'è l'ingiustizia di chi le tasse le paga trattenute alla fonte e chi no, ma non mi pare che nel post si metta l'accento su ciò.
Gab

Anonimo ha detto...

finchè esistono degli schiavi come l'anonimo delle 0.10 lo stato/politici ingrasserà sempre.
(l'anonimo và in paradiso....)

Anonimo ha detto...

Cercherò di dire la mia. Per motivi di lavoro (poco purtroppo) e di cure frequento spesso la Svizzera.
Al di là dei discorsi sullo Scudo Fiscale, il segreto bancario, l'evasione ecc che non mi toccano, noto però che qui la qualità della vita è anni luce davanti a noi. Sia a livello sociale che politico.

Non vi sono Auto Blu per i politici

Non vi sono Aerei di Stato

I politici non quasi privilegi

Spesso chi sbaglia nei budget paga la differenza di tasca sua.

I politici qui non vanno in TV. Raramente si vedono anche nei TG locali e nazionali. Solo in occasioni speciali.

Molti non sanno nemmeno che faccia abbia il tale od il tal altro politico.

Sui giornali si parla di tutto ma in termini di informazione e non di ricerca del pettegolezzo come avviene da noi.

Nei telequiz al massimo ti posti a casa 10.000 franchi (circa 6000 Euro). Stop.

E' vietato fare pubblicità ai giochi di azzardo nelle TV pubbliche (Lotto, ecc).

Per comprare a rate devi però dimostrare di avere già i soldi in Banca altrimenti lo Stato non ti permette di indebitarti.

Qui tocchi con mano dove vanno a finire i soldi che hai messo nelle tasse. Pulizia, ordine, strade asfaltate, servizi per handicappati e anziani, strutture pubbliche efficienti, Polizia che può fare il suo lavoro e mantenere l'ordine.

I prezzi dei beni superflui sono alti ma il pane costa la metà che da noi. Gli alimentari di prima necessità hanno l'IVA al 3% circa.

L'IVA qui è al 7% o poco più.

Per gli stranieri si può comprare casa ma non puoi rivenderla per specularci se non dietro autorizzazione del Governo.

Potrei andare avanti per un'altra ora.

Invito tutti a comparare la nostra qualità della vita con quella di questi signori qui.

Poi ad ognuno la sua conclusione

FFF