LA SIMBOLOGIA DELLA PUNTA DELL’ICEBERG:
Il mondo, fino a marzo, viveva nella inconsapevolezza dei problemi legati al debito enorme su cui si poggiava l’economia. Dal 2002 al 2007 il mondo aveva vissuto un’epoca in cui i tassi d’interesse si erano dimostrati benevoli, grande liquidità, facilità di accesso al credito.
Le banche erano riuscite a rivendere i crediti che avevano nei confronti delle imprese tramite complessi veicoli e cartolarizzazioni. Quindi avevano a disposizione enormi risorse per finanziare il sistema economico, dagli immobili allo sviluppo cinese, indiano ecc ecc. Le Banche Centrali avevano assecondato il tutto grazie anche al potente deflattore mondiale chiamato Cina.
Ma Cina e India hanno aumentato i costi della mano d’opera, per non parlare dei costi delle materie prime e dell’energia che hanno reso via via più cari i prodotti cinesi.
Per dirla in breve, dalla Cina e dall’India arrivano oggi prodotti a prezzi via via più cari. Il tutto genera inflazione.
L’inflazione tende a far alzare i tassi. Il rialzo repentino dei tassi ha fatto fermare la speculazione che aveva portato alla bolla immobiliare e alla creazione di obbligazioni strutturate complesse.
Le prime avvisaglie a marzo crearono i primi dubbi. Dubbi che fra marzo e giugno vennero studiati e analizzati da tanti e tanti economisti e banche d’affari.
I più veloci nel capire la situazione furono Goldman Sachs e alcuni fondi hedge, che approfittarono, in quei mesi, fra marzo e giugno, per aprire grandi operazioni al ribasso, non tanto sui mercati azionari quanto sul mercato del debito subprime e sui titoli finanziari.
In Italia, fra i primi blog che parlarono di questi problemi non si può non ricordare quelli di MICHELE SPALLINO e quelli di ANDREA MAZZALAI
ICEBERGFINANZA
Persone che anticipando di gran lunga Banche d’affari, media, e gestori, furono in grado di spiegare ai propri lettori, con largo anticipo le motivazioni del crollo.
Tornando alla simbologia, nel periodo fra Marzo e Agosto era perfettamente corretto parlare di punta dell’iceberg. Solo in pochi capivano il mostro di debiti che stava per colpire i bilanci delle banche.
Ora, la parte nascosta dell’iceberg sta venendo a galla.
-Le più grandi banche statunitensi ed europee hanno perso dal 25% al 50% della capitalizzazione di borsa in pochi mesi.
-Le case stanno scendendo di valore
-Le obbligazioni strutturate sono crollate
-Le banche centrali hanno inondato il mondo di liquidità per evitare il peggio
-La Fed ha tagliato ripetutamente i tassi
-I media hanno analizzato in dettaglio la situazione
Certamente è ancora molto difficile quantificare la reale grandezza dell’iceberg , ma l’effetto sorpresa non coglierà più impreparate le grandi istituzioni finanziarie che in questi giorni stanno cercando faticosamente di curarsi. Le grandi banche che hanno subito perdite consistenti sono alla ricerca di soluzioni. In america Bearn Stearns e Citigroup hanno deciso di aprire il loro capitale a soggetti esteri, altre fanno pulizia di bilancio (anche se diluita nel tempo, per evitare ricapitalizzazioni affrettate o fallimenti a catena)
Nel frattempo i mercati azionari non sono scesi!!!
Prendiamo a riferimento il mercato americano:
DOW, S&P, Nasdaq, Dax, Cac, Footsie sono tutti su livelli più alti di gennaio. (sull’Italia stendiamo un velo pietoso).
Se i mercati azionari dovessero perdere di valore saremmo molto vicini a una catastrofe economica.
In un mondo che vede il valore delle case scendere non è ammesso che i mercati azionari perdano. Equivarrebbe a una recessione profonda.
LA SIMBOLOGIA DELLA PUNTA DELL’ICEBERG:
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